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DELLA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA

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curano le relazioni col podestà di Tortona, assegnano feudi . La<br />

stessa cosa succede a Portovenere negli anni 1258-1259<br />

Le particolari misure prese da Guglielmo Boccanegra per Roccabruna<br />

e Dolceacqua ed, eventualmente, per le altre località della<br />

Contea nelle quali fosse di stanza una guarnigione genovese, erano<br />

imposte d all’opportunità di non suscitare reazioni filoprovenzali,<br />

in quelle popolazioni coscienti e fiere tutrici delle proprie autonomie<br />

comunali.<br />

Un altro inconveniente disciplinare, che poteva avere gravi con<br />

seguenze, era l ’abbandono dei castelli da parte dei serventi durante<br />

la giornata. Questo inconveniente doveva essere comune a tutti 1 castelli<br />

della città di Ventimiglia, anche se la sua esistenza è docu<br />

mentala solo per il castello del Colle. I castellani, Egidio Capelleto e<br />

Torello Burono, erano soliti concedere ai loro soldati, serventi e<br />

conestabili, il permesso di uscire dal castello causa la b o ra n d i et a lia<br />

serv icia fa c ie n d a 105.<br />

Nelle guarnigioni genovesi di Ventimiglia c’erano in quegli anni<br />

ca le g a rii, m ag istri assie, m agistri antelam i, b a rb erii, tinctores, tornitores,<br />

ta lia to res, c a p s ia rii106. Tutti costoro, oltre a prestare servizio<br />

103 A Gavi, per I amministrazione della giustizia da parte dei castellani,<br />

A.S.G., Cartul. 25, atti del not. Tealdo de Sigestro, cc. 95 r . -9 9 v,, 114 r . * li®<br />

le relazioni col podestà di Tortona cfr. c. 102 r.: il castellano Oberto Avvocato<br />

Massimino guardator suo procuratore in una questione col podestà di To^<br />

tona. Per l ’assegnazione di feudi cfr. c. 113 r.: i castellani Oberto Avvocato. Bonifacio<br />

Pieoamiglio, Guglielmo Basso, nomine et vice comunis Ianue. damus, cedi<br />

mus et tradimus nomine recti feudi tibi lohannino. filio quondam Gargani de<br />

Novis..., e Giovannino promette di restare fidelis vasallus dicti comunis et costei,<br />

lanorum Gavii. Per altre informazioni sulla vita a Gavi in questo periodo cfr.<br />

M. T. C a g n i, Cavi nel X III secolo, in Rivista di Storia, Arte, Archeologia per /«<br />

provincie di Alessandria e Asti, LXX, 1961. p. 34 e sgg.<br />

104 Portovenere i castellani amministrano la giustizia ante capitulum °<br />

in capitulo in quo castellani tenent curiam: cfr. G. P i s t a r in o , Le carte Portove-<br />

neresi di Tealdo de Sigestro (1258-1259), Genova, 1958, docc. V ili, IX, X, XI e<br />

passim.<br />

10j A.S.G., Cartul. 56 cit., cc. 41 r. - 43 r.<br />

106 A.S.G., Cartull. 56, 57 citt., passim. Era stabilito che in ogni castello ci<br />

fossero alcuni artigiani, tra i serventi, che dovevano esercitare il loro mestiere nel<br />

castello a servizio del Comune: a Gavi, per es., c’erano sempre due magistri antelami<br />

et unus lignaminis: cfr. Leges Genuenses, cit., doc. IV.<br />

— 184 —<br />

Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

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