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2 La materia - Liceo Classico Psicopedagogico Cesare Valgimigli

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Unità 2<br />

<strong>La</strong> <strong>materia</strong><br />

2.1 Gli stati fisici della <strong>materia</strong><br />

2.2 I passaggi di stato<br />

2.3 Natura corpuscolare della <strong>materia</strong><br />

2.4 Le sostanze pure: particelle tutte uguali<br />

2.5 Miscele omogenee<br />

2.6 Metodi di separazione dei componenti di m. omogenee<br />

2.7 Miscele eterogenee<br />

2.8 Metodi di separazione dei componenti di m. eterogenee<br />

2.9 Reazioni chimiche<br />

2.10 Composti ed elementi<br />

2.11 Formule chimiche<br />

Copyright ©2009 Zanichelli editore<br />

Le idee della chimica


2.1 Gli stati fisici della <strong>materia</strong><br />

L’universo a cui apparteniamo è costituito da corpi che<br />

vengono genericamente indicati con il termine di<br />

<strong>materia</strong>, che designa tutto ciò che è dotato di massa e<br />

occupa spazio.<br />

Una porzione di <strong>materia</strong> è chiamata sistema e le<br />

differenti parti che costituiscono un sistema si chiamano<br />

fasi.<br />

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Le idee della chimica


2.1 Gli stati fisici della <strong>materia</strong><br />

Un bicchiere contente acqua è un esempio di sistema.<br />

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Le idee della chimica


2.1 Gli stati fisici della <strong>materia</strong><br />

Una fase è una frazione di <strong>materia</strong> con caratteristiche<br />

costanti e limitata da confini netti.<br />

Ciascuna delle fasi presenta caratteristiche proprie ed è<br />

nettamente distinguibile dalle altre.<br />

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Le idee della chimica


2.1 Gli stati fisici della <strong>materia</strong><br />

In un unico sistema possono essere presenti fasi<br />

appartenenti ai tre stati fisici o stati di aggregazione<br />

della <strong>materia</strong>:<br />

aeriforme, liquido e solido.<br />

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Le idee della chimica


2.1 Gli stati fisici della <strong>materia</strong><br />

gli aeriformi:<br />

• non hanno un volume costante<br />

• non hanno forma propria<br />

• hanno bassa densità<br />

• subiscono notevoli variazioni di volume, se varia la pressione<br />

• subiscono notevoli variazioni di volume, se varia la temperatura<br />

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Le idee della chimica


2.1 Gli stati fisici della <strong>materia</strong><br />

Esistono due tipi di aeriformi: i gas e i vapori<br />

• i gas non possono essere trasformati in liquidi mediante compressione<br />

• i vapori possono essere trasformati in liquidi mediante compressione<br />

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Le idee della chimica


2.1 Gli stati fisici della <strong>materia</strong><br />

i liquidi:<br />

• hanno un volume costante<br />

• non hanno forma propria<br />

• hanno densità solitamente comprese tra quelle dei solidi e quelle dei gas<br />

• non subiscono notevoli variazioni di volume, se varia la pressione<br />

• subiscono modeste variazioni di volume, se varia la temperatura<br />

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Le idee della chimica


2.1 Gli stati fisici della <strong>materia</strong><br />

i solidi:<br />

• hanno un volume costante<br />

• hanno una forma propria<br />

• hanno densità solitamente maggiori dei liquidi corrispondenti<br />

• non subiscono variazioni di volume, se varia la pressione<br />

• subiscono modeste variazioni di volume, se varia la temperatura<br />

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Le idee della chimica


2.1 Gli stati fisici della <strong>materia</strong><br />

I tre stati fisici della <strong>materia</strong><br />

Stato Forma Volume Dipendenza del<br />

volume dalla<br />

temperatura<br />

Dipendenza del<br />

volume dalla<br />

pressione<br />

Aeriforme variabile variabile molto grande molto grande<br />

Liquido variabile costante piccola piccolissima<br />

Solido costante costante piccolissima piccolissima<br />

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Le idee della chimica


2.2 I passaggi di stato<br />

I passaggi di stato implicano la trasformazione della <strong>materia</strong> da uno stato<br />

