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DELLA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA

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Ium quem in manu tenebat di tutti i diritti a lui spettanti sulla villa<br />

e sugli uomini di Roccabruna 70. Nello stesso giorno, però, il fratello<br />

del Capitano del popolo emana una disposizione che svuota, almeno<br />

temporaneamente, l’investitura del suo contenuto: comanda<br />

ai castaidi di Roccabruna di non consegnare a nessuno i redditi di<br />

detto luogo fino a quando non siano state chiaramente definite le<br />

rivendicazioni dei vari pretendenti. Il comune di Genova riconosce<br />

i diritti dei conti, ma in pratica ne sospende la validità. Li aveva<br />

già riconosciuti nelle convenzioni del 1249, nelle quali si era anche<br />

impegnato a prendere in considerazione solo le rivendicazioni di<br />

coloro che si erano mantenuti fedeli durante la guerra contro Federico<br />

II: ora, a otto anni di distanza, la questione non era stata<br />

ancora risolta, a tutto svantaggio dei conti; anche questo deve avere<br />

influito ad orientare Guglielmino verso la Provenza. Per quanto<br />

riguarda la restituzione del castello, ancora l’i l dicembre, lo stesso<br />

giorno cioè dell’investitura, Iacobo Boccanegra esige dal castellano<br />

Iacobo della Volta il giuramento di tenere il castello in possesso<br />

del comune di Genova e di non cederlo o permettere che venga<br />

ceduto a nessun altro, sotto pena di 1000 lire di genovini. Per<br />

quanto riguarda la giurisdizione, Iacobo Boccanegra si limita a fissare<br />

i confini di quella del castellano: la cerchia delle mura del<br />

castello 71.<br />

Evidentemente, se da una parte la minaccia di Carlo d’Angiò<br />

sulla Contea consigliava al Capitano del popolo di tentare la via<br />

amichevole coi conti Guglielmino, Bonifacio e Giorgio, dimenticando<br />

anche la condanna del 1256, dall’altra la politica di totale occupazione<br />

militare, scelta perchè meglio corrispondente agli interessi<br />

genovesi, imponeva di limitare le concessioni e di procrastinare il<br />

mantenimento delle promesse.<br />

Ma i conti non stettero al gioco: non si ritennero soddisfatti<br />

delle concessioni e non credettero conveniente aspettare oltre il<br />

mantenimento di vecchie promesse. Subito intavolarono o ripre­<br />

70 A.S.G., Cartul. 60 cit., c. 189 v.; edizione parziale in G. C a r o , Genua cit.,<br />

p. 143, n. 3.<br />

71 A.S.G., Cartul. 60 cit., c. 190 r.<br />

— 169 —<br />

Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

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