IL vOSTRO pARTNER dI ELEzIONE - Straumann Canada
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IL vOSTRO pARTNER dI ELEzIONE - Straumann Canada
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RIVISTA PER I Clienti E I partner di straUMANN 2 | 2012<br />
<strong>IL</strong> vostro<br />
<strong>pARTNER</strong> di<br />
<strong>ELEzIONE</strong>
Print<br />
compensated<br />
Id-No. 1218748<br />
www.bvdm-online.de<br />
Colophon STARGET – RIVISTA INTERNAZIONALE PER I CLIENTI E I PARTNER DI STRAUMANN I © Institut <strong>Straumann</strong> AG I Peter Merian-Weg 12 I CH-4002 Basel I Tel. +41<br />
(0)61 965 11 11 I Fax +41 (0)61 965 11 01 I Redazione Roberto González I Mildred Loewen I E-Mail starget@straumann.com I Sito internet www.straumann.it/starget I<br />
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“STARGET for iPad”.<br />
Note legali Esonero da responsabilità per contributi di autori esterni: gli articoli di autori esterni pubblicati in STARGET sono stati valutati sistematicamente e selezionati<br />
attentamente dall’editore di STARGET (l’Institut <strong>Straumann</strong> AG di Basilea). Questi articoli rispecchiano in ogni caso l’opinione dei rispettivi autori e pertanto non corrispondono<br />
necessariamente all’opinione dell’editore. Inoltre, l’editore non fornisce alcuna garanzia per la completezza o la precisione e la correttezza degli articoli di<br />
autori esterni pubblicati in STARGET. Le informazioni riportate in particolare nelle descrizioni cliniche dei casi non possono sostituire la valutazione odontoiatrica nel<br />
singolo caso individuale da parte di specialisti debitamente qualifi cati. L’eventuale orientamento in merito agli articoli pubblicati in STARGET rientra quindi nell’ambito<br />
di responsabilità dell’odontoiatra. Gli articoli pubblicati in STARGET sono tutelati dal diritto d’autore e non possono essere riutilizzati interamente o parzialmente senza<br />
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protetti in altro modo, salvo diversa indicazione. La mancanza di una simile indicazione non deve quindi essere interpretata come possibilità di utilizzare liberamente<br />
un nome di questo tipo.<br />
Disponibilità dei prodotti Determinati prodotti e servizi menzionati in questa edizione di STARGET potrebbero non essere ancora disponibili o esserlo solo in determinati<br />
paesi. In caso di dubbi, si prega di rivolgersi al partner <strong>Straumann</strong> locale per ricevere informazioni sulla disponibilità dei prodotti (vedere gli indirizzi delle fi liali<br />
<strong>Straumann</strong> sull’ultima pagina).
EDITORALE<br />
STARGET 2 I 12<br />
1<br />
La fiducia è il frutto di promesse<br />
mantenute.<br />
Care lettrici, cari lettori<br />
Numerosi dentisti, chirurghi, paradontologi e odontotecnici in tutto il mondo ci<br />
danno ogni anno fiducia. Nel momento in cui scegliete spontaneamente una<br />
soluzione di <strong>Straumann</strong>, lo fate sulla base di motivi molto semplici, che si tratti di<br />
una scelta consapevole o meno; sono esattamente quei criteri che determinano la<br />
reputazione della nostra azienda: affidabilità scientifica da decenni, elevati livelli<br />
qualitativi e precisione tecnica a fronte della praticità, e inoltre una forza innovativa<br />
che non perde mai di vista la continuità e la sostenibilità. Che si tratti di impianti<br />
o di trattamenti rigenerativi, <strong>Straumann</strong> propone tutte le soluzioni necessarie per<br />
consentire risultati eccellenti dal punto di vista estetico e il successo di trattamento<br />
a lungo termine, secondo le esigenze del restauro e i principi biologici.<br />
Frank Hemm<br />
Head Sales Europe, Middle East<br />
and Latin America<br />
Ogni anno il nostro portfoglio si arricchisce di ulteriori prodotti chiave che completano<br />
il nostro assortimento; in tal senso <strong>Straumann</strong> ha allestito un sistema efficiente per<br />
garantire attività di ricerca e sviluppo di qualità elevata e per ottimizzare costantemente<br />
i prodotti e le procedure dentistiche. A tale scopo l’azienda può contare su un<br />
motivato team di specialisti interni che collaborano con un network di noti scienziati<br />
e professionisti dell’odontoiatria a tutti i livelli. I nostri clienti beneficiano in 67 Paesi<br />
di tutto il mondo di un supporto offerto esclusivamente dalla nostra organizzazione<br />
di distribuzione, competente e orientata alla clientela, nonché dei servizi su misura<br />
offerti dal nostro programma per i clienti MORE THAN IMPLANTS.<br />
Questo è ciò che chiamiamo “Simply Doing More for Dental Professionals”, una promessa<br />
che ci preoccupiamo di mantenere e rinnoviamo ogni giorno, presso tutte le<br />
nostre sedi, il presupposto affinché ci concediate fiducia in merito ai nostri prodotti<br />
e servizi. Quindi, se in maniera “spontanea” scegliete <strong>Straumann</strong> come partner<br />
d’eccellenza, abbiamo raggiunto l’obiettivo per il quale ci impegniamo tanto.<br />
Cordialmente<br />
Frank Hemm
2 STARGET 2 I 12<br />
Indice<br />
indice<br />
Starget 02 | 2012<br />
6<br />
Un’intervista con David L. Cochran sulle<br />
prospettive di metodi rigenerativi ancora<br />
più efficaci e predicibili.<br />
STRAUMANN ® EMDOGAIN<br />
40<br />
Il nuovo corpo di scansione <strong>Straumann</strong> ®<br />
CARES ® Mono per maggiore comfort<br />
e una procedura di lavoro digitale ottimizzata.<br />
straumann ® cares ® digital solutions<br />
36<br />
Andreas Filippi racconta le proprie<br />
esperienze come sperimentatore partecipante<br />
allo studio non interventistico<br />
sull’impianto <strong>Straumann</strong> ® Bone Level.<br />
straumann ® bone level implant
indice<br />
STARGET 2 I 12<br />
3<br />
Indice<br />
STRAUMANN ® Emdogain 4 Progressesi in parodontologia e rigenerazione parodontale<br />
6 Intervista con David L. Cochran<br />
16 Caso clinico di Robert Levine, USA<br />
STRAUMANN ® Standard Plus 20 Caso clinico di Sergio Piano, Italia<br />
Narrow Neck ® Crossfit<br />
STRAUMANN ® CARES ® Guided Surgery 24 Relazione su coDiagnostix di J. Fleiner et al., Germania<br />
STRAUMANN ® CARES ® Digital Solutions 30 Il nuovo corpo di scansione <strong>Straumann</strong> ® CARES ® Mono<br />
Studio non interventistico sull’impianto 36 Intervista con Andreas Filippi, Svizzera<br />
<strong>Straumann</strong> ® Bone Level<br />
Simply Doing More 44 Il nuovo sito internet di <strong>Straumann</strong><br />
46 Richiami alla Letteratura<br />
Eventi 50 Anteprima: EAO 2012 a Copenhagen<br />
52 Simposio Satellite <strong>Straumann</strong> all’EAO<br />
International Team for Implantology 54 Panoramica dei congressi nazionali
4 STARGET 2 I 12<br />
<strong>Straumann</strong> ® Emdogain<br />
introduzione<br />
Progressi in parodontologia e rigenerazione parodontale
<strong>Straumann</strong> ® Emdogain<br />
STARGET 2 I 12<br />
5<br />
Dalla riparazione dei tessuti alla rigenerazione<br />
Il trattamento parodontale è passato, nel corso del tempo, da una filosofia basata sulla riparazione dei<br />
tessuti al concetto della rigenerazione tissutale. Questa nuova prospettiva è particolarmente rilevante per<br />
i casi di parodontite avanzata, in presenza di perdita di attacco e perdita ossea importanti. In questi<br />
casi, la terapia parodontale prevede interventi chirurgici di vario tipo. La chirurgia parodontale orientata<br />
alla rigenerazione si pone l’obiettivo ideale di riformare completamente i tessuti parodontali perduti.<br />
Esiti migliori con i materiali rigenerativi<br />
L’ampia evidenza clinica disponibile mostra che la chirurgia di rigenerazione parodontale può migliorare<br />
l’esito quando la stimolazione dei tessuti ospiti è coadiuvata dall’aggiunta di materiale 1 . In caso di<br />
difetti parodontali estesi, è pratica comune ricorrere a innesti di materiale osseo in ausilio alla rigenerazione<br />
tissutale. L’analisi della letteratura indica che risultati migliori si ottengono dalla combinazione di<br />
vari materiali per innesto osseo e <strong>Straumann</strong> ® Emdogain, rispetto a un solo materiale 2,3,4 . Vari gruppi<br />
di ricerca in tutto il mondo si sono focalizzati sul meccanismo di azione dell'Emdogain solo o abbinato<br />
ai materiali di innesto osseo, al fine di valutare i risultati positivi ottenuti con questi materiali.<br />
Innovativa ricerca traslazionale dal Dr. Cochran<br />
Un importante gruppo di ricerca, guidato dal dott. David L. Cochran, ha studiato per diversi anni Emdogain<br />
al livello scientifico di base, in studi sperimentali su animali e in studi clinici sull’uomo. Il dott. Cochran<br />
unisce un’ampia esperienza clinica e accademica e ha lavorato con diversi tipi di materiale biologico.<br />
Questo lavoro può essere definito translazionale, poiché le scoperte sono trasferite dal laboratorio<br />
della ricerca scientifica all’applicazione clinica, contribuendo a migliorare la cura dei pazienti 5,10–12,14 .<br />
Invitiamo alla lettura dell’intervista con il dott. Cochran, nella quale illustra la sua esperienza<br />
professionale e i risultati delle sue ricerche, nonché alcune considerazioni sul futuro della parodontologia.
6 STARGET 2 I 12 <strong>Straumann</strong> ® Emdogain<br />
Intervista con il dott. David Cochran<br />
“Il futuro è molto promettente: i materiali biologici agevoleranno<br />
la rigenerazione dei tessuti parodontali”<br />
Dott. Cochran, qual è l’obiettivo ultimo della terapia parodontale?<br />
L’obiettivo ultimo della terapia parodontale è mantenere lo<br />
stato funzionale e sano dei denti del paziente per la durata<br />
della sua vita. La ricerca degli ultimi anni dimostra che questo<br />
risultato comporta implicazioni di portata ben superiore per il<br />
paziente. Ad esempio, una dentatura sana comporta minori<br />
focolai infiammatori nell’organismo del paziente, e ciò riduce<br />
16, 17<br />
il rischio di molti altri potenziali disturbi a livello sistemico.<br />
Questo argomento è stato discusso anche nelle società di<br />
parodontologia, per cercare di comprendere l’influenza che<br />
i processi infiammatori gengivali hanno ad esempio sulle<br />
malattie cardiovascolari, sul controllo del diabete e persino<br />
sui parti pretermine. 18<br />
In altre parole, il rischio di disturbi sistemici diminuisce quando<br />
il paziente mantiene una dentatura sana. Spesso non ci<br />
soffermiamo a considerare questo aspetto, ma avere denti<br />
sani condiziona anche ciò che possiamo mangiare, Con<br />
conseguenze significative anche in altri ambiti: ad esempio,<br />
i denti sani consentono di masticare adeguatamente il cibo,<br />
riducendo il rischio di problemi gastrointestinali 19 e migliorando<br />
di conseguenza la qualità della nostra vita. Infine, un<br />
sorriso sano e bello migliora l’autostima, un aspetto sicuramente<br />
positivo. Tutti questi aspetti, analizzati nella letteratura,<br />
confermano l’importanza cruciale di una condizione<br />
parodontale sana.<br />
Quali progressi sono stati fatti nella terapia parodontale?<br />
Direi che abbiamo assistito a due importanti progressi nella<br />
terapia parodontale, che hanno introdotto un cambiamento<br />
nel nostro paradigma terapeutico. Il primo è stato realizzare<br />
la possibilità di rigenerare i tessuti parodontali anziché semplicemente<br />
ripararli dopo la malattia parodontale. Il secondo<br />
progresso è che la rigenerazione parodontale può essere<br />
migliorata con materiali come Emdogain e altri prodotti proteici<br />
1 (Figg. 1 – 8).<br />
“Il rischio di problemi sistemici diminuisce quando<br />
il paziente mantiene dei denti sani 17 .” David<br />
Cochran<br />
In passato, si procedeva alla pulizia dentale del paziente,<br />
adottando tecniche chirurgiche e non, nel tentativo di ridurre<br />
l’infiammazione e cercare semplicemente di prevenire la<br />
perdita ulteriore di struttura parodontale. Ora sappiamo di<br />
potere non solo ridurre l’infiammazione e prevenire un’ulteriore<br />
perdita tissutale, ma anche ottenere effettivamente la<br />
ricrescita di alcuni tessuti parodontali; i fattori proteici come<br />
quelli presenti in Emdogain ci aiutano a conseguire questo<br />
risultato in modo più efficace e prevedibile 5 .<br />
Un altro prodotto sul mercato impiega un fattore di crescita<br />
proteico unico, derivato dalle piastrine ematiche, il fattore di<br />
crescita di derivazione piastrinica; insieme all’innesto osseo,<br />
aiuta a rigenerare i tessuti parodontali. Un altro efficace fattore<br />
proteico, presente nel nostro tessuto osseo, la proteina<br />
morfogenetica dell’osso, è impiegato nella fusione spinale<br />
lombare e nella fusione ossea degli arti inferiori. Questo<br />
fattore è impiegato ora nella cavità orale per stimolare la<br />
crescita ossea del seno mascellare e dei siti di estrazione,<br />
per consentire l’inserimento di impianti dentali.
