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DELLA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA

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fioriva nel Castello Sforzesco (e più tardi nella casa di Alessandro Manzoni)<br />

e la Società Storica Subalpina andava fiera della sua sede a Palazzo<br />

Carignano.<br />

Non si trattava soltanto — e sia ben chiaro — di una ferita « al<br />

prestigio », ma di una ferita al cuore. Un trasferimento precipitoso, un ammezzato<br />

malsano e praticamente inagibile, una coabitazione mal sopportata:<br />

mancanza di spazio e conseguente impossibilità di sviluppo di scaffalature;<br />

materiale praticamente alla rinfusa, con larghe possibilità di dispersione<br />

ed assoluta certezza di deperimento. Un patrimonio sperperato oltre che<br />

praticamente inattivo. Un patrimonio cumulato attraverso lasciti e donazioni<br />

di soci ed attraverso lo scambio delle pubblicazioni della società con<br />

le pubblicazioni storiche di Accademie e di Organismi scientifici italiani<br />

e stranieri: 20.000 volumi fra cui 6.000 opuscoli, oltre 300 collezioni di<br />

riviste — alcune delle quali, uniche a Genova — , circa 200 manoscritti,<br />

pergamene, incunaboli, cinquecentine, libri rari o rarissimi, stampe, corrispondenze<br />

varie, fra cui, importantissima, quella di argomento colombiano<br />

scambiata tra Henry Harrisse e Marcello Staglieno.<br />

La situazione era scoraggiante, ma in quei tre lunghi lustri la Società<br />

di Storia Patria diede prova di una vitalità di cui solo oggi si può misurare<br />

la vera portata. Una profonda trasformazione si operò nel suo interno<br />

con l’afflusso di nuove energie — oggi più del 20 % dei soci è costituito<br />

da giovani intorno ai 30 anni — ; dopo alcuni anni di smarrimento, la<br />

Società riprese la pubblicazione regolare dei suoi A tti in fascicoli semestrali<br />

di 250 pagine, ristabilendo contatti e relazioni col mondo esterno,<br />

riattivando scambi interrotti, integrando ed estendendo le sue collezioni<br />

di periodici; riprese l’iniziativa della pubblicazione dei più antichi e dei<br />

più significativi cartulari dei notai liguri dal XII secolo in poi, u n ’iniziativa<br />

interrotta dalla guerra, realizzata con la collaborazione delle Università<br />

americane di Madison e di Cincinnati, e che si era arrestata all’V III volume.<br />

Promossa dalla Società, la costituzione di un Centro per la storia del<br />

Notariato Medievale, ha assicurato la ripresa dell’opera attraverso finanziamenti<br />

del Consiglio Nazionale delle Ricerche e decisivi interventi della<br />

Direzione Generale per gli Archivi del Ministero dell’interno. Una sala di<br />

questa nuova sede ospiterà appunto i servizi di coordinamento del Centro<br />

che, nel corso del 1968, pubblicherà i primi quattro volumi della nuova<br />

collana.<br />

— 16 —<br />

Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

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