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periodo, ci fu un fuggifuggi generale dai viaggi all’estero,<br />
nel timore che gli eventi bellici avrebbero potuto, in<br />
qualche modo, con<strong>di</strong>zionare il sereno svolgimento degli<br />
stessi. Il tour-operator non ebbe nessuna <strong>di</strong>fficoltà a<br />
restituirci il prezzo pagato, per cui, seppure a malincuore,<br />
preferimmo rinunciare. Ripiegammo facendo un breve<br />
soggiorno in Val <strong>di</strong> Fassa, dove potei sfogare la mia<br />
passione per lo sci, avventurandomi in lunghe e<br />
impegnative escursioni. Per l’estate successiva<br />
programmammo, con gli amici Carlo e Angela, che già<br />
conoscevano il posto, <strong>di</strong> recarci nelle vicinanze <strong>di</strong> Tropea.<br />
In prossimità <strong>di</strong> Santa Domenica, c’è un vasto promontorio<br />
a picco sul mare, denominato Baia <strong>di</strong> Riaci, dove sorge un<br />
attrezzato Villaggio Turistico e Camping. I bungalow erano<br />
sufficientemente accoglienti, la cucina ricca e abbondante,<br />
la vasta spiaggia con sabbia e rocce e il mare caldo,<br />
limpido e in<strong>vita</strong>nte. Il motoscafo, amorevolmente custo<strong>di</strong>to<br />
presso una struttura a ciò a<strong>di</strong>bita, ci permetteva<br />
interessanti gite lungo le belle coste calabre. Spesso ci<br />
recavamo nella baia <strong>di</strong> Capo Vaticano, dove trascorrevamo<br />
la giornata nel più classico dei mo<strong>di</strong>, alternando bagni <strong>di</strong><br />
sole a refrigeranti nuotate e lunghe passeggiate a rilassanti<br />
sonnellini all’ombra. Non mancava qualche modesto<br />
spettacolino serale che intercalavamo a visite <strong>di</strong> Santa<br />
Domenica o Tropea, per degustare la classica granita al<br />
limone o al succo <strong>di</strong> mandorla e alle nostre proverbiali<br />
partite a “Scala 40” o a “Whist”. Va da se che, con la<br />
gradevole compagnia, in un bel posto, lontani dai pensieri<br />
<strong>di</strong> tutti i giorni, un mese <strong>di</strong> vacanza non potesse che<br />
piacevolmente “volare”. Durante il viaggio d’andata<br />
cogliemmo l’occasione, per far rivedere a Rosy il suo<br />
paesello natio abbandonato quando aveva sei anni, <strong>di</strong>