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piena di vita

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l’indomani, quando saremmo partiti per il nostro primo<br />

lungo e importante viaggio all’estero. Dopo un’accurata<br />

selezione, considerata anche la stagione, avevamo deciso <strong>di</strong><br />

visitare Mauritius e le Isole Seychelles.<br />

Dovevamo recarci a Parigi, da dove sarebbe partito<br />

il volo che ci avrebbe condotto alla prima delle nostre<br />

destinazioni. Raggiungemmo la capitale francese e, dopo un<br />

non molto agevole trasferimento a pie<strong>di</strong> da un terminal<br />

all’altro, c’imbarcarono sul volo “<strong>di</strong>retto” Air France con<br />

destinazione Mauritius. Il veloce aeromobile si <strong>di</strong>mostrò<br />

nella realtà peggio <strong>di</strong> un “omnibus”. Infatti fece un primo<br />

“scalo tecnico” a Marsiglia, poi a Nairobi dove ci<br />

sistemarono “in transito” e potemmo, per lo meno, visitare<br />

le “botteghe” dello scalo keniano. La tappa successiva fu<br />

l’isola Réunion, per raggiungere finalmente, con il quarto<br />

passaggio aereo, l’agognata meta. Alla “Ile de France”<br />

trovammo un caldo soffocante con un’altissima umi<strong>di</strong>tà e<br />

un ciclone in arrivo, nonostante non fosse il periodo dei<br />

monsoni. In effetti “Clotilde”, (così si chiamava il ciclone),<br />

era fuori stagione ma aveva deciso, per l’occasione, <strong>di</strong> farci<br />

un po’ <strong>di</strong> compagnia. L’acqua del mare era agitata e il suo<br />

colore era marrone con striature <strong>di</strong> schiuma biancastra. Il<br />

cielo, invaso da spaventosi nuvoloni, ci propinava<br />

quoti<strong>di</strong>anamente acquazzoni tropicali a “gogo”. Per<br />

passare il tempo non trovammo altra soluzione se non<br />

quella <strong>di</strong> assoldare uno scalcinato tassì per gironzolare per<br />

le strade dell’isola. Ogni mattina alle <strong>di</strong>eci, il nostro<br />

autista, con gli abiti sdruciti ma puliti, sempre gentilissimo<br />

e sorridente, si presentava nella hall dell’albergo e si<br />

metteva a nostra completa <strong>di</strong>sposizione come cicerone,<br />

facchino, guar<strong>di</strong>a del corpo e, ovviamente, “driver”.

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