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del motoscafo dal concessionario affinché fosse rimesso in<br />
grado <strong>di</strong> offrirci nuove sod<strong>di</strong>sfazioni (e preoccupazioni)<br />
per l’anno a seguire. Ci eravamo trovati talmente bene<br />
che, per l’estate dell’81, eravamo seriamente intenzionati<br />
a tornare in “Costiera”. Prenotammo, infatti, presso<br />
l’Hotel Miramare <strong>di</strong> Conca dei Marini. Giorgio e Daniela,<br />
con i quali avevamo intrattenuto amichevoli rapporti, non<br />
poterono, in quel caso, essere dei nostri. Ci eravamo visti,<br />
durante l’anno, in più occasioni. Eravamo andati a<br />
trovarli, <strong>di</strong> passaggio a Bologna, mentre rientravamo da<br />
Firenze, dove ci eravamo recati per consegnare un<br />
orologio importante ad un cliente venezuelano. Loro<br />
invece erano venuti a Milano per trascorrere l’ultimo<br />
dell’anno in compagnia e ancora a Numana dove, nel<br />
mese <strong>di</strong> giugno, eravamo riusciti a ritagliarci una<br />
settimana <strong>di</strong> vacanza. A Numana, nella Riviera del<br />
Conero, ero già stato con mio figlio a trascorrere delle<br />
brevi vacanze. Per qualche anno ero riuscito a<br />
organizzarmi in modo da portarmelo, in inverno, a sciare,<br />
durante una classica “settimana bianca” e, alla fine<br />
dell’anno scolastico, qualche giorno al mare. Ci si<br />
continuava anche a vedere il pomeriggio della domenica,<br />
con grande comprensione da parte <strong>di</strong> Rosy, e in occasione<br />
del Natale e dei compleanni.<br />
Anche durante le vacanze a Conca dei Marini<br />
avemmo qualche problema con il motoscafo, nel senso che,<br />
non volendo più rischiare un ormeggio in rada, dovetti<br />
ricorrere al servizio <strong>di</strong> una persona che ogni sera se lo<br />
veniva a rimorchiare per “parcheggiarlo” in un piccolo<br />
porticciolo naturale poco <strong>di</strong>stante. Trascorreva le notti in<br />
un “casotto” sistemato <strong>di</strong> fronte alle barche ormeggiate,