fisico all’altro per variazioni di temperatura e pressione.<br />

A parità di massa, nel passaggio di un <strong>materia</strong>le dallo stato liquido allo stato<br />

aeriforme, il volume aumenta e la densità diminuisce.<br />

Nel passaggio allo stato solido la densità, di solito, aumenta.<br />

Il ghiaccio è un’eccezione perché è meno denso dell’acqua.<br />

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Le idee della chimica


2.2 I passaggi di stato<br />

I passaggi di stato che si verificano mediante assorbimento di calore sono:<br />

• la fusione che è il passaggio dallo stato solido allo stato liquido.<br />

• la vaporizzazione che è il passaggio dallo stato liquido allo stato di<br />

vapore.<br />

• la sublimazione che è il passaggio diretto dallo stato solido allo stato di<br />

vapore.<br />

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Le idee della chimica


2.2 I passaggi di stato<br />

Esistono due diversi passaggi dallo stato liquido a quello aeriforme:<br />

l’evaporazione e l’ebollizione.<br />

• L’evaporazione è un fenomeno che interessa solo la superficie del<br />

liquido e la velocità con cui avviene è proporzionale alla temperatura,<br />

alla superficie interessata e alla presenza di correnti d’aria.<br />

• L’ebollizione è un fenomeno tumultuoso che interessa tutta la massa<br />

del liquido e si verifica ad una temperatura costante (il cui valore però<br />

dipende dalla pressione).<br />

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Le idee della chimica


2.2 I passaggi di stato<br />

I passaggi di stato che si verificano mediante cessione di calore sono:<br />

• la condensazione che è il passaggio dallo stato di vapore allo stato<br />

liquido.<br />

• la solidificazione che è il passaggio dallo stato liquido allo stato solido.<br />

• il brinamento che è il passaggio diretto dallo stato di vapore allo stato<br />

solido.<br />

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Le idee della chimica


2.2 I passaggi di stato<br />

Ogni sostanza pura ha una curva di riscaldamento e temperature di fusione<br />

e di ebollizione caratteristiche in funzione della pressione a cui avviene il<br />

passaggio di stato.<br />

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Le idee della chimica


2.2 I passaggi di stato<br />

• Alla temperatura di fusione coesistono la fase liquida e la fase solida.<br />

• Alla temperatura di ebollizione coesistono la fase liquida e la fase di<br />

vapore.<br />

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Le idee della chimica


2.2 I passaggi di stato<br />

• Quando si riscalda una sostanza, la temperatura<br />

rimane costante durante i passaggi di stato.<br />

• <strong>La</strong> quantità di calore che viene assorbita da una quantità fissa di solido,<br />

per passare completamente allo stato liquido viene detta calore latente<br />

di fusione.<br />

• <strong>La</strong> quantità di calore che viene assorbita da una quantità fissa di liquido<br />

per passare completamente allo stato di vapore, viene detta calore<br />

latente di vaporizzazione.<br />

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Le idee della chimica


2.2 I passaggi di stato<br />

Ogni sostanza pura ha una curva di raffreddamento che si ottiene<br />

misurando, a intervalli di tempo regolari, la temperatura di un gas durante<br />

il corso del suo raffreddamento. Tale curva è simmetrica rispetto alla curva<br />

di raffreddamento.<br />

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Le idee della chimica


2.2 I passaggi di stato<br />

Nella curva di raffreddamento si distinguono:<br />

la temperatura di condensazione (a parità di pressione, essa è uguale a<br />

quella di ebollizione).<br />

la temperatura di solidificazione (a parità di pressione, essa è uguale a<br />

quella di fusione).<br />

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Le idee della chimica


2.2 I passaggi di stato<br />

• Quando si raffredda una sostanza, la temperatura<br />

rimane costante durante i passaggi di stato.<br />

• <strong>La</strong> quantità di calore che viene ceduta da una quantità fissa di liquido,<br />

per passare completamente allo stato solido, viene detta calore latente<br />

di solidificazione.<br />

• <strong>La</strong> quantità di calore che viene ceduta da una quantità fissa di vapore<br />

per passare completamente allo stato liquido, viene detta calore<br />

latente di condensazione.<br />

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2.2 I passaggi di stato<br />

