piena di vita

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158 hanno detto i medici, senza soffrire (proprio come desiderava lui). Gli eventi dell’ultimo periodo misero in forse il viaggio che, da tempo, avevamo pensato, ma la nuova situazione ci permise di confermare la nostra partecipazione. Un bel giorno di febbraio partimmo per l’ormai tradizionale vacanza esotica d’inverno, per raggiungere la splendida isola maldiviana di Rannalhi, dov’eravamo già stati nel ‘97, ma solo dopo aver effettuato un’interessante giro turistico nella parte sud dello Shri Lanka. Dopo una breve visita della capitale Colombo ci siamo spostati a Kandy, dove abbiamo visitato il famoso Tempio del Dente e un giardino botanico fra i più ricchi del mondo di esemplari di piante tropicali. Fra la visita a piantagioni di tè e statue del Buddha, siamo arrivati presso la rigogliosa foresta nelle vicinanze di Kandalama, dove non ci siamo fatti mancare la tradizionale escursione a dorso di elefante. A Pinnawela abbiamo visitato il famoso orfanotrofio di questi utili pachidermi e abbiamo assistito all’affascinante spettacolo dell’abituale bagno nel fiume. Il tour di questo verdissimo Paese è stato assai interessante, anche se un poco faticoso, ma la cosa non ci pesava più di tanto se solo volgevamo il pensiero al caldo, tenero e rilassante abbraccio delle Maldive, che avrebbero cancellato ogni affaticamento. Se possibile, trovammo il soggiorno in quel paradiso, ancora più piacevole e suggestivo della volta precedente. Ancora non sapevamo, che avremmo ritrovato quell’atmosfera da “ultimo paradiso”, quella stessa estate.
159 Decidemmo infatti di trascorrere un mese, a cavallo fra quelli di giugno e luglio, nella meravigliosa isola siciliana di Lampedusa. L’ultimo lembo di terra italiana protesa verso il continente africano, ci accolse amorevolmente, dopo un breve volo diretto da Milano-Linate. Si aggregarono le due coppie di amici di Carlo, che erano stati della compagnia, durante il nostro viaggio del ‘96 a Santo Domingo e a Rannalhi nel ‘97. Si tratta di due fratelli, entrambi fotografi, che, per una di quelle strane combinazioni della vita, avevano sposato due sorelle. Salvo il maggiore dei fratelli, che è molto semplice e accomodante, gli altri soggetti del quartetto sono persone che vogliono sempre imporre la propria volontà, del tipo che “bisogna sempre fare quello che vogliono loro” e che le opinioni degli altri sono sempre sbagliate…a prescindere o, in ogni modo, non è opportuno tenerne alcun conto. Con queste premesse, era quasi inevitabile che, se non si fosse riusciti più a superare la soglia di sopportazione, avremmo potuto arrivare a un punto di rottura. In effetti, dopo una quindicina di giorni di precaria convivenza, ci fu la classica goccia che fece traboccare il vaso e Rosy ebbe una violenta discussione con una delle sorelle. Da quel momento continuammo le vacanze per conto nostro, interrompendo ogni rapporto con gli ormai intollerabili compagni. Nonostante l’imprevisto inconveniente, trascorremmo delle vacanze indimenticabili in quella splendida terra. Ne visitammo ogni angolo più recondito, alla ricerca di pittoresche e spettacolari spiaggette, tra cui spicca, quella famosa, di fronte all’Isola dei Conigli, che non fa assolutamente rimpiangere le consorelle caraibiche. Anche quell’anno completammo le nostre vacanze estive a Edolo, con la compagnia di Tina e mia suocera, l’ultima ancora
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