Apprendistato: la figura del tutore aziendale - Centro Studi Lavoro e ...
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30<br />
2009<br />
27 luglio<br />
<strong>Apprendistato</strong>: <strong>la</strong> <strong>figura</strong><br />
<strong>del</strong> <strong>tutore</strong> <strong>aziendale</strong><br />
Le notizie f<strong>la</strong>sh<br />
Il punto di pratica professionale<br />
Il punto di pratica professionale<br />
Ricorsi Inail:<br />
finalmente on-line<br />
Limiti al diritto d’accesso<br />
alle dichiarazioni <strong>del</strong><br />
<strong>la</strong>voratore<br />
<strong>Lavoro</strong> accessorio<br />
nell’impresa familiare
INDICE<br />
Le notizie f<strong>la</strong>sh<br />
• Ricorsi Inail: da oggi on-line pag. 3<br />
• Pesca marittima: fissate le nuove retribuzioni mensili pag. 3<br />
• Indennità di ma<strong>la</strong>ttia e maternità: pagamento diretto per <strong>la</strong>voratori full time pag. 3<br />
• Gravi infortuni in mare: accertamenti e fondo di sostegno pag. 4<br />
• Pubblicata <strong>la</strong> nuova versione UniEMens pag. 4<br />
• Creati i codici per i versamenti <strong>del</strong>le ritenute operate dal sostituto pag. 4<br />
• Le novità in materia di invalidità civile pag. 4<br />
• Cumulo pensione e redditi da <strong>la</strong>voro: dichiarazioni entro il 30 settembre pag. 5<br />
• Generatori di vapore: in Emilia non serve il certificato pag. 5<br />
• Abruzzo: i premi sospesi vanno versati in 24 rate mensili pag. 5<br />
• Prestazione di disoccupazione in caso di mancato pagamento <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
retribuzione<br />
pag. 5<br />
• Sgravi contributivi per le imprese che esercitano cabotaggio marittimo pag. 6<br />
• Semplificazione <strong>del</strong>le procedure e certificazioni dovute dalle imprese pag. 6<br />
• Registrazioni sul Libro Unico prorogabili in caso di chiusura per ferie: il<br />
parere <strong>del</strong><strong>la</strong> Fondazione <strong>Studi</strong><br />
pag. 6<br />
• Procedure per <strong>la</strong> richiesta di Cig in deroga per il biennio 2009/2010 pag. 7<br />
• Manovra d’estate: i chiarimenti sulle prestazioni a sostegno <strong>del</strong> reddito pag. 7<br />
• Pubblicato il decreto sul<strong>la</strong> disoccupazione pag. 8<br />
Il punto di pratica professionale<br />
• Le dichiarazioni acquisite nel corso <strong>del</strong>l’accertamento ispettivo: tra diritto<br />
di accesso ed efficacia probatoria<br />
• Ufficio di rappresentanza di aziende straniere in Italia: assunzione e<br />
gestione di <strong>la</strong>voratori italiani e stranieri<br />
pag. 9<br />
pag. 14<br />
Aggiornamenti professionali<br />
• Il <strong>tutore</strong> <strong>aziendale</strong> per gli apprendisti pag. 17<br />
• Il <strong>la</strong>voro accessorio nell’impresa familiare pag. 20<br />
Il calendario <strong>del</strong>le scadenze<br />
• Calendario <strong>del</strong>le scadenze dall’1 al 15 agosto pag. 25
IN PRIMO PIANO<br />
Le notizie f<strong>la</strong>sh - a cura di Marina Ducci e Sara Cunego<br />
Ricorsi Inail: da oggi on-line.<br />
L’Inail, con nota n.7311 <strong>del</strong> 17 luglio 2009, rende noto che i ricorsi in materia<br />
di c<strong>la</strong>ssificazione e variazione tariffaria sono presentabili on- line.<br />
Tale possibilità permette all’utente di risparmiare tempo e di dematerializzare<br />
i documenti, con <strong>la</strong> possibilità di ricevere tramite mail <strong>la</strong> ricevuta <strong>del</strong> ricorso;<br />
inoltre verrà individuato un funzionario che si occuperà <strong>del</strong><strong>la</strong> pratica, che sarà<br />
monitorabile in ogni fase di avanzamento.<br />
Durante <strong>la</strong> compi<strong>la</strong>zione <strong>del</strong> ricorso, specifiche informative e blocchi<br />
consentiranno di evitare <strong>la</strong> presentazione di ricorsi inammissibili.<br />
Un campo dedicato ai motivi <strong>del</strong> ricorso <strong>la</strong>scia spazio per poter artico<strong>la</strong>re le<br />
proprie valutazioni con l’ampiezza voluta e appositi campi consentono di<br />
individuare <strong>la</strong> ragione per cui si propone il ricorso.<br />
L’Istituto avverte che l’unico procedimento per il quale resta necessario<br />
recarsi presso le sedi Inail è il tentativo obbligatorio di conciliazione.<br />
INQUADRAMENTO<br />
Pesca marittima: fissate le nuove retribuzioni mensili.<br />
L’Ipsema, con <strong>la</strong> circo<strong>la</strong>re n.11/09 <strong>del</strong> 14 luglio scorso, comunica<br />
l’aggiornamento <strong>del</strong>le tabelle re<strong>la</strong>tive alle retribuzioni convenzionali <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
pesca marittima. Il Ccnl per i <strong>la</strong>voratori imbarcati su natanti esercenti <strong>la</strong> pesca<br />
marittima, rinnovato il 20 maggio 2009, ha fissato l’aumento retributivo nel<strong>la</strong><br />
misura <strong>del</strong> 6%, di cui il 4% a decorrere dal 1° maggio 2009 e fino al 31<br />
dicembre 2009 e il 2% a decorrere dal 1° gennaio e fino al 31 dicembre 2010.<br />
In partico<strong>la</strong>re, per <strong>la</strong> qualifica di marinaio <strong>la</strong> retribuzione per il settore <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
pesca costiera e mediterranea applicata a partire dal 1° maggio 2009 è pari a<br />
€ 1.233,23 e quel<strong>la</strong> applicata a partire dal 1° gennaio 2010 a € 1.257,90; per<br />
<strong>la</strong> qualifica di marinaio <strong>la</strong> retribuzione per il settore <strong>del</strong><strong>la</strong> pesca oltre gli stretti<br />
applicata a partire dal 1° maggio 2009 è pari a € 2.794,75 e quel<strong>la</strong> applicata a<br />
partire dal 1° gennaio 2010 a € 2.850,64.<br />
PRESTAZIONI<br />
Indennità di ma<strong>la</strong>ttia e maternità: pagamento diretto per <strong>la</strong>voratori full<br />
time.<br />
L’Inps, con circo<strong>la</strong>re n.94 <strong>del</strong> 22 luglio 2009, fornisce le istruzioni,<br />
immediatamente applicabili, re<strong>la</strong>tive al<strong>la</strong> liquidazione <strong>del</strong>le indennità di ma<strong>la</strong>ttia<br />
e maternità, a pagamento diretto, in favore dei <strong>la</strong>voratori dipendenti a tempo<br />
pieno non agricoli, mediante l’utilizzo <strong>del</strong>le informazioni integrate contenute nel<br />
flusso EMens. L'Inps chiarisce che il sistema di mensilizzazione <strong>del</strong>le denunce<br />
retributive (EMens), aggiornato da luglio 2008, dispensa le aziende dal<strong>la</strong><br />
compi<strong>la</strong>zione di mo<strong>del</strong>li sostitutivi integrativi o rettificativi <strong>del</strong> conto assicurativo<br />
(mod. ind.mal 1 e mod. ind.mal 2).<br />
Infatti il flusso prevede l’inserimento di quattro nuove informazioni, re<strong>la</strong>tive a:<br />
• orario contrattuale;<br />
• retribuzione “teorica” <strong>del</strong> mese;<br />
• numero di mensilità annue;<br />
• percentuale part-time.<br />
Tali implementazioni consentono <strong>la</strong> liquidazione <strong>del</strong>le prestazioni a sostegno<br />
<strong>del</strong> reddito a pagamento diretto che fanno riferimento al<strong>la</strong> retribuzione<br />
percepita per <strong>la</strong> loro determinazione, nonché il re<strong>la</strong>tivo accredito <strong>figura</strong>tivo,<br />
senza dover richiedere alle aziende alcuna documentazione aggiuntiva.<br />
Inail<br />
Nota<br />
17/07/2009<br />
n.7311<br />
Ipsema<br />
Circo<strong>la</strong>re<br />
14/07/2009<br />
n.11<br />
Inps<br />
Circo<strong>la</strong>re<br />
22/07/2009<br />
n.94<br />
Circo<strong>la</strong>re n. 30/2009, pag. 3
Gravi infortuni in mare: accertamenti e fondo di sostegno.<br />
L’Ipsema, con circo<strong>la</strong>re n.13 <strong>del</strong> 20 luglio 2009, fornisce indicazioni circa le<br />
modalità di espletamento <strong>del</strong>l’accertamento sommario, da parte dei funzionari<br />
<strong>del</strong>l’Istituto, <strong>del</strong>le circostanze che hanno portato al grave infortunio sul <strong>la</strong>voro<br />
prima di procedere all’erogazione <strong>del</strong>le prestazioni in favore dei familiari <strong>del</strong>le<br />
vittime.<br />
Una volta effettuato l’accertamento sommario, compi<strong>la</strong>to il verbale e stabilite le<br />
cause <strong>del</strong>l’infortunio, l’Istituto procederà al<strong>la</strong> liquidazione <strong>del</strong>le somme entro 30<br />
giorni dal<strong>la</strong> presentazione <strong>del</strong>l’istanza da parte dei familiari, procedendo anche<br />
all’erogazione di un’una tantum a titolo di anticipo <strong>del</strong><strong>la</strong> rendita.<br />
MODULISTICA E SOFTWARE<br />
Pubblicata <strong>la</strong> nuova versione UniEMens.<br />
Sul sito <strong>del</strong>l’Inps è disponibile il documento tecnico UniEMens vers.1.0.1.,<br />
datato 6 luglio, che contiene le specifiche per <strong>la</strong> predisposizione <strong>del</strong> flusso<br />
UniEMens individuale, utilizzabile a decorrere dalle denunce di competenza<br />
luglio 2009. L’Istituto ricorda che le aziende e gli intermediari avranno<br />
comunque a disposizione tutto il secondo semestre 2009 per transitare dal<br />
vecchio al nuovo sistema. Questa seconda fase <strong>del</strong> progetto, che prenderà<br />
avvio con le denunce di competenza di luglio 2009, prevede l’effettiva<br />
unificazione <strong>del</strong>le informazioni in un unico flusso “UniEMens individuale”,<br />
dove i dati re<strong>la</strong>tivi al<strong>la</strong> contribuzione e alle somme a credito saranno indicati<br />
individualmente per ogni <strong>la</strong>voratore.<br />
TASSAZIONE E REDDITI DI LAVORO<br />
Creati i codici per i versamenti <strong>del</strong>le ritenute operate dal sostituto.<br />
L’Agenzia <strong>del</strong>le Entrate, con R.M. n.190 <strong>del</strong> 22 luglio 2009, istituisce i codici<br />
per il versamento, tramite mo<strong>del</strong>lo F24, <strong>del</strong>l'imposta sostitutiva <strong>del</strong>l'imposta<br />
sul reddito <strong>del</strong>le persone fisiche e <strong>del</strong>le re<strong>la</strong>tive addizionali regionali e<br />
comunali in sede di assistenza fiscale previste dall’art.2 <strong>del</strong> D.L. 27 maggio<br />
2008, n.93, cioè i codici: 1057, 1606, 1907, 1908 e 1307.<br />
Inoltre vengono istituiti i codici tributo per il versamento, tramite mo<strong>del</strong>lo F24,<br />
degli interessi per il pagamento di<strong>la</strong>zionato <strong>del</strong>l’Irpef e <strong>del</strong>le re<strong>la</strong>tive<br />
addizionali regionali e comunali in sede di assistenza fiscale, cioè i codici:<br />
1630, 3790 e 3795.<br />
PREVIDENZA<br />
Le novità in materia di invalidità civile.<br />
L’Inps, con circo<strong>la</strong>re n.93 <strong>del</strong> 20 luglio 2009, fornisce le prime indicazioni<br />
operative in tema di invalidità civile, in seguito alle importanti modifiche<br />
introdotte dall’art.20 <strong>del</strong> D.L. n.78/09. A decorrere dal 1° luglio 2009 l’Istituto è<br />
l’unico legittimato passivo nei ricorsi proposti in materia di prestazioni di<br />
invalidità civile, pertanto sono state soppresse sia <strong>la</strong> previsione <strong>del</strong><strong>la</strong> notifica<br />
degli atti introduttivi di giudizi in materia di invalidità civile all’Avvocatura <strong>del</strong>lo<br />
Stato, sia <strong>la</strong> previsione che negli stessi giudizi debba essere considerato<br />
litisconsorte necessario il Ministero <strong>del</strong>l’Economia e <strong>del</strong>le Finanze. Inoltre, a<br />
partire dal prossimo 1° gennaio, i processi per il riconoscimento di invalidità<br />
civile verranno semplificati e i medici legali <strong>del</strong>l’Inps entreranno a far parte<br />
<strong>del</strong>le commissioni mediche <strong>del</strong>le Asl. È prevista <strong>la</strong> presenza di un<br />
rappresentante <strong>del</strong>l’Istituto in tutte le fasi di cui si compongono i giudizi sul<strong>la</strong><br />
materia in oggetto. In partico<strong>la</strong>re, qualora in procedimenti civili re<strong>la</strong>tivi a<br />
prestazioni sanitarie previdenziali o assistenziali venga nominato un medico<br />
come consulente tecnico d’ufficio, <strong>la</strong> difesa tecnica quale tecnico di parte<br />
spetterà a un medico Inps.<br />
Ipsema<br />
Circo<strong>la</strong>re<br />
20/07/2009<br />
n.13<br />
Sito<br />
Inps<br />
Agenzia <strong>del</strong>le Entrate<br />
R.M.<br />
22/07/2009<br />
n.190/E<br />
Inps<br />
Circo<strong>la</strong>re<br />
20/07/2009<br />
n.93<br />
Circo<strong>la</strong>re n. 30/2009, pag. 4
Cumulo pensione e redditi da <strong>la</strong>voro: dichiarazioni entro il 30 settembre.<br />
L’Inps, con messaggio n.16380 <strong>del</strong> 20 luglio 2009, informa che i tito<strong>la</strong>ri di<br />
pensione con decorrenza compresa entro l’anno 2008, soggetti al divieto di<br />
cumulo parziale di pensione con i redditi da <strong>la</strong>voro autonomo per tale anno,<br />
sono tenuti a dichiarare i suddetti redditi conseguiti entro l’anno 2008 entro 30<br />
settembre 2009. Inoltre i pensionati sono tenuti a comunicare anche il reddito<br />
che prevedono di conseguire nel corso <strong>del</strong> 2009. Le trattenute operate sul<strong>la</strong><br />
pensione “a preventivo” saranno conguagliate sul<strong>la</strong> base <strong>del</strong><strong>la</strong> dichiarazione<br />
dei redditi 2009 resa a consuntivo nel 2010.<br />
Si ricorda che i redditi in oggetto devono essere dichiarati al netto dei<br />
contributi previdenziali e assistenziali e al lordo <strong>del</strong>le ritenute erariali. Il<br />
reddito d’impresa deve essere dichiarato al netto anche di eventuali perdite<br />
deducibili imputabili all’anno cui si riferisce.<br />
Il reddito da <strong>la</strong>voro autonomo può essere dichiarato utilizzando il mo<strong>del</strong>lo 503<br />
AUT, ma sono valide anche le dichiarazioni rese senza utilizzare tale modulo.<br />
Inps<br />
Messaggio<br />
20/07/2009<br />
n.16380<br />
SALUTE E SICUREZZA<br />
Generatori di vapore: in Emilia non serve il certificato.<br />
Il Ministero <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong>, nel<strong>la</strong> nota protocollo n.12108/09 <strong>del</strong> 6 luglio, chiarisce,<br />
