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DELLA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA

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sero le trattative con Carlo d’Angiò, questa volta per una soluzione<br />

definitiva, prendendo alla sprovvista il governo genovese.<br />

Il 19 gennaio 1258 ad Aix il conte Guglielmino cede a Carlo<br />

d ’Angiò tutta l ’eredità paterna, in particolare i luoghi di Gorbio,<br />

Tenda, Briga, Castellaro, Sant’Agnese, Castiglione ed altri nella valle<br />

del Lantosca, più i diritti su Roccabruna, Monaco, Sanremo e Ceriana,<br />

in cambio di terre in Provenza dal reddito annuo di 5000<br />

tornesi, e 10 00 lire una tan tu m '12. Tra la fine di gennaio ed il<br />

72 I I trattato tra il conte Guglielmino e Carlo d’Angiò, edito in E. C a is de<br />

P ie r l a s ( Statuts cit.. Appendice, doc. I) , ha dato origine ad una questione controversa<br />

a proposito della sua datazione. Finora gli studiosi hanno affacciato due soluzioni,<br />

ambedue diverse da quella scelta da noi. Alcuni sostengono il 19 gennaio<br />

1257 o, evidentem ente per un errore di stampa, il 10 gennaio 1257; P . G io f f r e d o ,<br />

Storia cit., col. 5 9 1 ; G. Rossi, La storia cit., p. 83; E. C a is d e P ie r l a s , Statuts<br />

cit.. p. 12 e Appendice doc. I ; I d e m , I conti cit., pp. 49-50. A ltri propongono<br />

il 23 febbraio 1 2 5 8 : G. C a r o, Genua cit., pp. 146-147. Al Caro si rifanno tutti<br />

quegli autori che, senza specificare il giorno, si attengono al 1258, come R. C aGGESE,<br />

Carlo I d'Angiò re di Sicilia, in Enc. It., IX, 1931, pp. 51-52; A. S aba-C. C a STI-<br />

c l i o n i, Storia dei Papi cit., pp. 729.730).<br />

Anticipando la conclusione di quanto stiamo per esporre, diciamo che hanno<br />

ragione i prim i per quanto riguarda il giorno, mentre hanno ragione i secondi<br />

per quanto riguarda l ’anno.<br />

Gli elementi a nostra disposizione per la soluzione<br />

del problema si trovano nel protocollo del trattato: III nomine sancte<br />

et individue Trinitatis, amen. Anno incarnationis eiusdem millesimo ducentesimo<br />

quinquagesimo septimo, die sabbati, in crastino Catliedre sancti Petri. Come si<br />

vede manca un elemento molto importante per la determinazione esatta dell anno:<br />

1 indizione; però sappiamo che latto fu rogato il giorno successivo ad una festa<br />

non mobile del calendario liturgico, la Cattedra di S. Petro, e che questo giorno<br />

era di sabato. Incominciamo dal riferimento alla festa della Cattedra di S. Pietro.<br />

P er m olti secoli, e fino a qualche anno fa (cfr. Ada Apostolicae Sedis, LII, 1960.<br />

n. 10, pp. 593-740), nella liturgia della Chiesa tale festa era duplice: il 18 gennaio<br />

era commemorata la Cattedra di S. Pietro a Roma, il 22 febbraio la Cattedra<br />

di S. P ietro ad Antiochia. Il problema sta nello scoprire a quale delle due feste<br />

alludesse effettivamente il notaio a noi sconosciuto che ha rogato le convenzioni<br />

di A ix.<br />

La Depositio Martyrum ci dice che a Roma, almeno fin dall’inizio del IV<br />

secolo, si celebrava il Natale Petri de Cathedra il 22 febbraio. Per qualche tempo<br />

non si solennizzò che questa festa; in seguito, dal secolo V ili in poi, fu conosciuta<br />

anche a Roma la festa della Cattedra del 18 gennaio, introdotta nelle<br />

chiese della G allia nella prima metà del secolo VI, secondo alcuni liturgisti indipendentemente<br />

dalla festa del 22 febbraio, secondo altri, e forse con più proba-<br />

— 170 —<br />

Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

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