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Mikhail Bulgakov Il Maestro e Margherita - Liceo Classico ...

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- Sí, l'uomo è mortale, ma questa sarebbe solo una mezza disgrazia. <strong>Il</strong> brutto è che a volte<br />

muore all'improvviso, è questo il guaio! E in genere non è in grado di dire che cosa farà stasera.<br />

«Che modo assurdo d'impostare il problema...», penso Berlioz e obiettò:<br />

- Via, adesso lei sta esagerando. So piú o meno esattamente che cosa farò stasera.<br />

Naturalmente, se mentre passo per la Bronnaja mi cade una tegola in testa...<br />

- Una tegola, - lo interruppe gravemente lo sconosciuto, - non cadrà mai in testa a nessuno<br />

cosí, senza una ragione. In particolare, posso assicurarle che lei non corre affatto questo rischio. Lei<br />

morirà di un'altra morte.<br />

- Forse lei sa di quale, - s'informò Berlioz con un'ironia perfettamente naturale, lasciandosi<br />

trascinare in un conversazione veramente assurda, - e me lo vorrà dire?<br />

- Volentieri, - replicò lo sconosciuto. Misurò Berlioz con lo sguardo, come se si accingesse a<br />

fargli un vestito, borbottò tra i denti qualcosa come: «Uno, due... Mercurio è nella seconda casa... la<br />

luna ne è uscita... sei: disgrazia... sera: sette...» e annunciò con voce forte e gioiosa: - Le taglieranno<br />

la testa!<br />

Con astio e stupore Bezdomnyj spalancò gli occhi sul disinvolto sconosciuto, mentre Berlioz<br />

chiese con un sorriso forzato:<br />

- Chi, per la precisione? Nemici? Invasori?<br />

- No, - rispose l'interlocutore, - una donna russa, un membro della Gioventú comunista.<br />

- Hm... - mugolò Berlioz, irritato dallo scherzetto dello sconosciuto, - scusi, sa, ma è poco<br />

verosimile.<br />

- Mi scusi lei, - rispose il forestiero, - ma è proprio cosí. Ah già, le volevo chiedere che cosa<br />

fa stasera, se non è un segreto?<br />

- Non lo è. Adesso vado un momento a casa, sulla Sadovaja, poi alle dieci ci sarà una seduta<br />

al MASSOLIT, e io la presiederò.<br />

- No, questo non è assolutamente possibile, - rispose con fermezza il forestiero.<br />

- Perché?<br />

- Perché, - rispose l'altro, e con gli occhi socchiusi guardò il cielo dove, presentendo la<br />

frescura della sera, uccelli neri sfrecciavano in silenzio, - Annuška ha già comprato l'olio di<br />

girasole, e non solo l'ha comprato, ma l'ha anche rovesciato. Perciò la seduta non avrà luogo.<br />

È chiaro che a questo punto sotto i tigli subentrò il silenzio.<br />

- Scusi, - disse dopo una pausa Berlioz, guardando il forestiero che stava sragionando, - che<br />

c'entra l'olio di girasole?... e di quale Annuška sta parlando?<br />

- Ecco come c'entra l'olio di girasole, - prese a dire Bezdomnyj, che aveva evidentemente<br />

deciso di dichiarare guerra al non richiesto interlocutore. - Non è mai stato, per caso, in una casa di<br />

cura per malati di mente?<br />

- Ivan!... - esclamò a bassa voce Michail Aleksandrovič.<br />

Ma il forestiero non si offese affatto e scoppiò a ridere con molta allegria.<br />

- Ci sono stato, e come! - esclamò, sempre ridendo, ma senza distogliere dal poeta gli occhi<br />

che non ridevano affatto. - Dove non sono stato! Peccato che io non abbia fatto in tempo a chiedere<br />

al professore che cosa sia di preciso la schizofrenia. Si informi lei stesso, Ivan Nikolaevič!<br />

- Come fa a sapere il mio nome?<br />

- Per carità, Ivan Nikolaevič, chi non la conosce? - <strong>Il</strong> forestiero trasse di tasca la<br />

«Literaturnaja gazeta», il numero del giorno precedente, e sulla prima pagina Ivan Nikolaevič vide<br />

la propria immagine con sotto i versi. Ma l'attestato di celebrità e popolarità che ieri ancora<br />

rallegrava il poeta, non lo rallegrò questa volta.<br />

- Le chiedo scusa, - disse, e il suo volto s’incupí, - può aspettare un momento? Vorrei dire<br />

due parole al mio amico.<br />

- Oh, volentieri! - esclamò lo sconosciuto. - Si sta cosí bene sotto questi tigli, e poi non ho<br />

affatto premura.<br />

- Senti, Miša, - sussurrò il poeta, dopo aver tratto da parte Berlioz, - non è mica un turista<br />

straniero: è una spia. Un emigrato russo, che è riuscito a intrufolarsi da noi. Chiedigli i documenti,<br />

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