piena di vita

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nessun modo l’apparente quiete che regnava nei rapporti
familiari.
Sergio cresceva bene, il lavoro mi dava piena
soddisfazione, le risorse economiche erano sufficienti per
permetterci una vita decorosa, ma, dal punto di vista
sessuale la situazione non cambiava di una virgola. In
quegli anni la “Gobbi” ebbe spesso bisogno di nuovo
personale. Salvo un collega maschio di nome Paolo, la
scelta cadeva sempre su giovani ragazze che si
presentassero bene nei confronti della clientela. Per me
l’ambiente di lavoro divenne una piccola riserva di caccia.
Con alcune ci ho provato con alterne fortune, ma in un
solo caso ci fu anche un breve coinvolgimento
sentimentale. Per ovvie ragioni, preferisco non rivelare il
nome della persona interessata. Verso la fine dei
meravigliosi anni ‘60, mio figlio ebbe qualche problema di
salute. A 3 anni gli fu diagnosticata una piccola ernia allo
stomaco e successivamente soffrì di acetonemia. Quando
veniva preso dalle ricorrenti crisi, mangiando pochissimo
e vomitando spesso, restava molto debilitato. Fu così che
decidemmo, anche su consiglio della dottoressa che
l’aveva in cura, di prendere in affitto un appartamentino a
Casina, sulle colline reggiane. Periodicamente, mia
moglie con il bambino, vi si recavano per trascorrere
qualche periodo di vacanza, per consentire che il piccolo
si riprendesse respirando aria pura di collina.
Ovviamente, per gli impegni di lavoro, io restavo in città.
Riaprendo il negozio solo nel pomeriggio del lunedì,
generalmente li raggiungevo la sera del sabato per
rientrare a Milano nella mattinata del lunedì. Con la scusa
di limitare le spese, qualche fine settimana restavo a casa.