piena di vita

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dove, oltre a evitare i servizi di controllo aereo, che si
svolgevano all’interno di una caverna scavata nella
montagna, con turni massacranti, avevo la possibilità
di…arrangiarmi per quello che era il mio problema più
grande: il cibo. Infatti, anche se in contropartita mi
dovevo sorbire pesanti turni al corpo di guardia, riuscivo
a giostrarmi bene per quanto riguardava il
vettovagliamento. Terminavo il mio turno in ufficio alle 14
e quindi, se non ero stato assegnato ad altri servizi, ero
libero di uscire per andarmene in paese a svagarmi un
po’. Lo svago principale era l’andare al cinema (militari
in galleria e…civili in platea).
Avvicinandosi la fine dell’anno, mi detti da fare per
conquistare il turno più gradito per il ritorno a casa in
licenza. Forte dell’appoggio che avevo, ottenni quello di
Natale, che avrei tentato di prolungare, con
qualche…gabola, fino al Capodanno, certo che gli amici
rimasti a casa, avrebbero organizzato una festa di fine
anno “con i fiocchi”. In effetti il 22 di dicembre rientrai a
Milano con un 5+3 (cinque giorni di licenza più tre di
viaggio). Il giorno 29 avrei dovuto rientrare a Martina
Franca, ma avevo escogitato un modo per prolungare il
mio soggiorno milanese. Marcai visita all’Ospedale
Militare di Baggio, certo di poter rimanere ancora
qualche giorno in città. Come spesso accade, il diavolo fa
le pentole senza i coperchi. Cosicché, all’Ospedale
Militare, trovai degli Ufficiali Medici che, avvezzi ai
trucchi escogitati dai soliti furbi, poterono stabilire
immediatamente che i mali lamentati, altro non erano, che
le solite penose trovate per prorogare la scadenza della
licenza. Sano come un pesce, il 30 di dicembre, mi