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DELLA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA

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taio Enrico da Bisagno. Come si vede, sono realmente poche notizie;<br />

però, nonostante la loro scarsità, se studiate alla luce delle convenzioni<br />

del 12 57, queste notizie sono sufficienti a farci intravvedere<br />

le grandi linee della politica seguita dal governo genovese nel 1253<br />

nei riguardi dei conti e a permettere un confronto con la politica del<br />

Capitano del popolo, per coglierne le eventuali differenze.<br />

Nelle convenzioni del 1257 Genova non chiede ai conti di occupare<br />

i loro castelli, come aveva fatto, per esempio, col conte Guglielmino<br />

nel 12 49 a proposito di Roccabruna 64, e come farà nel 12o8<br />

con i rappresentanti del comune di Dolceacqua65; ma si impegna a<br />

risarcire i danni che potrebbero derivare ai conti dalla occupazione<br />

stessa : segno evidente che la richiesta di occupare i castelli era già<br />

stata fatta precedentemente, cioè nelle convenzioni del 1253, ed era<br />

già stata portata ad effetto. Questa prima conclusione ce ne permette<br />

un'altra di ben più vasta portata. Il fatto che Genova, all inizio<br />

del 1253, a un anno e mezzo circa dalla conclusione della guerra,<br />

voglia occupare i castelli di Bonifacio e Giorgio, senza che i conti<br />

abbiano offerto, almeno per quanto ne sappiamo noi, alcun pretesto<br />

alFintervento genovese, trova la sua spiegazione solo nella ferma<br />

volontà del Comune di pervenire ad ogni costo alla totale occupazione<br />

m ilitare della Contea. Già saldamente in possesso dei castelli<br />

di Ventim iglia in forza dei trattati che gliene assegnavano anche la<br />

proprietà, ancora in possesso di quello di Roccabruna nonostante<br />

i trattati, Genova esige la consegna dei castelli anche dagli altri<br />

co n ti86. Questa politica era la traduzione pratica dell’insegnamento<br />

d Angiò, fatta dal conte Guglielmino nel 1258, si accenna anche all’uccisione d un<br />

fratello dello stesso Guglielmino : E. C a i s d e P i e r l a s , Statuts cit., Appendice<br />

doc. I, p. 117 .<br />

64 Cfr. sopra, nota 18.<br />

65 A.S.G., Cartul. 56 cit., cc. 37 v.-3& r.<br />

66 Per i castelli di Ventimiglia, oltre il Lilier lurium cit., doc. DCCCXI, cfr.<br />

anche i cartulari di Giovanni di Amandolesio che fu scriba dei castellani di Ventimiglia<br />

(A .S.G ., Cartul. 56, 57 cit., passim) dai quali è possibile ricavare un quadro<br />

abbastanza completo della vita delle guarnigioni genovesi in città in quegli anni,<br />

non solo dal punto di vista militare e politico, ma sociale ed economico, nelle relazioni<br />

con gli indigeni, ed anche religioso. Per Roccabruna, oltre quello che si è<br />

già detto a proposito del comportamento del governo genovese, cfr. anche più<br />

avanti le convenzioni stipulate dal conte Guglielmino alla fine del 1257.<br />

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Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

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