piena di vita

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breve, i rapporti si andarono diluendo nel tempo fino al
loro completo esaurirsi.
I coniugi Orsi invece, davano l’impressione di amarsi
alla follia. Erano sempre “appiccicati” e dove andava
l’uno, c’era sempre anche l’altra e viceversa. A volte
dovevamo interporre i nostri buoni uffici, affinché lei gli
accordasse il permesso di fare una partitella al “due” con
gli amici. Erano alla ricerca di un erede che non voleva
arrivare. Alla fine l’assicuratore Alberto riuscì a mettere
incinta la mogliettina Anna e, con la nascita del bebè, il
loro mondo era al completo, per cui, anche le amicizie più
sincere venivano messe un po’ in disparte. Ci siamo rivisti
qualche volta a Milano, che è anche la loro città di
residenza, per poi, nel giro di qualche anno, perderci
completamente di vista.
Per Maria Rosa e Goffredo invece, il discorso è
completamente diverso. Si trattava di una coppia di
fidanzati residenti Treviso. Lei, giovanissima, un po’ timida
e riservata, collaborava con la madre nella conduzione di
una lavanderia-tintoria a due passi dall’abitazione di
Goffredo. Molto legata alla famiglia e alla sua attività e
grande sgobbona, aveva letteralmente perso la testa per
quell’uomo molto più grande di lei. Con una personalità e
un carattere ancora fragili per la giovane età, era
completamente succube del bell’Alfredo e sottomessa ai
suoi voleri e ai suoi capricci. Lui, maresciallo
dell’Aeronautica di stanza all’aeroporto militare di Treviso,
profittava della “debolezza” della sua ragazza, facendo
sempre quel che gli “girava”, senza tenere in alcuna