<strong>Straumann</strong> ® Emdogain<br />
STARGET 2 I 12<br />
7
8 STARGET 2 I 12<br />
<strong>Straumann</strong> ® Emdogain<br />
Sicuramente il futuro ha in serbo altre proteine per la stimolazione<br />
della rigenerazione tissutale parodontale. Ad esempio,<br />
in collaborazione con i ricercatori <strong>Straumann</strong> stiamo<br />
analizzando alcune delle proteine di cui è composto Emdogain<br />
e che risultano efficaci sia per la crescita dei nuovi<br />
vasi sanguigni, l’angiogenesi 6,7, necessaria per la crescita di<br />
qualsiasi nuovo tessuto, sia per la formazione di nuovo osso,<br />
l’osteoinduzione 8 . Inoltre in Giappone sono stati condotti degli<br />
interessanti studi sulla rigenerazione in presenza di un<br />
altro fattore di crescita, il fattore di crescita dei fibroblasti,<br />
anch’esso noto per il ruolo nella crescita dei vasi sanguigni<br />
e attualmente oggetto di studi clinici. Infine, un altro fatto-<br />
Fig. 1<br />
Quando si applica<br />
<strong>Straumann</strong> ® Emdogain,<br />
le proteine derivate<br />
dalla matrice di smalto<br />
precipitano sulla<br />
superficie radicolare,<br />
formando uno strato di<br />
matrice.<br />
Fig. 2<br />
La matrice stimola<br />
l‘attrazione e la<br />
proliferazione di<br />
cellule mesenchimali<br />
dalla parte sana del<br />
periodonto.<br />
Fig. 3<br />
Le cellule secernono<br />
citochine naturali e<br />
specifiche nonché<br />
sostanze autocrine,<br />
favorendo la necessaria<br />
proliferazione.<br />
Fig. 4<br />
Vengono attirate<br />
cellule di supporto<br />
che si differenziano<br />
in cementoblasti, che<br />
innescano la formazione<br />
della matrice di<br />
cemento nella quale<br />
saranno fissate le fibre<br />
parodontali.<br />
Fig. 5<br />
Lo spessore dello strato<br />
di cemento appena<br />
formato aumenta, estendendo<br />
il legamento<br />
parodontale.<br />
Fig. 6<br />
Nell’arco di alcuni<br />
mesi, il difetto si riempie<br />
con il legamento<br />
parodontale di nuova<br />
formazione.<br />
Figg. 1 – 8 In che modo <strong>Straumann</strong> ® Emdogain aiuta a rigenerare il periodonto nel tempo.
<strong>Straumann</strong> ® Emdogain<br />
STARGET 2 I 12<br />
9<br />
Fig. 7<br />
A mano a mano che il<br />
legamento parodontale<br />
si forma, l’osso nuovo<br />
continua a svilupparsi<br />
Fig. 8<br />
<strong>Straumann</strong> ® Emdogain<br />
facilita la rigenerazione<br />
della struttura<br />
dentale complessa del<br />
periodonto, formando<br />
un nuovo attacco<br />
funzionale.<br />
re legato alla proteina morfogenetica dell’osso, il fattore di<br />
crescita e differenziazione, è oggetto di studio in Europa e<br />
nel nostro gruppo per le sue caratteristiche di stimolazione<br />
della rigenerazione parodontale 9 . Tutti questi studi delineano<br />
un futuro molto promettente per quanto riguarda i materiali<br />
biologici nella rigenerazione dei tessuti parodontali, ovvero<br />
l’osso, il cemento e il legamento parodontale.<br />
Il secondo progresso è stato riconoscere che la perdita di<br />
tessuto parodontale era dovuta all’infiammazione e non ai<br />
batteri che vivono attorno al dente. A margine, si è scoperto<br />
che, come detto in precedenza, l’infiammazione parodontale<br />
può avere effetti sistemici 10,11 . Già da tempo consapevoli<br />
del fatto che i problemi parodontali influenzano la salute dei<br />
denti, solo recentemente abbiamo compreso che l’infiammazione<br />
parodontale, in particolare, influenza il resto dell’organismo.<br />
In altre parole, si tratta di una strada in due direzioni,<br />
in cui i denti influenzano l’organismo e viceversa. A conferma<br />
di ciò, da anni i parodontologi sono consapevoli del fatto<br />
che i pazienti con diabete non controllato presentano numerose<br />
infezioni purulente attorno ai denti e una perdita ossea<br />
importante: vale a dire, la malattia sistemica, il diabete, influenza<br />
la salute dei denti.<br />
Ora sappiamo che la malattia parodontale può, a sua volta,<br />
“Si tratta quindi di una strada in due direzioni, in<br />
cui i denti influenzano l’organismo e viceversa”.<br />
David Cochran<br />
influenzare la capacità dell’organismo di controllare il livello<br />
di zucchero nel sangue, ovvero lo stato di salute dei denti influenza<br />
la capacità dell’organismo di controllare il diabete 20 .<br />
Quali sono i potenziali benefici dell’impiego di <strong>Straumann</strong> ®<br />
Emdogain nella terapia parodontale?<br />
L’uso di Emdogain per stimolare la rigenerazione parodontale<br />
è molto ben documentato nella letteratura degli ultimi 15<br />
anni. Studi in vitro, su animali e studi clinici sull’uomo evidenziano<br />
gli effetti positivi sulle cellule responsabili della rigenerazione<br />
del cemento, dell’osso e del legamento parodontale.<br />
Gli studi su animali forniscono la conferma istologica della<br />
rigenerazione di tutti i tessuti parodontali 5 .
10 STARGET 2 I 12 <strong>Straumann</strong> ® Emdogain
<strong>Straumann</strong> ® Emdogain<br />
STARGET 2 I 12<br />
11<br />
Infatti, in studi eseguiti su babbuini, si è riscontrata una formazione<br />
significativa di cemento, osso e legamento parodontale<br />
nuovi, ben sopra la tacca praticata nella radice alla base<br />
dei difetti parodontali. In alcuni casi questi tessuti sostanzialmente<br />
riempivano l’intero difetto. Altri risultati istologici hanno<br />
dimostrato che quando Emdogain era aggiunto all’innesto<br />
osseo autogeno attorno a difetti più grandi a carico dei denti<br />
del babbuino, si assisteva a una stimolazione significativa<br />
del processo di rigenerazione ossea 12 . Altri studi hanno mostrato<br />
che Emdogain non solo stimola la formazione di osso<br />
e cemento, ma anche la crescita di nuovi vasi sanguigni (angiogenesi),<br />
un processo indispensabile per la neoformazione<br />
ossea 6,7 . Per riassumere, due aspetti importanti meritano di<br />
essere sottolineati per quanto concerne Emdogain. In primo<br />
luogo, la letteratura è ricca di evidenze sulla rigenerazione<br />
parodontale 15 , sicuramente più che su ogni altra proteina impiegata<br />
per la rigenerazione parodontale. In secondo luogo,<br />
questo materiale, da solo e in sinergia con innesti ossei,<br />
offre evidenze sufficientemente convincenti sulla sicurezza e<br />
l’efficacia, se anche l’FDA ne ha approvato l’impiego in molteplici<br />
indicazioni.*<br />
“La rigenerazione parodontale conseguita con<br />
Emdogain è ampiamente documentata in letteratura,<br />
sicuramente più 15 di ogni altra proteina<br />
impiegata per la rigenerazione parodontale.”<br />
David Cochran<br />
Quali sono i suoi consigli per i medici che eseguono la<br />
chirurgia parodontale?<br />
Nonostante le nostre approfondite conoscenze sugli effetti<br />
delle proteine, comprese quelle in Emdogain, sappiamo<br />
molto meno sull’applicazione clinica di questo materiale e<br />
su come ottimizzarne l’uso. Sicuramente si raccomanda una<br />
disincrostazione e levigazione della radice accurate, seguite<br />
dall’uso di un agente chelante per i cationi bivalenti neutro,<br />
l’acido etilendiaminotetracetico**.<br />
“Il formato più piccolo di Emdogain consentirà<br />
al medico di utilizzare questo materiale più di<br />
frequente, poiché sarà meno costoso aggiungerlo<br />
nelle procedure con innesto osseo.” David<br />
Cochran<br />
Successivamente, una volta controllato il sanguinamento,<br />
Emdogain è applicato prima sulla radice e sui margini ossei<br />
del difetto. Nei casi in cui è previsto l’innesto osseo, porre<br />
successivamente l’innesto in un vassoio e rivestire le particelle<br />
di innesto con Emdogain prima di posizionarlo nel difetto<br />
attorno al dente. Infine, è consigliabile usare l’eventuale<br />
Emdogain rimasto distribuendolo sul difetto e sotto i lembi<br />
parodontali, poiché sappiamo che le proteine di Emdogain<br />
favoriscono la guarigione stimolando l’angiogenesi 6,7 . Alcuni<br />
anni fa abbiamo pubblicato un articolo che dimostrava<br />
* Difetti di recessione e di forcazione intraossei mandibolari di classe II. ** <strong>Straumann</strong>® PrefGel
12 STARGET 2 I 12<br />
<strong>Straumann</strong> ® Emdogain<br />
come, aggiungendo Emdogain agli innesti ossei autologhi,<br />
si incrementava l’effetto osteoinduttivo dell’innesto 13 . Per questo<br />
motivo, e per tutti gli effetti positivi associati a queste<br />
proteine, unite all’innesto osseo, l’aggiunta di osso autologo<br />
o autogeno alla procedura sembra essere una componente<br />
cautelativa della terapia.<br />
Emdogain sarà presto disponibile in un formato più piccolo.<br />
In quali indicazioni lo impiegherebbe?<br />
Ho appreso con piacere della disponibilità di questo nuovo<br />
formato più piccolo. Il medico potrà utilizzare questo materiale<br />
più di frequente, poiché sarà meno costoso aggiungerlo<br />
nelle procedure con innesto osseo. Inoltre il formato più<br />
piccolo consente di utilizzarlo anche nei difetti più piccoli e<br />
per le procedure con innesto di tessuto molle che interessano<br />
anche uno o due denti. La documentazione dei benefici di<br />
queste proteine è così copiosa e protratta nel tempo che la<br />
scelta più sensata è sfruttarle per migliorare l’esito dell’intervento<br />
di rigenerazione parodontale del paziente.<br />
Che importanza riveste la combinazione di Emdogain e innesto<br />
osseo ai fini dell’esito clinico favorevole?<br />
Come abbiamo detto in precedenza, le analisi istologiche su<br />
animale mostrano che Emdogain, unito all’innesto osseo, stimola<br />
l’effetto osteoinduttivo (e presumibilmente anche cementoinduttivo)<br />
dell’innesto osseo 13 . Inoltre, in difetti parodontali<br />
gravi nel babbuino, abbiamo osservato che la rigenerazione<br />
parodontale ottenuta era veramente significativa. La formazione<br />
di nuovo cemento era prominente nella tacca praticata<br />
nella radice e si estendeva ampiamente in direzione coronale<br />
12 . Il dott. Robert Schenk mi ha spiegato che la neoformazione<br />
ossea richiede una base solida, ad esempio particelle<br />
di innesto osseo o una superficie implantare osteoconduttiva,<br />
come la SLA ®14 . I nostri studi hanno indicato che le particelle<br />
ossee autologhe o le particelle di innesto osseo autogeno<br />
sono molto efficaci nel fornire una base alla neoformazione<br />
tissutale 5, 10-12 e 14 . Quindi, ogni volta che ne ho l’opportunità<br />
durante una procedura di rigenerazione parodontale, cerco<br />
di aggiungere dell’innesto osseo. Se consideriamo poi che<br />
l’innesto con Emdogain probabilmente agevola anche la stabilizzazione<br />
del coagulo della ferita, e infine il comprovato<br />
effetto di Emdogain sull’angiogenesi, mi sembra che questa<br />
opzione offra la procedura più efficace per stimolare la rigenerazione<br />
parodontale.<br />
Ci sono altre considerazioni che vorrebbe condividere con<br />
noi su questo argomento?<br />
Le mie considerazioni conclusive sono che il nostro obiettivo<br />
principale è migliorare la cura dei nostri pazienti. Emdogain<br />
è una miscela di proteine che vanta più di 15 anni di studi<br />
in cui gli effetti positivi sulla rigenerazione parodontale sono<br />
stati ampiamente confermati. I nostri studi più recenti, nei<br />
quali abbiamo isolato alcune proteine dalla miscela Emdogain,<br />
suggeriscono che queste siano molto efficaci sull’osso<br />
e sul cemento e sulla capacità di stimolare la formazione di<br />
vasi sanguigni nella ferita 6 .<br />
È interessante rilevare che, nonostante l’attività di formazione<br />
ossea possa coinvolgere alcune proteine morfogenetiche<br />
dell’osso, questa efficacia sembra derivare prevalentemente
<strong>Straumann</strong> ® Emdogain<br />
STARGET 2 I 12<br />
13
14 STARGET 2 I 12 <strong>Straumann</strong> ® Emdogain
<strong>Straumann</strong> ® Emdogain<br />
STARGET 2 I 12<br />
15<br />
da proteine diverse contenute in Emdogain, ad esempio la enamelina e l’ameloblastina,<br />
due proteine dello smalto di cui generalmente si sa poco.<br />
“La parodontologia attraversa una fase di grandi cambiamenti:<br />
penso che questa sia la punta dell’iceberg di un futuro di terapie<br />
più efficaci e prevedibili per i nostri pazienti.” David Cochran<br />
Dott. David L. Cochran, D.D.S., Ph.D., Dr. h.c.<br />
D.D.S. e Ph.D. in Biochimica presso il Medical<br />
Molti dei nostri studi suggeriscono inoltre che la combinazione di proteine di<br />
Emdogain è più efficace dei componenti separati o persino di alcuni dei sui componenti<br />
combinati. Gli studi che abbiamo condotto sinora confermano che Emdogain<br />
è un materiale efficace per stimolare la rigenerazione parodontale, ma, allo<br />
stesso tempo, che dobbiamo sicuramente ampliare le nostre conoscenze su queste<br />
proteine e sulle loro applicazioni cliniche 5, 10-12 e 14 . La parodontologia attraversa<br />
una fase di grandi cambiamenti: penso che questa sia la punta dell’iceberg di un<br />
futuro di terapie più efficaci e prevedibili per i nostri pazienti.<br />
College of Virginia (MCV). Specializzazione in<br />
Parodontologia alla Harvard School of Dental<br />
Medicine. Attualmente Professor e Chairman del<br />
Dipartimento di Parodontologia della University<br />
of Texas Health Science Center a San Antonio,<br />
Dental School. Membro di numerose organizzazioni<br />