rispondendo a un quesito <strong>del</strong><strong>la</strong> Direzione Regionale <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong>, che in Emilia<br />
Romagna è abolito l'obbligo di presentazione <strong>del</strong> certificato medico per<br />
l'abilitazione al<strong>la</strong> conduzione di generatori di vapore.<br />
In partico<strong>la</strong>re, viene ricordato che il rego<strong>la</strong>mento regionale n.268/08 stabilisce<br />
che “fermi restando gli obblighi di certificazione previsti dal dlgs n.81/08 (T.u.<br />
sicurezza) per i <strong>la</strong>voratori soggetti a sorveglianza sanitaria, agli effetti <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
legge regionale n. 4/08 è abolito l'obbligo di presentazione <strong>del</strong> certificato<br />
medico di cui all'articolo 3, comma 4, <strong>del</strong> dm 1° marzo 1974 per l'abilitazione<br />
al<strong>la</strong> conduzione di generatori di vapore”.<br />
Ministero <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong>,<br />
<strong>del</strong><strong>la</strong> Salute e <strong>del</strong>le<br />
Politiche Sociali<br />
Nota<br />
06/07/2009<br />
Prot. n.12108<br />
AGEVOLAZIONI, INCENTIVI E BENEFICI<br />
Abruzzo: i premi sospesi vanno versati in 24 rate mensili.<br />
L'Inail, con nota <strong>del</strong> 20 luglio 2009 n.7359, stabilisce le modalità di recupero<br />
dei premi sospesi a seguito <strong>del</strong> sisma che ha colpito <strong>la</strong> regione Abruzzo;<br />
infatti <strong>la</strong> riscossione avverrà in 24 rate mensili, da versare entro il giorno 16 di<br />
ogni mese a partire dal 16 gennaio 2010.<br />
Il D.L. n.78/09 dispone che <strong>la</strong> riscossione dei contributi previdenziali ed<br />
assistenziali e dei premi per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e<br />
le ma<strong>la</strong>ttie professionali non versati a seguito <strong>del</strong> sisma che ha colpito <strong>la</strong><br />
regione Abruzzo, avvenga, senza applicazione di oneri accessori, mediante<br />
24 rate mensili di pari importo, a decorrere dal mese di gennaio 2010.<br />
Pertanto, <strong>la</strong> prima rata deve essere versata entro 16 gennaio 2010 e i<br />
successivi pagamenti rateali devono essere effettuati entro il giorno 16 di ogni<br />
mese, secondo quanto stabilito dal<strong>la</strong> normativa vigente in tema di versamenti<br />
unificati.<br />
Prestazione di disoccupazione in caso di mancato pagamento <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
retribuzione.<br />
L’Inps, con messaggio n.16410 <strong>del</strong> 20 luglio 2009, chiarisce che nul<strong>la</strong><br />
ostaco<strong>la</strong> l’accoglimento <strong>del</strong>le domande di disoccupazione a favore dei<br />
<strong>la</strong>voratori che, in seguito alle dimissioni per mancato pagamento <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
retribuzione, abbiano comunque ricevuto quanto dovuto e non abbiano<br />
manifestato alcuna volontà di ricorrere in giudizio nei confronti <strong>del</strong> datore di<br />
<strong>la</strong>voro.<br />
Inail<br />
Nota<br />
20/07/2009<br />
n.7359<br />
Inps<br />
Messaggio<br />
20/07/2009<br />
n.16410<br />
Circo<strong>la</strong>re n. 30/2009, pag. 5
Sgravi contributivi per le imprese che esercitano cabotaggio marittimo.<br />
L’Ipsema, con circo<strong>la</strong>re n.12 <strong>del</strong> 14 luglio scorso, dirama le istruzioni<br />
necessarie per ottenere gli sgravi contributivi riguardo al premio infortuni e al<br />
versamento mensile di ma<strong>la</strong>ttia e maternità in favore di imprese amatoriali per<br />
le navi che esercitano attività di cabotaggio marittimo, fissati dal<strong>la</strong> L. n.12/09<br />
nel limite <strong>del</strong> 45% dei contributi ordinariamente previsti. Le imprese che<br />
hanno versato il premio infortuni per il corrente anno con aliquota intera<br />
possono portare in compensazione l’importo eccedente in sede di<br />
rego<strong>la</strong>zione <strong>del</strong> premio infortuni con <strong>la</strong> denuncia di autoliquidazione<br />
2009/2010, oppure recuperare l’eventuale credito maturato mediante<br />
richiesta di rimborso al<strong>la</strong> sede Ipsema competente. L’Istituto informa inoltre<br />
che, per quanti abbiano richiesto pagamento rateale, gli importi dei bollettini<br />
postali tengono già conto <strong>del</strong>lo sgravio.<br />
Per il riconoscimento definitivo <strong>del</strong>lo sgravio è necessario, infine, che le<br />
imprese inoltrino al<strong>la</strong> sede competente <strong>la</strong> dichiarazione di responsabilità,<br />
allegata al<strong>la</strong> presente circo<strong>la</strong>re, nel più breve tempo possibile.<br />
Ipsema<br />
Circo<strong>la</strong>re<br />
14/07/2009<br />
n.12<br />
ADEMPIMENTI<br />
Semplificazione <strong>del</strong>le procedure e certificazioni dovute dalle imprese.<br />
La Fondazione <strong>Studi</strong> dei Consulenti <strong>del</strong> <strong>la</strong>voro, con circo<strong>la</strong>re n.7 <strong>del</strong> 21 luglio<br />
2009, analizza il DdL, d’iniziativa <strong>del</strong> Governo, recante “disposizioni per lo<br />
sviluppo e l’internazionalizzazione <strong>del</strong>le imprese, nonché in materia di<br />
energia”, in corso di pubblicazione sul<strong>la</strong> Gazzetta Ufficiale.<br />
L’art.6 di tale previsione normativa introduce alcune disposizioni in materia di<br />
semplificazione amministrativa per le imprese e in materia di collocamento<br />
obbligatorio, in partico<strong>la</strong>re:<br />
• <strong>la</strong> possibilità di utilizzare l’istituto <strong>del</strong><strong>la</strong> autocertificazione anche ai fini:<br />
- <strong>del</strong>l’ottenimento di titoli autorizzatori o concessori da parte <strong>del</strong><strong>la</strong> Pubblica<br />
Amministrazione o dei concessionari di servizi pubblici;<br />
- <strong>del</strong><strong>la</strong> partecipazione a procedure di evidenza pubblica;<br />
• le comunicazioni telematiche obbligatorie in materia di collocamento, oltre<br />
che nei confronti <strong>del</strong>le direzioni regionali e provinciali <strong>del</strong> <strong>la</strong>voro, <strong>del</strong>l’Inps,<br />
<strong>del</strong>l’Inail, di altre forme previdenziali sostitutive o esclusive e <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
Prefettura - Ufficio territoriale <strong>del</strong> Governo, siano valide anche nei confronti<br />
“<strong>del</strong>le province, ai fini <strong>del</strong>le assunzioni obbligatorie”;<br />
• che un decreto <strong>del</strong> Ministero stabilisca gli standard di un prospetto<br />
informativo, dal quale devono risultare il numero complessivo dei <strong>la</strong>voratori<br />
dipendenti, il numero e i nominativi dei <strong>la</strong>voratori computabili nel<strong>la</strong> quota di<br />
riserva di cui all’art.3 <strong>del</strong><strong>la</strong> L. n.68/99, nonché i posti di <strong>la</strong>voro e le<br />
mansioni disponibili a favore dei <strong>la</strong>voratori in condizione svantaggiata.<br />
Registrazioni sul Libro Unico prorogabili in caso di chiusura per ferie: il<br />
parere <strong>del</strong><strong>la</strong> Fondazione <strong>Studi</strong>.<br />
La Fondazione <strong>Studi</strong> dei Consulenti <strong>del</strong> <strong>la</strong>voro, con parere n.4 <strong>del</strong> 23 luglio,<br />
sottolinea che, nel caso in cui l’azienda abbia presentato richiesta all’Inps per<br />
il differimento dei versamenti contributivi a causa <strong>del</strong><strong>la</strong> chiusura <strong>aziendale</strong> per<br />
le ferie, potrà differire anche le registrazioni sul Libro Unico <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong>,<br />
poiché sono da ritenersi tempestive e non sanzionabili le registrazioni<br />
effettuate entro lo stesso giorno in cui è versata <strong>la</strong> contribuzione mensile.<br />
Il parere ricorda che è prassi consolidata <strong>del</strong>l’Inps concedere lo spostamento<br />
di un mese dei versamenti a quei datori di <strong>la</strong>voro che entro maggio ne<br />
facciano richiesta a causa di chiusura <strong>aziendale</strong> (anche nel caso di chiusura<br />
non esclusivamente estiva). Pertanto un’azienda che chiude per ferie in<br />
agosto potrà effettuare i versamenti e le registrazioni sul LUL entro il 16<br />
ottobre e non entro il 16 settembre, come normalmente dovrebbe fare.<br />
Fondazione <strong>Studi</strong> dei<br />
consulenti <strong>del</strong> <strong>la</strong>voro<br />
Circo<strong>la</strong>re<br />
21/07/2009<br />
n.7<br />
Fondazione <strong>Studi</strong> dei<br />
consulenti <strong>del</strong> <strong>la</strong>voro<br />
Parere<br />
23/07/2009<br />
n.4<br />
Circo<strong>la</strong>re n. 30/2009, pag. 6
AMMORTIZZATORI SOCIALI<br />
Procedure per <strong>la</strong> richiesta di Cig in deroga per il biennio 2009/2010.<br />
L’Inps, con messaggio n.16358 <strong>del</strong> 20 luglio 2009, a seguito <strong>del</strong>l’emanazione<br />
<strong>del</strong> decreto n.46449, che attribuisce alle Regioni le risorse <strong>del</strong> Fondo per<br />
l'occupazione destinato a coprire <strong>la</strong> quota di finanziamento degli<br />
ammortizzatori sociali in deroga a carico <strong>del</strong> Fondo nazionale, fornisce le<br />
indicazioni operative per <strong>la</strong> presentazione <strong>del</strong>le domande di Cig in deroga per<br />
il biennio 2009-2010.<br />
La procedura di concessione degli ammortizzatori sociali si differenzia a<br />
seconda che l'intervento riguardi le imprese localizzate in un’unica regione<br />
oppure imprese plurilocalizzate:<br />
• l'azienda localizzata in un’unica regione deve presentare domanda al<strong>la</strong><br />
regione, mentre in Liguria, Puglia, Marche, Abruzzo, Sardegna può essere<br />
presentata anche al<strong>la</strong> Direzione regionale <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong>. La regione o <strong>la</strong> Drl<br />
decide sulle domande, adottando un provvedimento di autorizzazione.<br />
L'impresa può presentare il mo<strong>del</strong>lo IG15/Deroga (per ciascuna <strong>del</strong>le unità<br />
produttiva interessate) direttamente all'Inps o per il tramite <strong>del</strong><strong>la</strong> regione;<br />
• per le imprese plurilocalizzate (con unità produttive localizzate su più<br />
regioni), <strong>la</strong> domanda di intervento deve essere presentata al Ministero <strong>del</strong><br />
<strong>Lavoro</strong>, Direzione ammortizzatori sociali e incentivi all'occupazione. Se <strong>la</strong><br />
domanda viene accettata dà luogo a un decreto interministeriale. Anche a<br />
fronte di un unico decreto interministeriale, l'impresa dovrà presentare<br />
all'Istituto un IG15/Deroga per ogni unità produttiva interessata.<br />
L’Inps chiarisce che, qualora l'azienda non richieda l'anticipazione nel<br />
mo<strong>del</strong>lo IG15/Deroga, dovrà essere indicato il numero <strong>del</strong> decreto<br />
interministeriale di concessione <strong>del</strong>l'intervento.<br />
Le dichiarazione di disponibilità al <strong>la</strong>voro <strong>del</strong> <strong>la</strong>voratore dovranno essere rese<br />
all'impresa, con il mo<strong>del</strong>lo «DID - COD. SR105», e dovranno essere<br />
mantenute presso l’impresa stessa.<br />
Manovra d’estate: i chiarimenti sulle prestazioni a sostegno <strong>del</strong> reddito.<br />
L’Inps, con messaggio n.16508/09, fornisce alcuni chiarimenti sulle<br />
prestazioni a sostegno <strong>del</strong> reddito previste dall’art.1 <strong>del</strong> D.L. n.78/09.<br />
È prevista <strong>la</strong> possibilità, per le imprese, di utilizzare in progetti di formazione o<br />
riqualificazione i <strong>la</strong>voratori percettori di Cig, ordinaria o straordinaria, o<br />
sospesi. L’Istituto osserva che <strong>la</strong> norma non sembra applicabile ai datori di<br />
<strong>la</strong>voro che non sono impresa, come ad esempio i professionisti.<br />
Viene elevata all’80%, in via sperimentale, per i soli anni 2009 e 2010,<br />
l'ammontare <strong>del</strong> trattamento di integrazione sa<strong>la</strong>riale in favore dei <strong>la</strong>voratori<br />
coinvolti da contratti di solidarietà difensiva stipu<strong>la</strong>ti in base all’art.1, co.1,<br />
<strong>del</strong><strong>la</strong> L. n.863/84.<br />
Sono state previste alcune possibilità incentivanti per i <strong>la</strong>voratori destinatari di<br />
trattamento di sostegno <strong>del</strong> reddito e per i <strong>la</strong>voratori già percettori di Cigs per<br />
crisi <strong>aziendale</strong> a seguito di cessazione totale o parziale <strong>del</strong>l’impresa,<br />
procedura concorsuale o esubero strutturale, che intendano avviare<br />
un’attività di <strong>la</strong>voro autonomo o in cooperativa. Il D.L. n.78/09 stabilsce che<br />
l’incentivo per tali <strong>la</strong>voratori e per i datori di <strong>la</strong>voro che, senza esservi tenuti,<br />
assumono <strong>la</strong>voratori licenziati o sospesi per effetto di ammortizzatori in<br />
deroga, re<strong>la</strong>tivamente agli anni 2009 e 2010, sia corrisposto in un’unica<br />
soluzione e previe dimissioni dall’impresa da cui è dipendente.<br />
Inoltre è stato disposto il rifinanziamento <strong>del</strong>le proroghe a 24 mesi <strong>del</strong>le casse<br />
integrazioni sa<strong>la</strong>riali straordinarie per cessazione di attività.<br />
Le modalità attuative di tali disposizioni saranno dettate da un decreto <strong>del</strong><br />
Ministro <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> di concerto con il Ministro <strong>del</strong>l'Economia e <strong>del</strong>le Finanze,<br />
da emanarsi entro il 31 luglio 2009 (il termine è ordinatorio).<br />
Inps<br />
Messaggio<br />
20/07/2009<br />
n.16358<br />
Inps<br />
Messaggio<br />
21/07/2009<br />
n.16508<br />
Circo<strong>la</strong>re n. 30/2009, pag. 7
Pubblicato il decreto sul<strong>la</strong> disoccupazione.<br />
È stato pubblicato sul<strong>la</strong> G.U. n.168 <strong>del</strong> 22 luglio 2009 il decreto <strong>del</strong> 19 maggio<br />
2009 che rego<strong>la</strong> l'accesso all'indennità di disoccupazione con requisiti<br />
normali e ridotti per sospensioni <strong>del</strong>l'attività <strong>la</strong>vorativa di ditte che non<br />
rientrano nell’ambito di applicazione <strong>del</strong><strong>la</strong> Cigs.<br />
