piena di vita

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Luca”, dove lo stesso trascorreva buona parte delle sue
giornate. Era quello il “Sancta Sanctorum” dove,
periodicamente, si svolgevano le riunioni fra i titolari e i
direttori dei vari negozi per fare il punto della situazione,
studiare le strategie e prendere le decisioni concernenti la
conduzione aziendale.
Vittoria è stata per molti anni la direttrice del
“Cordusio”, coadiuvata da Piero, Maria e Viviana. Era
una donna molto dolce. Affezionata all’azienda e al suo
lavoro era eternamente preoccupata che ogni cosa
funzionasse nel migliore dei modi. Da una piccola
balconata sopra il negozio si accedeva a un vasto locale
dov’era stato collocato il “laboratorio”. Vittoria e Piero si
occupavano anche della gestione del lavoro dei tecnici
orologiai e dell’assistenza prestata agli altri negozi.
Ritengo che Vittoria fosse una donna sola, un po’ triste e
alquanto insicura, tanto da essere alla perenne ricerca di
complicità. Quando veniva colta in fallo,“s’arrampicava
sui vetri” a sostegno delle sue posizioni, anche
quand’erano totalmente indifendibili. Quel comportamento
indispettiva gli interlocutori e ciò creava in lei un profondo
sconforto. Credo che fosse perennemente assillata da
problemi personali e da una salute cagionevole, tanto che
abbandonò inaspettatamente e prematuramente il lavoro.
Piero, fratello di Marco, era un tipo che seguiva Vittoria
come un cucciolone. Nelle riunioni “ad alto livello”
lasciava che fosse lei a esporsi, pronto ad appoggiarne le
tesi, se la maggioranza le condivideva, ma anche, a
“lasciarla nel guano”, se la vedeva in minoranza. Un
atteggiamento poco corretto che denotava una scarsa
personalità. In compenso possedeva notevoli capacità,