odontoiatriche professionali e Diplomato<br />
dell’American Board of Periodontology. Autore di<br />
numerosi articoli scientifici e abstract su diversi<br />
Dott. Cochran, la ringraziamo per questa intervista.<br />
argomenti in implantologia e biochimica parodontale.<br />
Insignito di riconoscimenti per la ricerca<br />
a livello nazionale e internazionale.<br />
Riferimenti: L’elenco completo dei riferimenti a questo testo possono essere visualizzate sul sito<br />
<strong>Straumann</strong>: www.straumann.com/stargetref.pdf
16 STARGET 2 I 12<br />
<strong>Straumann</strong> ® emdogain<br />
Robert levine<br />
Recessione su dente singolo trattato con <strong>Straumann</strong> ® Emdogain<br />
Donna di 50 anni, non fumatrice, presentava 8 mm di recessione<br />
facciale del dente n. 23. Si è messo in evidenza<br />
un difetto di recessione di classe II di Miller. La paziente ha<br />
rifiutato la terapia ortodontica per correggere l’affollamento<br />
anteriore. La prima fase di trattamento includeva la terapia<br />
parodontale non chirurgica. Lo sbrigliamento completo della<br />
radice e l’appiattimento della superficie radicolare sono stati<br />
seguiti da <strong>Straumann</strong> ® Prefgel (2 minuti), per preparare la<br />
radice per <strong>Straumann</strong> ® Emdogain. La radice è stata irrigata<br />
a fondo ed è stata asciugata all’aria prima dell’applicazione<br />
di Emdogain ® . Sono state effettuate delle incisioni al livello<br />
della CEJ per creare un peduncolo mesiale e distale, seguite<br />
da incisioni verticali di scarico e dissezione a spessore parziale.<br />
I singoli peduncoli sono stati creati e poi suturati tra di<br />
loro come peduncolo doppio. L’area mascellare premolare<br />
palatale di sinistra è stata usata come tessuto donatore per<br />
l’innesto di tessuto connettivo sottoepiteliale. Dopo il prelievo,<br />
il CTG è stato poi suturato alle papille interprossimali<br />
e lateralmente per stabilizzare l’innesto. Emdogain ® è stato<br />
applicato sopra il CTG e nel vestibolo prima di posizionare<br />
coronalmente l’innesto del doppio peduncolo. È stata effettuata<br />
un’incisione periostale di scarico per il posizionamento<br />
coronale del peduncolo per la sutura “tension-free” sull’innesto<br />
di tessuto connettivo. Il peduncolo è stato intenzionalmente<br />
posizionato lievemente coronale rispetto alla CEJ. A<br />
dodici giorni, la guarigione è stata eccellente. A 3 mesi, è<br />
Fig. 1 Fig. 2 Fig. 3<br />
Fig. 4 Fig. 5<br />
Fig. 6
<strong>Straumann</strong> ® emdogain<br />
STARGET 2 I 12<br />
17<br />
stato raggiunto il 100 % della copertura della radice, con 0,5 mm di profondità<br />
di sondaggio disto-buccale del dente n. 23. È stato raggiunto un aumento della<br />
gengiva attaccata.<br />
Fig. 1: Presentazione di una donna di 50 anni, sana, non fumatrice, con recessione<br />
n. 23. Si misurano 0 mm di gengiva cheratinizzata e 8 mm di perdita di attacco<br />
facciale. Si mette in evidenza un difetto di recessione di classe II di Miller. Fig. 2:<br />
Primo piano dell’area del n. 23. Fig. 3: Dopo completo sbrigliamento della radice,<br />
viene applicato PrefGel ® per 2 minuti. Emdogain ® viene aggiunto sulla superficie<br />
della radice dopo irrigazione per 30 secondi e asciugatura all’aria. Fig. 4: Vengono<br />
effettuate delle incisioni al livello della CEJ per creare un peduncolo mesiale<br />
e distale con incisioni verticali di scarico. Viene completata una dissezione a<br />
spessore parziale in profondità nel vestibolo. Fig. 5: Sono stati formati i due pe-<br />
Fig. 7 Fig. 8<br />
Fig. 9<br />
Fig. 10
18 STARGET 2 I 12<br />
<strong>Straumann</strong> ® emdogain<br />
Dottor Robert Levine, DDS<br />
Svolge attività professionale privata, focalizzata su:<br />
posizionamento chirurgico di impianti, procedure di<br />
chirurgia plastica estetica orale, terapia rigenerativa,<br />
duncoli individuali e giacciono passivamente nel vestibolo. Fig. 6: Viene riapplicato<br />
Emdogain ® sulla superficie della radice. Il doppio peduncolo è stato creato<br />
suturando due peduncoli tra loro. Fig. 7: Il sito donatore. Fig. 8: L’innesto finale<br />
misura 10 × 7 mm. Fig. 9: Il CTG è suturato per stabilizzare l’innesto. Emdogain ®<br />
viene applicato sul CTG prima di posizionare coronalmente il doppio peduncolo.<br />
Fig. 10: Viene praticata un’incisione periostale di scarico, per consentire una sutura<br />
“tension-free”. Fig. 11: Il doppio peduncolo viene posizionato coronalmente e suturato.<br />
Fig. 12: Palato mascellare sinistro a 12 giorni post-intervento. Fig. 13: Giorno<br />
12 post-intervento del n. 23. Fig. 14: 3 mesi post-intervento. È stato raggiunto il<br />
100 % della copertura della radice, con 0,5 mm di profondità di sondaggio distobuccale<br />
del dente n. 23.<br />
ortodonzia nell’adulto e medicina orale. Professore<br />
associato clinico presso il Periodontics del Post-<br />
Graduate Department of Periodontics, Periodontal<br />
Prosthesis and Implantology presso la University of<br />
Pennsylvania School of Dental Medicine. Chairman<br />
Emeritus of Periodontics all’Albert Einstein Medical<br />
Center (1984–2003)<br />
Fig. 11 Fig. 12<br />
Fig. 13 Fig. 14
STARGET 2 I 12<br />
19<br />
straumann ® emdogain 015<br />
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3 4<br />
McGuire et al. J. Periodontol. 2003;74:1110 & 1126 Heden et al. J. Periodontol. 2006;77:295 – 301<br />
5 6<br />
Sculean et al. Int. JPRD. 2007;27:221 – 229 Jepsen et al. J. Periodontol. 2004;75:1150 – 1160<br />
7<br />
Sanz et al. J. Periodontol. 2004;726 – 733
20 STARGET 2 I 12 <strong>Straumann</strong> ® Standard Plus Narrow Neck ® Crossfit<br />
Sergio Piano<br />
Sostituzione degli incisivi inferiori: posizionamento e restauro<br />
immediato di due impianti <strong>Straumann</strong> ® NNC Roxolid ®<br />
Situazione iniziale e piano di trattamento<br />
Un paziente di 55 anni, di sesso maschile, presentava una<br />
marcata mobilità degli incisivi inferiori con una ridotta profondità<br />
di sondaggio in condizioni di discreta salute parodontale<br />
(Fig. 1).<br />
Il paziente chiedeva una terapia con protesi fissa, evitando<br />
se possibile anche l’applicazione di un provvisorio mobile.<br />
Il piano di trattamento prevedeva l’estrazione degli incisivi<br />
inferiori con l’inserimento immediato di due impianti <strong>Straumann</strong><br />
® Narrow Neck CrossFit ® (NNC) Roxolid ® nei siti 32<br />
e 42. Qualora si fosse ottenuta la stabilità primaria, veniva<br />
programmato il posizionamento di un ponte provvisorio immediato<br />
avvitato in sostituzione degli incisivi inferiori.<br />
Pianificazione preoperatoria<br />
In linea con una ceratura diagnostica precedentemente eseguita,<br />
veniva realizzato un ponte provvisorio senza contatto<br />
con l’arcata superiore (Fig. 2). Per posizionare correttamente<br />
il ponte si utilizzava poi una semplice mascherina termostampata<br />
in resina (Fig. 3). La stessa mascherina di riferimento,<br />
con fori allineati ai siti implantari, veniva impiegata nella<br />
procedura chirurgica come dima per assicurare il corretto<br />
posizionamento degli impianti (Fig. 4).<br />
Procedura chirurgica<br />
I denti interessati venivano estratti e, dopo aver verificato attentamente<br />
l’integrità dei siti, per l’inserimento degli impianti<br />
si sceglieva un approccio senza lembo.<br />
Fig. 1 Fig. 2 Fig. 3<br />
Fig. 4 Fig. 5<br />
Fig. 6
<strong>Straumann</strong> ® Standard Plus Narrow Neck ® Crossfit<br />
STARGET 2 I 12<br />
21<br />
La prima perforazione veniva eseguita con precisione utilizzando<br />
la mascherina di riferimento in resina (Fig. 5). Anche<br />
la seconda perforazione si controllava con grande accuratezza<br />
(Fig. 6) fino ad ottenere il corretto inserimento rispetto<br />
alla posizione pianificata (Fig. 7). Poiché in entrambe le<br />
fixture il torque superava il valore di 35 Ncm, era possibile<br />
applicare il provvisorio immediato. Le componenti secondarie<br />
provvisorie in titanio corrispondenti agli impianti NNC<br />
venivano accorciate adattandole alla situazione clinica<br />
(Fig. 8) e il ponte provvisorio veniva applicato nella posizione<br />
pianificata utilizzando ancora una volta la guida in<br />
resina. Dopo aver protetto il tessuto molle con una diga di<br />
gomma, il ponte veniva ribasato sulle componenti secondarie<br />
provvisorie (Fig. 9).<br />
Per riprodurre il corretto profilo di emergenza il ponte veniva<br />
quindi rimosso dal cavo orale e avvitato su analoghi NNC<br />
(Fig. 10); gli spazi vuoti venivano riempiti ed il ponte quindi<br />
rifinito e lucidato (Fig. 11).<br />
Alla fine della sessione chirurgica il ponte provvisorio presentava<br />
un aspetto soddisfacente e calzava con precisione<br />
su entrambi gli impianti NNC (Fig. 12). Il provvisorio veniva<br />
poi avvitato a 15 Ncm.<br />
Procedura protesica<br />
Dopo 10 settimane di guarigione, la radiografia mostrava<br />
una buona osteointegrazione (Fig. 13). Successivamente il<br />
ponte veniva rimosso e i tessuti molli intorno agli impian-<br />
Fig. 7 Fig. 8 Fig. 9<br />
Fig. 10<br />
Fig. 11 Fig. 12
22 STARGET 2 I 12 <strong>Straumann</strong> ® Standard Plus Narrow Neck ® Crossfit<br />
ti apparivano in buone condizioni di salute parodontale<br />
(Fig. 14). Si passava pertanto alla fase successiva di presa<br />
dell’impronta finale con transfer d’impronta specifici per<br />
NNC (Fig. 5). L’impronta veniva rilevata avvitando i transfer<br />
sugli impianti (Fig. 16) e utilizzando un cucchiaio aperto personalizzato<br />
(Fig. 17).<br />
Per il ponte definitivo si optava poi per una soluzione di tipo<br />
avvitato al fine di lasciare più spazio possibile al rivestimento<br />
estetico in ceramica, dato che una soluzione cementata,<br />
dovendo contenere anche le componenti secondarie, avrebbe<br />
avuto un ingombro maggiore. L’odontotecnico realizzava<br />
quindi un’armatura in lega aurea, che veniva provata nel<br />
cavo orale del paziente per assicurarsi di aver ottenuto un<br />
soddisfacente adattamento ed un’elevata precisione marginale<br />
(Fig. 18).<br />
Riproducendo fedelmente la forma dei denti originali del paziente<br />
(Fig. 19), veniva ricercato un aspetto naturale per la<br />
nuova ricostruzione protesica (Fig. 20).<br />
La fase finale consisteva nell’inserimento nel cavo orale del<br />
ponte , che risultava precisamente adattato ed esteticamente<br />
in armonia con i denti adiacenti, come si nota dalla vista<br />
frontale (Fig. 21). Il ponte veniva poi avvitato a 35 Ncm e i<br />
fori venivano chiusi con composito da otturazione.<br />
Fig. 13 Fig. 14 Fig. 15<br />
Fig. 16 Fig. 17<br />
Fig. 18
<strong>Straumann</strong> ® Standard Plus Narrow Neck ® Crossfit<br />
STARGET 2 I 12<br />
23<br />
L’esame radiografico finale confermava la precisione del posizionamento degli<br />
impianti ed il corretto adattamento del manufatto protesico (Fig. 22).<br />
Ringraziamento<br />
L’autore desidera ringraziare per il contributo prestato Alessandro Giacometti,<br />
odontotecnico a Genova, per l’eccellente esecuzione del lavoro di laboratorio.<br />
Dr. Sergio Piano<br />
Chirurgo orale e protesista dentale. Libero<br />
professionista con studio privato a Genova.<br />
Relatore, nazionale e internazionale, su implantologia<br />
e estetica. Autore di diversi lavori sugli<br />
stessi temi. ITI Fellow.<br />
Fig. 19 Fig. 20<br />
Fig. 21 Fig. 22
24 STARGET 2 I 12 <strong>Straumann</strong> ® cares ® guided surgery<br />
Jonathan Fleiner, Andres Stricker e Dirk Schulze<br />
<strong>Straumann</strong> ® coPeriodontiX – Misurazione digitale tridimensionale<br />
dell’osso con l’ausilio dei dati di sezioni di immagini<br />
DVT nell’ambito di problematiche parodontologiche<br />
Con coPeriodontiX <strong>Straumann</strong> lancia per la prima volta un<br />
software per la valutazione tridimensionale della situazione<br />
ossea con l’ausilio dei dati di sezioni di immagini (DVT).<br />
Al centro di questa procedura spiccano la misurazione del<br />
profilo osseo, durante o dopo l’esecuzione del trattamento,<br />
ma anche i controlli del profilo per stabilire l’efficacia delle<br />
tecniche rigenerative.<br />
Le radiografie sono da sempre un prezioso strumento per la<br />
diagnosi in parodontologia [1, 2]. Si utilizzano per lo più<br />
tecniche di imaging bidimensionali, quali radiografie bitewing,<br />
radiografie endorali singole, nonché panoramiche.<br />
Tutte queste tecniche possono fornire importanti indicazioni<br />
diagnostiche, ma tutte presentano dei limiti fondamentali [3],<br />
perfino in caso di radiografie di alta qualità. Di fronte a questo<br />
scenario, negli ultimi anni è passata sempre più in primo<br />
piano la tomografia digitale volumetrica (DVT), che si è ritagliata<br />
un posto ben definito in numerosi settori della moderna<br />
odontoiatria [4, 5]. Nell’ambito dell’attuale parodontologia,<br />
la DVT permette di dare precise risposte alle numerose problematiche<br />
diagnostiche relativamente alle alterazioni ossee<br />
strutturali nella regione dento-alveolare [12]. In questo contesto<br />
gioca un ruolo fondamentale la rappresentazione ad<br />
alta risoluzione e senza sovrapposizioni dei denti e delle<br />
strutture ossee, oltre che della relativa distruzione di natura<br />
patologica [6, 8, 9, 10].<br />
Principio della misurazione radiologica dell’osso<br />
