piena di vita

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certo Antonio. Antonio, che era di qualche anno più
grande di noi, si era aggregato alla nostra compagnia
proprio per la storia con Mariuccia. Fra me e Mariuccia
nacque sùbito una grande simpatia che sfociò in breve in
un legame, anche se abbastanza anomalo. Antonio era il
fidanzato ufficiale, e come tale, riconosciuto anche dai
familiari. Il padre di lui aveva procurato un buon posto di
lavoro alla ragazza, presso un’importante negozio di
articoli musicali. Erano persone assai note e lei, così
giovane, non riusciva a trovare la forza di troncare quel
rapporto. Nella speranza che il tempo avrebbe potuto
lavorare per noi, sopportai quella situazione. Ci si vedeva
il sabato pomeriggio e, la domenica, quando ci
ritrovavamo alle stesse feste, dovevamo fingere una
normale amicizia. Era una condizione piuttosto difficile,
anche perché, gli amici comuni che sapevano di noi, da
bravi figli di buone donne, spesso facevano allusioni che ci
mettevano in grave imbarazzo. La faccenda non poteva
durare più a lungo, per cui, con un gran “magone“,
rinunciammo a “quell’amore impossibile“. Così, fra alti e
bassi e conquiste e rinunce, arrivammo, con il “branco” al
completo, alla grande festa di San Silvestro del 1959.
Claudio Sordo era un ragazzo non molto alto, un
po’ tarchiatello, con la pelle perennemente abbronzata e
di una straordinaria simpatia. La festa si sarebbe svolta
ad Affori. I genitori di Anna e Mariuccia si sarebbero
riuniti in uno degli appartamenti, mentre l’altro, sarebbe
stato a nostra disposizione per tutta la notte. Fra gli
invitati, c’erano anche Luigi e la sorella Luisa. Figli dei
fruttivendoli del quartiere, erano sempre assieme. La
prosperosa e morbida diciannovenne Luisa era sotto