piena di vita

174
maggioranza, sia un po’ troppo morbido, diplomatico e
accondiscendente nel suo agire. Mi rendo perfettamente
conto che dev’essere estremamente difficile far convivere
anime così diverse, che la politica è l’arte del compromesso
e che la diplomazia è il mezzo indispensabile per trovare il
giusto equilibrio, ma, un vero leader, convinto della
giustezza dei suoi princìpi e delle sue idee, dovrebbe
maggiormente imporsi.
La mia posizione in fatto di giustizia
Tutti sono convinti che in Italia ci siano troppe
norme, troppe leggi, troppe interpretazioni giuridiche, che
spesso si elidono o si contraddicono fra loro. Ecco perché,
innanzi tutto, occorrerebbe una profonda riforma dei
Codici, delle procedure e delle competenze. Ogni cittadino,
ricco o povero, giovane o anziano, pregiudicato o
incensurato, dovrebbe godere del sacrosanto diritto di
essere difeso adeguatamente, nei confronti della Giustizia,
trovandosi come controparte, un accusatore con gli stessi
diritti e privilegi del proprio difensore e un Collegio
giudicante terzo, assolutamente imparziale e indipendente.
Devono essere previste delle forme di semi-perdono per il
primo “errore lieve” e la certezza dell’espiazione della
pena per i recidivi. Per i reati di particolare efferatezza e
gravità, occorre che siano previste delle pene
assolutamente adeguate ai misfatti e le stesse dovranno
essere interamente scontate. Estrema energia dev’essere
rivolta nell’accelerazione dei processi, essendo
assolutamente inaccettabile, oltre che estremamente
scorretta, l’attuale lungaggine dei procedimenti giudiziari