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Le idee della chimica


2.3 Natura corpuscolare della <strong>materia</strong><br />

A partire dal V secolo a.C., con il filosofo Democrito, si andò ad affermare<br />

nella filosofia greca la scuola atomistica. Tale corrente di pensiero<br />

affermava che la <strong>materia</strong> è formata da particelle indivisibili, così piccole<br />

da non poter essere viste, chiamate atomi (dal greco: non divisibile).<br />

<strong>La</strong> filosofia atomistica, pur basandosi su argomentazioni di tipo<br />

esclusivamente logico e non su prove sperimentali, ha costituito il punto di<br />

partenza dell’attuale teoria atomica.<br />

Per il momento, considereremo che i costituenti di base di una sostanza<br />

siano delle generiche particelle, di tipo diverso per ogni sostanza.<br />

Questa ipotesi sulla natura dei corpi ci consente di dare una buona<br />

interpretazione dei passaggi di stato.<br />

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Le idee della chimica


2.3 Natura corpuscolare della <strong>materia</strong><br />

L’idea fondamentale di questo modello della <strong>materia</strong> è che:<br />

“Le particelle che costituiscono un corpo sono in<br />

continuo movimento con una velocità che aumenta<br />

con la temperatura.”<br />

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Le idee della chimica


2.3 Natura corpuscolare della <strong>materia</strong><br />

Nello stato solido, le particelle possono essere immaginate:<br />

• vicine e unite molto strettamente da forze attrattive<br />

• limitate nei movimenti<br />

Nello stato liquido, le particelle possono essere immaginate:<br />

• vicine e unite da forze attrattive<br />

• libere di muoversi<br />

Nello stato aeriforme, le particelle possono essere immaginate:<br />

• lontane e per nulla attratte le une alle altre<br />

• completamente libere di muoversi in tutto lo spazio a loro disposizione<br />

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Le idee della chimica


2.3 Natura corpuscolare della <strong>materia</strong><br />

I tre stati fisici della <strong>materia</strong> hanno differenti proprietà:<br />

(A) Nei solidi le particelle sono strettamente associate tra loro e non hanno libertà di movimento.<br />

(B) Nei liquidi le particelle sono vicine ma sono in grado di scorrere l’una rispetto all’altra.<br />

(C) Negli aeriformi (gas e vapori) le particelle sono separate da ampi spazi vuoti e possono muoversi liberamente.<br />

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Le idee della chimica


2.3 Natura corpuscolare della <strong>materia</strong><br />

Se si riscalda un solido, l’aumento della temperatura consente alle<br />

particelle, vibrazioni più ampie ma ancora fortemente limitate.<br />

Alla temperatura di fusione, però, le vibrazioni sono in grado di allentare le<br />

forze attrattive tra le particelle fino a consentire loro di muoversi scorrendo<br />

le une sulle altre: si è passati allo stato liquido.<br />

Un ulteriore aumento della temperatura rende più ampi i movimenti delle<br />

particelle fino a renderle indipendenti: si è verificato il passaggio allo stato<br />

aeriforme.<br />

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Le idee della chimica


2.3 Natura corpuscolare della <strong>materia</strong><br />

Il raffreddamento causa al contrario un rallentamento dei moti, dato che le<br />

forze attrattive diventano sempre più prevalenti e costringono le particelle<br />

