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piena di vita

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poco benevola nei confronti dell’umanità intera. Era, in<br />

ogni modo, una persona deliziosa e affabile, ma<br />

probabilmente, lasciava che i suoi problemi personali<br />

influissero, a volte prepotentemente, nel suo quoti<strong>di</strong>ano. Il<br />

“bell’innominato” era uno sbruffone pieno <strong>di</strong> sé, per il<br />

quale contava molto più l ’apparenza che la sostanza.<br />

Trattava tutti, clienti compresi, con una certa sufficienza ed<br />

era sempre alla ricerca <strong>di</strong> complicità “altolocate”. Durò<br />

poco in “Gobbi” anche perché, si <strong>di</strong>ceva, che nella sua<br />

attività quoti<strong>di</strong>ana, cercasse più l’interesse strettamente<br />

personale che quello aziendale. Dopo pochi anni fu deciso,<br />

anche in conseguenza dell’eccessiva vicinanza con il<br />

negozio del “Corso”, che indubbiamente creava un po’<br />

d’imbarazzo nella clientela della zona, <strong>di</strong> chiuderlo e il<br />

personale fu ri<strong>di</strong>stribuito nelle altre se<strong>di</strong>.<br />

La <strong>di</strong>rettrice del negozio <strong>di</strong> Galleria Vittorio<br />

Emanuele era Renata. Di origini cecoslovacche, da tempo<br />

immigrata in Italia, era un tipo piuttosto solitario. Anche<br />

chi affermava <strong>di</strong> conoscerla bene, sapeva pochissimo della<br />

sua <strong>vita</strong> privata e lei non ha mai fatto nulla per svelare i<br />

suoi trascorsi. Svolgeva il suo lavoro con <strong>di</strong>ligenza, senza<br />

mai mischiare la sua <strong>vita</strong> personale con la sua attività<br />

professionale. I suoi colleghi la definivano una persona che<br />

non guardava in faccia nessuno, che seguiva la sua strada,<br />

un po’ “carabiniere” e che rideva e scherzava molto <strong>di</strong><br />

rado. Piuttosto chiusa e introversa, qualche volta nervosa e<br />

irritabile, in qualche misura la temevano, ritenendola, a<br />

torto o a ragione, anche capace <strong>di</strong> qualche “carognata”.<br />

Collaboravano con lei Carlo, Tiziana e Adriana. Carlo,<br />

giovane neo laureato <strong>di</strong> nobile stirpe, fu assunto per<br />

coa<strong>di</strong>uvarla nei rapporti con i fornitori, nel “carico” della

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