L'AMBIENTE - Comune di Livorno
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E’ nato così il cosiddetto “Progetto Atlante” teso a ripristinare alcune cave <strong>di</strong>smesse,<br />
particolarmente impattanti sul nostro territorio. Il progetto ha comportato un impegno <strong>di</strong><br />
un certo livello per la sua innovatività (è il primo nel territorio regionale ed uno dei pochi a<br />
livello nazionale). L’Amministrazione comunale ha firmato con l’Associazione fra gli<br />
Industriali della Provincia <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> un Protocollo d’Intesa in data 1 ottobre 2002 per un<br />
Piano <strong>di</strong> ripristino ambientale <strong>di</strong> cava <strong>di</strong>smesse nel comune <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> e denominato<br />
“Progetto Atlante” con il quale viene delineato un percorso tecnico-amministrativo per dare<br />
una risposta concreta al problema del recupero e dello smaltimento delle terre e rocce da<br />
scavo provenienti dalle attività e<strong>di</strong>li.<br />
La Società Atlante s.r.l. (appositamente costituita in seno all’Associazione fra gli Industriali<br />
per l’attuazione del Progetto) è stata autorizzata dall’A.C. al recupero ambientale e<br />
funzionale della cava <strong>di</strong>smessa situata in località Poggio Corbolone “Tiro a volo “ – lato al<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> il 18 aprile 2003 con il relativo progetto. Il sito, che è riuscito a dare<br />
una risposta allo smaltimento <strong>di</strong> terre provenienti da scavi e<strong>di</strong>li (oltre 100.000 mc., in<br />
quattro anni <strong>di</strong> operatività), è ormai in esaurimento (giugno 2009).<br />
Alla luce dell’emanazione del D.lgs. 152/2006, della problematica aperta delle terre<br />
provenienti da scavi e delle cogenti necessità legate allo smaltimento delle terre<br />
provenienti da siti <strong>di</strong> bonifica - si ricorda che allo stato attuale 10 Kmq. del ns. territorio<br />
comunale sono soggetti a bonifica – si ritiene necessario prevedere un percorso basato<br />
sulla piena sostenibilità ambientale, in grado <strong>di</strong> offrire ampia garanzia <strong>di</strong> sicurezza<br />
territoriale per la restituzione agli usi legittimi <strong>di</strong> aree degradate e/o abbandonate e che<br />
nel contempo risolva in gran parte i problemi appena punteggiati prima.<br />
Dopo un anno <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>, verifiche tecniche, approfon<strong>di</strong>menti condotti con l’Ufficio Ambiente<br />
della Provincia <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong>, con il Dipartimento provinciale ARPAT <strong>di</strong> <strong>Livorno</strong> e con ASL,<br />
l’Ufficio scrivente ha pre<strong>di</strong>sposto il lavoro dal titolo “Planning operativo per il<br />
recupero funzionale <strong>di</strong> siti <strong>di</strong> cava <strong>di</strong>smessi”<br />
Il principio ispiratore della proposta nasce da uno screening preliminare condotto sulle<br />
aree ex-estrattive <strong>di</strong>messe al fine <strong>di</strong> configurare assetti definitivi <strong>di</strong> ripristino ambientale<br />
anche ai fini dello smaltimento delle terre provenienti da scavi e<strong>di</strong>li e da aree <strong>di</strong> bonifica.<br />
Il lavoro <strong>di</strong> censimento dei siti ripristinabili unito alle necessità in<strong>di</strong>viduate permettono <strong>di</strong><br />
percorrere i seguenti obiettivi tesi, da una parte a riqualificare l’ambiente e rinaturalizzare i