Non esistendo fino ad ora soddisfacenti soluzioni basate sul<br />
software per un impiego standardizzato dei dati di sezioni di<br />
immagini (DVT, CT) ai fini di una valutazione parodontologica,<br />
è stata messa a punto in collaborazione con <strong>Straumann</strong><br />
un’implementazione software dal nome coPeriodontiX, presentata<br />
per la prima volta nell’attuale versione 8.0 per uso<br />
clinico quotidiano. La valutazione standardizzata si orienta<br />
in questo caso ad un principio di misurazione radiologica a<br />
6 punti, in analogia alla refertazione clinica. Con l’ausilio di<br />
un sistema di coordinate digitale 3D, che viene posizionato<br />
centralmente sul dente da misurare, il software produce in<br />
modo automatizzato sezioni trasversali del dente (Figg. 1a, b).<br />
Fig. 1 a<br />
Fig. 1 b
<strong>Straumann</strong> ® cares ® guided surgery<br />
STARGET 2 I 12<br />
25<br />
Grazie a punti di riferimento predefiniti, viene effettuata una<br />
misurazione automatizzata di segmenti lungo l’asse del dente<br />
in 6 diversi punti (vestibolare ed orale, rispettivamente mesiale,<br />
centrale e distale) in modo circolare intorno al dente per<br />
una valutazione a 360° del profilo osseo crestale. In questa<br />
misurazione, la giunzione smalto-cemento e l’osso alveolare<br />
crestale fungono da punti di riferimento standard (Figg. 2 a, b).<br />
È inoltre possibile valutare con sicurezza un possibile difetto<br />
di forcazione patologico di denti pluriradicolati avvalendosi<br />
di una speciale vista globale a 360° e misurare l’estensione<br />
di tale difetto (Fig. 3). Tutti i dati di refertazione possono<br />
essere prodotti su richiesta in forma grafica o tabellare<br />
(Figg. 4 a, b).<br />
ed eventuali alterazioni patologiche della cresta alveolare<br />
di supporto del dente diventano evidenti solo in presenza di<br />
un’avanzata distruzione oppure rimangono completamente<br />
nascosti. Solo all’interno solo all'interno di spazi prossimali<br />
è possibile stabilire con certezza la quantità di osso disponibile;<br />
l’individuazione e la determinazione quantitativa dell’estensione<br />
di difetti ossei a due e tre pareti rimane spesso<br />
una sfida diagnostica perfino con radiografie di alta qualità<br />
[7]. Da questo punto di vista, coPeriodontiX si propone<br />
di fornire allo specialista un prezioso strumento e, inoltre,<br />
di permettere, oltre ad un indispensabile referto clinico di<br />
sondaggio, una valutazione precisa e standardizzata dei<br />
dati tridimensionali di sezioni di immagini nell’ambito di problematiche<br />
parodontologiche.<br />
Tecniche di imaging odontoiatriche: 2D versus 3D<br />
Uno dei principali svantaggi delle tecniche 2D convenzionali<br />
sta nella rappresentazione bidimensionale di strutture<br />
anatomiche tridimensionali. In questo caso, a causa delle<br />
sovrapposizioni di immagini gli aspetti morfologici importanti<br />
Al centro di questa procedura spiccano la misurazione del<br />
profilo osseo, durante e dopo l’esecuzione del trattamento,<br />
ma anche i controlli del profilo dopo il trattamento di<br />
difetti verticali e parodontali e di eventuali forcazioni, ad<br />
esempio mediante tecniche rigenerative.<br />
Fig. 2 a<br />
Fig. 2 b
26 STARGET 2 I 12 <strong>Straumann</strong> ® cares ® guided surgery<br />
Limitazioni DELLA DVT<br />
» Artefatti<br />
Uno dei principali problemi delle tecniche di imaging basate su sezioni di immagini<br />
è come sempre la formazione di artefatti. Tipici sono gli artefatti da<br />
distorsione e gli artefatti da indurimento causati da elementi di strutture ad alta<br />
densità presenti nell’oggetto esaminato (ad es. restauri in metallo, perni radicolari,<br />
impianti, osteosintesi con placca) [13], che possono rendere più difficile la<br />
valutazione diagnostica delle strutture immediatamente adiacenti (ad es. spazi<br />
approssimali, area periimplantare) e in parte arrivare anche a simulare delle<br />
strutture patologiche.<br />
Dr. Jonathan Fleiner<br />
2007–2009 Clinica Universitaria di Odontostomatologia<br />
e Chirurgia Maxillo-facciale, Sezione Radiologia di<br />
Friburgo in Brisgovia (Germania). 2007/2008 Formazione<br />
post laurea “Curriculum Implantologia” della Società<br />
Tedesca di Implantologia (DGI) e dell’Accademia per<br />
la Pratica e la Scienza (APW). 2008 Centro Diagnostico<br />
Dentale Weil am Rhein (Dentales Diagnostikzentrum Weil<br />
am Rhein), occupandosi prevalentemente di tomografia<br />
volumetrica digitale dentale (DVT). Dal 2008 regolare<br />
attività come relatore a livello nazionale e internazionale<br />
nonché revisore di riviste specializzate internazionali nel<br />
settore della diagnosi odontoiatrica e radiologica, della<br />
DVT e della pianificazione implantare protesicamente<br />
guidata basata su 3D (Guided Surgery). 2010 Centro<br />
per implantologia, parodontologia e diagnostica 3D,<br />
» Dose di radiazioni effettiva<br />
La dose di radiazioni a cui è esposto il paziente durante una tomografia digitale<br />
volumetrica dentale dipende essenzialmente dal sistema DVT, dal tipo di rilevatore<br />
utilizzato, nonché dai parametri di esposizione della radiografia stessa. In<br />
linea generale, emerge che i cosiddetti “sistemi di amplificazione delle immagini”<br />
possiedono rispetto ai “sistemi di rilevamento a pannelli piatti” una dose un po’<br />
inferiore [11]. In questo caso, la dose effettiva – nel senso di una valutazione<br />
dei rischi – può essere ridotta in misura determinante scegliendo un volume di<br />
immagini studiato appositamente per l’ambito di analisi [14]. Studi scientifici hanno<br />
dimostrato che la dose [15 – 18] di una tomografia digitale volumetrica può<br />
rientrare perfettamente nell’ordine di grandezza di una radiografia endorale (per<br />
Studio Dr. Dr. Stricker di Costanza (Germania)<br />
Fig. 3<br />
Fig. 4 a
<strong>Straumann</strong> ® cares ® guided surgery<br />
STARGET 2 I 12<br />
27<br />
un massimo di 14 radiografie singole) e, nel confronto diretto, offre contenuto informativo<br />
nettamente superiore [6]. Ciò nonostante, per l’applicazione della DVT<br />
deve essere posta di volta in volta una stretta indicazione secondo il principio<br />
ALARA (as low as reasonably achievable) per minimizzare sotto ogni punto di<br />
vista il rischio d’esame per il paziente.<br />
» Accuratezza di rappresentazione e precisione<br />
Per definire la precisione e l’accuratezza di misurazione nell’ambito di problematiche<br />
parodontologiche occorre considerare inevitabile, ma clinicamente accettabile, una<br />
certa discrepanza fra la situazione clinica e le informazioni radiologiche ottenute<br />
[6, 19 – 21]. Per quanto concerne l’affidabilità delle misurazioni radiologiche, i primi<br />
risultati di studi condotti [22] hanno rilevato un’imprecisione complessiva nell’ordine<br />
della dimensione di due-tre voxel; ciò è emerso indipendentemente dalle nozioni di<br />
base a livello odontoiatrico-radiologico in possesso degli esaminatori interessati. A<br />
prescindere dal numero di radici, per i denti monoradicolati è stata indicata un’accuratezza<br />
di misurazione fra 0,26 e 0,34 mm, mentre per i denti pluriradicolati fra<br />
0,27 e 0,55 mm.<br />
Dr. med. dent. Dirk Schulze<br />
Fino al 2009 Direttore della Sezione Radiologia<br />
della Clinica e Policlinico per Odontostomatologia<br />
dell’Università Albert-Ludwigs di Friburgo/Germania.<br />
Dal 2010 proprietario di uno studio privato (Centro<br />
di Diagnosi Dentale della Brisgovia) a Friburgo.<br />
Autore di numerose pubblicazioni scientifiche e<br />
revisore. Dal 2010 segretario generale dell’EADMFR<br />
(European Academy of Dento Maxillo Facial<br />
Radiology).<br />
L’influenza dei fattori individuali degli esaminatori non ha dimostrato di avere<br />
un peso significativo. Questi valori portano in linea di principio alla conclusione<br />
che imprecisioni di fondo di tale misura possono essere considerate assolutamente<br />
coerenti se confrontate alle imprecisioni di misurazione nel sondaggio<br />
clinico sul paziente, e classificate come accettabili dal punto di vista clinico.<br />
Fig. 4 b<br />
Fig. 5
28 STARGET 2 I 12<br />
<strong>Straumann</strong> ® cares ® guided surgery<br />
Dr. Andres Stricker<br />
Laurea in odontoiatria (1997) e medicina (2002).<br />
Dal 2003 Studio specializzato in implantologia e<br />
parodontologia a Costanza (Germania), nonché<br />
docente e ricercatore presso la Clinica Universitaria di<br />
Friburgo in Brisgovia (Germania). Dal 2004 docente<br />
presso l’Università Danubiana di Krems (Austria). Diversi<br />
soggiorni di ricerca negli USA (1998 – 2001).<br />
Dal 2010 Centro di implantologia, parodontologia e<br />
diagnostica 3D a Costanza. Numerose pubblicazioni<br />
scientifiche sui seguenti e su altri temi: tecniche di<br />
incremento, distrazione, carico immediato, ingegneria<br />
tissutale, gestione dei tessuti molli, rigenerazione delle<br />
cellule staminali. Diverse licenze e brevetti. Attività di<br />
relatore a livello nazionale e internazionale.<br />
» Conclusione<br />
Nella moderna parodontologia, l’impiego della DVT, soprattutto nell’ambito di problematiche<br />
complesse e con l’applicazione del principio ALARA, viene considerato<br />
un prezioso strumento diagnostico. La rappresentazione tridimensionale non distorta<br />
e non sovrapposta della cresta alveolare di supporto del dente mediante tecniche<br />
come la DVT, ha la potenzialità (a condizione che sussistano evidenze scientifiche<br />
fondate) di influenzare in misura rilevante la diagnosi in parodontologia. In questo<br />
contesto, il software coPeriodontiX qui presentato si propone di offrire un primo<br />
strumento per supportare il dentista nell’individuazione di casi di distruzione dentale,<br />
parodontale e ossea, in particolare casi complessi molto marcati. Non ultimo,<br />
tuttavia, coPeriodontiX potrebbe rappresentare un’interessante opzione anche per<br />
casi di terapia chirurgico-rigenerativa (<strong>Straumann</strong> ® Emdogain, BoneCeramic, MembraGel).<br />
Per finire, occorre rammentare espressamente di nuovo che il software qui<br />
presentato non intende sostituirsi in alcun modo alla refertazione clinica, ma va<br />
piuttosto considerato come utile supporto radiologico. Nel novero di tali supporti<br />
rientra non da ultima anche la possibilità di rappresentare i tessuti molli del profilo<br />
gengivale mediante i dati di una scansione superficiale, ad esempio con iTero<br />
(Fig. 5). Per il futuro sono attualmente già in fase di elaborazione altri studi clinici<br />
che prendono in considerazione diversi parametri d’esame nell’intento di analizzare<br />
le caratteristiche tecniche dei sistemi DVT attualmente presenti sul mercato (ad es.<br />
risoluzione dell’immagine, qualità dell’immagine, formazione di artefatti) per poter<br />
sfruttare integralmente in futuro il potenziale diagnostico a disposizione della DVT,<br />
soprattutto per problematiche parodontologiche.<br />
Riferimenti: Per l'elenco completo dei riferimenti bibliografici riguardanti il presente testo,<br />
consultare il sito web di <strong>Straumann</strong> all'indirizzo: www.straumann.com/stargetref.pdf
clinical cases<br />
STARGET 2 I 12<br />
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Al fine di ottenere risultati di restauro eccellenti, <strong>Straumann</strong> ® CARES ® Digital Solutions offre un flusso<br />
di lavoro digitale nuovo e originale per la creazione di restauri di impianti personalizzati, unendo la<br />
precisione di un flusso di lavoro convalidato alla flessibilità di un sistema aperto. Nell’ambito di questo<br />
flusso di lavoro digitale, <strong>Straumann</strong> presenta ora un componente ausiliario ottimizzato, estremamente<br />
utile sia per il dentista che per il paziente: il corpo di scansione <strong>Straumann</strong> ® CARES ® Mono.<br />
Caratteristiche<br />
Il nuovo corpo di scansione consiste in un unico componente di scansione con vite di fissaggio integrata:<br />
• maggiore comodità per il dentista e il paziente, grazie al componente di scansione unico comprensivo<br />
di vite di fissaggio;<br />
• maggiore precisione, grazie al minore numero di componenti da inserire nella bocca del paziente.<br />
Accurata scansione dei dati per una progettazione di precisione<br />
Il corpo di scansione <strong>Straumann</strong> ® CARES ® Mono, nell’ambito della procedura di scansione intraorale<br />
della sede di impianto, fornisce dati di scansione accurati che consentono di progettare con cura le<br />
componenti secondarie, le barre e i ponti avvitati del sistema <strong>Straumann</strong> ® CARES ® .<br />
La presa di impronta digitale consente un controllo di qualità immediato da parte del dentista, al fine<br />
di ottenere un’impronta di altissima qualità da inviare al laboratorio odontotecnico. Inoltre, grazie al<br />
numero ridotto di piccoli componenti, il nuovo corpo di scansione <strong>Straumann</strong> ® CARES ® Mono migliora<br />
il flusso di lavoro, riducendo il disagio del paziente e rendendo più semplice il lavoro del medico. Si<br />
elimina o riduce la necessità di rifare l’impronta e il restauro, garantendo l’efficienza delle sedute grazie<br />
all’eccellente occlusione e all’ottimo adattamento dei punti di contatto.