a stare sempre più vicine, facendo così passare il corpo, prima allo stato<br />

liquido e poi, a quello solido.<br />

Le differenze temperature richieste per vincere le reciproche attrazioni e<br />

cioè le differenti temperature di fusione e di ebollizione delle sostanze,<br />

possono essere spiegate ammettendo che le particelle siano diverse da una<br />

sostanza all’altra e così pure le forze di attrazione<br />

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Le idee della chimica


2.4 Le sostanze pure: particelle tutte uguali<br />

<strong>La</strong> <strong>materia</strong> è costituita da tantissime<br />

sostanze differenti, spesso mescolate<br />

tra loro in diverso modo.<br />

Una SOSTANZA viene detta PURA se<br />

presenta caratteristiche ben definite,<br />

come:<br />

• la densità<br />

• il punto di fusione<br />

• il punto di ebollizione<br />

che si ripetono costantemente in ogni<br />

suo campione.<br />

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Le idee della chimica


2.4 Le sostanze pure: particelle tutte uguali<br />

Un sistema formato da due o più<br />

sostanze pure è un MISCUGLIO.<br />

I miscugli hanno composizione<br />

chimica variabile.<br />

Nessuna sostanza è pura a meno<br />

che non sia ottenuta mediante<br />

appositi procedimenti di<br />

separazione e purificazione.<br />

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2.5 Miscele omogenee<br />

Un sistema costituito da una sola fase si dice che OMOGENEO,<br />

indipendentemente da quanti componenti sono presenti nel sistema stesso.<br />

Una MISCELA OMOGENEA presenta, oltre un aspetto uguale in ogni sua<br />

parte, proprietà uniformi (uguali in ogni suo punto).<br />

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2.5 Miscele omogenee<br />

I più diffusi miscugli omogenei sono le soluzioni.<br />

Una SOLUZIONE è un miscuglio di due o più sostanze fisicamente omogeneo.<br />

Il componente più abbondante della soluzione si chiama solvente, gli altri si<br />

chiamano soluti.<br />

In altre parole, il SOLVENTE è il componente che scioglie il soluto;<br />

i SOLUTI sono i componenti che vengono disciolti dal solvente.<br />

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Le idee della chimica


2.6 Metodi di separazione dei componenti di una<br />

miscela omogenea<br />

CRISTALLIZZAZIONE<br />

<strong>La</strong> cristallizzazione consente di separare sotto forma cristallina un solido<br />

(soluto) da una sua soluzione, resa satura per evaporazione del solvente.<br />

Inoltre, questa tecnica permette di purificare un composto solido,<br />

separandolo da eventuali tracce di altre sostanze solide (impurezze),<br />

utilizzando la solubilità della sostanza da purificare in un dato solvente.<br />

Esso deve essere scelto in modo da sciogliere solo la sostanza pura e non le<br />

impurezze. In tal modo queste ultime verranno allontanate per filtrazione,<br />

restando sul filtro.<br />

<strong>La</strong> cristallizzazione dalla soluzione genera cristalli di dimensione tanto più<br />

grandi, quanto più lenta è l'evaporazione del solvente.<br />

I solventi più usati nel processo di cristallizzazione sono: acqua, etere,<br />

metanolo, etanolo, cloroformio, acetone, benzene, ecc.<br />

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Le idee della chimica


2.6 Metodi di separazione dei componenti di una<br />

miscela omogenea<br />

DISTILLAZIONE<br />

E’ il processo attraverso il quale un liquido viene trasformato in vapore e<br />

quindi riportato allo stato liquido per successivo raffreddamento, in modo da<br />

separarlo da eventuali sostanze disciolte poco volatili o da altri liquidi con<br />

cui si trovi mescolato.<br />

Tale tecnica si basa sulla diversa volatilità dei liquidi e sulla loro diversa<br />

temperatura di ebollizione.<br />

Si distinguono diversi metodi di distillazione: la distillazione semplice e la<br />

