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piena di vita

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presi, a sua insaputa, una delle mie solite cottarelle e poi<br />

ancora Robertino, che abitava nell’appartamento del piano<br />

<strong>di</strong>sotto e che credo <strong>di</strong> aver rivisto, qualche anno fa, in<br />

metropolitana. Non mancava mai naturalmente l’amico del<br />

cuore: Giorgio. Convinsi Giorgio a frequentare la mia<br />

stessa scuola (che peraltro aveva frequentato anche uno dei<br />

suoi fratelli maggiori: Carletto), così, durante il tragitto<br />

che la separava dall’abitazione, avevamo l’occasione <strong>di</strong><br />

“stu<strong>di</strong>are” accuratamente, quello che sarebbe stato lo<br />

svolgimento della giornata. Giorgio aveva un altro fratello<br />

maggiore che si chiamava Gian Pietro e una sorella <strong>di</strong><br />

nome Ornella, che per tutti noi era semplicemente Nella.<br />

Nella è stata la mia prima insegnante <strong>di</strong> ballo. Ha sposato<br />

un giovanotto che veniva da…fuori (forse dal fondo della<br />

via, ma in ogni modo non uno dei…nostri).<br />

Giorgio suonava la fisarmonica. In quel periodo, nei<br />

teatrini <strong>di</strong> periferia (spesso quelli parrocchiali), si<br />

svolgevano degli spettacolini dove aspiranti artisti si<br />

esibivano per la conquista del…prestigioso “microfono<br />

d’argento”. Giorgio ed io pensammo <strong>di</strong> partecipare. Lui<br />

compose la musica e io scrissi le parole <strong>di</strong> una canzone che,<br />

secondo le nostre aspettative, avrebbe dovuto conquistare<br />

traguar<strong>di</strong> ben più prestigiosi <strong>di</strong> quelli <strong>di</strong> un palcoscenico <strong>di</strong><br />

periferia. Si trattava <strong>di</strong> un valzer lento che recitava: “come<br />

l’azzur, del cielo gli occhi ave-eva, ed i capell, color del<br />

biondo gra-ano”. Accompagnato dalla sua fisarmonica, io<br />

avrei dovuto interpretare il brano. Dopo innumerevoli<br />

prove, rigorosamente tenute segrete a tutti, facemmo<br />

ascoltare la nostra opera a un ristretto numero <strong>di</strong><br />

spettatori, scelti fra gli amici più cari. Fu così che<br />

scoprimmo che la musica composta da Giorgio era già

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