32 STARGET 2 I 12<br />
<strong>Straumann</strong> ® Cares ® digital solutions<br />
Descrizione del flusso di lavoro<br />
Scansione intraorale<br />
Il dentista inserisce il corpo di scansione <strong>Straumann</strong> ® CARES ®<br />
Mono nella bocca del paziente, fissandolo all’impianto <strong>Straumann</strong><br />
con la vite di fissaggio integrata, quindi esegue una<br />
scansione intraorale con lo scanner intraorale iTero o 3M<br />
ESPE Lava C.O.S. (Chairside Oral Scanner, scanner intraorale<br />
alla poltrona)* e invia i dati digitali al laboratorio<br />
partner di <strong>Straumann</strong> ® CARES ® .<br />
Progettazione della componente secondaria<br />
Il laboratorio odontotecnico progetta la componente secondaria<br />
<strong>Straumann</strong> ® CARES ® tramite il software <strong>Straumann</strong> ®<br />
CARES ® Visual, quindi invia i dati al centro di fresatura <strong>Straumann</strong><br />
® per la produzione.<br />
Completamento del restauro<br />
Una volta fresata, la struttura <strong>Straumann</strong> ® CARES ® è la base<br />
su cui viene completato il restauro dentale, che impiega la<br />
componente secondaria <strong>Straumann</strong> ® CARES ® , il modello<br />
iTero o 3M SLA e l’analogo di impianto riposizionabile<br />
<strong>Straumann</strong> ® .<br />
Posizionamento del restauro<br />
Infine, il dentista posiziona il restauro dentale completo nella<br />
bocca del paziente.
<strong>Straumann</strong> ® Cares ® digital solutions<br />
STARGET 2 I 12<br />
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<strong>Straumann</strong> ® Cares ® digital solutions<br />
STARGET 2 I 12<br />
35<br />
Informazioni sul prodotto<br />
Il nuovo corpo di scansione <strong>Straumann</strong> ® CARES ® Mono sarà<br />
disponibile a partire da luglio 2012 in tutti i Paesi in cui è stato<br />
proposto il sistema <strong>Straumann</strong> ® CARES ® CADCAM e sarà<br />
disponibile per tutte le piattaforme <strong>Straumann</strong> ® Dental Implant<br />
system (linee Bone Level e Soft Tissue Level): NN, RN, WN,<br />
NC, RC, nonché per il nuovo impianto <strong>Straumann</strong> ® Standard<br />
Plus Narrow Neck Crossfit ® (NNC).<br />
Piattaforma dell’impianto Codice materiale<br />
NN 048.167<br />
RN 048.168<br />
WN 048.169<br />
NC 025.2915<br />
RC 025.4915<br />
NNC 048.173<br />
Il nuovo corpo di scansione <strong>Straumann</strong> ® CARES ® Mono è<br />
progettato per offrire risultati di scansione accurati per l’uso<br />
intra ed extraorale. Sarà inoltre compatibile con i sistemi<br />
di scansione intraorale iTero di Cadent e 3M ESPE<br />
Il corpo di scansione <strong>Straumann</strong> ® attualmente in uso è ancora<br />
disponibile. Per ulteriori dettagli sulla compatibilità hardware<br />
e software, consultare lo schema seguente.<br />
Lava C.O.S.<br />
Compatibilità software e<br />
hardware<br />
Hardware <strong>Straumann</strong> Software <strong>Straumann</strong> Importazione dati intraorali<br />
Corpo di scansione<br />
<strong>Straumann</strong> ® CARES ® Mono<br />
<strong>Straumann</strong> Scanner CS2<br />
<strong>Straumann</strong> ® CARES ® Visual<br />
6.2 (non 7.0)<br />
Possibile con <strong>Straumann</strong> ®<br />
CARES ® Visual 6.2 (non 7.0)<br />
<strong>Straumann</strong> ® CARES ® Visual 5.0<br />
Corpo di scansione<br />
<strong>Straumann</strong> ®<br />
Scanner CS2 <strong>Straumann</strong> ®<br />
etkon Scanner es1<br />
o superiore – tutte le versioni<br />
attualmente disponibili, eccetto<br />
la 7.0<br />
Possibile con <strong>Straumann</strong> ®<br />
CARES® Visual 5.1, 6.0 e 6.2<br />
** connettività disponibile nella seconda metà del 2012 iTero è un marchio registrato di Cadent Ltd., Israele. 3M, ESPE e Lava sono marchi registrati<br />
di 3M o 3M ESPE AG. Utilizzato su licenza in <strong>Canada</strong>.
36 STARGET 2 I 12<br />
Studio non interventistico sull’impianto <strong>Straumann</strong> ® Bone Level<br />
Intervista<br />
“La struttura di un NIS ci fa vedere una raffigurazione<br />
della realtà”<br />
Intervista con il prof. dott. Andreas Filippi, specialista di<br />
chirurgia orale presso le Cliniche universitarie di medicina<br />
dentaria dell’Università di Basilea, Svizzera.<br />
<strong>Straumann</strong> è noto nell’ambiente specialistico per gli impianti<br />
a livello dei tessuti molli; cosa ha pensato quando ha sentito<br />
parlare della linea di impianti <strong>Straumann</strong> ® Bone Level,<br />
lanciata nel 2007?<br />
Ho pensato che si trattava di una decisione giusta, e che<br />
era davvero ora perché, soprattutto in campo estetico, c’era<br />
necessità di colmare delle lacune. In presenza di una linea<br />
del sorriso alta e di un’anatomia sottile dei tessuti molli – situazioni<br />
complesse dal punto di vista chirurgico ed estetico<br />
– continuavano a ripresentarsi casi nei quali l’impianto Standard<br />
o Standard Plus erano al limite.<br />
Altre aziende hanno dimostrato la funzionalità della platform<br />
switching, pertanto la decisione di ampliare la gamma di<br />
prodotti in quest’ottica è stata giusta. In questo modo è stato<br />
valorizzato l’assortimento di prodotti senza tuttavia diluire la filosofia,<br />
il che ha aumentato notevolmente lo spazio di manovra<br />
anche nel campo delle protesi, soprattutto per i casi complessi.<br />
Cosa ha pensato la prima volta che ha visto l’impianto Bone<br />
Level?<br />
Quando ho visto per la prima volta l’impianto su radiografie<br />
sono rimasto sorpreso dal fatto che era corto, naturalmente<br />
per via del colletto mancante. Poter utilizzare l’impianto mantenendo<br />
quasi tutti gli strumenti conosciuti era un concetto<br />
che ha reso facile il passaggio all’impianto Bone Level: si<br />
trattava dello stesso collaudato set e in linea di massima tutto<br />
era identico, le uniche cose diverse erano una nuova fresa e<br />
un nuovo maschiatore.<br />
Negli ultimi cinque anni ha modificato il modo di procedere<br />
con gli impianti a livello osseo?<br />
Non direi proprio. Quando un implantologo testa nuovi prodotti<br />
tecnicamente affini ne valuta fin dall’inizio il potenziale<br />
e li utilizza dovunque è consentito. In quest’ambito ho notato<br />
diverse tipologie di utenti: da un lato ci sono quelli che risolvono<br />
praticamente tutte le situazioni con impianti a livello<br />
osseo, dall’altro invece ci sono coloro che non lavorano<br />
quasi mai a livello osseo e preferiscono gli impianti a livello<br />
dei tessuti molli. Io faccio parte di una terza categoria: utilizzo<br />
gli impianti a livello osseo per i denti anteriori e nelle<br />
situazioni complesse a cui ho accennato prima. Per quanto<br />
riguarda gli impianti in zone non estetiche oppure laddove<br />
c’è perdita ossea in verticale sono in genere contento del<br />
design a tulipano di un impianto Soft Tissue Level, anche perché<br />
la scopertura è più semplice rispetto all’impianto Bone<br />
Level: quest’ultimo va inserito un po’ più in profondità e, in<br />
presenza di una mucosa spessa, la scopertura risulta più<br />
difficile a confronto con un impianto a livello dei tessuti molli.<br />
La filettatura dell’impianto <strong>Straumann</strong> ® Bone Level è diversa<br />
da quella degli impianti <strong>Straumann</strong> ® Soft Tissue Level e ha<br />
un design conico. Che impatto ha avuto ciò sulla procedura<br />
chirurgica?<br />
Per me non ci sono state difficoltà perché avevamo già utilizzato<br />
impianti <strong>Straumann</strong> ® Tapered Effect, che avevano anticipato<br />
gli strumenti: anche per l’impianto Tapered Effect bisognava<br />
usare una fresa, e conoscevamo anche il maschiatore. Tuttavia,<br />
chi non ha lavorato in precedenza con l’impianto Tapered<br />
Effect corre il rischio di dimenticare la fresa, e a quel punto<br />
non è possibile inserire l’impianto risparmiando il tessuto. Mi<br />
è già successo di vedere utilizzare per errore un maschiatore<br />
di impianti Tissue Level, tuttavia è possibile evitare situazioni
Studio non interventistico sull’impianto <strong>Straumann</strong> ® Bone Level<br />
STARGET 2 I 12<br />
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38 STARGET 2 I 12 Studio non interventistico sull’impianto <strong>Straumann</strong> ® Bone Level
Studio non interventistico sull’impianto <strong>Straumann</strong> ® Bone Level<br />
STARGET 2 I 12<br />
39<br />
del genere se l’assistente conosce la procedura chirurgica e<br />
prepara gli strumenti adatti.<br />
“Poter utilizzare l’impianto mantenendo quasi tutti<br />
gli strumenti conosciuti era un concetto che ha reso<br />
facile il passaggio all’impianto Bone Level”. Andreas<br />
Filippi<br />
Come ha funzionato l’impianto dal punto di vista clinico?<br />
Non c’è stato alcun problema, come d’altra parte ci si aspettava;<br />
sarei stato sorpreso di constatare una considerevole<br />
diminuzione di funzionalità nel passaggio dalla linea di impianti<br />
Soft Tissue Level allo <strong>Straumann</strong> ® Bone Level System<br />
tramite l’impianto Tapered Effect, poiché la parte intraossea<br />
dell’impianto Bone Level corrisponde praticamente a quella<br />
dell’impianto Tapered Effect. Occorre soltanto stare attenti<br />
ad utilizzare formatori di gengiva con altezza adeguata o<br />
cappucci. Qualora la guarigione dell’impianto avvenga a<br />
livello subgengivale sarebbe opportuno preventivare più tempo<br />
per la scopertura. Questa è probabilmente la differenza<br />
maggiore nell’applicazione.<br />
Come vede l’impianto <strong>Straumann</strong> ® Bone Level a confronto<br />
con altri sistemi di impianti a livello osseo?<br />
Bisogna considerare vari aspetti; da un lato nel nostro settore<br />
è particolarmente valido il motto “mai cambiare un sistema<br />
che funziona” poiché, indipendentemente dalle specifiche<br />
superfici dell’impianto, dall’organizzazione a monte e dai<br />
costi, si preferiscono sistemi collaudati dal punto di vista clinico<br />
che consentono risultati eccellenti con i clienti. In questo<br />
settore esistono vari fabbricanti in grado di offrire prodotti<br />
convincenti, che hanno pubblicato dati sul lungo periodo o<br />
li pubblicheranno in futuro. I design degli impianti sono oggigiorno<br />
molto simili, e non soltanto per quanto riguarda la<br />
platform switching ma anche per le superfici microruvide, i<br />
design delle viti e il profilo esterno cilindrico. La differenza sta<br />
nel dettaglio, nel prezzo e nell’ancoraggio della componente<br />
secondaria nell’impianto. L’impianto <strong>Straumann</strong> ® Bone Level<br />
secondo me è tra i migliori impianti platform switching disponibili<br />
sul mercato. L’azienda <strong>Straumann</strong> si contraddistingue<br />
perché prima di lanciare i prodotti sul mercato effettua intense<br />
ricerche preliminari. Penso quindi che il segno distintivo principale<br />
stia nella filosofia: quando <strong>Straumann</strong> lancia un nuovo<br />
prodotto si può stare certi che a monte siano stati effettuati<br />
intensi studi preclinici e clinici, e questo fa sì che il prodotto<br />
goda di un’alta fiducia. Non si ha insomma la sensazione di<br />
testare un prodotto ma di averne davanti a sé uno già collaudato<br />
da utilizzare a beneficio del paziente.<br />