Si ricorda che le imprese dovranno preventivamente comunicare in via<br />
telematica ai servizi competenti, per il tramite <strong>del</strong>l’Inps, direttamente o<br />
attraverso gli enti bi<strong>la</strong>terali o i consulenti <strong>del</strong> <strong>la</strong>voro, le sospensioni <strong>del</strong>l’attività<br />
in corso e i nominativi dei dipendenti interessati alle sospensioni, mentre i<br />
<strong>la</strong>voratori dovranno dichiarare l’immediata disponibilità al <strong>la</strong>voro o a un<br />
percorso di riqualificazione professionale. In caso di ripresa <strong>del</strong>l’attività<br />
l’azienda lo dovrà comunicare tempestivamente all’Inps.<br />
Ministero <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong>,<br />
<strong>del</strong><strong>la</strong> Salute e <strong>del</strong>le<br />
Politiche Sociali e<br />
Ministereo<br />
<strong>del</strong>l’Economia e <strong>del</strong>le<br />
Finanze<br />
Decreto 19/05/2009<br />
G.U.<br />
22/07/2009<br />
n.168<br />
www.cs<strong>la</strong>voro.it<br />
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Circo<strong>la</strong>re n. 30/2009, pag. 8
Il punto di pratica professionale<br />
Le dichiarazioni acquisite nel corso<br />
<strong>del</strong>l’accertamento ispettivo: tra diritto<br />
di accesso ed efficacia probatoria<br />
a cura di Vitantonio Lippolis ∗ – Funzionario <strong>del</strong><strong>la</strong> DPL di Modena e membro <strong>del</strong> gruppo nazionale<br />
<strong>del</strong> MLPS che si occupa di rispondere agli interpelli<br />
Le modalità di<br />
raccolta <strong>del</strong>le<br />
dichiarazioni<br />
Le dichiarazioni ri<strong>la</strong>sciate dai <strong>la</strong>voratori al personale ispettivo nel corso degli<br />
accertamenti per verificare il rispetto <strong>del</strong>le norme in materia di <strong>la</strong>voro e<br />
legis<strong>la</strong>zione sociale rappresentano uno degli strumenti probatori più<br />
importanti nelle mani degli organi di controllo. Alcune recenti sentenze hanno<br />
tangibilmente enfatizzato <strong>la</strong> loro importanza. Traendo spunto da queste<br />
pronunce l’articolo che segue ripercorre le modalità con le quali le<br />
dichiarazioni devono essere raccolte dagli organi ispettivi, <strong>la</strong> possibilità che<br />
gli interessati hanno di accedere ai contenuti <strong>del</strong>le stesse e, infine, l’efficacia<br />
che questo strumento riveste in giudizio.<br />
Allo scopo di<br />
consentire al<br />
personale ispettivo,<br />
tanto degli istituti<br />
previdenziali ed<br />
assicurativi quanto<br />
<strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong><br />
<strong>Lavoro</strong>, il puntuale<br />
svolgimento dei compiti di vigi<strong>la</strong>nza in materia di <strong>la</strong>voro e legis<strong>la</strong>zione sociale, <strong>la</strong> legge 1 attribuisce<br />
a tale personale, tra l’altro, il potere di accertamento. Esso si estrinseca – fra l’altro - nel potere<br />
d’interrogare il datore di <strong>la</strong>voro, i dipendenti <strong>del</strong>lo stesso, le rappresentanze sindacali e tutti coloro<br />
che possono fornire informazioni utili ai fini <strong>del</strong>l'ispezione.<br />
Il codice unitario di comportamento <strong>del</strong> personale ispettivo emanato con Decreto <strong>del</strong> Direttore<br />
generale per l’attività ispettiva <strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> e <strong>del</strong><strong>la</strong> Previdenza Sociale <strong>del</strong> 20 aprile<br />
2006 contiene una dettagliata disciplina <strong>del</strong>le modalità di raccolta <strong>del</strong>le dichiarazioni nel corso<br />
<strong>del</strong>l’accertamento ispettivo. In partico<strong>la</strong>re l’art.12, <strong>del</strong> Codice esordisce affermando che “Le<br />
dichiarazioni rese dai <strong>la</strong>voratori devono essere acquisite di norma durante il primo accesso.”<br />
Questa disposizione è evidentemente tesa a preservare <strong>la</strong> spontaneità <strong>del</strong> <strong>la</strong>voratore e <strong>la</strong><br />
genuinità <strong>del</strong>le proprie dichiarazioni, in modo da evitare che egli possa essere sottoposto<br />
ad eventuali condizionamenti da parte <strong>del</strong> proprio datore di <strong>la</strong>voro.<br />
Sempre sotto il profilo metodologico, inoltre, le dichiarazioni dei <strong>la</strong>voratori devono essere rese<br />
individualmente, mediante domande chiare e comprensibili, tali da non dar luogo a dubbi<br />
interpretativi.<br />
∗ Membro <strong>del</strong> gruppo nazionale <strong>del</strong> MLPS che risponde ai quesiti in materia di DURC e di LUL. Le seguenti considerazioni sono frutto<br />
esclusivo <strong>del</strong> pensiero <strong>del</strong>l’autore e non hanno carattere in alcun modo impegnativo per l’Amministrazione di appartenenza.<br />
1<br />
Art.138, R.D. n.422/24; art.3, co.1, L. n.638/83; art.13, L. n.689/81.<br />
Circo<strong>la</strong>re n. 30/2009, pag. 9
…continua…<br />
Da quali soggetti<br />
Modalità di raccolta<br />
Generalmente dai <strong>la</strong>voratori e dal datore di <strong>la</strong>voro. Ove<br />
necessario, inoltre, il personale ispettivo, al fine di arricchire<br />
d’ulteriori elementi conoscitivi <strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza in corso, raccoglie le<br />
dichiarazioni dalle Rappresentanze Sindacali Aziendali (RSA),<br />
dalle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU), dal Comitato<br />
Pari Opportunità (CPO), ove costituito, dal Consigliere di parità<br />
e, nel campo <strong>del</strong><strong>la</strong> vigi<strong>la</strong>nza tecnica, dalle Rappresentanze dei<br />
Lavoratori per <strong>la</strong> Sicurezza (RLS).<br />
‣ Ai dichiaranti vanno rivolte domande chiare e comprensibili,<br />
tali da non dar luogo a dubbi interpretativi;<br />
‣ eventuali rifiuti a fornire informazioni o a sottoscrivere<br />
dichiarazioni vanno riportati nel verbale di accertamento,<br />
indicando anche, se sussistono, le re<strong>la</strong>tive motivazioni;<br />
‣ in fase d’acquisizione <strong>del</strong>le dichiarazioni dei <strong>la</strong>voratori non è<br />
ammessa <strong>la</strong> presenza <strong>del</strong> datore di <strong>la</strong>voro e/o <strong>del</strong><br />
professionista;<br />
‣ le dichiarazioni e le notizie possono essere rese anche<br />
direttamente dai dichiaranti con un atto scritto, a forma libera,<br />
recante <strong>la</strong> sottoscrizione;<br />
‣ le dichiarazioni sono riportate, in modo chiaro e leggibile, nel<br />
verbale di acquisizione di dichiarazione di cui deve darsi<br />
lettura al dichiarante affinché ne confermi il contenuto ovvero<br />
rilevi eventuali correzioni e quindi lo sottoscriva.<br />
Il diritto di accedere alle dichiarazioni raccolte in fase d’ispezione<br />
Il personale ispettivo, sul<strong>la</strong> base <strong>del</strong>le dichiarazioni acquisite nel corso <strong>del</strong>l’accertamento e di ogni<br />
altro utile elemento di prova, procederà - ricorrendone i presupposti di legge - al<strong>la</strong> contestazione<br />
<strong>del</strong>le vio<strong>la</strong>zioni accertate a carico <strong>del</strong> trasgressore mediante apposito processo verbale.<br />
I datori di <strong>la</strong>voro, per poter conseguentemente approntare, sia in sede amministrativa che<br />
giurisdizionale, <strong>la</strong> propria linea di difesa in modo incisivo ed efficace, spesso hanno fatto ricorso<br />
all’acquisizione di copia <strong>del</strong>le dichiarazioni ri<strong>la</strong>sciate dai <strong>la</strong>voratori. Al riguardo, tuttavia, il<br />
Consiglio di Stato, con <strong>la</strong> recente sentenza n.736 <strong>del</strong> 9 febbraio 2009, ha, di fatto, blindato<br />
tale documentazione. La questione affrontata e risolta dal massimo organo di giurisdizione<br />
amministrativa con questa decisione riveste un’importanza cruciale nei rapporti tra ditte<br />
ispezionate, organi di vigi<strong>la</strong>nza e <strong>la</strong>voratori. Vediamo quindi in dettaglio di cosa si tratta.<br />
Il diritto di accesso ai documenti amministrativi si concretizza nel diritto degli interessati di prendere<br />
visione degli atti <strong>del</strong> procedimento amministrativo ovvero di estrarne copia. Esso trova il proprio<br />
fondamento nei principi costituzionali di buon andamento 2 ed imparzialità <strong>del</strong>l’azione<br />
amministrativa 3 , successivamente trasposti nel principio generale di trasparenza contenuto nel<strong>la</strong><br />
norma di riferimento, <strong>la</strong> L. n.241/90. Al riguardo va subito detto che non vi è alcun dubbio sul fatto<br />
che le dichiarazioni rese dai <strong>la</strong>voratori nel corso degli accertamenti ispettivi rientrino a pieno titolo<br />
nell’ampia definizione di “documento amministrativo” fatta dal<strong>la</strong> suddetta norma.<br />
L’approccio <strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> al tema è sempre stato improntato all’estremo rigore. Difatti il<br />
Dicastero, allo scopo di evitare possibili ripercussioni o condotte discriminatorie nei confronti dei<br />
<strong>la</strong>voratori che ri<strong>la</strong>sciano le dichiarazioni, ha emanato un apposito rego<strong>la</strong>mento 4 nel quale ha, in<br />
modo molto netto, precluso l’accesso alle dichiarazioni (e alle denunce) ri<strong>la</strong>sciate dagli stessi<br />
<strong>la</strong>voratori nel corso <strong>del</strong> procedimento ispettivo, fino al<strong>la</strong> fine <strong>del</strong> rapporto di <strong>la</strong>voro. Tale<br />
interdizione, oltre ad essere ripresa dai rego<strong>la</strong>menti Inps e Inail nell’ambito <strong>del</strong>le rispettive attività di<br />
vigi<strong>la</strong>nza, è stata ribadita e specificata nel già citato Codice di comportamento degli ispettori <strong>del</strong><br />
<strong>la</strong>voro; quest’ultimo, in nome <strong>del</strong> buon andamento degli accertamenti, vieta al personale ispettivo<br />
non solo di ri<strong>la</strong>sciare copie <strong>del</strong>le dichiarazioni <strong>del</strong> <strong>la</strong>voratore al soggetto ispezionato, ma anche allo<br />
stesso <strong>la</strong>voratore dichiarante, fintanto che non vengano conclusi gli accertamenti 5 .<br />
2<br />
Art.97 <strong>del</strong><strong>la</strong> Costituzione.<br />
3<br />
Art.98 <strong>del</strong><strong>la</strong> Costituzione.<br />
4<br />
D.M. 4 novembre 1994, n.757.<br />
5<br />
Art.12, co.11, <strong>del</strong> Codice di comportamento <strong>del</strong> personale ispettivo, datato 20/04/2006: “Nessuna copia <strong>del</strong>le dichiarazioni deve essere<br />
ri<strong>la</strong>sciata al <strong>la</strong>voratore e/o al soggetto ispezionato in sede di ispezione e sino al<strong>la</strong> conclusione degli accertamenti. In caso di richiesta il<br />
personale ispettivo informa il richiedente che l’eventuale accesso alle dichiarazioni può essere rivolta all’Amministrazione”.<br />
Circo<strong>la</strong>re n. 30/2009, pag. 10
La giurisprudenza favorevole al diritto di accesso<br />
Nel corso <strong>del</strong>l’ultimo decennio <strong>la</strong> magistratura amministrativa (fra tutte, Tar Basilicata, n.797/02) ha<br />
più volte stigmatizzato il sopra indicato rego<strong>la</strong>mento ministeriale nel<strong>la</strong> parte in cui esso vieta<br />
l’accesso alle dichiarazioni dei <strong>la</strong>voratori in nome <strong>del</strong><strong>la</strong> tute<strong>la</strong> <strong>del</strong><strong>la</strong> riservatezza degli stessi. Più<br />
precisamente, secondo quest’orientamento giurisprudenziale, tale divieto sarebbe contrario a<br />
norme imperative di legge, in quanto il Ministero <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong>, facendo prevalere in ogni caso le<br />
esigenze di riservatezza <strong>del</strong> <strong>la</strong>voratore su quelle difensive <strong>del</strong><strong>la</strong> ditta ispezionata, si sarebbe<br />
indebitamente appropriato di un potere (quello di bi<strong>la</strong>nciare gli interessi contrapposti tra datore di<br />
<strong>la</strong>voro e <strong>la</strong>voratore) di pertinenza <strong>del</strong> legis<strong>la</strong>tore 6 .<br />
Sempre nel<strong>la</strong> stessa direzione, ma con diverse argomentazioni, si è mosso successivamente il Tar<br />
<strong>del</strong> Veneto (sent. n.1801/06), il quale ha affermato inoltre che il pericolo di ritorsioni cui sono<br />
esposti i <strong>la</strong>voratori che ri<strong>la</strong>sciano dichiarazioni agli organi ispettivi è ampiamente controbi<strong>la</strong>nciato<br />
dalle garanzie e dagli strumenti di tute<strong>la</strong> che l’ordinamento offre loro.<br />
Da ultimo il Tar <strong>del</strong>l’Abruzzo (sent. n.497/08) ha riconosciuto <strong>la</strong> piena legittimità all’accesso alle<br />
dichiarazioni raccolte dai <strong>la</strong>voratori in sede ispettiva, senza esclusione di sorta e senza neppure<br />
fornire alcuna informativa preventiva ai <strong>la</strong>voratori dei quali viene addirittura disconosciuto il<br />
possibile inquadramento come controinteressati.<br />
La recente giurisprudenza <strong>del</strong> Consiglio di Stato<br />
Quando ormai <strong>la</strong> giurisprudenza sembrava aver sancito <strong>la</strong> definitiva supremazia <strong>del</strong> diritto al<strong>la</strong><br />
difesa <strong>del</strong> datore di <strong>la</strong>voro sul diritto al<strong>la</strong> riservatezza <strong>del</strong> <strong>la</strong>voratore, sul<strong>la</strong> complessa questione si è<br />
frapposto, con una completa inversione di rotta, il Consiglio di Stato.<br />
Difatti <strong>la</strong> sesta sezione <strong>del</strong> massimo organo di giurisdizione amministrativa, nel corso degli ultimi<br />
dodici mesi, è intervenuta per ben due volte sull’argomento. Con <strong>la</strong> sent. n.1842/08 il Consiglio ha<br />
seccamente ritenuto che nessuna ragione possa giustificare una deroga al principio di riservatezza<br />
che fa capo ai <strong>la</strong>voratori che hanno reso dichiarazioni, quand’anche il rapporto di <strong>la</strong>voro sia<br />
cessato. Ma <strong>la</strong> grossa novità introdotta da questa decisione sta nell’aver spostato, per <strong>la</strong><br />
