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piena di vita

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contrapposizione al “padrone”, ero tiepidamente schierato<br />

a sinistra e in ogni caso a fianco del Sindacato, che era<br />

molto forte in Olivetti. Capitava però, sempre più spesso,<br />

che facessi fatica ad accettare certe posizioni troppo<br />

intransigenti, la lotta per la lotta, “noi abbiamo sempre<br />

ragione e loro devono cedere”, “loro si arricchiscono<br />

sfruttando il povero pantalone”. Un giorno, i Sindacati<br />

proclamarono uno sciopero, ritenendo che fosse giunto il<br />

momento che l’Azienda, mettesse a <strong>di</strong>sposizione del<br />

personale, una “mensa”. La Direzione convocò la<br />

Commissione Interna, alla quale fu annunciato che, nel giro<br />

<strong>di</strong> una quin<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> giorni, un ampio locale sarebbe stato<br />

a<strong>di</strong>bito a mensa, che la preparazione dei pasti sarebbe stata<br />

affidata alla Gemeaz (una primaria organizzazione che si<br />

occupava della gestione delle mense aziendali) e che il<br />

personale avrebbe pagato una cifra simbolica per usufruire<br />

del servizio. Invece che gioire per la nuova conquista, i<br />

Sindacati confermarono lo sciopero, minacciando la<br />

controparte affinché non rendesse <strong>di</strong> pubblico dominio la<br />

sua decisione, riservandosi <strong>di</strong> annunciare, a sciopero<br />

concluso, la nuova vittoria dei lavoratori nei confronti del<br />

padrone sfruttatore. Quella fu la goccia che fece traboccare<br />

il classico vaso. Da quel momento mi opposi a ogni<br />

decisione del Sindacato, rischiando anche <strong>di</strong> prendere le<br />

botte dai soliti scalmanati addetti al “picchettaggio” e<br />

schierandomi apertamente a favore dell’o<strong>di</strong>ato padrone.<br />

Qualche amico benpensante seguì il mio esempio, ma i<br />

soliti facinorosi proseguirono imperterriti nella loro lotta<br />

“a prescindere”. Questo è solo un’episo<strong>di</strong>o, ma ritengo<br />

assai significativo, che influì, in modo decisivo, nella<br />

mo<strong>di</strong>fica del mio pensiero verso posizioni decisamente più<br />

equilibrate e sicuramente più moderate. In seguito,

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