Ha menzionato la ricerca e lo sviluppo relativi a nuovi prodotti,<br />
come vede il futuro dell’implantologia?<br />
Sono convinto che in futuro si imporranno gli impianti corti, è<br />
ormai finito il tempo degli impianti da 12 a 14 mm. Io stesso<br />
non utilizzo praticamente nemmeno quelli da 10 mm, perché<br />
le esperienze cliniche fatte con gli impianti più corti sono<br />
eccellenti. Gli esami dimostrano che nell’impianto dell’osso<br />
il carico maggiore interessa solo i 4 millimetri superiori. Per<br />
me un altro aspetto importante è l’omogeneizzazione dei<br />
cacciaviti tra i vari sistemi di impianti: in clinica si presentano<br />
con frequenza pazienti a cui è stato inserito un impianto in<br />
qualche parte del mondo, e se la componente secondaria si<br />
allenta è spesso molto difficile reperire il tipo di impianto e<br />
il cacciavite adatto entro i tempi richiesti. Tra l’altro sarebbe<br />
opportuno predisporre l’uso di un passaporto implantare, af-
40 STARGET 2 I 12<br />
Studio non interventistico sull’impianto <strong>Straumann</strong> ® Bone Level<br />
finché lo specialista che interviene nelle fasi successive del<br />
trattamento possa sempre consultare tutti i dati precedenti.<br />
“Con <strong>Straumann</strong> non si ha la sensazione di testare<br />
un prodotto ma di averne davanti a sé uno già<br />
collaudato da utilizzare a beneficio del paziente”.<br />
Andreas Filippi<br />
Con l’impianto <strong>Straumann</strong> ® Bone Level <strong>Straumann</strong> ha condotto<br />
uno studio non interventistico durante il quale sono<br />
stati applicati in totale 1532 impianti a 852 pazienti. Cosa<br />
pensa di questo tipo di studio?<br />
Questa struttura di studio ci fa vedere una raffigurazione<br />
della realtà. Nel caso di una singola clinica universitaria<br />
con procedura implantare standardizzata possono esserci<br />
alte percentuali di successo con un numero esiguo di complicazioni<br />
previste, tuttavia ciò non riflette necessariamente la<br />
realtà quotidiana; invece condurre uno studio con tanti medici<br />
che non adottano procedure chirurgiche identiche e che<br />
non dispongono della stessa infrastruttura aiuta sicuramente<br />
a trarre conclusioni valide circa la funzionalità dell’impianto<br />
nella prassi di tutti i giorni. Dal punto di vista scientifico,<br />
generare un numero elevato di casi in breve tempo è un<br />
ulteriore vantaggio.<br />
Un NIS mette anche di fronte a determinate sfide.<br />
È vero. Il record di dati ottenuto è molto eterogeneo, nella compilazione<br />
della documentazione possono esserci incoerenze<br />
che portano a una dispersione dei dati. Scientificamente parlando,<br />
un record di dati così ottenuto non ha la stessa qualità<br />
di uno studio clinico standardizzato, in cui la documentazione<br />
è redatta sempre dallo stesso medico e dove il procedimento<br />
è stato chiaramente regolato, tuttavia il modo in cui vengono<br />
raccolti i dati, ovvero la coerenza con cui essi vengono inseriti<br />
nella documentazione, riflette chiaramente la realtà con cui si<br />
confronta un odontoiatra nello studio e in clinica.<br />
In che modo sono stati raccolti i dati dei pazienti, e com’è<br />
stata la collaborazione con <strong>Straumann</strong>?<br />
Da noi la raccolta dati è relativamente semplice poiché per<br />
gli impianti adottiamo comunque un sistema di recall, proprio<br />
come fanno altre cliniche universitarie di medicina dentaria;<br />
in pratica almeno una volta l’anno facciamo una visita di<br />
controllo a tutti i pazienti ai quali abbiamo applicato un<br />
impianto, per questo motivo è stato abbastanza semplice<br />
assisterli dopo l’intervento. Come sempre, la collaborazione<br />
con <strong>Straumann</strong> si è svolta senza intoppi, e non soltanto per<br />
via della vicinanza geografica ma anche perché si coopera<br />
con persone che si conoscono da anni; pertanto il tutto si è<br />
svolto in modo pragmatico e non burocratico fin dalla presa<br />
di contatto e dall’inizializzazione dello studio. Abbiamo ricevuto<br />
un accesso online per l’immissione dei dati, il modello<br />
dello studio e anche il numero dei casi necessari erano stati<br />
ben determinati. Perciò, in linea di massima abbiamo potuto<br />
integrare con molta facilità lo studio nella prassi quotidiana.<br />
Ha raccomandazioni per futuri studi di questo tipo?<br />
Sarebbe opportuno che i partecipanti ricevano una formazione<br />
e che ci siano determinate linee guida; ci si è presentata<br />
una situazione analoga con <strong>Straumann</strong> ® MembraGel e<br />
il relativo convegno di utenti. Chi partecipa a queste formazioni<br />
e provvede poi a formare altri odontoiatri ha in questo<br />
modo un’opportunità di scambio e sincronizzazione, così la<br />
stessa informazione può essere trasmessa a tutti. Così si ge-
Studio non interventistico sull’impianto <strong>Straumann</strong> ® Bone Level<br />
STARGET 2 I 12<br />
41
42 STARGET 2 I 12 Studio non interventistico sull’impianto <strong>Straumann</strong> ® Bone Level
Studio non interventistico sull’impianto <strong>Straumann</strong> ® Bone Level<br />
STARGET 2 I 12<br />
43<br />
nera maggiore chiarezza in merito allo spazio individuale di manovra dell’odontoiatra.<br />
Tutto ciò vale anche per la raccolta dei dati: in questo NIS ci sono state<br />
discrepanze tra gli utenti e la continuità della raccolta dei dati; naturalmente per<br />
chi alla fine valuta il record di dati è sempre positivo che gli utenti si trovino sullo<br />
stesso piano per quanto riguarda la motivazione e l’accuratezza nella rilevazione.<br />
Raccomanderebbe ai suoi colleghi di partecipare a uno studio del genere?<br />
Sì, in linea di massima raccomanderei la partecipazione a un NIS a quei colleghi<br />
che trattano un numero sufficiente di casi per l’indicazione che costituisce l’oggetto<br />
di verifica. In alcuni studi è possibile implementare un NIS perché la documentazione<br />
è regolare e ben fatta. Invece vedo minori opportunità negli studi che<br />
utilizzano gli impianti in modo prevalentemente clinico, senza documentazioni al<br />
di là delle radiografie.<br />
Prof. dott. Andreas Filippi<br />
Specialista di chirurgia orale, dal 2001 aiuto primario<br />
e sostituto direttore del Centro di chirurgia<br />
e radiologia odontostomatologica dell’Università<br />
di Basilea/Svizzera. Dal 2005 docente<br />
all’Università di Basilea.<br />
andreas.filippi@unibas.ch<br />
Professor Filippi, la ringraziamo per questo colloquio.<br />
Studio non interventistico (NIS) sull’impianto <strong>Straumann</strong><br />
® Bone Level<br />
Cifre salienti: 852 pazienti, 1532 impianti, 123 centri di studio in 9 Paesi<br />
Scopo dello studio: lo studio esamina il successo clinico degli impianti<br />
<strong>Straumann</strong> ® Bone Level nella prassi quotidiana.<br />
Tipo di studio: il "Non-Interventional Study", non impone ai partecipanti<br />
alcuna limitazione per quanto riguarda la strutturazione dello studio;<br />
l’impianto può essere utilizzato nell’ambito di tutte le indicazioni consentite<br />
e per tutti i pazienti che non rientrano nei criteri predefiniti di esclusione.<br />
Durata dello studio: 3 anni<br />
Stato: pubblicazione dei dati del primo anno nel 1° trimestre 2012<br />
1<br />
Himmlová L, Dostálová T, Kácovský A, Konvicková S. Influence of implant length and diameter on stress<br />
distribution: a finite element analysis. J Prosthet Dent. 2004 Jan;91(1):20-5
44 STARGET 2 I 12<br />
simply doing more<br />
STRAUMANN: NUOVO SITO INTERNET<br />
Un sito Internet da restare a bocca aperta
simply doing more<br />
STARGET 2 I 12<br />
45<br />
Insieme al rapporto di gestione 2012 dal titolo “Bite” (“morso”), a febbraio <strong>Straumann</strong> ha presentato<br />
il suo nuovo sito Internet, tramite il quale l’azienda punta chiaramente alle ampie esigenze<br />
informative dei nostri più importanti gruppi target: clienti, pazienti e investitori.<br />
Informarsi con rapidità<br />
I contenuti, completamente rielaborati dal punto di vista redazionale, sono inseriti in un design moderno<br />
e vivace che agevola l’orientamento grazie alla pratica guida. Le informazioni destinate ai vari gruppi<br />
target sono facilmente e rapidamente raggiungibili tramite collegamenti multipli e varie possibilità di<br />
accesso.<br />
A ciascuno l’offerta giusta<br />
Il sito Internet www.straumann.com, disponibile in tedesco e inglese, si rivolge ai media, agli investitori<br />
e a chi cerca un impiego; i dentisti e i laboratori possono consultare i prodotti e le soluzioni <strong>Straumann</strong><br />
sui siti <strong>Straumann</strong> che corrispondono ai vari Paesi (ad es. www.straumann.it). Su questi siti sono pubblicate<br />
anche le informazioni per i pazienti, che illustrano le soluzioni con impianti dentali e le soluzioni<br />
rigenerative. I nuovi siti sono già online per gli Stati Uniti e la Germania; nel corso dell’anno saranno<br />
sostituiti anche quelli di tutti gli altri Paesi.<br />
Conoscenze d’avanguardia<br />
Il concetto di design, lo sviluppo dell’architettura d’informazione e l’implementazione tecnica sono stati<br />
realizzati in collaborazione con partner esterni che vantano l’esperienza necessaria in questi settori.<br />
Vi aspettiamo online!<br />
www.straumann.com
46 STARGET 2 I 12 simply doing more<br />
Richiami alla letteratura<br />
Rassegna bibliografica di potenziale interesse<br />
selezionata da riviste di recente pubblicazione<br />
<strong>Straumann</strong> ® Emdogain<br />
Jensen SS, Chen B, Bornstein MM, Bosshardt DD, Buser D.<br />
Effect of enamel matrix derivative and parathyroid hormone<br />
on bone formation in standardized osseous defects: an experimental<br />
study in minipigs. J Periodontol 2011;82(8):1197-<br />
1205.<br />
Difetti ossei monocorticali sono stati preparati nelle mandibole<br />
di 18 maialini nani e trattati con innesto di osso autogeno,<br />
fosfato di calcio bifasico (BCP), BCP + polietilenglicole<br />
(PEG), BCP + PEG + derivato della matrice dello smalto<br />
(EMD), PEG + BCP + paratormone (PTH), o PTH-RGD + PEG<br />
+ BCP. I difetti sono stati coperti con una membrana non<br />
riassorbibile e valutati dopo 2, 4 e 8 settimane. Rispetto a<br />
BCP e PEG + BCP, non sono stati rilevati effetti significativi<br />
di EMD, PTH o PTH-RGD. La maggiore formazione di nuovo<br />
osso è stata osservata nell’innesto di osso autogeno.<br />
Nevins ML, Camelo M, Schupbach P, Nevins M, Kim S-W,<br />
Kim DM. Human buccal plate extraction socket regeneration<br />
with recombinant human platelet-derived growth<br />
factor-BB or enamel matrix derivative. Int J Periodontics<br />
Restorative Dent 2011;31(5):481-492.<br />
Difetti della parete vestibolare di alveoli post-estrattivi sono<br />
stati trattati in 16 pazienti con impalcatura di sostituto osseo<br />
di collagene mineralizzato da solo o insieme a fattore di crescita<br />
di derivazione piastrinica umano ricombinante (rhPDGF-<br />
BB), o con derivato della matrice dello smalto (EMD), o con<br />
una combinazione di EMD e Bone Ceramic. L’innesto è stato<br />
eseguito al momento dell’estrazione con avanzamento del<br />
lembo vestibolare e dopo 5 mesi sono stati prelevati campioni<br />