prima volta, il baricentro <strong>del</strong><strong>la</strong> questione sul fondamentale interesse <strong>del</strong><strong>la</strong> Pubblica<br />
Amministrazione ad acquisire tutte le informazioni necessarie allo svolgimento di un<br />
efficace accertamento ispettivo. Infatti i giudici affermano che l’interesse pubblico rappresentato<br />
dal controllo <strong>del</strong><strong>la</strong> rego<strong>la</strong>re gestione dei rapporti di <strong>la</strong>voro sarebbe fortemente compromesso dal<strong>la</strong><br />
reticenza dei <strong>la</strong>voratori ai quali non si accordasse <strong>la</strong> segretazione <strong>del</strong>le proprie dichiarazioni. Per<br />
contro il diritto di difesa <strong>del</strong> datore di <strong>la</strong>voro risulta comunque garantito dall’obbligo di motivare, da<br />
parte degli organi di vigi<strong>la</strong>nza, i propri provvedimenti sanzionatori. I magistrati arguiscono,<br />
pertanto, come sia insussistente il diritto <strong>del</strong> datore di <strong>la</strong>voro di accedere al<strong>la</strong> documentazione<br />
acquisita dagli ispettori <strong>del</strong> <strong>la</strong>voro nel corso <strong>del</strong>l’attività ispettiva.<br />
Con <strong>la</strong> seconda e più recente sentenza n.736/09, i giudici di Pa<strong>la</strong>zzo Spada non solo hanno<br />
confermato l’impianto <strong>del</strong><strong>la</strong> precedente decisione, ma sono giunti a un’interpretazione più rigorosa<br />
<strong>del</strong>l’art.24, co.7 <strong>del</strong><strong>la</strong> L. n.241/90: <strong>la</strong> conoscenza di atti contenenti dati sensibili e giudiziari è<br />
garantita solo nel<strong>la</strong> misura in cui sia “strettamente indispensabile” ai fini <strong>del</strong><strong>la</strong> difesa in sede<br />
giurisdizionale e amministrativa.<br />
Le conseguenze di tali decisioni sul diritto di accesso alle dichiarazioni<br />
In concreto, pertanto, oggi, in presenza di un’istanza d’accesso alle dichiarazioni ri<strong>la</strong>sciate dai<br />
<strong>la</strong>voratori che faccia leva su una generica esigenza di difesa da parte <strong>del</strong> datore di <strong>la</strong>voro, <strong>la</strong><br />
Direzione Provinciale <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> non potrà che invocare, a sostegno <strong>del</strong> diniego, il proprio<br />
rego<strong>la</strong>mento Ministeriale e il codice di comportamento degli ispettori <strong>del</strong> <strong>la</strong>voro. In presenza,<br />
invece, di un’istanza d’accesso che indichi esplicitamente l’effettiva necessità <strong>del</strong><strong>la</strong> conoscenza di<br />
tali dichiarazioni, l’organo interpel<strong>la</strong>to dovrà anche valutare “l’indispensabilità” in concreto<br />
<strong>del</strong>l’accesso ai fini difensivi. Appare chiaro che, qualora le contestazioni mosse al<strong>la</strong> ditta<br />
ispezionata siano fondate sulle constatazioni effettuate in sede di accesso ispettivo o sui<br />
documenti acquisiti, potrebbe essere non indispensabile <strong>la</strong> conoscenza <strong>del</strong>le dichiarazioni dei<br />
<strong>la</strong>voratori. Viceversa, qualora gli illeciti contestati, siano fondati esclusivamente su quelle<br />
dichiarazioni, l’amministrazione potrebbe giungere ad opposte conclusioni, ferma restando <strong>la</strong><br />
possibilità di oscurare i dati anagrafici dei dichiaranti.<br />
6<br />
In proposito si ricorda che l’art.24, co.7, <strong>del</strong><strong>la</strong> L. n.241/90 chiarisce che “deve essere comunque garantito ai richiedenti l’accesso ai<br />
documenti amministrativi <strong>la</strong> cui conoscenza sia necessaria per difendere i propri interessi giuridici”.<br />
Circo<strong>la</strong>re n. 30/2009, pag. 11
Nell’eventualità che, infine, il diritto di accesso venga invocato sulle fonti di prova raccolte nel corso<br />
<strong>del</strong>l’accertamento ispettivo dal quale scaturiscano vio<strong>la</strong>zioni penalmente rilevanti (è il caso, ad<br />
esempio, <strong>del</strong><strong>la</strong> presenza di somministrazione illecita di manodopera, oppure di impiego di<br />
<strong>la</strong>voratori extracomunitari c<strong>la</strong>ndestini, ecc.), l’organo di vigi<strong>la</strong>nza non potrà che rigettare l’istanza,<br />
eccependo il segreto istruttorio prescritto dall’art.329 c.p.p., secondo cui gli ufficiali di polizia<br />
giudiziaria non possono divulgare - fino al termine <strong>del</strong>le indagini preliminari - il contenuto degli atti<br />
compresi nel fascicolo <strong>del</strong> Pubblico Ministero.<br />
Condizioni per avere diritto d’accesso agli atti<br />
Il richiedente, nell’istanza, deve dimostrare di essere portatore di un<br />
interesse giuridicamente rilevante che abbia le seguenti caratteristiche:<br />
«diretto», vale a dire<br />
proprio e personale;<br />
«concreto», nel senso che<br />
deve risultare evidente un<br />
chiaro nesso fra il soggetto<br />
che chiede l’accesso ai<br />
documenti e i documenti<br />
stessi;<br />
«attuale», in quanto<br />
l’interesse deve rivestirsi<br />
d’attualità affinché il suo<br />
portatore possa dirsi tito<strong>la</strong>re<br />
<strong>del</strong> diritto di accesso;<br />
Ciò si realizza quando al<br />
datore di <strong>la</strong>voro ispezionato<br />
viene notificato il verbale di<br />
accertamento degli illeciti<br />
con <strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva contestazione<br />
<strong>del</strong>le sanzioni.<br />
Ciò si realizza quando il<br />
datore di <strong>la</strong>voro risulti<br />
destinatario <strong>del</strong> verbale di<br />
accertamento e <strong>del</strong> re<strong>la</strong>tivo<br />
provvedimento sanzionatorio<br />
nei confronti <strong>del</strong> quale lo<br />
stesso datore decide di<br />
predisporre le difese previste<br />
dal<strong>la</strong> legge in sede<br />
amministrativa<br />
o<br />
giurisdizionale.<br />
Ciò si realizza quando al<br />
datore di <strong>la</strong>voro ispezionato<br />
viene notificato il verbale<br />
conclusivo<br />
degli<br />
accertamenti (con <strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva<br />
contestazione <strong>del</strong>le sanzioni)<br />
avverso il quale ha 30 gg. di<br />
tempo per presentare le sue<br />
prime difese in via<br />
amministrativa.<br />
Efficacia probatoria <strong>del</strong>le dichiarazioni acquisite nel corso <strong>del</strong>l’accesso ispettivo<br />
In caso di impugnazione, da parte <strong>del</strong> datore di <strong>la</strong>voro-trasgressore, dei provvedimenti sanzionatori<br />
comminatigli, si discute su quale sia il valore probatorio che il giudice può attribuire alle<br />
dichiarazioni acquisite dal personale ispettivo nel corso degli accertamenti. In partico<strong>la</strong>re ci si<br />
chiede se prevalgano le dichiarazioni ri<strong>la</strong>sciate originariamente al personale ispettivo o se, al<br />
contrario, primeggino quelle acquisite successivamente dal giudice nel corso <strong>del</strong>l’istruttoria<br />
dibattimentale. Posto che non vi sono specifiche indicazioni normative al riguardo, le posizioni<br />
<strong>del</strong><strong>la</strong> giurisprudenza sull’argomento si possono sintetizzare nei seguenti due indirizzi.<br />
L’orientamento tradizionale<br />
Sul<strong>la</strong> base di un orientamento giurisprudenziale tutt’ora prevalente, le dichiarazioni di terzi<br />
raccolte a verbale fanno piena prova <strong>del</strong>l’esistenza e provenienza <strong>del</strong><strong>la</strong> dichiarazione, ma non dei<br />
contenuti <strong>del</strong><strong>la</strong> stessa. Pertanto, in base a questo orientamento, le dichiarazioni raccolte<br />
dall’ispettore hanno nel processo, re<strong>la</strong>tivamente ai fatti dichiarati, lo stesso valore probatorio di<br />
quelle raccolte da qualsiasi altro soggetto. Del resto, secondo questa scuo<strong>la</strong> di pensiero, se si<br />
assegnasse valore di prove autosufficienti alle dichiarazioni raccolte fuori dal processo, sarebbero<br />
vio<strong>la</strong>te le disposizioni sul<strong>la</strong> prova testimoniale, che impongono le garanzie <strong>del</strong><strong>la</strong> presenza <strong>del</strong><br />
giudice imparziale con i re<strong>la</strong>tivi poteri di direzione <strong>del</strong> processo e di verbalizzazione,<br />
Circo<strong>la</strong>re n. 30/2009, pag. 12
<strong>del</strong>l’assunzione <strong>del</strong> contraddittorio tra le parti e <strong>del</strong><strong>la</strong> responsabilità per falsa testimonianza. Anche<br />
<strong>la</strong> legge di riforma dei servizi ispettivi 7 , peraltro, considera i verbali come fonti di prova secondo <strong>la</strong><br />
normativa vigente solo per gli elementi di fatto acquisiti e documentati, mentre le dichiarazioni<br />
stragiudiziali non solo non possono essere considerate fonti di prova in base al<strong>la</strong> normativa<br />
vigente, ma non sono neppure elementi di fatto acquisiti dall’ispettore, bensì una mera narrativa<br />
dei fatti da accertare.<br />
Pertanto le dichiarazioni stragiudiziali non possono sostituire <strong>la</strong> prova testimoniale (Cass.<br />
n.11746/07), da espletarsi, anche d’ufficio, su fatti specifici allegati e capito<strong>la</strong>ti e non deducibile<br />
genericamente come conferma di quanto dichiarato all’ispettore. In caso di difformità tra <strong>la</strong><br />
dichiarazione stragiudiziale all’ispettore e <strong>la</strong> deposizione testimoniale, si sostiene <strong>la</strong> prevalenza di<br />
quest’ultima, in quanto vera prova assistita dalle garanzie tipiche <strong>del</strong><strong>la</strong> presenza e verbalizzazione<br />
<strong>del</strong> giudice, <strong>del</strong> contraddittorio tra le parti e <strong>del</strong><strong>la</strong> responsabilità per falsa testimonianza.<br />
Alle argomentazioni per cui <strong>la</strong> dichiarazione stragiudiziale all’ispettore sarebbe preferibile perché<br />
immediata, spontanea e priva di condizionamenti da parte <strong>del</strong> datore di <strong>la</strong>voro, questo<br />
orientamento ribatte che le eventuali dichiarazioni stragiudiziali non sono una prova e che il rischio<br />
di pressioni <strong>del</strong> datore di <strong>la</strong>voro sul testimone si fronteggia con <strong>la</strong> denuncia per falsa<br />
testimonianza.<br />
L’orientamento innovatore<br />
Una corrente giurisprudenziale alternativa al<strong>la</strong> precedente è, invece, orientata a riconoscere<br />
maggiore efficacia probatoria alle dichiarazioni ri<strong>la</strong>sciate dai <strong>la</strong>voratori in fase di accertamento<br />
ispettivo. La recente sentenza n.1625 <strong>del</strong> 14 aprile 2009 <strong>del</strong><strong>la</strong> Sezione <strong>la</strong>voro <strong>del</strong> Tribunale di<br />
Mi<strong>la</strong>no ha portato nuova linfa proprio a questo indirizzo.<br />
Partendo, difatti, dall’assunto che, nel giudizio di merito, non si può prescindere dalle dichiarazioni<br />
ri<strong>la</strong>sciate dai <strong>la</strong>voratori nel corso <strong>del</strong>l’accertamento ispettivo, il Tribunale ambrosiano ha ribadito il<br />
principio secondo il quale il verbale d’ispezione, essendo atto pubblico 8 , fa piena prova di quanto<br />
avvenuto in presenza degli ispettori 9 e <strong>del</strong> fatto che i <strong>la</strong>voratori sentiti abbiano riferito le circostanze<br />
riportate. Ma <strong>la</strong> peculiarità <strong>del</strong><strong>la</strong> decisione in argomento risiede nel<strong>la</strong> valutazione di maggior fede<br />
che avrebbero le dichiarazioni rese dai <strong>la</strong>voratori nel corso <strong>del</strong>l’accertamento ispettivo anche<br />
rispetto a quelle ri<strong>la</strong>sciate successivamente nel corso <strong>del</strong> giudizio. Si legge, difatti, nel<strong>la</strong> sentenza<br />
che<br />
“le dichiarazioni rese nell’immediatezza dei fatti, presentano una spontaneità ed una genuinità<br />
che non possono essere trascurate non avendo i <strong>la</strong>voratori sentiti alcun interesse a riferire fatti<br />
non rispondenti al vero”.<br />
Tale valutazione privilegiata, sempre secondo l’organo giudiziario, sarebbe ulteriormente rafforzata<br />
in presenza di dichiarazioni contenenti una serie di precisazioni e puntualizzazioni in ordine ai<br />
tempi ed alle modalità con cui l'attività <strong>la</strong>vorativa è stata in concreto svolta.<br />
7<br />
Art.10, co.5, <strong>del</strong> D.Lgs. n.124/04.<br />
8<br />
Art.2699 c.c. – Atto pubblico: “L'atto pubblico è il documento redatto, con le richieste formalità, da un notaio o da altro pubblico ufficiale<br />
autorizzato ad attribuirgli pubblica fede nel luogo dove l'atto è formato“.<br />
9<br />
Art.2700 c.c. – Efficacia <strong>del</strong>l’atto pubblico: “L'atto pubblico fa piena prova, fino a quere<strong>la</strong> di falso <strong>del</strong><strong>la</strong> provenienza <strong>del</strong> documento dal<br />
pubblico ufficiale che lo ha formato, nonché <strong>del</strong>le dichiarazioni <strong>del</strong>le parti e degli altri fatti che il pubblico ufficiale attesta avvenuti in sua<br />
presenza o da lui compiuti”.<br />
Circo<strong>la</strong>re n. 30/2009, pag. 13
Il punto di pratica professionale<br />
Ufficio di rappresentanza di aziende<br />
straniere in Italia: assunzione e<br />
gestione di <strong>la</strong>voratori italiani e stranieri<br />
a cura di Stefano Pacifico – Consulente <strong>aziendale</strong> ECA Italia<br />
Dobbiamo premettere<br />
che l’assunzione<br />
di cittadini<br />
extracomunitari che<br />
non abbiano un<br />
permesso di soggiorno<br />
valido o <strong>la</strong><br />
carta di soggiorno<br />
(“Permesso CE per<br />
soggiornanti di<br />
lungo periodo”) è al<br />
momento preclusa,<br />
per cui le aziende<br />
straniere dovranno<br />
orientarsi principalmente<br />
su cittadini<br />
italiani e/o<br />
comunitari.<br />
Un’azienda americana,<br />
quindi, che<br />
volesse inviare un<br />
proprio manager in<br />
Italia per <strong>la</strong>vorare<br />
L'Ufficio di Rappresentanza (più comunemente detto “rep. Office”)<br />
rappresenta <strong>la</strong> soluzione più semplice per investire in Italia, con bassi costi di<br />
costituzione e gestione e senza acquisire soggettività tributaria nel Paese.<br />
Riteniamo utile ricordare, tuttavia, che è possibile operare in Italia senza<br />
