piena di vita

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fu…liquidato e Adriana diventò la mia ragazza. Più avanti
racconterò le fasi successive della nostra storia, ma
ritengo, in ogni caso, di dover essere grato a Franco per
averci fatto conoscere, se non altro, per il figlio che mi ha
dato.
Franco Motta era un bel ragazzo, alto, dal viso
glabro, intrapprendente e deciso con le ragazze, alle quali
peraltro piaceva molto. Nel ‘59 Franco aveva un filarino
con una ragazza che noi tutti gli invidiavamo. Era una
bella fanciulla, prosperosa e molto disinvolta. Si esibivano
in appassionate “limonate” e poi si appartavano e, per
quel che si diceva, lei era molto disponibile a soddisfare le
“esigenze” del suo ragazzo, senza però…dargliela. Diceva
che…quella, voleva riservarla a chi l’avrebbe portata
all’altare. Forse perché stanco di quella situazione o
perchè era, in ogni modo, un tipo piuttosto volubile, dopo
qualche tempo, Franco si mise con l’Anna Stroppa.
Anna abitava nel quartiere di Affori, nella periferia
milanese. Al primo piano della stessa palazzina, di fronte
al suo appartamento, aveva dimora la famiglia Diazzi.
Mariuccia era la figlia sedicenne dei Diazzi ed era amica
inseparabile di Anna. In quel periodo avevo frequentato,
per qualche settimana, una certa Liliana, della quale,
ovviamente, ero assai “preso”. Lei, che era molto più
esperta e “scafata“ di me, in breve si annoiò della mia
compagnia e mi dette il ben servito. Anna e Franco si
vedevano “in centro” il sabato pomeriggio. Mi chiesero se
volevo uscire con loro e Mariuccia. Accettai volentieri,
anche se sapevo che Mariuccia aveva una storia con un