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Le Linee guida dei programmi riabilitativi dei bambini ipoacusici

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AZIENDA UNIVERSITARIA FEDERICO II<br />

Corso di formazione<br />

“Lo screening uditivo neonatale: risultati, criticità,<br />

prospettive di una diagnosi e riabilitazione precoce”<br />

TAVOLA ROTONDA<br />

<strong>Le</strong> <strong>Linee</strong> <strong>guida</strong> <strong>dei</strong> <strong>programmi</strong> <strong>riabilitativi</strong> <strong>dei</strong><br />

<strong>bambini</strong> <strong>ipoacusici</strong>:<br />

ci stiamo muovendo verso le evidenze<br />

scientifiche?


IL PERCORSO RIABILITATIVO :<br />

il modello organizzativo secondo<br />

le <strong>Linee</strong> <strong>guida</strong> della Regione Campania<br />

DOTT. . SARA PANIZZOLO<br />

LOGOPEDISTA<br />

UOR ORL e Chirurgia Cervico Facciale<br />

UOS di Audiologia e Foniatria<br />

A.O.Monaldi-Napoli<br />

DIR: Prof.C.A.<strong>Le</strong>one


Evidence Based Medicine<br />

• È un concetto in lingua inglese che significa che è possibile<br />

basare le proprie decisioni, diagnostiche e terapeutiche,<br />

sulla valutazione critica <strong>dei</strong> risultati reperibili dalla<br />

letteratura scientifica<br />

• Secondo la definizione di Sackett D.L. et al.<br />

« È il processo della ricerca, della valutazione e dell’uso<br />

sistematici <strong>dei</strong> risultati della ricerca contemporanea come<br />

base per le decisioni cliniche »


Secondo il Sicily Statement on Evidence-based<br />

Practice,<br />

tutti i professionisti della sanità dovrebbero :<br />

• possedere uno spirito critico sia nei confronti della propria pratica<br />

professionale, sia delle evidenze scientifiche<br />

• essere capaci di ricercare, valutare e applicare le migliori evidenze<br />

scientifiche (EBP core-curriculum<br />

curriculum);<br />

• essere disponibili ad implementare linee <strong>guida</strong> e percorsi assistenziali.<br />

In assenza di queste conoscenze/competenze/attitudini, è impossibile per<br />

le organizzazioni sanitarie fornire "la migliore assistenza, basata ata sulle<br />

migliori evidenze"


Clinical pathways = Percorsi di cura integrati<br />

• definiscono l’attività clinico - assistenziale<br />

multidisciplinare<br />

• per uno specifico gruppo di pazienti,<br />

• sulla base di linee <strong>guida</strong> e di evidenze scientifiche<br />

(quando disponibili),<br />

• condivise a livello locale.<br />

Il percorso assistenziale “ è uno strumento di<br />

management sanitario che contiene la migliore sequenza<br />

spaziale e temporale delle attività da svolgere, sulla base<br />

delle conoscenze tecnico-scientifiche e delle risorse<br />

organizzative, professionali e tecnologiche a<br />

disposizione.” (Casati e Vichi 2002)


Il percorso assistenziale, quindi, è uno strumento che<br />

permette di definire:<br />

• COSA fare;<br />

• CHI lo fa;<br />

• COME va fatto.<br />

Uno <strong>dei</strong> problemi principali è quello di<br />

coordinare<br />

l’intervento di ognuno affinché:<br />

• le persone giuste<br />

• facciano le cose giuste<br />

• nella sequenza giusta<br />

• nel tempo giusto<br />

• nel posto giusto


Piano Sanitario Regionale 2007-2009<br />

2009<br />

La Regione Campania è da tempo<br />

impegnata nella preparazione di atti di<br />

programmazione, indirizzo, coordinamento<br />

e supporto tecnico alle A.S.L. ed A.O.S,<br />

tesi a promuovere il miglioramento <strong>dei</strong><br />

servizi alla persona, considerando che la<br />

tutela della salute in età evolutiva<br />

costituisce un impegno di valenza<br />

strategica per gli interventi di promozione<br />

alla salute


Attualmente sono presenti<br />

• una serie di leggi e delibere di indirizzo<br />

sul percorso clinico assistenziale del<br />

bambino affetto da sordità profonda,<br />

che regolano<br />

• la diagnosi precoce , la protesizzazione ,<br />

i protocolli di selezione per l’impianto l<br />

cocleare, la chirurgia, la riabilitazione<br />

e i successivi follow up, l’inserimento<br />

l<br />

scolastico.


