piena di vita

Capitolo 1 -- l’ infanzia --
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Il 31 dicembre 1940 era di martedì. Nelle grandi
città italiane come nei più piccoli centri, buona parte della
popolazione si apprestava a trascorrere, nel migliore dei
modi, la notte di San Silvestro. Il 10 di giugno il Duce aveva
annunciato la nostra entrata in guerra al fianco dei
tedeschi. Nei brindisi augurali della mezzanotte, gli auspici
della grande maggioranza degli italiani sarebbero stati
indirizzati “alla speranza di una sollecita conclusione delle
ostilità”. Sebbene un conflitto, con il suo carico di disagi e
di lutti, porta con se, inevitabilmente, un senso collettivo di
angoscia e di sgomento, in una vecchia casa di Milano, al
civico numero 18 di Via Enrico Noe, l’allegria regnava
sovrana. In casa Caccialupi nessun membro della famiglia,
né di quelle legate da stretti vincoli di parentela, aveva
ricevuto la famigerata cartolina di richiamo alle armi. Alla
gioia del momentaneo scampato pericolo, si sommava
l’allegria per l’imminente nascita del primogenito di Gina.
Con l’intento di partorire l’indomani, il 1° gennaio 1941,
Gina si scatenò in frenetiche danze che sperava potessero
accelerare il travaglio. Io, che prima ancora di nascere
dovevo già essere testardo, decisi di affrontare questa valle
di lacrime il giorno ancora appresso. Nacqui infatti il 2
gennaio 1941 alle ore tredici (capricorno ascendente toro).
Ovviamente era nato il più bel bambino del mondo! Per la
gioia della mamma e di Aggeo (detto Geo, il papà), gli
amici ed i parenti, individuarono le somiglianze più