piena di vita

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altrettanto piacevole la sua compagnia. Mi sembrò di
avvertire una certa simpatia da parte sua nei miei
confronti, ma per rispetto della sua recente ferita ed anche
non volendo imbarcarmi in una situazione complicata, per
qualche tempo non la chiamai.
Capitò ancora che Roberto, sempre nella ricerca
senza speranza di far breccia nel cuore di Anna Maria,
m’invitò a partecipare ad una serata che si sarebbe svolta
in un locale della periferia milanese. Essendo libero
accettai ed ebbi così l’occasione di rivedere Cristina e di
conoscere nuovi amici e amiche. Trascorremmo insieme
gioiosamente qualche ora e, ballando, approfondimmo la
nostra conoscenza. Avevamo interessi e idee abbastanza
diversi, ma avevo sempre più la sensazione che stava
nascendo una certa intesa. Ci vedemmo ancora un paio di
volte con i comuni amici e poi, per qualche tempo, i
problemi personali ci assorbirono completamente.
Arrivammo così al mese di maggio dell’anno successivo. A
Montecarlo era prossimo lo svolgimento dell’omonimo
Gran Premio di Formula 1. Un caro amico, appassionato
di automobilismo, mi propose di andare a trascorrere il
fine settimana con lui ed una sua amica, per assistere alla
gara. Invitai Cristina. Lei sembrava abbastanza indecisa
sul da farsi, probabilmente intuendo che l’accettare la
proposta, avrebbe potuto preludere a qualcosa che forse
non era ancora pronta ad accettare. Ma evidentemente,
l’impressione che avevo percepito a proposito di una
nostra possibile intesa era fondata. Dopo qualche giorno
di esitazione, con mia grande gioia, si presentò
all’appuntamento. Partimmo alla volta del confine
francese con il cuore pieno di allegria e, almeno da parte