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DELLA SOCIETÀ LIGURE DI STORIA PATRIA

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no alle arti o ad altre associazioni di artigiani29. Gli statuti comunali regolavano<br />

so ltan to il commercio dei prodotti alimentari: carne, pane, vino.<br />

I lavori agricoli costituivano l’occupazione principale degli abitanti<br />

di num erose cittadine e villaggi. Le condizioni naturali favorivano lo sviluppo<br />

d e ll’agricoltura: il clima mite, l’abbondante irrigazione grazie ai<br />

num erosi fium i e ai canali artificiali. Le popolose (almeno per quanto riguarda<br />

il m edioevo) vallate dei grandi e piccoli fiumi, i pendii delle non<br />

alte m ontagne e delle colline erano coltivati con gran cura: le terre<br />

incolte (terre inculte) e le terre boschive (terre buscive) si incontrano<br />

nella n o stra fo n te molto raramente. I disagi, arrecati all’economia agricola<br />

dal terreno fortemente accidentato, furono superati con una magistrale<br />

disposizione a gradini delle terre coltivabili30. I campi, posti presso le<br />

rive dei fium i e perciò più facilmente irrigabili, erano seminati a grano, a<br />

orzo, a canapa; al di sopra fiorivano i vigneti e i frutteti; lungo le num<br />

erose strad e e i canali prosperavano gli uliveti; nei luoghi più elevati<br />

e freddi si estendevano castagneti e querceti; infine, v erano i pascoli alpini<br />

(alpina o pascua alpina). L ’allevamento del bestiame, evidentem<br />

ente, occupava un posto importante nell’economia degli abitanti locali:<br />

i p ra ti e i pascoli sono abbondantemente nominati nelle pagine della<br />

nostra fo n te.<br />

Le te rre e, in parte, i prodotti della lavorazione della terra appaio­<br />

29 G li statu ti dei comuni della Lunigiana, che si conservano principalmente<br />

nell’A rchivio di Stato di Firenze, sono nella maggior parte inediti: cfr. L. Fontana,<br />

Bibliografia degli statuti dei comuni dell’Italia, Roma, 1907, 5 voli. Noi fondiamo<br />

le nostre afferm azioni sull’analisi dello statuto di Codeponte del 1421, il cui comune<br />

com prendeva M onzone, Vinca, Equi, Prato, Alebbio e Sorgnano, dello statuto di<br />

Fivizzano del 1486 (i microfilm di questi statuti ci sono stati gentilmente inviati dall’A<br />

rchivio di S tato di Firenze, e perciò riteniamo doveroso esprimere la nostra<br />

gratitudine al suo direttore, S. Camerani), e anche degli indici degli articoli<br />

degli statu ti dei comuni di Gragnola e Olivola, contenuti nel lavoro di G. Sforza,<br />

Saggio d i una bibliografia storica della Lunigiana, Modena, 1874, pp. 227-230. 238-248.<br />

30 N egli atti del nostro notaio la disposizione a terrazza dei terreni è riflessa<br />

nelle descrizioni dei confini degli appezzamenti: solitamente essi sono definiti secondo<br />

i q u attro punti cardinali, ma nella nostra fonte incontriamo menzione di due<br />

soltanto, d ell’occidente e dell’oriente (a sero, a mane)-, i confini settentrionale e<br />

m eridionale sono definiti come desuper e desubter, e talvolta ab ymo usque ad<br />

sum m um .<br />

— 123 —<br />

Società Ligure di Storia Patria - biblioteca digitale - 2012

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