distillazione frazionata.<br />

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Le idee della chimica


2.6 Metodi di separazione dei componenti di una<br />

miscela omogenea<br />

<strong>La</strong> distillazione semplice permette di separare un solido da un liquido nel<br />

quale esso è disciolto (ad esempio il sale dall’acqua).<br />

<strong>La</strong> soluzione viene posta in un pallone di vetro con una tubicino laterale da<br />

cui escono i vapori che passano da un refrigerante. Quest’ultimo è formato<br />

da un tubo di vetro circondato da un manicotto in cui circola acqua fredda<br />

che facilita la condensazione dei vapori. Attraverso il tappo di gomma che<br />

chiude il pallone passa un termometro il cui bulbo esposto ai vapori indica la<br />

temperatura di ebollizione.<br />

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Le idee della chimica


2.6 Metodi di separazione dei componenti di una<br />

miscela omogenea<br />

Schema della distillazione semplice.<br />

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Le idee della chimica


2.6 Metodi di separazione dei componenti di una<br />

miscela omogenea<br />

<strong>La</strong> distillazione frazionata permette di separare due liquidi miscibili tra loro<br />

(ad esempio acqua e alcol nel vino o i vari idrocarburi nel petrolio greggio).<br />

Poiché i liquidi hanno temperature di ebollizione diverse, scaldando la<br />

miscela il componente più volatile emette per primo i vapori che,<br />

condensati, si separano.<br />

In realtà, già alla temperatura di ebollizione del componente più volatile,<br />

anche quello meno volatile inizia a emettere vapori (specialmente se le due<br />

temperature di ebollizione sono vicine) con la conseguenza che il distillato<br />

ottenuto non sarà puro.<br />

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Le idee della chimica


2.6 Metodi di separazione dei componenti di una<br />

miscela omogenea<br />

Per risolvere questo inconveniente si<br />

ripete più volte la distillazione oppure si<br />

usa un particolare dispositivo<br />

(frazionatore a bolle) che si inserisce sul<br />

pallone di distillazione. In esso la miscela<br />

di vapori che giunge alle bolle viene<br />

raffreddata dall’aria circostante;<br />

il componente meno volatile si condensa<br />

e scende da una bolla all’altra verso il<br />

pallone di distillazione e, incontrando i<br />

vapori che salgono, li raffredda portando<br />

via in gran parte i componenti meno<br />

volatili.<br />

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2.6 Metodi di separazione dei componenti di una<br />

miscela omogenea<br />

CROMATOGRAFIA<br />

Questa tecnica è basata sulla diversa velocità di migrazione su un mezzo<br />

poroso opportuno (carta da filtro, calcare, gel di silice o di alluminio) dei<br />

diversi componenti di un miscuglio, sotto l’azione trascinante di un<br />

solvente in movimento sul mezzo poroso stesso.<br />

<strong>La</strong> cromatografia è oggi uno dei procedimenti più validi in molti campi della<br />

ricerca scientifica e tecnologica, soprattutto in chimica organica, biochimica<br />

e chimica analitica.<br />

Sotto il termine cromatografia risultano attualmente riuniti metodi diversi<br />

tra loro per le possibili applicazioni e per i fondamenti teorici su cui si<br />

basano.<br />

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2.6 Metodi di separazione dei componenti di una<br />

miscela omogenea<br />

Cromatografia su colonna.<br />

E’ la prima tecnica cromatografica, scoperta nel 1906 dal botanico italorusso<br />

