piena di vita

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dall’albergo, un locale all’aperto ci dava la possibilità,
sorseggiando una bibita fresca, di ascoltare buona musica
o di lanciarci in divertenti balli di gruppo. A volte venivano
preparate gustose specialità culinarie locali e si
trascorreva il tempo chiacchierando piacevolmente,
scherzando e ridendo, nell’attesa del meritato riposo
notturno. Il gruppo, nel frattempo, si era infoltito di
simpatici turisti italiani, con i quali si organizzavano varie
attività ludiche: dalle cenette in tipici ristorantini, alle
lunghe passeggiate per visitare le bellezze locali, dalle
coinvolgenti partite a carte a divertenti battute di pesca e
da umoristiche sfide tennistiche o a minigolf, per
raggiungere l’apice, tuffandoci in mare alla luce della luna,
per il più “classico” dei bagni di mezzanotte, assolutamente
e rigorosamente nudi. Nonostante alcuni piccoli
inconvenienti, originati da qualche “capriccio” del
motoscafo, dal cibo dell’albergo che lasciava un po’ a
desiderare e dalle consuetudini locali derivanti dal sistema
della ex Iugoslavia, che non ci erano del tutto graditi,
trascorremmo un mese di vacanza sicuramente
apprezzabile, tanto da pensare, che sarebbe potuta essere
un’esperienza da ripetere in futuro. Al nostro rientro in
Italia, oltre allo scherzoso inginocchiarsi sul Patrio Suolo
per baciarne la terra, avremmo avuto di che ricordare e
chiacchierare su quella vacanza anche nel quotidiano, con i
colleghi partecipi e no, di quell’avventura. Nell’attesa del
Natale ‘89, come ormai d’abitudine, incominciammo a
esaminare, per festeggiare degnamente la ricorrenza del
nostro terzo anniversario, la possibilità di trascorrere un
paio di settimane di vacanza di quelle “giuste”.
Con il gruppo I Grandi Viaggi, di cui avevamo