DELLA SOCIETÃ LIGURE DI STORIA PATRIA
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Dalle fonti si ricava l’impressione che non tutto andasse bene<br />
nell’amministrazione genovese della Contea. Niente di più di una<br />
impressione, che non è possibile definire meglio per gli scarsi elementi<br />
a nostra disposizione, ma che, almeno in parte, ha un fondamento<br />
nella realtà. Nel campo militare, per esempio, alcune misure<br />
attuate dal Capitano del popolo, quali il giuramento imposto al castellano<br />
genovese di Roccabruna, Iacobo della Volta, ed i ripetuti<br />
interventi per impedire le abituali assenze dei serventi dai vari castelli,<br />
rivelano un rilassamento nella disciplina, che è per lo meno<br />
strano in una zona di confine ed in momenti di tensione. Si deve<br />
pensare che proprio le autorità genovesi del posto ignorassero la<br />
reale situazione? Questo nel campo m ilitare; ma potrebbe essere<br />
un sintomo dello stato generale di tutta l’amministrazione che, non<br />
dimentichiamolo, almeno per tutto il 1257, rimase quella dei governi<br />
precedenti, cioè guelfa. Può darsi che Guglielmo Boccanegra non<br />
abbia trovato presso l’amministrazione genovese nella Contea la col<br />
laborazione necessaria per un intervento efficace e tempestivo ; forse<br />
gli mancò una esatta e tempestiva informazione sull’evolversi della<br />
situazione. Il ricorso all’opera del fratello Iacobo potrebbe anche<br />
essere stato suggerito al Capitano del popolo dalla necessità di poter<br />
disporre di una persona fidata e capace, e dal desiderio di riparare<br />
in qualche modo al ritardo d’intervento.<br />
Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012