necessariamente costituire un ufficio di rappresentanza o in generale una<br />
base fissa, qualora, ad esempio, si voglia utilizzare personale commerciale<br />
(italiano o non, con i limiti <strong>del</strong><strong>la</strong> normativa di immigrazione) per analizzare il<br />
mercato italiano, e tale attività possa essere svolta da tale personale senza<br />
una struttura d’appoggio, seppure snel<strong>la</strong> come l’ufficio rappresentanza. Le<br />
aziende straniere, infatti, possono assumere i <strong>la</strong>voratori per operare sul<br />
nostro territorio e svolgere una serie di attività preparatorie al<strong>la</strong> penetrazione<br />
<strong>del</strong>l'impresa straniera sul mercato italiano, non potendo svolgere attività<br />
produttive o commerciali in senso proprio (attività che potrebbero con<strong>figura</strong>re<br />
una stabile organizzazione).<br />
Senza entrare nel merito dei requisiti che costituiscono stabile<br />
organizzazione, evidenziamo le modalità organizzative e contrattuali per<br />
l’assunzione e <strong>la</strong> gestione <strong>del</strong> personale che le aziende straniere intendono<br />
utilizzare per operare tramite ufficio di rappresentanza o anche in mancanza<br />
<strong>del</strong>lo stesso.<br />
presso un ufficio di rappresentanza sul territorio italiano avrebbe preclusa, salvo casi partico<strong>la</strong>ri, <strong>la</strong><br />
possibilità di permanenza per lunghi periodi e lo svolgimento di attività <strong>la</strong>vorativa di tale manager. Il<br />
Testo Unico sull’immigrazione (L. n.286/98 all’art.27, lett.a)), nel disciplinare l’ingresso in Italia per<br />
casi partico<strong>la</strong>ri, prevede il ri<strong>la</strong>scio di autorizzazioni al <strong>la</strong>voro per<br />
“a) dirigenti o personale altamente specializzato di società aventi sede o filiali in Italia ovvero di<br />
uffici di rappresentanza di società estere che abbiano <strong>la</strong> sede principale di attività nel<br />
territorio di uno Stato membro <strong>del</strong>l'Organizzazione mondiale <strong>del</strong> commercio, ovvero dirigenti di<br />
sedi principali in Italia di società italiane o di società di altro Stato membro <strong>del</strong>l'Unione<br />
europea”.<br />
L’altra categoria per cui sarebbe possibile l’ingresso in Italia presso un rep. office è prevista<br />
dall’art.40 <strong>del</strong> Rego<strong>la</strong>mento di attuazione <strong>del</strong> TU (DPR n.334 <strong>del</strong> 18 ottobre 2004), che stabilisce:<br />
“Per i <strong>la</strong>voratori, di cui all'articolo 27, comma 1, lettera g), <strong>del</strong> testo unico, (n.d.a.: “expertise”) il<br />
nul<strong>la</strong>osta al <strong>la</strong>voro può essere richiesto solo da organizzazione o impresa, italiana o straniera,<br />
operante nel territorio italiano, con proprie sedi, rappresentanze o filiali, e può riguardare,<br />
soltanto, prestazioni qualificate di <strong>la</strong>voro subordinato, intendendo per tali quelle riferite<br />
Circo<strong>la</strong>re n. 30/2009, pag. 14
all'esecuzione di opere o servizi partico<strong>la</strong>ri, per i quali occorre esperienza specifica nel contesto<br />
complessivo <strong>del</strong>l'opera o <strong>del</strong> servizio stesso, per un numero limitato di <strong>la</strong>voratori”.<br />
L’esperienza, però, ha evidenziato diverse criticità nel<strong>la</strong> presentazione di istanze per il ri<strong>la</strong>scio di<br />
autorizzazioni al <strong>la</strong>voro per tale personale extracomunitario da parte di uffici di rappresentanza, in<br />
quanto risultano una serie di vincoli documentali connessi con <strong>la</strong> presentazione <strong>del</strong><strong>la</strong> domanda<br />
stessa.<br />
A prescindere dalle procedure per l’assunzione dei <strong>la</strong>voratori extracomunitari, l’assunzione di<br />
personale da parte <strong>del</strong> rep. office segue le procedure e comunicazioni ordinarie verso gli enti<br />
preposti, anche in riferimento agli obblighi fisco-previdenziali connessi al rapporto di <strong>la</strong>voro<br />
subordinato: il fondo di dotazione da parte di casa madre consentirà di gestire tali costi, che allo<br />
stesso tempo saranno deducibili dal<strong>la</strong> Corporate.<br />
Tuttavia, qualora l’ufficio di rappresentanza non costituisca una base fissa, si ritiene che <strong>la</strong><br />
procedura, che andiamo di seguito a precisare, sia <strong>la</strong> stessa da seguire in caso di mancata<br />
costituzione <strong>del</strong>l’ufficio.<br />
Il caso: mancata costituzione <strong>del</strong>l’ufficio<br />
Si tratta <strong>del</strong> caso in cui l’azienda straniera intenda utilizzare un <strong>la</strong>voratore senza <strong>la</strong> costituzione di<br />
un ufficio di rappresentanza (inteso nel senso più ampio di base fissa <strong>del</strong><strong>la</strong> società straniera):<br />
l’azienda dovrà nominare un soggetto residente in Italia (un libero professionista, una società, ma<br />
potrebbe essere anche un <strong>la</strong>voratore) che possa adempiere agli obblighi, principalmente<br />
previdenziali e assicurativi, connessi con lo svolgimento <strong>del</strong>l’attività <strong>la</strong>vorativa <strong>del</strong> personale da<br />
assumere. L’azienda straniera dovrà quindi conferire un apposito mandato a tale soggetto perché<br />
assolva agli adempimenti in suo nome e per suo conto presso le istituzioni Inps e Inail. Tale<br />
mandatario aprirà un’apposita posizione previdenziale/assicurativa e verserà i contributi dovuti<br />
secondo le scadenze ordinarie anche attraverso uno “shadow payroll”, in cui saranno specificati gli<br />
elementi essenziali <strong>del</strong> trattamento economico. Il mandatario provvederà al<strong>la</strong> tenuta <strong>del</strong> Libro<br />
Unico e a redigere tutti i documenti necessari inerenti il rapporto di <strong>la</strong>voro (es: CUD).<br />
In re<strong>la</strong>zione alle obbligazioni fiscali su tali redditi da <strong>la</strong>voro dipendente, il rappresentante non ha<br />
un obbligo di sostituzione in quanto non rientra nel campo di applicazione <strong>del</strong> comma 1<br />
<strong>del</strong>l’art. 23 DPR 600/73 che definisce quali siano i soggetti obbligati ad effettuare le ritenute<br />
al<strong>la</strong> fonte come sostituti d’imposta. L’azienda straniera, che non ha stabile organizzazione né<br />
base fissa sul territorio italiano, non potrà quindi provvedere a trattenere le imposte, neanche<br />
mediante il soggetto che agisce da rappresentante previdenziale. Il <strong>la</strong>voratore dovrà provvedere<br />
al versamento <strong>del</strong>le imposte in autoliquidazione, mediante presentazione <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
dichiarazione dei redditi (mo<strong>del</strong>lo Unico).<br />
Un altro aspetto di interesse riguarda <strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione applicabile al rapporto di <strong>la</strong>voro,<br />
soprattutto in quelle situazioni in cui si trovi ad operare presso gli uffici di rappresentanza<br />
personale straniero o nel caso in cui <strong>la</strong> “casa madre” voglia uniformare le normative applicabili ai<br />
diversi Paesi in cui ha costituito gli uffici di rappresentanza. La legis<strong>la</strong>zione applicabile al rapporto<br />
di <strong>la</strong>voro è un tema che ha di recente trovato una disciplina a livello comunitario (Reg. CE<br />
n.593/08) che ha recepito i criteri fondamentali previsti dal<strong>la</strong> Convezione di Roma <strong>del</strong> 1980 sul<strong>la</strong><br />
legge applicabile alle obbligazioni contrattuali in materia civile e commerciale (Convenzione che<br />
all’art.6 si occupa dei contratti di <strong>la</strong>voro). Il rego<strong>la</strong>mento, come prima <strong>la</strong> Convenzione, stabilisce<br />
che il datore di <strong>la</strong>voro e il <strong>la</strong>voratore sono liberi di individuare <strong>la</strong> legge applicabile al rapporto di<br />
<strong>la</strong>voro. In mancanza di scelta dalle parti, si utilizzano alcuni criteri sussidiari di collegamento per<br />
determinare <strong>la</strong> legge applicabile e in partico<strong>la</strong>re il luogo di esecuzione <strong>del</strong><strong>la</strong> prestazione <strong>la</strong>vorativa<br />
e, se questo non può essere agevolmente individuato, il Paese dove ha sede il datore di <strong>la</strong>voro<br />
che assume.<br />
La scelta <strong>del</strong><strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione applicabile non priva però il <strong>la</strong>voratore <strong>del</strong><strong>la</strong> protezione prevista<br />
dalle norme imperative vigenti nel Paese di <strong>la</strong>voro ovvero <strong>del</strong> Paese sede <strong>del</strong> datore di <strong>la</strong>voro.<br />
Per i contratti di <strong>la</strong>voro, quindi, l’ambito di applicazione <strong>del</strong> criterio <strong>del</strong><strong>la</strong> volontà <strong>del</strong>le parti viene<br />
sensibilmente ridotto, obbedendo così a considerazioni materiali intese ad assicurare <strong>la</strong><br />
“protezione” <strong>del</strong> contraente più debole e a ripararlo dal pregiudizio derivante da altrui<br />
comportamenti lesivi. Ciò detto, il sistema risultante dall’art.6 si con<strong>figura</strong> nel modo seguente: <strong>la</strong><br />
legge <strong>del</strong> luogo di <strong>la</strong>voro abituale (nel caso quel<strong>la</strong> italiana) è comunque destinata ad operare per<br />
Circo<strong>la</strong>re n. 30/2009, pag. 15
fornire, sempre, norme imperative, e, in mancanza di scelta, tutta <strong>la</strong> rego<strong>la</strong>mentazione <strong>del</strong><br />
contratto.<br />
Resta da ultimo da chiarire quali siano le norme imperative <strong>la</strong> cui applicazione non può<br />
comunque essere pregiudicata dal<strong>la</strong> scelta di una diversa legge. Le norme imperative in<br />
materia di <strong>la</strong>voro sono da ricercare istituto per istituto; in via esemplificativa, si tratta <strong>del</strong>le norme<br />
concernenti i minimi sa<strong>la</strong>riali, <strong>la</strong> tredicesima, l’indennità di fine rapporto, <strong>la</strong> disciplina <strong>del</strong><strong>la</strong> facoltà di<br />
recesso <strong>del</strong> datore di <strong>la</strong>voro, le condizioni di sicurezza e di igiene sul <strong>la</strong>voro, le ferie, il <strong>la</strong>voro<br />
festivo, ecc.<br />
Circo<strong>la</strong>re n. 30/2009, pag. 16
Aggiornamenti Professionali<br />
IL TUTORE AZIENDALE PER GLI APPRENDISTI<br />
a cura di Gabriele Giardini e Carlo Cavalleri – Consulenti <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> in Genova<br />
La disciplina <strong>del</strong>l’apprendistato è in continua evoluzione e <strong>la</strong> recente introduzione<br />
<strong>del</strong> co.3-ter all’art.49 <strong>del</strong> D.Lgs. n.276/03 ha nuovamente “rimesco<strong>la</strong>to le carte”,<br />
introducendo nuove possibilità per le aziende.<br />
In questo costante mutamento fino ad oggi l’unico punto fermo era costituito<br />
dall’obbligo per le aziende di affiancare al giovane in formazione una <strong>figura</strong> di<br />
<strong>tutore</strong> <strong>aziendale</strong>.<br />
Questa previsione non è stata abolita ma, come vedremo nel seguito, è stata<br />
attenuata e ridefinita dalle novità legis<strong>la</strong>tive ed interpretative più recenti.<br />
Obbligatorietà <strong>del</strong> <strong>tutore</strong> <strong>aziendale</strong><br />
La <strong>figura</strong> <strong>del</strong> <strong>tutore</strong> è prevista dall’art.49, co.5<br />
<strong>del</strong> D.Lgs. 10 settembre 2003, n.276 (c.d.<br />
riforma “Biagi”), in cui si specificano le linee<br />
guida che le Regioni devono applicare nel<strong>la</strong><br />
definizione dei profili formativi per<br />
l’apprendistato professionalizzante.<br />
Una di queste condizioni necessarie è <strong>la</strong><br />
presenza di un <strong>tutore</strong> <strong>aziendale</strong>, con<br />
formazione e competenze adeguate.<br />
In altre parole è necessario che ogni<br />
apprendista sia affiancato da un <strong>tutore</strong>,<br />
benché le Regioni possano definire nello<br />
specifico <strong>la</strong> <strong>figura</strong> <strong>del</strong> <strong>tutore</strong>, le sue<br />
competenze e <strong>la</strong> sua formazione.<br />
L’innovazione portata dal<strong>la</strong> legge 9 aprile<br />
2009, n.33, che inserisce il co.5-ter all’art.49<br />
già citato, modifica questa condizione.<br />
In partico<strong>la</strong>re <strong>la</strong> nuova disposizione afferma<br />
che, in caso di formazione esclusivamente<br />
<strong>aziendale</strong>, non opera quanto previsto dal<br />
co.5: in tale situazione <strong>la</strong> normativa regionale<br />
perde completamente <strong>la</strong> sua efficacia a<br />
favore <strong>del</strong><strong>la</strong> rego<strong>la</strong>mentazione dettata dal<strong>la</strong><br />
contrattazione collettiva.<br />
Il legis<strong>la</strong>tore, anche in questo caso, si<br />
preoccupa di definire quali aspetti debbano<br />
essere rego<strong>la</strong>mentati a livello collettivo, ma<br />
tali elementi sono esclusivamente quelli<br />
inerenti al<strong>la</strong> durata e alle modalità di<br />
erogazione <strong>del</strong><strong>la</strong> formazione, alle modalità<br />
di riconoscimento <strong>del</strong><strong>la</strong> qualifica<br />
professionale ai fini contrattuali e al<strong>la</strong><br />
registrazione nel libretto formativo.<br />
Pertanto, in caso di formazione<br />
esclusivamente <strong>aziendale</strong>, l’autonoma<br />
rego<strong>la</strong>mentazione collettiva non è tenuta a<br />
prevedere <strong>la</strong> <strong>figura</strong> <strong>del</strong> <strong>tutore</strong> <strong>aziendale</strong>.<br />
È auspicabile, comunque, che le parti sociali,<br />
in sede di definizione <strong>del</strong><strong>la</strong> nuova<br />
rego<strong>la</strong>mentazione <strong>del</strong>l’apprendistato professionalizzante,<br />
si preoccupino di prevedere<br />
comunque <strong>la</strong> persona <strong>del</strong> <strong>tutore</strong> come<br />
importante punto di riferimento per<br />
l’apprendista, ma, qualora non lo facessero,<br />
l’azienda non sarà più obbligata a prevedere<br />