Michail Cvett per separare i pigmenti vegetali.<br />

Egli osservò che facendo passare un estratto di foglie in una colonna di vetro<br />

riempita con calcare (mezzo poroso), i pigmenti contenuti nell’estratto<br />

venivano trattenuti sull’estremità superiore della colonna sotto forma di una<br />

zona colorata. Introducendo poi un solvente adatto, i pigmenti si muovevano<br />

verso l’estremità inferiore della colonna con velocità diverse e<br />

caratteristiche di ciascuno, manifestandosi sotto forma di una successione di<br />

strisce colorate, ciascuna tipica di un determinato pigmento.<br />

Questa tecnica viene oggi utilizzata anche per la separazione di sostanze non<br />

colorate. In questo caso, esse escono con il solvente l’una dopo l’altra e<br />

quindi possono essere raccolte separatamente e identificate con mezzi<br />

opportuni.<br />

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2.6 Metodi di separazione dei componenti di una<br />

miscela omogenea<br />

Schema della cromatografia su colonna.<br />

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2.6 Metodi di separazione dei componenti di una<br />

miscela omogenea<br />

Cromatografia su carta.<br />

In questo caso, il mezzo poroso è costituito da<br />

una striscia di carta da filtro.<br />

<strong>La</strong> miscela delle sostanze da separare viene<br />

disciolta in un solvente opportuno; se ne<br />

porta qualche goccia su un’estremità della<br />

striscia di carta e si lascia asciugare.<br />

Si immerge poi tale estremità della carta<br />

(tenendo quest’ultima verticale) nel solvente<br />

che, per capillarità, risale lungo la carta,<br />

trascinando con sé a velocità diversa le varie<br />

sostanze del miscuglio. In tal modo compaiono<br />

le relative macchie ad altezze diverse dalla<br />

striscia.<br />

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2.7 Miscele eterogenee<br />

• Un sistema costituito da più fasi si dice che ETEROGENEO,<br />

indipendentemente da quanti componenti sono presenti nel sistema<br />

stesso.<br />

• Una MISCELA ETEROGENEA non presenta proprietà uniformi (uguali in<br />

ogni suo punto).<br />

• Spesso è possibile distinguere a occhio nudo le fasi di un miscuglio<br />

eterogeneo (legno, granito, terra, sabbia).<br />

• In altri casi, invece è possibile distinguerne le fasi solo con l’aiuto di un<br />

microscopio (latte, sangue).<br />

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2.7 Miscele eterogenee<br />

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2.7 Miscele eterogenee<br />

Miscugli omogenee ed eterogenei<br />

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2.7 Miscele eterogenee<br />

Miscele omogenee ed eterogenee a confronto<br />

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Le idee della chimica


2.8 Metodi di separazione dei componenti di una<br />

miscela eterogenea<br />

SEPARAZIONE CON IMBUTO SEPARATORE<br />

Per separare due liquidi immiscibili che<br />

costituiscono un sistema a due fasi, si<br />

sfrutta la loro diversa densità.<br />

L’operazione viene compiuta con un imbuto<br />

separatore dove si formano due strati a<br />

diversa densità, che si separeranno.<br />

Attraverso un rubinetto è possibile<br />

prelevare le due fasi separatamente.<br />

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2.8 Metodi di separazione dei componenti di una<br />

miscela eterogenea<br />

DECANTAZIONE o SEDIMENTAZIONE<br />

Questo processo viene usato qualora i componenti da separare costituiscano<br />

una sospensione, le cui particelle solide siano relativamente pesanti.<br />

Si opera lasciando riposare sul fondo del recipiente la parte solida sospesa<br />

nel liquido, fino a quando si sia separata e la parte sovrastante sia limpida.<br />

Si versa poi lentamente il liquido evitando che si intorbidisca, usando<br />

l’accorgimento di farlo scorrere lungo un bacchettina di vetro avvicinata al<br />

