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piena di vita

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fare un certo sforzo per ricostruire fatti così negativi che<br />

allora mi sembravano ad<strong>di</strong>rittura sconvolgenti.<br />

All’Aviere “Governo Leva” de Rota Gualtiero,<br />

matricola 49517, appartenente per “fatto <strong>di</strong> leva” al<br />

Distretto Militare <strong>di</strong> Milano, fu assegnato un comodo letto<br />

a castello “piano alto” ed un arma<strong>di</strong>etto da “Barbie”, in<br />

una…spaziosa camerata che si affacciava su un grande<br />

cortile dal lastricato pieno <strong>di</strong> fessure, dalle quali facevano<br />

capolino dei maxi ro<strong>di</strong>tori, nei confronti dei quali, le<br />

“pantegane” che infestano l’Olona, erano da considerarsi<br />

innocui fasti<strong>di</strong>osi insetti. A Franco non capitò <strong>di</strong> meglio.<br />

Dal giorno seguente, la nostra prima preoccupazione<br />

sarebbe stata quella <strong>di</strong> scrivere ai nostri affetti lontani e<br />

soprattutto ricevere posta. Allora, nei primi venti giorni,<br />

non era permesso andare in libera uscita. In effetti,<br />

dovendo circolare sempre in <strong>di</strong>visa, si pretendeva che<br />

fossimo capaci <strong>di</strong> riconoscere i gra<strong>di</strong> e <strong>di</strong> saper fare un<br />

saluto decente, nel caso avessimo incontrato degli ufficiali.<br />

Accadeva spesso infatti, che qualche super imbranato,<br />

anche dopo il giuramento, salutasse con grande zelo,<br />

qualche gallonato portiere d’albergo, scambiandolo per<br />

un generale. Fu molto <strong>di</strong>fficile in quel periodo il<br />

sostentamento alimentare. Io, che ho sempre avuto una<br />

<strong>di</strong>eta limitatissima, mi trovai in grande <strong>di</strong>fficoltà. Il primo<br />

giorno andai regolarmente in mensa e, nonostante avessi<br />

ricevuto il prestigioso incarico <strong>di</strong> “capo pentola”, cioè<br />

avrei dovuto servire i miei compagni <strong>di</strong> tavola, decisi che<br />

non ci avrei più rimesso piede. Difatti, ai successivi squilli<br />

<strong>di</strong> tromba che annunciavano il rancio, m’imboscavo nei<br />

cessi in attesa del rientro dei commilitoni. Pregai un<br />

caporale istruttore <strong>di</strong> farmi un po’ <strong>di</strong> spesa fuori e

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