tale <strong>figura</strong>.<br />
Giova ricordare che <strong>la</strong> presenza <strong>del</strong><br />
<strong>tutore</strong> è comunque obbligatoria in tutti i<br />
contratti stipu<strong>la</strong>ti secondo <strong>la</strong> L. n.25/55, in<br />
riferimento ai quali <strong>la</strong> legge 24 giugno 1997,<br />
n.196, aveva necessariamente previsto <strong>la</strong><br />
presenza <strong>del</strong> tutor <strong>aziendale</strong>.<br />
Compiti <strong>del</strong> <strong>tutore</strong><br />
La <strong>figura</strong> <strong>del</strong> <strong>tutore</strong> <strong>aziendale</strong> è definita dal<br />
decreto <strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> e <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
Previdenza Sociale <strong>del</strong> 28 febbraio 2000.<br />
Tale decreto, pur essendo riferito al<strong>la</strong><br />
normativa previgente, continua ad applicarsi<br />
nel<strong>la</strong> generalità dei casi in cui <strong>la</strong> normativa<br />
regionale e/o quel<strong>la</strong> contrattuale non<br />
prevedano caratteristiche differenti.<br />
Secondo tale norma il <strong>tutore</strong> <strong>aziendale</strong> deve:<br />
affiancare l’apprendista durante il periodo<br />
di apprendistato;<br />
trasmettere le competenze necessarie<br />
all’esercizio <strong>del</strong>le attività <strong>la</strong>vorative;<br />
favorire l’integrazione tra le iniziative<br />
formative esterne all’azienda e <strong>la</strong><br />
formazione sul luogo di <strong>la</strong>voro;<br />
Circo<strong>la</strong>re n. 30/2009, pag. 17
col<strong>la</strong>borare con l’eventuale struttura di<br />
formazione esterna all’azienda allo scopo<br />
di valorizzare il percorso complessivo di<br />
apprendimento;<br />
esprimere le proprie valutazioni sulle<br />
competenze acquisite dall’apprendista ai<br />
fini <strong>del</strong>l’attestazione da parte <strong>del</strong> datore di<br />
<strong>la</strong>voro.<br />
Non esiste, tuttavia, un obbligo di presenza<br />
costante <strong>del</strong> <strong>tutore</strong> durante lo svolgimento<br />
<strong>del</strong><strong>la</strong> prestazione <strong>la</strong>vorativa <strong>del</strong>l’apprendista,<br />
come chiarito dal Ministero <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong><br />
nell’interpello n.9/08, in cui si specifica che,<br />
anche in un’attività in cui l’apprendista<br />
necessiti di affiancamento continuo come <strong>la</strong><br />
condotta dei treni, questa non debba essere<br />
necessariamente svolta dal <strong>tutore</strong> <strong>aziendale</strong>.<br />
Inoltre, quando l’azienda opera per<br />
l’erogazione “a distanza” di comunicazioni<br />
/informazioni ai clienti e/o al mercato<br />
attraverso l’utilizzo di strumenti informatici e<br />
telematici in rete, è possibile che le attività di<br />
controllo, monitoraggio, addestramento e<br />
formazione si svolgano secondo i sistemi e-<br />
learning, anche attraverso teleaffiancamento<br />
e video-comunicazione da remoto (circo<strong>la</strong>re<br />
Ministero <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> n.40/04).<br />
Chi può fare il <strong>tutore</strong><br />
Sempre il D.M. 28 febbraio 2000 stabilisce<br />
chi possa svolgere l’attività di <strong>tutore</strong><br />
<strong>aziendale</strong>.<br />
In partico<strong>la</strong>re è sempre possibile che il <strong>tutore</strong><br />
sia un <strong>la</strong>voratore qualificato designato<br />
dall’impresa, mentre lo svolgimento di tale<br />
attività da parte di una <strong>figura</strong> diversa è<br />
possibile solo nelle aziende con meno di 15<br />
dipendenti e nelle imprese artigiane.<br />
In queste “piccole aziende” il <strong>tutore</strong> può<br />
essere anche il tito<strong>la</strong>re <strong>del</strong>l’impresa, un socio<br />
o un familiare coadiuvante.<br />
In generale non sono ammesse figure diverse<br />
da queste, come chiarito dal recente<br />
interpello n.49 <strong>del</strong> 5 giugno 2009, in cui si<br />
analizza <strong>la</strong> normativa vigente e si esclude<br />
che l’associato in partecipazione possa<br />
rivestire <strong>la</strong> <strong>figura</strong> di <strong>tutore</strong><br />
<strong>del</strong>l’apprendista.<br />
Secondo il Ministero, infatti, il Decreto 28<br />
febbraio 2000 definisce <strong>la</strong> tipologia di<br />
rapporto che il <strong>tutore</strong> intrattiene con l’impresa,<br />
in quanto necessaria a garantire che lo<br />
stesso possa partecipare al percorso<br />
formativo <strong>del</strong>l’apprendista e sia in possesso<br />
di quelle competenze che, pur nel nuovo<br />
assetto <strong>del</strong><strong>la</strong> formazione in apprendistato,<br />
risultano necessarie per poter rappresentare<br />
un punto di riferimento per lo stesso<br />
apprendista durante tutto il rapporto di <strong>la</strong>voro.<br />
Pertanto l’elencazione <strong>del</strong>le tipologie indicate<br />
dal Decreto risulta tassativa e non derogabile.<br />
Resta ferma l’autonomia regionale e<br />
contrattuale prevista dal<strong>la</strong> legge di stabilire<br />
norme diverse, anche contrastanti con <strong>la</strong><br />
disciplina generale.<br />
Caratteristiche <strong>del</strong> <strong>tutore</strong><br />
Esistono alcune caratteristiche che il <strong>tutore</strong><br />
deve possedere per poter ricoprire tale ruolo.<br />
Nello specifico deve possedere un livello di<br />
inquadramento contrattuale pari o superiore a<br />
quello che l’apprendista conseguirà al<strong>la</strong> fine<br />
<strong>del</strong> periodo di apprendistato e svolgere<br />
attività <strong>la</strong>vorative coerenti con quelle<br />
<strong>del</strong>l’apprendista.<br />
Inoltre deve possedere almeno tre anni di<br />
esperienza <strong>la</strong>vorativa. Tuttavia, nel caso in<br />
cui non siano presenti in azienda <strong>la</strong>voratori in<br />
possesso di tale caratteristica, quest’ultimo<br />
requisito non è più necessario.<br />
Ciascun <strong>tutore</strong> non può affiancare più di<br />
cinque apprendisti; ciò nonostante nel settore<br />
artigiano restano comunque valide le<br />
limitazioni numeriche poste dal<strong>la</strong> leggequadro<br />
di settore.<br />
Formazione dei tutori<br />
Anche i tutori, oltre agli apprendisti, devono<br />
sottoporsi a uno specifico percorso formativo<br />
organizzato dalle Regioni.<br />
Gli obiettivi di tale percorso sono:<br />
‣ conoscere il contesto normativo re<strong>la</strong>tivo ai<br />
dispositivi di alternanza;<br />
‣ comprendere le funzioni <strong>del</strong> <strong>tutore</strong> e gli<br />
elementi di contrattualistica di settore e/o<br />
<strong>aziendale</strong> in materia di formazione;<br />
‣ gestire l’accoglienza e l’inserimento degli<br />
apprendisti in azienda;<br />
‣ gestire le re<strong>la</strong>zioni con i soggetti esterni<br />
all’azienda coinvolti nel percorso formativo<br />
<strong>del</strong>l’apprendista;<br />
‣ pianificare e accompagnare i percorsi di<br />
apprendimento e socializzazione <strong>la</strong>vorativa;<br />
‣ valutare i progressi e i risultati<br />
<strong>del</strong>l’apprendimento.<br />
La durata <strong>del</strong><strong>la</strong> formazione non può essere<br />
inferiore a 8 ore, da svolgersi all’avvio <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
prima annualità di formazione esterna.<br />
Chiaramente, anche in questo caso le norme<br />
regionali o contrattuali, se l’azienda opta per<br />
<strong>la</strong> formazione interna, possono modificare<br />
tale percorso formativo, ampliandolo o<br />
riducendolo.<br />
Circo<strong>la</strong>re n. 30/2009, pag. 18
Sanzioni<br />
La mancanza di un <strong>tutore</strong> <strong>aziendale</strong> che<br />
abbia competenze adeguate, quando<br />
previsto, con<strong>figura</strong> una grave inadempienza<br />
<strong>del</strong> datore di <strong>la</strong>voro nell’obbligo formativo di<br />
cui egli è esclusivamente responsabile.<br />
Qualora tale assenza impedisca <strong>la</strong><br />
realizzazione <strong>del</strong>le finalità <strong>del</strong> contratto<br />
di apprendistato, si determina l’applicazione<br />
<strong>del</strong><strong>la</strong> sanzione pari al<strong>la</strong> differenza tra <strong>la</strong><br />
contribuzione versata e quel<strong>la</strong> dovuta, con<br />
riferimento al livello di inquadramento<br />
contrattuale superiore che sarebbe stato<br />
raggiunto dal <strong>la</strong>voratore al termine <strong>del</strong><br />
periodo di apprendistato, maggiorata <strong>del</strong> 100<br />
per cento.<br />
Circo<strong>la</strong>re n. 30/2009, pag. 19
Aggiornamenti Professionali<br />
IL LAVORO ACCESSORIO NELL’IMPRESA FAMILIARE<br />
a cura di Guglielmo Anastasio – Avvocato e funzionario <strong>del</strong><strong>la</strong> DPL Modena*<br />
Lo schema <strong>del</strong> <strong>la</strong>voro accessorio, previsto e disciplinato dagli artt.70 e ss. <strong>del</strong><br />
D.Lgs. n.276/03, ha <strong>la</strong> duplice finalità di favorire l’ingresso e <strong>la</strong> permanenza nel<br />
mercato <strong>del</strong> <strong>la</strong>voro di alcuni soggetti a rischio di esclusone sociale e, soprattutto, di<br />
tute<strong>la</strong>re una serie di attività poste ai margini <strong>del</strong>lo stesso e che, generalmente, si<br />
annidano all’interno <strong>del</strong> più ampio fenomeno <strong>del</strong> <strong>la</strong>voro nero. Uno degli ambiti ove<br />
tale <strong>figura</strong> contrattuale può operare è quello re<strong>la</strong>tivo alle imprese familiari di cui<br />
all’art.230-bis c.c., che operino nei settori <strong>del</strong> commercio, turismo e servizi.<br />
Tuttavia, l’utilizzabilità concreta <strong>del</strong> <strong>la</strong>voro accessorio in tale settore è stata resa<br />
possibile solo con <strong>la</strong> recente circo<strong>la</strong>re Inps n.76 <strong>del</strong> 26 maggio 2008, che ne ha<br />
rego<strong>la</strong>to le modalità applicative. Di seguito, pertanto, si procederà all’analisi<br />
<strong>del</strong>l’intervento <strong>del</strong>l’Istituto previdenziale, passando inevitabilmente attraverso una<br />
serie di considerazioni sulle caratteristiche <strong>del</strong>l’impresa familiare di cui all’art.230-<br />
bis c.c..<br />
Il <strong>la</strong>voro accessorio in generale ∗<br />
Lo schema contrattuale in esame prevede<br />
che il datore di <strong>la</strong>voro, che voglia ottenere<br />
una prestazione <strong>la</strong>vorativa occasionale di tipo<br />
accessorio, acquisti dal concessionario <strong>del</strong><br />
servizio, ovvero dall’Inps, dei buoni <strong>la</strong>voro,<br />
attraverso i quali andrà a remunerare l’attività<br />
espletata dai <strong>la</strong>voratori. Sarà poi lo stesso<br />
Istituto previdenziale a tradurre in moneta<br />
corrente <strong>la</strong> quantità di buoni ricevuti dai<br />
<strong>la</strong>voratori.<br />
Le ipotesi in cui è possibile ricorrere al <strong>la</strong>voro<br />
accessorio, indicate dall’art.70 D.Lgs.<br />
n.276/03, così come modificato dal<strong>la</strong> L.<br />
n.133/08 e dal<strong>la</strong> L. n.33/09, sono:<br />
<strong>la</strong>vori domestici (ad esempio, baby-sitter e<br />
dog-sitter);<br />
<strong>la</strong>vori di giardinaggio, pulizia e<br />
manutenzione di edifici, strade, parchi e<br />
monumenti;<br />
insegnamento privato supplementare;<br />
manifestazioni sportive, culturali, fieristiche<br />
o caritatevoli e di <strong>la</strong>vori di emergenza o di<br />
solidarietà 10 ( svolti anche a favore di enti<br />
pubblici);<br />
∗ Le seguenti considerazioni sono frutto esclusivo <strong>del</strong> pensiero<br />
<strong>del</strong>l’autore e non hanno carattere in alcun modo impegnativo<br />
per l’Amministrazione di appartenenza.<br />
10<br />
Con riferimento a tali attività, <strong>la</strong> circo<strong>la</strong>re Inps n.88 <strong>del</strong><br />
09/07/2009 precisa che il ricorso a i buoni <strong>la</strong>voro può essere<br />
utilizzato per prestazioni strettamente connesse al<strong>la</strong> natura e<br />
attività agricole di carattere stagionale,<br />
ovvero di carattere non stagionale svolte a<br />
favore di produttori aventi un volume<br />
d’affare non superiore a 7.000,00 euro;<br />
qualsiasi attività re<strong>la</strong>tiva al settore <strong>del</strong><br />
commercio, turismo e servizi, quando il<br />
committente è un’impresa familiare di cui<br />
all’art.230-bis c.c.;<br />
consegna porta a porta e <strong>del</strong><strong>la</strong> vendita<br />
ambu<strong>la</strong>nte di stampa quotidiana e<br />
periodica.<br />
Dall’analisi di tali fattispecie, si può evincere<br />
che il legis<strong>la</strong>tore ha voluto limitare il ricorso al<br />
<strong>la</strong>voro accessorio solo a determinate attività<br />
che, per le loro caratteristiche, soddisfano<br />
esigenze occasionali a carattere saltuario.<br />
Viceversa, il raggio di operatività di tale<br />
tipologia di <strong>la</strong>voro si estende a qualsiasi<br />
attività nelle seguenti tre ipotesi:<br />
quando a prestare l’attività <strong>la</strong>vorativa<br />
sia un giovane con un età compresa<br />
tra i 16 e 25 anni e che, nell’ipotesi di minore<br />
età, abbia l’autorizzazione dei propri genitori<br />
o di chi abbia <strong>la</strong> patria potestà. Va, tuttavia,<br />
precisato che, in quest’ultimo caso, <strong>la</strong><br />
prestazione potrà essere resa solo nei periodi<br />
di vacanza individuati dal<strong>la</strong> circo<strong>la</strong>re <strong>del</strong><br />
Ministero <strong>del</strong> <strong>Lavoro</strong> n.4 <strong>del</strong> 3 febbraio 2005:<br />
al<strong>la</strong> finalità <strong>del</strong>l’evento svolte direttamente dall’utilizzatore <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
prestazione, senza il tramite d’intermediari.<br />
Circo<strong>la</strong>re n. 30/2009, pag. 20
vacanze natalizie (dal 1° dicembre al 10<br />
gennaio);<br />
vacanze pasquali (periodo compreso tra <strong>la</strong><br />
domenica <strong>del</strong>le Palme e il martedì<br />
successivo al lunedì <strong>del</strong>l’Angelo);<br />
vacanze estive (dal 1° giugno al 30<br />
settembre);<br />
il sabato e <strong>la</strong> domenica durante tutto<br />
l’anno;<br />