beccuccio del bicchiere.<br />

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Le idee della chimica


2.8 Metodi di separazione dei componenti di una<br />

miscela eterogenea<br />

FILTRAZIONE<br />

E’ il metodo per separare, per mezzo di<br />

filtri, i <strong>materia</strong>li solidi da un miscuglio<br />

liquido o gassoso.<br />

Si versa il miscuglio su un setto poroso<br />

(per esempio, carta da filtro) che<br />

presenta microscopici forellini tali da far<br />

passare solo il liquido.<br />

Il processo può essere velocizzato<br />

applicando una depressione a valle del<br />

filtro.<br />

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Le idee della chimica


2.8 Metodi di separazione dei componenti di una<br />

miscela eterogenea<br />

CENTRIFUGAZIONE<br />

Se la sospensione è piuttosto stabile o anche<br />

se si vuole separare rapidamente<br />

un’emulsione, si usa la centrifuga. Questa è un<br />

apparecchio, che sfruttando la forza<br />

centrifuga, può separare due sostanze di<br />

diversa densità. Essa è dotata di un asse<br />

verticale collegato con un rotore sul quale si<br />

pongono due tubi da saggio con apposite<br />

caratteristiche, che contengono la stessa<br />

quantità di liquido, disposti in posizione<br />

opposta rispetto al rotore. Quando<br />

l’apparecchio viene messo in moto, la forza<br />

centrifuga trascina il solido o il liquido più<br />

denso sul fondo del tubo del saggio,<br />

separandolo dal resto.<br />

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Le idee della chimica


2.8 Metodi di separazione dei componenti di una<br />

miscela eterogenea<br />

Riassunto delle principali tecniche di separazione<br />

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Le idee della chimica


2.8 Metodi di separazione dei componenti di una<br />

miscela eterogenea<br />

Riassunto delle suddivisioni della <strong>materia</strong>:<br />

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Le idee della chimica


2.9 Reazioni chimiche:<br />

cambia la natura delle sostanze<br />

Tutti i metodi che abbiamo descritto per separare i componenti di una<br />

miscela si basano su trasformazioni fisiche.<br />

Nelle trasformazioni fisiche non viene mutata la natura delle sostanze su<br />

cui si opera. In altre parole, le particelle che compongono le sostanze, cioè<br />

cambiano modo di aggregarsi o di disperdersi reciprocamente, ma esse<br />

stesse non variano.<br />

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Le idee della chimica


2.9 Reazioni chimiche:<br />

cambia la natura delle sostanze<br />

Esistono però anche trasformazioni che riescono ad operare mutamenti più<br />

profondi della <strong>materia</strong>: le reazioni chimiche:<br />

Si chiamano reazioni chimiche quei processi in cui una o più sostanze si<br />

trasformano in altre. Esse sono trasformazioni che interessano la natura<br />

delle particelle delle sostanze, modificandole e consentendo la formazione<br />

di nuove sostanze.<br />

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Le idee della chimica


2.9 Reazioni chimiche:<br />

cambia la natura delle sostanze<br />

Nelle trasformazioni chimiche le sostanze originarie si dicono reagenti, le<br />

nuove sostanze prendono il nome di prodotti.<br />

Reagenti → Prodotti<br />

A volte i prodotti si trovano allo stesso stato fisico dei reagenti, altre volte,<br />

invece, no.<br />

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Le idee della chimica


2.9 Reazioni chimiche:<br />

cambia la natura delle sostanze<br />

Come si può notare, da questi<br />

esempi, solo le reazioni chimiche<br />

permettono alla <strong>materia</strong> di<br />

modificare la propria composizione.<br />

Se una trasformazione comporta la<br />

scomparsa di alcune sostanze e la<br />

comparsa di altre, è chimica,<br />

altrimenti, è fisica.<br />

È solo attraverso l’analisi chimica<br />

che si determina con certezza se una<br />

trasformazione è chimica o fisica.<br />

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2.9 Reazioni chimiche:<br />

cambia la natura delle sostanze<br />

Le trasformazioni chimiche possono presentare alcuni cambiamenti<br />

caratteristici, quali:<br />

• formazione di bollicine;<br />

• variazione di colore;<br />

• formazione o scomparsa di un solido;<br />

• liberazione di prodotti gassosi profumati o maleodoranti;<br />

• riscaldamento o raffreddamento del recipiente in cui avviene la reazione,<br />

senza che sia stato fornito o sottratto calore dall’esterno.<br />

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2.10 Composti ed elementi:<br />

