DELLA SOCIETÃ LIGURE DI STORIA PATRIA
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debba estendersi anche agli altri castelli del distretto genovese. A<br />
Portovenere, nel periodo giugno 1258-marzo 1259, abbiamo quattro<br />
castellani nei castelli novum e vetus : non si sa se abbiano esercitato<br />
la carica contemporaneamente o no, essendoci più di un castellano<br />
per volta in ogni castello ; però non ci è arrivata nessuna presa di<br />
possesso di castellania da parte di nessuno di loro 113, e, dal momento<br />
che gli inventari venivano redatti proprio in questa occasione,<br />
non abbiamo elementi nè per affermare nè per escludere la<br />
presenza di tale pratica anche a Portovenere. A Gavi, però, è certo<br />
che i castellani non facevano rogare gli inventari dell’arsenale. Per<br />
questa località abbiamo due prese di possesso di castellania, una<br />
del 1260, l’altra del 1261 114: i castellani uscenti dichiarano di aver<br />
consegnato ai loro successori il castello et claves et om nia p e rtin<br />
e n tia ip si castro, prout in litteris... capitanei, ma non accennano<br />
a nessuna rogazione di inventario.<br />
Gli inventari delle armi fatti redigere dai castellani sono molto<br />
113 G. P is t a r in o , Le carte Portoveneresi cit., docc. V i li , IX. X, XXXII,<br />
XXXV.<br />
114 A.S.G., Cartul. 25 cit., cc. 96 r., 118 t’. Nel Frammento di Statuto politico,<br />
già citato, l'obbligo di redigere l'inventario è ancora più perfezionato e,<br />
a quanto sembra, esteso a tutti i castelli del distretto genovese: il castellano entrante<br />
è tenuto, all atto della presa di possesso, a far redigere dal nuovo scriba<br />
castellanorum, che entra in carica con lui per la durata di un anno, l'inventario<br />
di tutte le armi e le cose di proprietà del Comune esistenti nel castello: questo<br />
inventario deve essere mandato quanto prima a Genova e trascritto nel cartulario<br />
del Com une; la medesima cosa deve fare il castellano uscente, per mano del suo<br />
scriba. Lo stesso testo stabilisce, quindi, che gli inventari siano due : l'obbligo è<br />
esteso infatti anche al castellano entrante, non solo a quello uscente, come è detto<br />
nella disposizione del Capitano del popolo del 4 dicembre 1258 (cfr. sopra nota<br />
112). Inoltre il Frammento stabilisce che lo scriba duri in carica un anno soltanto,<br />
come il castellano; invece tutti gli inventari dei castelli di Ventimiglia arrivati<br />
fino a noi dal 1259 al 1262 sono rogati sempre da Giovanni di Amandolesio. Queste<br />
differenze tra la prassi ventimigliese negli anni 1257-1262 e le disposizioni statutarie,<br />
aggiunte a quella già ricordata dell'esclusione dei consanguinei dalla successione<br />
nella castellania. inducono a ritenere che il Frammento sia un perfezionamento<br />
delle disposizioni del Capitano del popolo e. quindi, sia posteriore al<br />
periodo 1257-1262. Perciò il Frammento di Statuto politico, finora assegnato genericamente<br />
al secolo XIII, andrebbe con più precisione attribuito alla seconda metà<br />
di questo secolo. A questo proposito cfr. G. Rossi, Gli Statuti della Liguria, in<br />
A.S.LÌ., X IV , 1878, pp. 66. 69, 70.<br />
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Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012