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DELLA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA

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nei vari castelli, esercitavano il loro mestiere in città, per arrotondare<br />

lo stipendio. Era un uso comune, praticato anche in altre<br />

località del distretto genovese, come per esempio a Portovenere 107.<br />

Ma, mentre a Portovenere, per restare nell’esempio citato, i serventi<br />

si davano all’esercizio del proprio mestiere finito il servizio<br />

di guardia al castello, a Ventimiglia, sebbene la cosa possa sembrare<br />

molto strana, pare che i serventi uscissero dal castello e si recassero<br />

in città a lavorare durante le ore di servizio. Se non fosse così, non<br />

si capirebbero nè l’insistenza del Boccanegra perchè si abolisse questa<br />

usanza, nè la minaccia di una multa pecuniaria, implicita nel-<br />

1 obbligo fatto ai castellani di segnalare i disubbidienti ai duo nobiles<br />

su p er m unitione castrorum constituti. Se in altre località era<br />

permesso ai soldati di esercitare il proprio mestiere durante le ore<br />

della libera uscita, questo doveva essere permesso anche a Ventimiglia,<br />

a meno che non si voglia pensare che per le guarnigioni<br />

ventimigliesi vigesse un ordinamento speciale, imposto dalla particolare<br />

situazione politica, come potrebbe far supporre la terminologia<br />

usata dal Capitano del popolo nei suoi interventi.<br />

Il 27 maggio 1258, Bertramo Visconte, capitano in Ventimiglia,<br />

comanda ad Egidio Capelleto ed agli altri castellani del Colle che,<br />

in base a quanto era stato precedentemente ordinato e stabilito, impediscano<br />

le assenze dei loro soldati, sotto la minaccia di una pena<br />

da stabilirsi a discrezione del Capitano del popolo 108. Questo primo<br />

richiamo non dovette sortire nessun effetto perchè Bertramo Visconte<br />

ritorna di nuovo alla carica circa un mese dopo. Fra il 2 ed il 12<br />

luglio egli notifica al castellano che, in forza del suo ufficio, deve<br />

im pedire le assenze dei serventi e dei conestabili del suo castello.<br />

Questa volta il capitano in Ventimiglia esibisce una lettera del Boccanegra<br />

indirizzata a Bertramo Visconte, capitaneus castroru m V in •<br />

tim ilii p ro c o m u n i109. Finalmente interviene direttamente lo stesso<br />

Capitano del popolo: Guglielmo Boccanegra scrive ai castellani di<br />

Ventimiglia, in generale, non ad alcuno di essi in particolare. Egli<br />

è a conoscenza, probabilmente per informazione del capitano dei<br />

107 G. P lS T A R lN O , L e carie Portoveneresi c it .. pp. 13-15.<br />

108 A.S.G ., Cartul. 56 c it ., c . 41 r.<br />

109 A.S.G ., Cartul. 56 c it ., c . 42 r.<br />

— 185 —<br />

Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

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