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piena di vita

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aggregammo, con la massima in<strong>di</strong>fferenza, ad un gruppo<br />

<strong>di</strong> persone che praticavano il naturismo. La sera, dopo le<br />

sontuose cene offerte dalla prestigiosa gestione torinese,<br />

anche con lo scopo <strong>di</strong> e<strong>vita</strong>re le barzellette elargite a piene<br />

mani dallo staff, si andava a passeggio nei paesini<br />

limitrofi a sorbire una bibita o un gelato. Riuscimmo così<br />

a trascorrere, nel migliore dei mo<strong>di</strong>, un paio <strong>di</strong> settimane<br />

ignari <strong>di</strong> quanto la sorte ci stava preparando.<br />

Il 16 <strong>di</strong> agosto si alzò un forte vento <strong>di</strong> scirocco che<br />

montò il mare e portò cupi nuvoloni in cielo. Ero<br />

preoccupato per il precario ormeggio del natante e più<br />

volte controllai che le cime fossero ben agganciate alla<br />

boa. Lasciammo la terrazza bar sul mare verso<br />

mezzanotte, accertandoci, per l’ennesima volta, che la<br />

barca, che beccheggiava e rollava paurosamente, fosse<br />

ben tenuta da quel precario ormeggio. Verso l’una del<br />

mattino fummo svegliati dai carabinieri <strong>di</strong> Tropea,<br />

chiamati da qualcuno del villaggio, che c’ingiunsero <strong>di</strong><br />

raccogliere urgentemente i resti del motoscafo che erano<br />

<strong>di</strong>sseminati sulla spiaggia. Potei poi appurare che la<br />

catena, che legava il peso morto alla boa, si era spezzata,<br />

per cui, fra l’in<strong>di</strong>fferenza degli avventori del bar e dei<br />

gestori del complesso che se la ridevano <strong>di</strong>vertiti, le onde<br />

avevano sospinto la piccola imbarcazione fino a<br />

capovolgerla sulla battigia. Nessuno si era degnato,<br />

quantomeno, <strong>di</strong> venirci ad avvisare <strong>di</strong> quanto stava<br />

accadendo in modo che potessimo intervenire per metterla<br />

in salvo. Con l’aiuto <strong>di</strong> Giorgio ammassammo i rottami in<br />

un angolo contro il muro <strong>di</strong> cinta e, costernati per<br />

l’accaduto, mettemmo al riparo all’interno del bungalow,<br />

almeno i serbatoi, le taniche <strong>di</strong> benzina e le piccole

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