DELLA SOCIETÃ LIGURE DI STORIA PATRIA
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6. - Pur rimandando un giudizio sull’azione diplomatica del Capitano<br />
del popolo nella Contea a quando avremo esaminato anche<br />
la sua azione militare, ci sembra opportuno mettere in risalto già fin<br />
d ora un aspetto negativo riscontrabile sia nel primo come nel secondo<br />
periodo della fase diplomatica: una certa lentezza d’intervento.<br />
Il prim o documento datato che testimonia l’esistenza di una<br />
politica ventimigliese propria del governo popolare è solo del 28<br />
novembre del 1257, ed è la delega dei pieni poteri a Iacobo Boccanegra.<br />
Anteriore al 28 novembre, ma probabilmente soltanto di pochi<br />
giorni, come si è detto, è il trattato con Guglielmino, conte di<br />
Ventimiglia. Così dalla elezione di Guglielmo Boccanegra all’attuazione<br />
di una vera e propria politica ventimigliese sarebbero intercorsi<br />
sei-sette mesi. Eppure il governo genovese doveva nutrire sospetti<br />
sulle intenzioni espansionistiche di Carlo d’Angiò già da alcuni<br />
anni.<br />
Il secondo periodo diplomatico inizia il 10 aprile 1258, a pochi<br />
giorni della cessione delle proprietà di Bonifacio e Giorgio al conte<br />
di Provenza, ma a tre mesi da quella di Guglielmino. Con ben maggior<br />
prontezza si comporta Carlo d’Angiò quando prende possesso<br />
dei nuovi acquisti !<br />
Come spiegare questo ritardo d’intervento? Oltre le ragioni<br />
di carattere generale, già ricordate, quali le difficoltà della situazione<br />
militare a Cagliari e a San Giovanni d’Acri, e di quella economicofinanziaria<br />
a Genova, che dovevano naturalmente assorbire la maggior<br />
parte delle cure del Capitano del popolo, non è da escludere che<br />
ve ne siano state altre, più ristrette, dovute alla particolare situazione<br />
ventimigliese.<br />
Cartaenia. Esponiamo il contenuto delle fonti ( a .s .g ., Cartul. 57 cit.. c. 142 v . ) :<br />
il notaio Guglielmo Beimondo dichiara di aver rogato un istrumento nel quale<br />
Folco Curio rinuncia ai suoi diritti su Dolceacqua in favore del conte Giorgio; il<br />
notaio, però, non sa dire il giorno e l’anno in cui avvenne la rinuncia, perchè non<br />
ha con sè il cartulario ; inoltre dichiara di avere rogato, dopo, un altro istrumento<br />
contrario a quello precedente, e di averlo fatto timore, in Cespitello, ubi detinebatur<br />
in carceribus Rubaldi Balbi baiulis domini Provincie. Queste notizie sono<br />
contenute in un atto del 31 dicembre 1262. Anche noi siamo nella stessa situazione<br />
di Guglielmo Beimondo: una maggiore determinazione cronologica, con gli eie.<br />
menti in nostro possesso, è impossibile.<br />
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Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012