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“lenti” ed i classici giochini <strong>di</strong> società, che avevano il<br />
compito <strong>di</strong> rompere il ghiaccio fra i nuovi ospiti e<br />
riscaldare l’ambiente. Ad una cert’ora, le nostre <strong>di</strong>ta<br />
erano lestissime a raggiungere gli interruttori, in modo<br />
che, dopo qualche lieve protesta delle ragazze per il buio<br />
che piombava nei locali, riuscivamo a creare la giusta<br />
atmosfera per tentare “l’affondo”. Quasi sempre le nostre<br />
feste si concludevano con qualche “limonata” e, se<br />
andava proprio bene, con qualche “palpatina”, ma<br />
sicuramente, con un gran “mal <strong>di</strong> palle”. Per quegli anni<br />
era il massimo che si potesse sperare e l’ottenere quel<br />
poco, era già motivo <strong>di</strong> grande sod<strong>di</strong>sfazione.<br />
Franco Brambilla era un collega <strong>di</strong> lavoro e un ex<br />
compagno <strong>di</strong> scuola, con cui si era creato un grande<br />
affiatamento. La mattina passavo sotto casa a prenderlo in<br />
auto e, durante il tragitto, escogitavamo le strategie per<br />
allargare le nostre conoscenze femminili e approntavamo i<br />
programmi per il successivo fine settimana. Altro ospite<br />
della mia vetturetta era spesso anche Guido Migliore.<br />
Franco ed io fondammo un Club, che battezzammo<br />
“OSS-BUSS“, dove per oss (osso in milanese) s’intendeva<br />
l’organo sessuale maschile e buss (buco in <strong>di</strong>aletto)<br />
sottintendeva quello femminile. Era proprio un’idea fissa!<br />
Fra gli scopi del Club, il principale consisteva<br />
nell’organizzare gite in autopullman nelle domeniche in<br />
cui non avevamo a <strong>di</strong>sposizione case libere per i nostri<br />
festini. Naturalmente quell’attività ci consentiva <strong>di</strong><br />
raggranellare qualche soldo, che, soprattutto a quell’età,<br />
non guastava affatto. Ricordo che, con il guadagno della<br />
prima gita, ci comprammo un paio <strong>di</strong> jeans bianchi e una<br />
curiosa maglietta, che ci rendevano imme<strong>di</strong>atamente