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Capitolo 7 -- i nuovi amici --<br />
73<br />
Alla fine del mese <strong>di</strong> luglio dell’80, partimmo per<br />
la Calabria. Avremmo trascorso le nostre ferie estive nelle<br />
vicinanze <strong>di</strong> Tropea, presso un villaggio turistico<br />
denominato Torre Ruffa. Sul depliant era scritto che<br />
avremmo trovato, oltre ad una zona riservata al<br />
campeggio, confortevoli bungalow immersi in una<br />
lussureggiante vegetazione. Il trattamento previsto<br />
sarebbe stato <strong>di</strong> pensione completa con ricco menù servito<br />
ai tavoli. La proprietà e la gestione familiare torinese,<br />
garantiva acqua corrente calda e fredda, ampia spiaggia<br />
sabbiosa riservata e animazione serale. Nella realtà i<br />
bungalow erano delle misere capanne con un arredamento<br />
più che spartano. La poca acqua che arrivava ai rubinetti<br />
era solo fredda e mancava perfino una presa <strong>di</strong> corrente<br />
per il rasoio elettrico. La biancheria per il bagno era<br />
rappresentata da due salviettine da bidè, <strong>di</strong> cui una<br />
strappata. La lussureggiante vegetazione era composta da<br />
qualche spelacchiato alberello, molti cactus carichi <strong>di</strong><br />
fichi d’In<strong>di</strong>a e alcuni scalcinati vasetti <strong>di</strong> gerani.<br />
L’animazione, organizzata da un “prestigioso” staff<br />
composto da una sola persona chiamata Lupo, consisteva<br />
nel <strong>di</strong>ffondere della musica da un antiquato impianto e, la<br />
sera dopo cena, nel raccontare qualche “stagionata”<br />
barzelletta, non prima d’aver in<strong>vita</strong>to gli ospiti, con<br />
in<strong>di</strong>sponente insistenza, a condurre i bambini (mocciosi<br />
<strong>di</strong>sturbatori) a dormire. Nel locale ristorante all’aperto,<br />
(tanto qui non piove mai) il personale <strong>di</strong> servizio era