in via sperimentale per il 2009, quando<br />
a prestare l’attività siano i percettori di<br />
prestazioni integrative <strong>del</strong> sa<strong>la</strong>rio o con<br />
assegno al reddito (es. cassaintegrati e<br />
<strong>la</strong>voratori in mobilità o percettori d’indennità<br />
di disoccupazione) 11 ;<br />
nell’ipotesi di tito<strong>la</strong>ri di trattamento<br />
pensionistico obbligatorio.<br />
I prestatori possono svolgere attività di <strong>la</strong>voro<br />
occasionale fino a un limite di 5.000,00 euro<br />
(al netto dei contributi, premi e aggio) per<br />
ogni singolo committente nel corso <strong>del</strong>l’anno<br />
so<strong>la</strong>re, mentre, nell’ipotesi di cassaintegrati e<br />
<strong>la</strong>voratori in mobilità, fino al limite di 3.000,00<br />
euro 12 .<br />
Come già accennato precedentemente, il<br />
sistema di pagamento avviene attraverso il<br />
meccanismo dei buoni, il cui valore nominale<br />
è di 10,00 euro. Inoltre, sono disponibili<br />
anche i buoni multipli dal valore nominale di<br />
50,00 euro, equivalenti a 5 buoni non<br />
separabili. Il valore nominale dei buoni<br />
comprende <strong>la</strong> contribuzione in favore <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
Gestione Separata <strong>del</strong>l’Inps (13%), il premio<br />
assicurativo Inail (pari al 7%), e il compenso<br />
al gestore <strong>del</strong> servizio (pari al 5%). Pertanto,<br />
il valore netto di un buono da 10,00 euro sarà<br />
di 7,50 euro, mentre, quello <strong>del</strong> buono<br />
multiplo sarà di 37,50 euro. Va ricordato che<br />
tale compenso è esente da ogni imposizione<br />
fiscale e non incide sullo stato di disoccupato<br />
o inoccupato. Le attività di <strong>la</strong>voro occasionale<br />
non danno titolo a prestazioni di ma<strong>la</strong>ttia,<br />
maternità, disoccupazione né ad assegno per<br />
il nucleo familiare. Per l’acquisto dei buoni<br />
<strong>la</strong>voro sono previste due procedure: una<br />
cartacea 13 e una telematica. Rimandando al<strong>la</strong><br />
fine <strong>del</strong><strong>la</strong> trattazione lo schema <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
procedura telematica, quel<strong>la</strong> cartacea<br />
prevede:<br />
Procedura con voucher cartaceo<br />
Acquisto dei buoni da<br />
parte dei committenti<br />
Comunicazione<br />
preventiva<br />
committente<br />
<strong>del</strong><br />
Intestazione di buoni<br />
utilizzati<br />
Riscossione dei buoni<br />
Rendicontazione<br />
buono<br />
<strong>del</strong><br />
Accredito contributivo<br />
• presso le sedi provinciali <strong>del</strong>l’ Inps con versamento <strong>del</strong><strong>la</strong> somma sul<br />
c/c intestato “INPS DG LAVORO OCCASIONALE ACC.”<br />
• l’eventuale rimborso dei buoni non utilizzati avverrà tramite bonifico<br />
<strong>del</strong>l’Istituto<br />
• da effettuare all’Inail attraverso call-center o via fax, indicando i<br />
propri dati anagrafici e il proprio codice fiscale, i dati <strong>del</strong> <strong>la</strong>voratore, il<br />
luogo <strong>del</strong><strong>la</strong> prestazione, <strong>la</strong> data d’inizio e fine <strong>del</strong><strong>la</strong> prestazione<br />
• da effettuare all’Inail attraverso call-center o via fax, indicando i<br />
propri dati anagrafici e il proprio codice fiscale, i dati <strong>del</strong> <strong>la</strong>voratore, il<br />
luogo <strong>del</strong><strong>la</strong> prestazione, <strong>la</strong> data d’inizio e fine <strong>del</strong><strong>la</strong> prestazione<br />
• il prestatore riscuote il corrispettivo dei buoni intestati e sottoscritti<br />
presentandoli all’incasso presso qualsiasi ufficio postale<br />
• una volta effettuato il pagamento, Poste Italiane rendiconta all’Inps i<br />
dati identificativi di ogni buono<br />
• avviene mediante invio da parte <strong>del</strong> sistema di gestione di un flusso<br />
di dati verso gli archivi <strong>del</strong><strong>la</strong> Gestione Separata, le cui caratteristiche<br />
tecniche sono simili a quelle <strong>del</strong> flusso EMens<br />
11 12 13<br />
11<br />
In tali ipotesi l’Inps provvede al<strong>la</strong> storno <strong>del</strong><strong>la</strong> contribuzione<br />
<strong>figura</strong>tiva re<strong>la</strong>tiva alle prestazioni integrative <strong>del</strong> sa<strong>la</strong>rio o <strong>del</strong><br />
sostegno <strong>del</strong> reddito dagli accrediti contributivi derivanti dalle<br />
prestazioni di <strong>la</strong>voro accessorio.<br />
12<br />
La circo<strong>la</strong>re Inps n.88 <strong>del</strong> 09/07/2009 precisa che il limite dei<br />
3.000,00 euro, a differenza <strong>del</strong>le altre ipotesi, non va riferito ad<br />
ogni singolo committente, ma va considerato come limite<br />
generale all’esercizio di prestazioni occasionali di tipo<br />
accessorio.<br />
13<br />
La procedura è scandita nel<strong>la</strong> circo<strong>la</strong>re Inps <strong>del</strong> 1° dicembre<br />
2008 n.104.<br />
Circo<strong>la</strong>re n. 30/2009, pag. 21
Il <strong>la</strong>voro accessorio e l’impresa<br />
familiare di cui all’art.230-bis c.c.<br />
Prima di soffermarsi sul<strong>la</strong> speciale disciplina<br />
riservata all’impresa familiare richiedente una<br />
prestazione accessoria, occorre porre<br />
l’attenzione sui presupposti strutturali<br />
<strong>del</strong>l’istituto di cui all’art.230-bis c.c.. Sul punto<br />
<strong>la</strong> circo<strong>la</strong>re Inps n.76 <strong>del</strong> 26 maggio 2009<br />
chiarisce che<br />
“per imprese familiari rilevanti ai fini <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
disciplina sul <strong>la</strong>voro accessorio di cui al<strong>la</strong><br />
lettera g) <strong>del</strong>l’articolo 70 devono intendersi<br />
le imprese, legalmente costituite, rego<strong>la</strong>te<br />
dall’art. 230-bis cod. civ., operanti nei<br />
settori <strong>del</strong> commercio, turismo e servizi,<br />
indipendentemente dal<strong>la</strong> forma giuridica<br />
assunta dall’imprenditore (tito<strong>la</strong>re di<br />
impresa individuale, società in nome<br />
collettivo, socio accomandatario di s.a.s e<br />
socio di s.r.l.) e dal<strong>la</strong> gestione<br />
previdenziale (artigiani e commercianti) cui<br />
sono iscritti i tito<strong>la</strong>ri e/o soci <strong>del</strong>l’impresa<br />
familiare stessa”.<br />
L’intervento <strong>del</strong>l’Istituto previdenziale sembra,<br />
tuttavia, dare il là ad un duplice interrogativo:<br />
1)COSA S’INTENDE PER “IMPRESA LEGALMENTE<br />
COSTITUITA”?<br />
2)È POSSIBILE AVERE UN’IMPRESA FAMILIARE,<br />
EX ART.230-BIS C.C., A PRESCINDERE DALLA<br />
SUA NATURA GIURIDICA?<br />
Riguardo a quest’ultimo quesito, <strong>la</strong> circo<strong>la</strong>re<br />
in paro<strong>la</strong> non tiene conto <strong>del</strong><strong>la</strong> ormai nota<br />
c<strong>la</strong>uso<strong>la</strong> residuale contenuta nell’art.230-bis<br />
c.c.; infatti, l’inciso “salvo che sia<br />
con<strong>figura</strong>bile un diverso rapporto”, in esso<br />
contenuto, è da tempo interpretato nel senso<br />
che l’impresa in oggetto sussiste solo quando<br />
i familiari non abbiano inteso dar vita ad un<br />
diverso rapporto negoziale, come <strong>la</strong> società, il<br />
<strong>la</strong>voro subordinato, l’associazione in<br />
partecipazione ecc.<br />
La stessa giurisprudenza 14 ribadisce che<br />
“non è applicabile <strong>la</strong> disciplina di cui all’art.<br />
230-bis c.c., con riferimento all’attività<br />
<strong>la</strong>vorativa svolta nell’impresa commerciale<br />
gestita da una società in nome collettivo di<br />
cui sia compartecipe il congiunto (o l’affine)<br />
<strong>del</strong> <strong>la</strong>voratore, poiché il concetto di <strong>la</strong>voro<br />
familiare, applicabile alle sole imprese<br />
individuali, è estraneo alle imprese<br />
collettive in genere e sociali in partico<strong>la</strong>re,<br />
14<br />
Cass., 6 agosto 2003, n.11881.<br />
non essendo con<strong>figura</strong>bile nel<strong>la</strong> stessa<br />
compagine <strong>la</strong> coesistenza di due rapporti,<br />
uno fondato sul contratto di società e l’altro<br />
fra il socio e i suoi familiari, derivante dal<br />
vincolo familiare o di affinità”.<br />
Pertanto, a parere <strong>del</strong>lo scrivente, <strong>la</strong><br />
sussistenza <strong>del</strong>l’istituto di cui all’art.230-bis<br />
c.c., non può prescindere dal<strong>la</strong> natura<br />
giuridica assunta dall’impresa. Si pensi<br />
all’ipotesi di una snc, in cui i due coniugi sono<br />
anche soci-amministratori; qui, l’art.230-bis,<br />
vista <strong>la</strong> c<strong>la</strong>uso<strong>la</strong> residuale in esso contenuta,<br />
non troverà applicazione ed i rapporti interni<br />
saranno rego<strong>la</strong>ti dalle norme in tema di snc.<br />
Conseguentemente, <strong>la</strong> disciplina derogatoria,<br />
in tema di <strong>la</strong>voro accessorio non potrà<br />
applicarsi a quelle imprese che, sebbene<br />
abbiano un assetto proprietario e gestionale<br />
concentrato in un nucleo familiare, assumano<br />
una forma societaria o collettiva; una diversa<br />
lettura, quindi, disattenderebbe il riferimento<br />
che l’art.70 fa all’impresa di cui all’art.230-bis<br />
c.c..<br />
Un altro spunto di riflessione fornito dal<strong>la</strong><br />
circo<strong>la</strong>re n.76 riguarda l’inciso “imprese<br />
legalmente costituite”, atteso che, secondo <strong>la</strong><br />
più recente dottrina 15 , l’impresa familiare non<br />
si costituisce in via pattizia, bensì con <strong>la</strong> mera<br />
sussistenza dei presupposti richiesti dal<strong>la</strong><br />
legge. Anche <strong>la</strong> giurisprudenza 16 sembra<br />
abbastanza concorde nel sostenere che “ad<br />
integrare <strong>la</strong> fattispecie <strong>del</strong>l’impresa familiare è<br />
sufficiente il fatto giuridico <strong>del</strong>l’esercizio<br />
continuativo di attività economica da parte di<br />
un gruppo familiare, non essendo a detto fine<br />
necessaria una dichiarazione di volontà, o,<br />
addirittura, un negozio giuridico”.<br />
Viste tali premesse, occorre soffermarsi sui<br />
presupposti di fatto che integrano <strong>la</strong><br />
fattispecie di cui all’art.230-bis c.c., il quale<br />
stabilisce che: “il familiare che presta in modo<br />
continuativo <strong>la</strong> sua attività di <strong>la</strong>voro nel<strong>la</strong><br />
famiglia o nell’impresa familiare ha diritto al<br />
mantenimento secondo le condizioni<br />
patrimoniali <strong>del</strong><strong>la</strong> famiglia e partecipa agli utili<br />
<strong>del</strong>l’impresa familiare ed ai beni acquistati<br />
con essi nonché agli incrementi <strong>del</strong>l’azienda,<br />
anche in ordine all’avviamento, in<br />
proporzione al<strong>la</strong> quantità e qualità <strong>del</strong> <strong>la</strong>voro<br />
prestato. Le decisioni concernenti l’impiego<br />
degli utili e degli incrementi nonché quelle<br />
inerenti al<strong>la</strong> gestione straordinaria, agli<br />
indirizzi produttivi e al<strong>la</strong> cessazione<br />
15<br />
M. Dogliotti, L’impresa familiare, pubblicato sul sito<br />
www.Altalex.com; in tal senso, F. Prosperi, Impresa familiare,<br />
in Codice Civile. Commentario, Mi<strong>la</strong>no, p.214.<br />
16<br />
Cass., 16 aprile 1992, n.4650, Giur. It. 1993, I, 1,1052.<br />
Circo<strong>la</strong>re n. 30/2009, pag. 22
<strong>del</strong>l’impresa, sono adottate, a maggioranza,<br />
dai familiari che partecipano all’impresa<br />
stessa. I familiari partecipanti all’impresa che<br />
non hanno <strong>la</strong> piena capacità di agire sono<br />
rappresentati nel voto da chi esercita <strong>la</strong><br />
potestà su di essi”.<br />
Presupposti oggettivi<br />
Il primo presupposto <strong>del</strong>l’istituto in esame è <strong>la</strong><br />
sussistenza di un’impresa in senso tecnico,<br />
così come descritta dall’art.2082 c.c.; inoltre,<br />
ai fini <strong>del</strong>l’applicazione <strong>del</strong><strong>la</strong> speciale<br />
disciplina prevista per il <strong>la</strong>voro accessorio,<br />
questa deve necessariamente operare nei<br />
settori <strong>del</strong> commercio, turismo o servizi,<br />
indipendentemente dal<strong>la</strong> gestione<br />
previdenziale (artigiani o commercianti) cui<br />
sono iscritti i suoi tito<strong>la</strong>ri.<br />
Altro presupposto necessario è costituito<br />
dal<strong>la</strong> circostanza che il familiare presti una<br />
qualsiasi attività (intellettuale, manuale,<br />
direttiva o esecutiva) astrattamente idonea a<br />
costituire oggetto di un rapporto di <strong>la</strong>voro<br />
subordinato o autonomo, ma che, tuttavia,<br />
non assurga al rango di cogestione<br />
<strong>del</strong>l’impresa 17 . Tale attività deve, altresì,<br />
essere svolta in modo continuativo ovvero<br />
con una certa costanza e rego<strong>la</strong>rità<br />
temporale, senza l’osservanza di un orario di<br />
<strong>la</strong>voro predeterminato. Proprio il presupposto<br />
<strong>del</strong><strong>la</strong> continuità costituisce il discrimine tra<br />
una col<strong>la</strong>borazione familiare onerosa da<br />
quel<strong>la</strong> resa affectionis vel benevolentiae<br />
causa. Il carattere <strong>del</strong><strong>la</strong> continuità non implica<br />
e non va confuso con quello <strong>del</strong><strong>la</strong> prevalenza.<br />
La giurisprudenza di legittimità 18 , difatti, ha<br />
sostenuto a più riprese <strong>la</strong> rilevanza <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
prestazione <strong>la</strong>vorativa continuativa svolta o in<br />
via non esclusiva o a tempo parziale. Al<strong>la</strong><br />
base di tale conclusione v’è, in primo luogo,<br />
una motivazione di ordine letterale, secondo<br />
cui l’art.230-bis, diversamente dal<strong>la</strong><br />
normativa fiscale e previdenziale, non<br />
richiamerebbe il requisito <strong>del</strong><strong>la</strong> prevalenza; in<br />
secondo luogo, si argomenta che <strong>la</strong> norma in<br />
esame avrebbe, oltre ad una finalità<br />
assistenziale (che si concreta nel diritto al<br />
mantenimento), anche una precisa funzione<br />
