piena di vita

Capitolo 2 -- la giovinezza --
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I primi di luglio del 1958 mi sono diplomato.
Trascorse delle lunghe e meritate vacanze estive,
incominciai a darmi da fare per trovare un’occupazione.
Dopo una breve esperienza presso un’azienda che
produceva impianti televisivi a circuito chiuso, dalla quale
peraltro letteralmente fuggii, quando mi resi conto che la
retribuzione non mi consentiva neppure di pagare
l’abbonamento alla filovia, fui chiamato, su segnalazione
della scuola, dalla Olivetti. Si trattava della Divisione
Elettronica che l’Olivetti d’Ivrea aveva da poco trasferito
a Borgolombardo, nelle vicinanze di Milano. Il nucleo di
base veniva da Pisa, dove, per qualche tempo, i laboratori
di ricerca avevano studiato ambiziosi progetti, che noi
eravamo chiamati a realizzare. Fui assunto a tempo
determinato, ma in breve il contratto divenne definitivo. La
(nostra) Divisione ebbe uno sviluppo portentoso. Quando
presi servizio, il 3 dicembre 1958, la forza lavoro era
composta di 50 unità. Nel giro di un paio d’anni, eravamo
diventati oltre 800. Molti compagni di scuola erano stati
assunti dalla stessa Azienda e, ritrovandoci nel medesimo
ambiente, creammo un meraviglioso gruppo, che restò
legato e compatto per molti anni. Erano i tempi in cui,
tutte le domeniche, si organizzavano feste danzanti a casa
dell’uno o dell’altro. Alcuni dei nostri genitori ci
permettevano di usare l’appartamento il pomeriggio della
domenica e noi eravamo attrezzatissimi nel preparare
bevande e spuntini, giradischi con grande assortimento di