bioptici con trifilatrice. Intorno alle impalcature di biomateriale<br />
è stato osservato osso di nuova formazione. Non<br />
sono state rilevate differenze significative nella formazione di<br />
nuovo osso tra i gruppi, ma vi era tendenzialmente più osso<br />
nuovo nel gruppo trattato con rhPDGF-BB.<br />
Saito A, Saito E, Yoshimura Y, Takahashi D, Handa R,<br />
Honma Y, Ohata N. Attachment formation after transplantation<br />
of teeth cultured with enamel matrix derivative. J<br />
Periodontol 2011;82(10):1462-1468.<br />
5 mm di legamento e cemento parodontale sono stati rimossi<br />
da 32 incisivi di sette cani, mentre il tessuto nella parte<br />
apicale è stato preservato. I denti sono stati trapiantati immediatamente<br />
o trapiantati dopo coltura per 6 settimane con o<br />
senza derivato della matrice dello smalto (EMD). La guarigione<br />
parodontale è stata valutata dopo 8 settimane. La crescita
simply doing more<br />
STARGET 2 I 12<br />
47<br />
verso il basso dell’epitelio giunzionale era significativamente<br />
minore per i denti tenuti in coltura e una quantità significativamente<br />
maggiore di nuovo cemento copriva le superfici sottoposte<br />
a levigatura nel gruppo EMD (72,2 ± 8,6%) rispetto<br />
al gruppo con sola coltura (29,1 ± 22,9%) e ai gruppi di<br />
controllo (0,3 ± 1,1%). Il nuovo attacco di tessuto connettivo<br />
è stato pertanto incrementato dall’uso di EMD.<br />
crestale erano -0,52 ± 0,40 mm per il gruppo A, +0,16 ±<br />
0,40 mm per il gruppo B, -1,28 ± 0,21 mm per il gruppo C,<br />
-0,43 ± 0,43 mm per il gruppo D, -0,03 ± 0,48 mm per il<br />
gruppo E e -1,11 ± 0,27 mm per il gruppo F. La differenza tra<br />
i gruppi A e E, e tra i gruppi C e D è stata significativa. La<br />
perdita di osso crestale peri-implantare può pertanto essere<br />
ridotta da un impianto con superficie totalmente SLA.<br />
<strong>Straumann</strong> ® Dental ImPLAnt SYSTEm<br />
Hermann JS, Jones AA, Bakaeen LG, Buser D, Schoolfield<br />
JD, Cochran DL. Influence of a machined collar on crestal<br />
bone changes around titanium implants: a histometric study<br />
in the canine mandible. J Periodontol 2011;82(9):1329-1338.<br />
Nelle mandibole di cinque cani sono stati inseriti 60 impianti<br />
<strong>Straumann</strong> con collo liscio o collo SLA (30 di ogni gruppo)<br />
formando sei sottogruppi (da A a C con collo liscio, da D<br />
a F con collo SLA). Gli impianti sono stati posizionati 2 mm<br />
sopra la cresta ossea (gruppi A e E), 1 mm sopra la cresta<br />
ossea (gruppi C e D), 3 mm sopra la cresta ossea (gruppo B)<br />
o a livello della cresta ossea (gruppo F). Le viti di guarigione<br />
sono state inserite il giorno dell’intervento e svitate e riavvitate<br />
mensilmente. Dopo 6 mesi i valori medi di perdita di osso<br />
Lethaus B, Kälber J, Petrin G, Brandstätter A, Weingart D.<br />
Early loading of sandblasted and acid-etched titanium implants<br />
in the edentulous mandible: a prospective 5-year<br />
study. Int J Oral Maxillofac Implants 2011;26(4):887-892.<br />
Un totale di 60 impianti <strong>Straumann</strong> SLA sono stati inseriti in<br />
14 pazienti e caricati dopo 6 settimane; le condizioni di osso<br />
e mucose peri-implantari sono state valutate per 5 anni. Si<br />
sono verificati due fallimenti implantari e quattro impianti sono<br />
stati persi nel follow-up, per cui dopo 5 anni sono stati valutati<br />
13 pazienti con 54 impianti. Il tasso complessivo di successo<br />
a 5 anni è stato del 96,7 % e la perdita media di osso crestale<br />
è stata di 0,77 mm. Il carico precoce degli impianti dopo<br />
6 settimane è stato pertanto altamente predicibile.<br />
Magne P, Oderich E, Boff LL, Cardoso AC, Belser UC. Fatigue<br />
resistance and failure mode of CAD/CAM composite resin
48 STARGET 2 I 12 simply doing more<br />
implant abutments restored with type III composite resin and<br />
porcelain veneers. Clin Oral Implants Res 2011;22(11):1275-<br />
1281.<br />
Abutment implantari su <strong>Straumann</strong> Bone Level sono stati realizzati<br />
in resina composita con faccette non ritentive fresate<br />
da blocchetti di ceramica o resina composita. Le superfici<br />
interne delle faccette sono state mordenzate e silanizzate o<br />
sabbiate e silanizzate. La superficie da rivestire dell’abutment<br />
è stata sabbiata, pulita e silanizzata. È stata simulata la masticazione<br />
isometrica a 40, 80, 120, 160, 200, 240 e 280<br />
N per 20.000 cicli con ciascun carico, mentre gli abutment<br />
sono stati caricati a rottura o per un massimo di 140.000 cicli.<br />
Il carico medio a rottura è stato rispettivamente di 243 N<br />
e 206 N per gli abutment di ceramica e di resina composita,<br />
con una significativa differenza dei tassi di sopravvivenza, rispettivamente<br />
del 21 % e dello 0 %. Il tasso di sopravvivenza<br />
degli abutment in resina composita è risultato simile a quello<br />
di abutment in zirconia oggetto di uno studio precedente.<br />
Marković A, Čolić S, Dražić R, Gačić B, Todorović A, Stajčić Z.<br />
Resonance frequency analysis as a reliable criterion for early<br />
loading of sandblasted/acid-etched active surface implants<br />
placed by the osteotome sinus floor elevation technique. Int J<br />
Oral Maxillofac Implants 2011;26(4):718-724.<br />
Impianti <strong>Straumann</strong> Standard Plus SLActive sono stati inseriti<br />
nel mascellare posteriore di 27 pazienti con una tecnica<br />
di elevazione del pavimento sinusale mediante osteotomo.<br />
L’analisi della frequenza di risonanza (RFA) è stata eseguita<br />
al momento dell’intervento e ogni settimana per 6 settimane,<br />
trascorse le quali sono stati caricati solo gli impianti che<br />
presentavano un valore di RFA ≥ 65. Su 42 impianti inseriti,<br />
40 sono stati caricati dopo 6 settimane (carico precoce) e<br />
a 2 anni tutti questi erano sopravvissuti senza complicanze<br />
cliniche o radiografiche. Il carico precoce è quindi indicato<br />
per gli impianti SLActive inseriti con la tecnica di elevazione<br />
del pavimento sinusale mediante osteotomo, se è confermata<br />
un’adeguata stabilità.<br />
Vazquez L, Nizam Al Din Y, Belser UC, Combescure C,<br />
Bernard J-P. Reliability of the vertical magnification factor<br />
on panoramic radiographs: clinical implications for posterior<br />
mandibular implants. Clin Oral Implants Res 2011;<br />
22(12):1420-1425.<br />
La lunghezza di 32 impianti <strong>Straumann</strong> (impianti standard<br />
di lunghezza 10 mm) inseriti in mandibole posteriori è stata<br />
misurata da 17 radiografie panoramiche postoperatorie per<br />
mezzo di calibri digitali ed è stato calcolato il fattore di<br />
ingrandimento. Il fattore di ingrandimento calcolato di 1,27<br />
± 0,01 (rispettivamente 1,28 ± 0,01 e 1,27 ± 0,01 nelle<br />
regioni premolari e molari) è risultato inferiore a quello indicato<br />
dal fabbricante (1,3). Sono state osservate eccellente<br />
affidabilità interosservatore e buona affidabilità interosservatore.<br />
I risultati indicano che le radiografie panoramiche<br />
possono essere utilizzate per valutare preoperatoriamente la<br />
lunghezza dell’impianto, ma che il fattore di ingrandimento<br />
dovrebbe essere verificato con altri apparecchi panoramici.<br />
<strong>Straumann</strong> ® SLActive<br />
Stoker GT, Wismeijer D. Immediate loading of two implants<br />
with a mandibular implant-retained overdenture: a new<br />
treatment protocol. Clin Implant Dent Relat Res 2011;13(4):<br />
255-261.<br />
Il carico immediato di due impianti <strong>Straumann</strong> SLActive collegati<br />
da barra con una overdenture mandibolare (convertita
simply doing more<br />
STARGET 2 I 12<br />
49<br />
da una protesi mobile convenzionale) è stato effettuato in 124<br />
pazienti edentuli. Durante il periodo di valutazione è stata<br />
eseguita l’analisi della frequenza di risonanza (RFA) per stimare<br />
la stabilità degli impianti. Per un periodo di valutazione<br />
di 12-40 mesi, il tasso di sopravvivenza degli impianti è stato<br />
del 98,8 %; tre impianti sono stati persi. Durante il periodo di<br />
osteointegrazione è stato osservato un significativo aumento<br />
della stabilità dell’impianto. La ribasatura dell’overdenture<br />
mandibolare è stata necessaria nel 3 % dei pazienti, mentre<br />
nell’11 % dei pazienti è stata necessaria la ribasatura della<br />
protesi mascellare antagonista. Il carico di impianti SLActive<br />
con una overdenture mandibolare il giorno stesso dell’inserimento<br />
implantare può pertanto avere successo.<br />
implant: a comparative histologic and radiographic study in<br />
the canine. J Periodontol 2011;82(10):1453-1461.<br />
Impianti <strong>Straumann</strong> Bone Level in Ti o in Ti-Zr (Roxolid) (sei per<br />
ciascun tipo, entrambi con superficie SLActive) sono stati inseriti<br />
in modo random nelle mandibole di nove cani, con guarigione<br />
sommersa. Sono state eseguite radiografie al momento dell’inserimento<br />
e dopo 2, 4 e 8 settimane e sono state effettuate<br />
misurazioni istologiche e istomorfometriche. La perdita media<br />
di osso dopo 8 settimane è stata di 0,02 ± 0,33 mm per gli<br />
impianti in titanio e di 0,09 ± 0,33 mm per gli impianti in Ti-<br />
Zr, mentre il primo contatto osso-impianto (BIC) medio è stato<br />
rispettivamente di 0,29 ± 0,42 mm e 0,26 ± 0,32 mm. Il picco<br />
percentuale di BIC è stato dell’83,4 ± 5,9 % a 4 settimane per<br />
il Ti e dell’86,9 ± 6,8 % a 8 settimane per il Ti-Zr. Non sono<br />
Thoma DS, Jones AA, Dard M, Grize L, Obrecht M, Cochran<br />
DL. Tissue integration of a new titanium-zirconium dental<br />
state rilevate differenze significative tra i due gruppi in nessun<br />
momento, indice di osteointegrazione simile dei due impianti.<br />
Precisione con l’hightech<br />
PrESa D’ImPrOnta<br />
DIGItaLE CON iTero<br />
PrESa D’ImPrOnta DIGItaLE<br />
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PrECISIOnE HIGH-tECH<br />
Laddove al paziente serva una corona, un ponte,<br />
faccette, inlay, onlay, impianti o un trattamento<br />
ortodontico, il dentista può scattare un’immagine<br />
digitale 3D in pochi minuti. La procedura di<br />
scansione intraorale rende superfl uo materiale per<br />
presa d’impronta o polvere, non è sgradevole al<br />
gusto e non presenta effetti indesiderati come il<br />
senso di soffocamento: il rischio di dover ripetere<br />
la procedura è minimo. Ecco perché la scansione<br />
intraorale può risultare più confortevoli ai pazienti<br />
e consente ai dentisti di lavorare in modo più<br />
pulito, facile e preciso. Inoltre, poiché la scansione<br />
è usata per creare un modello virtuale dei denti,<br />
il modello fi sico generato è molto preciso e così il<br />
laboratorio dentistico è facilitato nella creazione di<br />
restauri di qualità elevata.<br />
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lavoro protesico high-tech di <strong>Straumann</strong><br />
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rilevamento dell’impronta.<br />
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Lingue: inglese, tedesco, francese, italiano, spagnolo,<br />
portoghese, olandese, svedese, norvegese,<br />
danese, finlandese, ceco.