retributiva, che si cristallizza in un diritto agli<br />
utili <strong>del</strong>l’impresa in proporzione al<strong>la</strong> qualità e<br />
quantità <strong>del</strong> <strong>la</strong>voro. Ebbene, tale funzione<br />
verrebbe meno qualora non si riconoscesse<br />
al familiare un siffatto diritto nell’ipotesi di<br />
prestazione <strong>la</strong>vorativa svolta con continuità,<br />
ma non in via esclusiva, a favore <strong>del</strong> familiare<br />
imprenditore. Sul<strong>la</strong> scorta di tali riflessioni, <strong>la</strong><br />
17<br />
In tale ipotesi, infatti, più che ad un’impresa individuale,<br />
saremmo di fronte ad una società di fatto.<br />
18<br />
Cass. 16 dicembre 2005, n.27839.<br />
dottrina ammette <strong>la</strong> contemporanea<br />
partecipazione a più imprese familiari, con<br />
conseguente cumulo dei vari diritti<br />
patrimoniali derivanti dalle molteplici<br />
col<strong>la</strong>borazioni.<br />
Presupposti soggettivi<br />
Il legis<strong>la</strong>tore ha posto partico<strong>la</strong>re attenzione<br />
al<strong>la</strong> composizione <strong>del</strong>l’impresa di cui si tratta,<br />
precisando che per familiare s’intende il<br />
coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli<br />
affini entro il secondo. Va, tuttavia, precisato<br />
che il legame di parente<strong>la</strong> o affinità non<br />
necessariamente deve concretizzarsi in una<br />
convivenza, tant’è che <strong>la</strong> giurisprudenza 19 ha<br />
ammesso <strong>la</strong> sussistenza di un’impresa<br />
familiare anche nell’ipotesi di separazione tra<br />
i coniugi. Diversamente, nel<strong>la</strong> fattispecie <strong>del</strong><strong>la</strong><br />
convivenza more uxorio, <strong>la</strong> Cassazione, per<br />
lungo tempo, ha negato le tutele di cui<br />
all’art.230-bis c.c., muovendo dal<strong>la</strong> non<br />
applicabilità analogica di tale norma in virtù<br />
<strong>del</strong><strong>la</strong> sua natura eccezionale. Va, comunque,<br />
osservato che gli stessi giudici di Piazza<br />
Cavour 20 hanno recentemente esteso l’istituto<br />
<strong>del</strong>l’impresa familiare anche al<strong>la</strong> famiglia di<br />
fatto, in quanto formazione sociale atipica a<br />
rilevanza costituzionale.<br />
Una volta definita l’impresa di cui all’art.230-<br />
bis, è possibile soffermarsi sul<strong>la</strong> speciale<br />
disciplina che il legis<strong>la</strong>tore <strong>del</strong> 2003 le riserva.<br />
In primo luogo, va osservato che <strong>la</strong> disciplina<br />
speciale prevista trova <strong>la</strong> propria ratio nel<strong>la</strong><br />
circostanza che l’impresa familiare è l’unico<br />
datore di <strong>la</strong>voro che può adibire i prestatori<br />
accessori ad attività normalmente<br />
riconducibili a tipologie contrattuali tipiche di<br />
<strong>la</strong>voro subordinato o autonomo,<br />
indipendentemente dai requisiti soggettivi <strong>del</strong><br />
<strong>la</strong>voratore. Pertanto, quest’ultimo, oltre a<br />
poter esercitare un’attività diversa da quelle<br />
elencate nell’art.70 <strong>del</strong> D.Lgs. n.276/03, può<br />
ricevere una retribuzione, nell’arco <strong>del</strong>l’anno<br />
so<strong>la</strong>re, non superiore a 10.000,00 euro,<br />
anziché a 5.000,00 euro. In secondo luogo, il<br />
regime contributivo da applicare, sarà quello<br />
tipico dei <strong>la</strong>voratori dipendenti; ne consegue<br />
che l’aliquota assicurativa sarà pari al 4%,<br />
mentre quel<strong>la</strong> previdenziale sarà <strong>del</strong> 33%.<br />
19<br />
Tribunale di Ivrea, sentenza <strong>del</strong> 24/06/2005, n.56.<br />
20<br />
Cass. Sez.<strong>la</strong>v., 15 marzo 2006, n.5632: “L'attività <strong>la</strong>vorativa<br />
e di assistenza svolta all’interno di un contesto familiare in<br />
favore <strong>del</strong> convivente di fatto trova abitualmente <strong>la</strong> sua causa<br />
nei vincoli di solidarietà ed affettività esistenti, che di rego<strong>la</strong><br />
sono alternativi ai vincoli tipici di un rapporto a prestazioni<br />
corrispettive, qual è il rapporto di <strong>la</strong>voro subordinato, mentre<br />
talvolta è possibile inquadrare il rapporto stesso nell'ipotesi<br />
<strong>del</strong>l’impresa familiare, applicabile anche al<strong>la</strong> famiglia di fatto in<br />
quanto essa costituisce una formazione sociale atipica a<br />
rilevanza costituzionale ex art. 2”.<br />
Circo<strong>la</strong>re n. 30/2009, pag. 23
Pertanto, considerando l’aggio <strong>del</strong> 5% a<br />
favore <strong>del</strong> concessionario <strong>del</strong> servizio, ad un<br />
buono di 10,00 euro corrisponderà una<br />
retribuzione netta di 5,80 euro. Va ricordato<br />
che è previsto anche il buono “multiplo” da<br />
50,00 euro (equivalente a cinque buoni non<br />
separabili), a cui corrisponderà una<br />
retribuzione netta di 29,00 euro. Anche in tale<br />
ipotesi i compensi percepiti dal prestatore,<br />
liberamente pattuibili con il datore di <strong>la</strong>voro,<br />
sono esenti da ogni imposizione fiscale e non<br />
incidono sullo stato di disoccupato o<br />
inoccupato.<br />
Va precisato che, in realtà, il regime<br />
derogatorio per l’impresa familiare opererà<br />
solo qualora il tito<strong>la</strong>re/datore di <strong>la</strong>voro<br />
adibisca i <strong>la</strong>voratori accessori/occasionali a<br />
mansioni normalmente rientranti nell’attività di<br />
commercio, turismo e servizi; qualora, invece,<br />
opti per una di quelle attività elencate<br />
nell’art.70, co.1, D.Lgs. n.276/03, il regime da<br />
applicare sarà quello ordinario.<br />
Ultima differenza rispetto al regime ordinario<br />
è costituita dall’utilizzabilità <strong>del</strong><strong>la</strong> so<strong>la</strong><br />
procedura telematica per l’acquisto dei buoni<br />
<strong>la</strong>voro, di cui di seguito si fornisce una tabel<strong>la</strong><br />
riassuntiva.<br />
Accreditamento<br />
prestatori<br />
dei<br />
Procedura telematica<br />
• via internet, attraverso il call-center o direttamente presso le sedi<br />
provinciali Inps<br />
Registrazione<br />
<strong>del</strong>l’impresa familiare<br />
Richiesta dei voucher<br />
da parte <strong>del</strong>l’impresa<br />
Pagamento dei buoni<br />
Rendicontazione<br />
buoni<br />
Pagamento dei<br />
prestatori<br />
<strong>del</strong><br />
Accredito contributivo<br />
• da effettuare via internet, call-center o direttamente presso le sedi<br />
provinciali Inps (anche attraverso le associazioni datoriali)<br />
• deve contenere i dati anagrafici <strong>del</strong> prestatore prescelto, l’inizio/fine<br />
<strong>del</strong><strong>la</strong> prestazione <strong>la</strong>vorativa nonché il numero di buoni richiesto per<br />
ogni prestatore;<br />
• con <strong>la</strong> richiesta assolve sia all’obbligo di comunicazione di inizio<br />
rischio all’Inail, sia a quello d’intestazione dei buoni <strong>la</strong>voro;<br />
• tramite F24 o versamento su C/c, ovvero, on-line;<br />
• il committente dichiarerà all’Istituto l’entità <strong>del</strong><strong>la</strong> prestazione svolta<br />
da ogni prestatore<br />
• il sistema di gestione, verificata <strong>la</strong> copertura economica <strong>del</strong>le<br />
prestazioni di <strong>la</strong>voro utilizzate, disporrà il pagamento a favore dei<br />
prestatori interessati; nel caso in cui <strong>la</strong> copertura economica risulti<br />
insufficiente, notifica al committente un sollecito di pagamento<br />
dandone notizia ai prestatori;<br />
• avviene mediante invio da parte <strong>del</strong> sistema di gestione di un flusso<br />
di dati verso gli archivi <strong>del</strong><strong>la</strong> Gestione Separata, le cui caratteristiche<br />
tecniche sono simili a quelle <strong>del</strong> flusso EMens.<br />
Circo<strong>la</strong>re n. 30/2009, pag. 24
Calendario <strong>del</strong>le scadenze dall’1 al 15 agosto<br />
Tutti gli adempimenti sono stati inseriti, prudenzialmente, con le loro scadenze naturali.<br />
Ricordiamo che, nel<strong>la</strong> maggior parte dei casi, i versamenti che cadono nei giorni festivi si<br />
intendono prorogati al primo giorno feriale successivo.<br />
ADEMPIMENTI FISCALI<br />
UNICO 2009 - VERSAMENTO SALDO E PRIMA RATA DI ACCONTO<br />
CON LA MAGGIORAZIONE DELLO 0,40% - CONTRIBUENTI<br />
SOGGETTI A STUDI DI SETTORE<br />
Per i contribuenti soggetti agli studi di settore, è stato differito ad oggi il<br />
termine per il versamento, in unica soluzione o come 1^ rata, <strong>del</strong>le<br />
imposte a titolo di saldo 2008 e primo acconto 2009, risultanti dal<strong>la</strong><br />
dichiarazione (mod. Unico 2009), con <strong>la</strong> maggiorazione <strong>del</strong>lo 0,40%.<br />
ADEMPIMENTI PREVIDENZIALI<br />
CONTRIBUTI INPS - GESTIONE SEPARATA LAVORATORI<br />
AUTONOMI – VERSAMENTO SALDO E PRIMA RATA DI ACCONTO<br />
CON LA MAGGIORAZIONE DELLO 0,40% - CONTRIBUENTI<br />
SOGGETTI A STUDI DI SETTORE<br />
Per i contribuenti soggetti agli studi di settore, è stato differito ad oggi il<br />
termine per il versamento, in unica soluzione o come 1^ rata, dei<br />
contributi dovuti dai professionisti tenuti all’iscrizione nell’apposita<br />
Gestione Separata dei <strong>la</strong>voratori autonomi, a titolo di saldo <strong>del</strong>l’anno<br />
precedente e di primo acconto <strong>del</strong>l’anno in corso, con <strong>la</strong> maggiorazione<br />
<strong>del</strong>lo 0,40%.<br />
CONTRIBUTI INPS - ARTIGIANI E COMMERCIANTI - VERSAMENTO<br />
SALDO E PRIMA RATA DI ACCONTO CON LA MAGGIORAZIONE<br />
DELLO 0,40% - CONTRIBUENTI SOGGETTI A STUDI DI SETTORE<br />
Per i contribuenti soggetti agli studi di settore, è stato differito ad oggi il<br />
termine per il versamento, in unica soluzione o come 1^ rata, dei<br />
contributi dovuti sul reddito eccedente il minimale, in base al<strong>la</strong><br />
dichiarazione dei redditi, a titolo di saldo <strong>del</strong>l’anno precedente e di primo<br />
acconto <strong>del</strong>l’anno in corso, con <strong>la</strong> maggiorazione <strong>del</strong>lo 0,40%.<br />
CHIMICI - CONTRIBUTI PREVIDENZA COMPLEMENTARE<br />
Invio <strong>del</strong><strong>la</strong> distinta re<strong>la</strong>tiva ai contributi dovuti al fondo di previdenza<br />
integrativa Fonchim.<br />
ADEMPIMENTI PREVIDENZIALI<br />
GIORNALISTI – FONDO DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE<br />
Versamento dei contributi, re<strong>la</strong>tivi al mese precedente, dovuti al Fondo di<br />
previdenza complementare dei giornalisti italiani e invio <strong>del</strong><strong>la</strong> lista di<br />
contribuzione.<br />
5 agosto<br />
mercoledì<br />
5 agosto<br />
mercoledì<br />
10 agosto<br />
lunedì<br />
Circo<strong>la</strong>re n. 30/2009, pag. 25
LEGENDA ICONE<br />
Le notizie f<strong>la</strong>sh<br />
La raccolta di tutte le novità legis<strong>la</strong>tive, di prassi<br />
e giurisprudenza divise per argomento e<br />
brevemente commentate.<br />
I due simboli distinguono le notizie a contenuto<br />
professionale (lente) da quello operativo (computer).<br />
Il punto di pratica professionale<br />
Un’analisi pratica – operativa di specifiche<br />
tematiche di diritto <strong>del</strong> <strong>la</strong>voro, previdenziale e<br />
fiscale che incidono sugli adempimenti mensili,<br />
periodici e annuali degli Operatori e dei<br />
Consulenti; ricca di esempi, carte di <strong>la</strong>voro e<br />
tabelle riassuntive.<br />
Aggiornamenti professionali<br />
Un aggiornamento costante e approfondito<br />
sugli argomenti di maggior interesse<br />
professionale <strong>del</strong> periodo, commentati ed<br />
analizzati dai nostri Esperti, per permetterVi di<br />
essere sempre aggiornati in tempo reale.<br />
Il <strong>la</strong>voro e le sue agevo<strong>la</strong>zioni<br />
Uno strumento semplice e immediato per<br />
l’accesso ai bandi di agevo<strong>la</strong>zione in materia<br />
<strong>la</strong>voristica. L’operatore viene accompagnato nei<br />
vari passaggi <strong>del</strong><strong>la</strong> procedura e ha a<br />
disposizione i collegamenti ipertestuali che<br />
rimandano alle pagine dei re<strong>la</strong>tivi siti web.<br />
Formu<strong>la</strong>ri e check list<br />
Utili carte di <strong>la</strong>voro e formu<strong>la</strong>ri per <strong>la</strong> consulenza<br />
<strong>del</strong>lo studio, brevemente commentati, con <strong>la</strong><br />
spiegazione <strong>del</strong>le procedure da seguire per<br />
l’utilizzo. Tutti i fac-simili sono prelevabili e<br />
archiviabili in formato WORD.<br />
Il caso <strong>del</strong> mese<br />
L’analisi di un caso <strong>aziendale</strong> reale, con le<br />
indicazioni per gestirne le problematiche<br />
connesse e i suggerimenti sulle possibili<br />
soluzioni.<br />
Ispezioni e ricorsi – i casi in azienda<br />
Una guida al<strong>la</strong> gestione <strong>del</strong><strong>la</strong> difesa da<br />
ispezioni in azienda attraverso l’esame di<br />
verbali, con flow–chart che schematizzano le<br />
procedure e le tempistiche da seguire,<br />
corredata da fac-simili di ricorsi.<br />
La sicurezza sul <strong>la</strong>voro<br />
L’analisi <strong>del</strong><strong>la</strong> normativa in materia di salute e<br />
sicurezza, commentata dagli Operatori <strong>del</strong><br />
settore, come supporto applicativo al<strong>la</strong><br />
consulenza <strong>del</strong> Professionista.<br />
Sintesi Operative Paghe e Contributi<br />
Un corso operativo per l’e<strong>la</strong>borazione <strong>del</strong>le<br />
paghe e per lo svolgimento degli<br />
adempimenti contributivi e fiscali, con esempi<br />
di busta paga, compi<strong>la</strong>zione <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo<br />
DM10, F24, CUD, EMens e mo<strong>del</strong>lo 770.<br />
Il calendario <strong>del</strong>le scadenze<br />
A cadenza quindicinale, tutte le scadenze<br />
previdenziali e fiscali <strong>del</strong> periodo.<br />
EDITORE E PROPRIETARIO<br />
Gruppo Euroconference S.p.a.<br />
SEDE LEGALE E AMMINISTRATIVA<br />
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n.1447 <strong>del</strong> 29 giugno 2001<br />
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Gian Paolo Ranocchi<br />
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Circo<strong>la</strong>re n. 30/2009, pag. 26