piena di vita

Capitolo 3 -- dal servizio militare
alle nozze --
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Il 12 settembre 1962, alle ore 16, da un
marciapiede della stazione centrale di Milano era in
partenza una “tradotta” con destinazione Bari. Il CAR
dove ci avrebbero addestrati, si trovava nella periferia
barese. Pur se in forza all’Aeronautica Militare, il periodo
di addestramento l’avremmo trascorso presso il 48°
Reggimento Fanteria “FERRARA”. Alla partenza
l’atmosfera era quella delle imminenti tragedie. Avevo
fatto di tutto per cercare di evitare la “naia”, ma i risultati
erano stati deludenti. Un lavoro che mi dava
soddisfazione, una ragazza carina al mio fianco e una
destinazione tanto lontana, mi sembravano una
“punizione” insopportabile. Gli addii in stazione furono
strazianti. I miei genitori avevano gli occhi lucidi ma,
Adriana ed io, eravamo letteralmente “due fontane”.
Come Dio volle, il convoglio lentamente si mosse e
un’indicibile tristezza mi gettò in un profondo sconforto.
Sul treno trovai Franco Bozzoni che, come me, aveva
lasciato a Milano l’amore. Cercammo di consolarci a
vicenda dissertando sulla “disgrazia” che ci era capitata.
L’indomani, stanchi e assonnati, giungemmo presso la
nostra nuova dimora. Ringrazio il cielo perché certamente
esiste in noi qualche meccanismo che, a distanza di tempo,
tende a cancellare dalla nostra memoria gli episodi
spiacevoli del passato e ci fa ricordare, in prevalenza,
quelli positivi. Ne sono talmente convinto che oggi, devo