piena di vita

15
stata scritta da altri. Non sentendomela di esibirmi da solo,
il nostro progetto naufragò miseramente. Raramente
marinavamo la scuola e la domenica mattina spesso si
andava al cinema Delle Stelle, per assistere ad una
proiezione appositamente predisposta per gli studenti.
Allora amavo molto andare al cinema e ricordo di aver
visto il film “Picnic” per ben tre volte. Oggi ci vado molto
raramente e mi accontento di vedere qualche film alla
televisione. Francamente preferisco assistere a qualche
spettacolo teatrale.
Con il solito Giorgio, siamo andati anche in vacanza
per un paio d’anni. La prima volta, a 17 anni io e 18 lui, ci
siamo recati a Miramare di Rimini, con una tendina
canadese di seconda mano e facendo “autostop”. Siamo
partiti con quarantamila lire in tasca e il proposito di farli
durare il più a lungo possibile. Consumavamo pasti
frugalissimi, con l’intento di prolungare al massimo le
nostre vacanze. Spesso il nostro pasto consisteva in un
chilogrammo di uva o in una specie di panettone basso, da
mezzo chilo, che acquistavamo da un venditore-strillone,
che offriva il suo prodotto, richiamando l’attenzione dei
passanti con un gracchiante altoparlante. Aveva piantato la
sua tenda vicino alla nostra, in un praticello sconnesso che
circondava una villetta semi diroccata in riva al mare, una
famigliola di tedeschi che abitava nell’allora zona francese
di Berlino: gli Stuber. Era composta da un teutonico
capofamiglia che aveva sposato una signora emiliana.
Avevano una figlia quindicenne biondissima e prosperosa
che rispondeva al nome di Rosemarie. La ragazzina non
aveva certo le inibizioni delle sue coetanee italiane
dell’epoca. Fra campeggiatori si fa amicizia molto