i componenti della <strong>materia</strong><br />

Sappiamo che è possibile isolare da un miscuglio una o<br />

più sostanze pure.<br />

Le sostanze pure che non possono essere scomposte in<br />

sostanze più semplici, sono dette elementi.<br />

Le sostanze pure che possono essere scomposte in<br />

sostanze più semplici, sono dette composti.<br />

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2.10 Composti ed elementi:<br />

i componenti della <strong>materia</strong><br />

Gli elementi sono formati da particelle dello stesso tipo,<br />

chiamate atomi.<br />

I composti sono formati da particelle, e quindi da atomi<br />

di tipo diverso.<br />

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2.10 Composti ed elementi:<br />

i componenti della <strong>materia</strong><br />

Ogni elemento (e quindi anche ogni tipo di atomo), viene indicato<br />

attraverso un simbolo chimico formato da una o due lettere.<br />

Se il simbolo è formato da una sola lettera, essa è maiuscola:<br />

H = idrogeno C = carbonio O = ossigeno N = azoto<br />

se il simbolo è formato da due lettere, solo la prima è maiuscola:<br />

Ca = calcio Fe = ferro Na = sodio Cl = cloro<br />

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2.10 Composti ed elementi:<br />

i componenti della <strong>materia</strong><br />

Gli elementi a oggi conosciuti sono 118:<br />

•92 sono presenti in natura<br />

•26 sono stati ottenuti artificialmente<br />

Gli elementi esistenti in natura, si trovano più che altro sotto forma di<br />

composti e raramente nella forma elementare.<br />

Gli elementi artificiali sono stati ottenuti durante il corso di ricerche<br />

sull’energia atomica oppure attraverso reazioni nucleari.<br />

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2.10 Composti ed elementi:<br />

i componenti della <strong>materia</strong><br />

<strong>La</strong> quantità e la distribuzione degli elementi presenti in natura sono molto<br />

diverse.<br />

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2.10 Composti ed elementi:<br />

i componenti della <strong>materia</strong><br />

I composti derivano dalla combinazione di due o più<br />

elementi e quindi il loro numero è enorme, anche perché<br />

spesso due elementi possono combinarsi tra loro in modo<br />

diverso per dare origine a composti diversi.<br />

I composti possono essere suddivisi a seconda del numero di elementi che li<br />

formano:<br />

• i composti binari sono formati da 2 elementi<br />

• i composti ternari sono formati da 3 elementi<br />

• i composti quaternari sono formati da 4 elementi<br />

• etc..<br />

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2.11 Formule chimiche<br />

Gli atomi uguali o diversi, si legano tra loro per formare aggregati più<br />

complessi. <strong>La</strong> formula chimica, indica il rapporto di combinazione tra atomi<br />

uguali o diversi.<br />

Ogni formula possiede, oltre ai simboli degli elementi, dei numeri che<br />

indicano il rapporto di combinazione tra gli atomi, tali numeri vengono detti<br />

indici e si scrivono in basso e a destra del simbolo dell’elemento.<br />

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2.11 Formule chimiche<br />

<strong>La</strong> formula del cloruro di sodio è NaCl e ciò significa che il rapporto<br />

di combinazione tra gli atomi di sodio e di cloro è 1:1<br />

<strong>La</strong> formula dell’acqua è H 2 O e ciò significa che il rapporto di<br />

combinazione tra gli atomi di idrogeno e di ossigeno è 2:1<br />

<strong>La</strong> formula dell’ammoniaca è NH 3 e ciò significa che il rapporto di<br />

combinazione tra gli atomi di azoto e di idrogeno è 1:3<br />

<strong>La</strong> formula del glucosio è C 6 H 12 O 6 e ciò significa che il rapporto di<br />

combinazione tra gli atomi di carbonio, di idrogeno e di ossigeno è<br />

6:12:6<br />

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2.11 Formule chimiche<br />

In questo schema è riassunto<br />

in modo sequenziale, quanto<br />

esposto nell’unità.<br />

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