L'AMBIENTE - Comune di Livorno
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aggiornamenti e le valutazioni <strong>di</strong> previsione per gli scenari successivi costituiscono<br />
un supporto alla pianificazione territoriale regionale.<br />
- Per i Comuni per la valutazione preliminare (e non) della qualità dell’aria ai sensi del<br />
decreto n.163/99, della legge regionale n.63/98 e della Deliberazione della Giunta<br />
Regionale attuativa n.553 del 17 maggio 1999; la conoscenza dettagliata delle<br />
sorgenti <strong>di</strong> emissione (<strong>di</strong>saggregazione spaziale, temporale e per attività) che<br />
l’inventario fornisce può essere utilizzata dai comuni (identificati dagli atti regionali<br />
citati come zone a rischio <strong>di</strong> inquinamento atmosferico), come tecnica<br />
integrativa/sostitutiva delle misurazioni della qualità dell’aria ottenute dalle reti <strong>di</strong><br />
rilevamento e come ulteriore strumento <strong>di</strong> pianificazione locale per la<br />
pre<strong>di</strong>sposizione dei Piani - Urbani del Traffico e per la gestione della mobilità in<br />
generale.<br />
- la Regione per la gestione della qualità dell’aria ambiente tramite la sua<br />
programmazione e<br />
- pianificazione; l’inventario permette infatti l’in<strong>di</strong>viduazione delle sorgenti<br />
maggiormente responsabili delle emissioni <strong>di</strong> sostanze inquinanti in atmosfera e<br />
delle aree interessate e costituisce quin<strong>di</strong> un in<strong>di</strong>rizzo per la scelta delle priorità <strong>di</strong><br />
intervento anche grazie alla possibilità <strong>di</strong> prevedere scenari futuri in funzione<br />
dell’adozione <strong>di</strong> strumenti normativi, regolamentari e dell’implementazione virtuale<br />
<strong>di</strong> tecnologie a minor impatto ambientale nei vari settori in<strong>di</strong>viduati (trasporti,<br />
attività produttive, efficienza energetica, etc.)<br />
- la creazione dell’inventario integrato delle emissioni <strong>di</strong> impianti industriali nell’aria,<br />
nelle acque e nel suolo ai sensi dell’art. 10 del D.Lgs n.372 del 4 agosto 1999<br />
sull’attuazione della <strong>di</strong>rettiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione<br />
integrate dell’inquinamento; gli sviluppi futuri del quadro normativo introdotto dal<br />
D.Lgs. comporteranno oneri non in<strong>di</strong>fferenti per le amministrazioni pubbliche<br />
coinvolte che dovranno pre<strong>di</strong>sporre per le <strong>di</strong>verse matrici ambientali strumenti<br />
idonei, come l’inventario delle emissioni in atmosfera, alla gestione delle<br />
autorizzazioni integrate ambientali.<br />
PATOS -Il Progetto Regionale PATOS (Particolato Atmosferico in TOScana) è svolto in<br />
collaborazione con ARPAT, Università <strong>di</strong> Firenze, Università <strong>di</strong> Pisa, LaMMa, Techne<br />
Consulting ed Istituto Superiore <strong>di</strong> Sanità); lo scopo è fornire elementi conoscitivi, affidabili<br />
e scientificamente rigorosi sia sulla <strong>di</strong>stribuzione spaziale del livello <strong>di</strong> concentrazione del<br />
PM10, in particolare nelle zone della Toscana dove si sono verificati vari superamenti dei<br />
parametri previsti dalla normativa; sia sulla composizione e l’origine del particolato<br />
(sostanze inorganiche ed organiche, natura primaria, secondaria, e terziaria, entità e<br />
natura dei contributi naturali, identificazioni delle sorgenti, rischio igienico – sanitario).