50 STARGET 2 I 12 EVENTi<br />
10 – 13 ottobre 2012, Copenhagen, Danimarca<br />
“20 anni – Cosa abbiamo imparato?”<br />
Copenhagen<br />
La Danimarca è stato a lungo elogiato il loro stile<br />
di vita e vitalità. Non è quindi sorprendente che<br />
la Copenhagen, la capitale – il centro della regione<br />
Øresund molto dinamico – è conosciuta come una<br />
delle città con la più alta qualità della vita in tutto il<br />
mondo. Che siate appassionati di design danese di<br />
fama mondiale, gastronomia di alto livello, cultura,<br />
divertimento o altre attrazioni (senza dimenticare la<br />
famosa birra danese), il vostro soggiorno a Copenhagen<br />
sarà certamente memorabile.<br />
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EVENTi<br />
STARGET 2 I 12<br />
51<br />
Meeting celebrativo per il 20° compleanno dell’Associazione Europea di<br />
Osteointegrazione (eao)<br />
Un evento speciale<br />
Questa 20° edizione del meeting annuale dell’EAO è speciale, in quanto fornisce l’opportunità di guardare<br />
al passato e al presente. Il programma contiene una serie di corsi e di sessioni pre-congressuali,<br />
tutti concentrati su temi di particolare rilevanza per i medici che lavorano nel settore dell’odontoiatria<br />
implantare. Brevi presentazioni orali, concorsi per posti di ricerca e poster ci aggiorneranno inoltre<br />
sui recentissimi risultati nel settore della terapia implantare. Per la prima volta verranno incluse sessioni<br />
interattive, come le discussioni di casi pubblicati sul sito web dell’EAO prima del congresso.<br />
<strong>Straumann</strong> – un contributo sin dall’inizio<br />
Del programma fanno parte anche una grande manifestazione fieristica e una serie di simposi satellitari<br />
del settore. <strong>Straumann</strong> vi partecipa in veste di uno dei cinque Founding Gold Sponsors sin dall’inizio,<br />
quando cioé fu organizzato il primo meeting del’EAO a Leuven, in Belgio, nel 1992. In occasione del<br />
simposio di quest’anno dal titolo – “impianti per una vita migliore” – <strong>Straumann</strong> si focalizzerà sui fattori<br />
di successo chiave del trattamento implantare.<br />
SIMPosio satellite strauMann all’eao<br />
“Impianti per una vita migliore” 1 : fattori di successo chiave nel trattamento implantare<br />
“Simply Doing More” è la filosofia di <strong>Straumann</strong> al servizio della comunità dell’implantologia dentale.<br />
Noi di <strong>Straumann</strong> concentriamo i nostri sforzi per fornire risultati brillanti a pazienti e medici. Nel<br />
simposio satellite di quest’anno, eminenti medici e relatori illustreranno gli aspetti più importanti dei<br />
fattori di successo chiave nel trattamento implantare, sia nella fase chirurgica che in quella restaurativa,<br />
condividendo con il pubblico l’evidenza delle prove e gli esempi tratti dalla clinica. Presidente: Ronald<br />
Jung, Svizzera. Vedere 52/53<br />
1<br />
“… PER UNA VITA MIGLIORE!" si intende il miglioramento della qualità di vita con un impianto dentale rispetto a nessun trattamento.<br />
Awad M.A. et al, Measuring the effect of intra oral implant rehabilitation on health-related quality of life in a randomized controlled<br />
clinical trial. J Dent Res. 2000 Sep; 79(9): 1659-63
52 STARGET 2 I 12<br />
EVENTi<br />
SIMPOSIO satellite strauMann all’eao<br />
“Impianti per una vita migliore” 1 : fattori di successo chiave<br />
nel trattamento implantare<br />
rigenerazione dell’osso e dei tessuti molli persi utilizzando la<br />
tecnologia GBR (rigenerazione guidata dell’osso). Saranno<br />
presentate opzioni di trattamento vincenti e nuovi materiali<br />
tecnologici in grado di garantire, come si è visto, una riuscita<br />
a lungo termine degli impianti dentali, nonché dei parametri<br />
funzionali ed estetici.<br />
Ronald Jung, SvIZZERA<br />
Fattori di successo chiave nella fase chirurgica<br />
Dr. med. dent. Ronald Jung. Professore associato e Vicepresidente<br />
presso il Dipartimento di protesi fisse e removibili<br />
e di scienze dei materiali dentali, Centro di odontostomatologia,<br />
Università di Zurigo. Professore ospite straordinario<br />
presso il Dipartimento di Parodontologia, Centro di Scienze<br />
della Salute, Università del Texas, San Antonio/USA.<br />
will martin,<br />
STATI UNITI d’AMERICA<br />
Abstract: Un prerequisito per ottenere una soluzione ottimale<br />
è una scrupolosa valutazione del rischio del caso del paziente,<br />
per poter studiare un piano di trattamento implantare<br />
adeguato in linea con le sue esigenze cliniche, estetiche ed<br />
economiche. Saranno presentati nuovi strumenti che facilitano<br />
questa fase di pianificazione e la procedura chirurgica.<br />
Per una fase chirurgica riuscita, è estremamente importante<br />
identificare i parametri critici della situazione individuale del<br />
paziente, onde evitare possibili fallimenti. Questo processo<br />
decisionale prevede la pianificazione, l’estrazione, la selezione<br />
dell’impianto, l’aumento e la gestione dei tessuti molli.<br />
Per raggiungere un risultato funzionale ed estetico ottimale, è<br />
fondamentale creare condizioni tissutali peri-impianto stabili.<br />
Il chirurgo può quindi scegliere tra vari tipi, superfici e dimensioni<br />
implantari e può usufruire di opzioni consolidate per la<br />
Fattori di successo chiave nella fase restaurativa<br />
Will Martin, DMD, MS. Professore Associato presso i Dipartimenti<br />
di Chirurgia orale e maxillofacciale e di protesi, Direttore<br />
del Centro di Odontoiatria implantare presso il Collegio<br />
di Odontoiatria dell’Università della Florida, Gainesville/<br />
Florida.<br />
Abstract: Il successo basato sull’evidenza ha portato a un utilizzo<br />
sempre più diffuso di impianti dentali nel trattamento di<br />
tutte le forme di edentulia. Il successo implica dal canto suo<br />
maggiori aspettative da parte dei nostri pazienti, che desiderano<br />
restauri implantari durevoli e dall’aspetto naturale. Inoltre,<br />
ci troviamo di fronte a continui avanzamenti nelle tecniche, nei<br />
materiali e nella tecnologia, che promettono di assicurare una<br />
migliore produttività, ottimizzando nel contempo gli esiti clinici.<br />
1<br />
Vedere pagina 51
EVENTi<br />
STARGET 2 I 12<br />
53<br />
Sebbene spetti a noi stabilire l’approccio restaurativo maggiormente<br />
indicato per una determinata situazione clinica, si è visto<br />
che numerosi fattori implicati nella terapia restaurativa giocano<br />
un ruolo chiave parlando di esiti brillanti a lungo termine. Che<br />
si tratti di comunicazione (con il chirurgo o l'odontotecnico),<br />
esecuzione (procedure per i provvisori e la presa di impronte) o<br />
consegna (materiali e manutenzione), l’impegno alla coerenza<br />
porta alla prevedibilità. Questa breve presentazione pone l’accento<br />
su questi fattori, condividendo con il pubblico il supporto<br />
basato sulle evidenze e gli esempi clinici.<br />
giovanni salvi, SvIZZERA<br />
superficie implantare; superfici ruvide assicurano percentuali<br />
maggiori di contatto osso-impianto rispetto a impianti con<br />
superfici lisce. Da un punto di vista clinico, si sono ottenute<br />
percentuali di sopravvivenza e di successo più elevate con<br />
superfici implantari in titanio sabbiate e mordenzate (SLA®)<br />
in una serie di situazioni, che vanno dal carico precoce a<br />
impianti inseriti in zone in cui la qualità dell’osso è carente.<br />
Oltre alle caratteristiche della superficie implantare, il<br />
successo a lungo termine degli impianti dipende anche dal<br />
profilo di rischio del paziente. Situazioni di scarsa igiene<br />
orale, fumo, predisposizione alla parodontite, non rispetto<br />
delle cure di mantenimento e diabete sono stati identificati<br />
come indicatori di rischio di peri-implantite. Va detto, tuttavia,<br />
che la prevalenza di peri-implantite in letteratura è stata<br />
segnalata in maniera incongruente a causa della mancanza<br />
di definizioni universalmente accettate. La presente presentazione<br />
mira a sintetizzare le evidenze disponibili sulle condizioni<br />
associate alla sopravvivenza a lungo termine e al<br />
successo degli impianti dentali.<br />
Fattori di successo chiave nell’assicurare riuscita a lungo<br />
termine e soddisfazione nella terapia implantare<br />
Dr. med. dent. Giovanni E. Salvi. Professore associato, Vicepresidente<br />
e Graduate Program Director della Facoltà di<br />
Parodontologia presso l’Università di Berna/Svizzera.<br />
Abstract: Per la riabilitazione di soggetti affetti da edentulia<br />
parziale o totale, sono stati messi a punto e utilizzati numerosi<br />
impianti al titanio, il cui successo si basa nell’assicurare<br />
il processo di osteointegrazione. Gli studi hanno evidenziato<br />
che questo processo dipende dalle caratteristiche della<br />
Informazioni<br />
DATA Giovedi 11. ottobre 2012<br />
ORARIO dalle 6:45 alle 18:45<br />
SEDE Auditorio 11–12<br />
LINGUA<br />
Inglese<br />
Abstract dei relatori, résumé e aggiornamenti del programma<br />
disponibili nel nostro sito web:<br />
www.straumann.com/eao2012
ITI<br />
National Congresses<br />
2012 — 2013<br />
A great year for knowledge and networking<br />
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ITI Congress Iberia May 10–12, 2012 Santiago de Compostela, Spain<br />
ITI Congress Japan June 2–3, 2012 Tokyo, Japan<br />
ITI Congress Brazil September 7–8, 2012 Campinas, Brazil<br />
ITI Congress Finland September 14–15, 2012 Helsinki, Finland<br />
ITI Congress Taiwan September 15–16, 2012 Taipei, Taiwan<br />
ITI Congress <strong>Canada</strong> September 21–22, 2012 Toronto, <strong>Canada</strong><br />
ITI Congress Greece September 29–30, 2012 Athens, Greece<br />
ITI Congress Middle East December 7–8, 2012 Abu Dhabi, UAE<br />
ITI Congress France February 7–9, 2013 Val d'Isère, France<br />
ITI Congress Turkey March 8–9, 2013 Ankara, Turkey<br />
ITI Congress North America April 4–6, 2013 Chicago, USA<br />
ITI Congress Sweden April 12–13, 2013 Stockholm, Sweden<br />
ITI Congress Denmark April 19, 2013 Nyborg, Denmark<br />
ITI Congress Benelux April 19–20, 2013 Antwerp, Belgium<br />
ITI Congress South East Asia May 16–17, 2013 Bangkok, Thailand<br />
ITI Congress Argentina & Uruguay June 14–15, 2013 Buenos Aires, Argentina<br />
ITI Congress Austria June 21–22, 2013 Salzburg, Austria<br />
ITI Congress Korea July 6–7, 2013 Seoul, Korea<br />
ITI Congress Australasia July 26–27, 2013 Sydney, Australia<br />
ITI Congress Southern Africa July 26–27, 2013 Pretoria, South Africa<br />
ITI Congress Mexico September 26–27, 2013 Mexico City, Mexico<br />
ITI Congress Italy September 27–28, 2013 Italy<br />
ITI International Team for Implantology | Peter Merian-Weg 10 | 4052 Basel | Switzerland | www.iti.org
56 STARGET 2 I 12<br />
In tutto il mondo vicino ai nostri clienti<br />
Società affiliata<br />
Società commerciale<br />
Svizzera<br />
Institut <strong>Straumann</strong> AG<br />
Peter Merian-Weg 12<br />
4002 Basel<br />
Tel. +41/61 965 11 11<br />
Fax +41/61 965 11 01<br />
Brasile<br />
<strong>Straumann</strong> Brasil Ltda<br />
Rua Funchal 263<br />
04551-060 São Paulo<br />
Tel. +55/11 30 89 66 83<br />
Fax +55/11 30 89 66 84<br />
Finlandia<br />
<strong>Straumann</strong> Oy<br />
Fredrikinkatu 48A 7 krs.<br />
00100 Helsinki<br />
Tel. +358/96 94 28 77<br />
Fax +358/96 94 06 95<br />
Italia<br />
<strong>Straumann</strong> Italia s.r.l.<br />
Viale Bodio 37a<br />
20158 Milano<br />
Tel. +39/02 39 32 831<br />
Fax +39/02 39 32 8365<br />
Repubblica Ceca<br />
<strong>Straumann</strong> s.r.o.<br />
Na Žertvách 2196<br />
180 00 Prague 8<br />
Tel. +420/284 094 650<br />
Fax +420/284 094 659<br />
Società affiliata:<br />
Australia/Nuova Zelanda<br />
<strong>Straumann</strong> Pty. Ltd.<br />
7 Gateway Court<br />
Port Melbourne 3207<br />
Victoria<br />
Tel. +61/39 64 67 060<br />
Fax +61/39 64 67 232<br />
Austria/Ungheria<br />
<strong>Straumann</strong> GmbH Austria<br />
Florido Tower<br />
Floridsdorfer Hauptstr. 1<br />
1210 Wien<br />
Tel. +43/12 94 06 60<br />
Fax +43/12 94 06 66<br />
Belgio<br />
<strong>Straumann</strong><br />
Belgicastraat 3<br />
1930 Zaventem<br />
Tel. +32/27 90 10 00<br />
Fax +32/27 90 10 20<br />
<strong>Canada</strong><br />
<strong>Straumann</strong> <strong>Canada</strong> Ltd.<br />
4145 North Service Road<br />
Suite 303<br />
Burlington/ON-L7L 6A3<br />
Tel. +1/905 319 29 00<br />
Fax +1/905 319 29 11<br />
Corea del Sud<br />
<strong>Straumann</strong> South Korea<br />
(in passato: B.I. Trading Co. Ltd.)<br />
1467-75, Seocho3 -Dong,<br />
Seocho-Gu, Seoul<br />
Tel. +82/72 265 8777<br />
Fax +82/72 265 8797<br />
Danimarca<br />
<strong>Straumann</strong> Danmark ApS<br />
Hundige Strandvej 178<br />
2670 Greve<br />
Tel. +45/46 16 06 66<br />
Fax +45/43 61 25 81<br />
Francia<br />
<strong>Straumann</strong> France<br />
3, rue de la Galmy - Chessy<br />
77701 Marne-la-Vallée cedex 4<br />
Tel. +33/164 17 30 00<br />
Fax +33/164 17 30 10<br />
Germania<br />
<strong>Straumann</strong> GmbH<br />
Jechtinger Straße 9<br />
79111 Freiburg<br />
Tel. +49/76 14 50 10<br />
Fax +49/76 14 50 11 49<br />
Giappone<br />
<strong>Straumann</strong> Japan K.K.<br />
Sapia Tower 16F, 1-7-12<br />
Marunouchi, Chiyoda-ku,<br />
Tokyo, 100-0005 Japan<br />
Tel. +81/352 18 26 00<br />
Fax +81/352 18 26 01<br />
Gran Bretagna<br />
<strong>Straumann</strong> Ltd.<br />
3 Pegasus Place, Gatwick Road<br />
Crawley RH109AY, West Sussex<br />
Tel. +44/12 93 65 12 30<br />
Fax +44/12 93 65 12 39<br />
Messico<br />
<strong>Straumann</strong> México SA de CV<br />
Rubén Darío # 281 int. 1702<br />
Piso 17<br />
Col. Bosque de Chapultepec<br />
11580 México DF.<br />
Tel. +52/55 5282 6262<br />
Fax +52/55 5282 6289<br />
Norvegia<br />
<strong>Straumann</strong> AS<br />
P.O.Box 1751 Vika<br />
0122 Oslo<br />
Tel. +47/23 35 44 88<br />
Fax +47/23 35 44 80<br />
Paesi Bassi<br />
<strong>Straumann</strong> B.V.<br />
Postbus 338<br />
3400 AH IJsselstein<br />
Tel. +31/30 60 46 611<br />
Fax +31/30 60 46 728<br />
Spagna/Portogallo<br />
<strong>Straumann</strong> S.A.<br />
Edificio Arroyo - A<br />
Avda. de Bruselas, 38<br />
Planta 1<br />
28108 Alcobendas (Madrid)<br />
Tel. +34/902 400 979<br />
Fax +34/913 449 517<br />
Svezia<br />
<strong>Straumann</strong> AB<br />
Fabriksgatan 13<br />
41250 Göteborg<br />
Tel. +46/31 708 75 00<br />
Fax +46/31 708 75 29<br />
USA<br />
<strong>Straumann</strong> USA, LLC<br />
60 Minuteman Road<br />
Andover, MA 01810<br />
Tel. +1/800 448 8168<br />
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se fosse stampato: www.straumann.it/starget, poi cliccare<br />
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Affidabilità in spazio limitato<br />
STRAUMANN ® NARROW NECK CrossFit ®<br />
La soluzione Soft Tissue Level di <strong>Straumann</strong> indicata nei casi di spazio limitato<br />
Sicurezza nell’inserimento di impianti di piccolo diametro Ampia gamma di opzioni di trattamento<br />
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<strong>Straumann</strong> ® Roxolid ®<br />
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