I RIFERIMENTI NORMATIVI<br />

Sono stati individuati, con delibere regionali,<br />

4 Centri di Riferimento Regionali<br />

• Area funzionale di Audiologia e Vestibologia del<br />

Università Federico II di Napoli<br />

• A.O Santobono - Pausilipon di Napoli<br />

(BURC N. 8 del 4 /02/ 2002)<br />

• A.O Civile di Caserta<br />

( BURC N. 47 del 6/10/2003)<br />

• A.O Monaldi di Napoli<br />

(BURC N.22 del 15/05/2006)


I RIFERIMENTI NORMATIVI<br />

• Bollettino Ufficiale della Regione Campania N. 22<br />

del 3 maggio 2003<br />

<strong>Linee</strong>-<strong>guida</strong><br />

per le attività di riabilitazione in<br />

Regione Campania<br />

• Progetto di struttura<br />

• Progetto riabilitativo individuale<br />

• Programma terapeutico<br />

• Verifiche<br />

• Revisione progetto e programma


DD: Istituzione tavolo tecnico novembre 2007<br />

Bollettino Ufficiale Regione Campania N.26 del 30 giugno<br />

2008:<br />

<strong>Linee</strong> Guida per l'iter terapeutico riabilitativo<br />

<strong>dei</strong> soggetti affetti da ipoacusia neurosensoriale<br />

grave/profonda bilaterale , da protesizzare o già<br />

protesizzati con impianto cocleare


ITER CLINICO<br />

L’equipe <strong>dei</strong> Centri di riferimento IC per <strong>bambini</strong> affetti da<br />

ipoacusia neurosensoriale grave profonda bilaterale<br />

ai fini della valutazione di un eventuale impianto effettua:<br />

• La presa in carico, la diagnosi, prescrizione e collaudo<br />

protesi<br />

• Valutazione e Bilancio logopedico<br />

• Elabora il progetto riabilitativo<br />

• Prescrive le prestazioni riabilitative appropriate<br />

• Verifica la realizzazione del progetto riabilitativo, <strong>dei</strong><br />

<strong>programmi</strong>,e <strong>dei</strong> risultati attraverso verifiche periodiche<br />

• Valuta la necessità di un ic e ne segue il percorso chirurgico<br />

e riabilitativo<br />

• Valuta la necessità di manutenzione , riparazione o<br />

sostituzione delle componenti protesiche


RIABILITAZIONE PRE- IMPIANTO<br />

• 4-10 mesi:<br />

- Prestazioni riabilitative ex art. 44<br />

- Bilancio e Valutazione Logopedica<br />

- Counseling informativo e educativo<br />

con 3 incontri mensili di 1 ora e partecipazione <strong>dei</strong><br />

genitori.<br />

• 10-18 18 mesi:<br />

- prestazioni riabilitative ex art. 26 o ex art.44 .<br />

- progetto riabilitativo frequenza trisettimanale<br />

con la partecipazione indispensabile del genitore in<br />

terapia.


• Nel caso si dia indicazione all’impianto cocleare, il<br />

bambino e la famiglia vengono preparati all’intervento<br />

chirurgico e la riabilitazione logopedica continua con<br />

le stesse modalità.<br />

• Diversamente , il percorso riabilitativo prosegue come<br />

da revisione del progetto in raccordo con l’UO l<br />

distrettuale.


RIABILITAZIONE POST-IMPIANTO<br />

• Il bambino riprende la riabilitazione con le stesse<br />

modalità fino all’attivazione attivazione dell’impianto<br />

• 36 mesi post-ic<br />

- riabilitazione ex art.26 o ex art.44<br />

- riabilitazione logopedica con frequenza trisettimanale<br />

- riabilitazione psicomotoria con frequenza bisettimanale<br />

(come da progetto)<br />

• Fino ai 5 anni e oltre:<br />

• nei casi di sordità pura riabilitazione logopedica bi-tri<br />

settimanale ex art.44<br />

• Se deficit associati riabilitazione logopedica ex art.26


ITER AMMINISTRATIVO<br />

• Il Centro di Riferimento Regionale per gli ic<br />

elabora il progetto riabilitativo e lo trasmette<br />

all’UOR distrettuale<br />

• UOR predispone il contratto terapeutico firmato<br />

dall’utente e dal centro convenzionato<br />

• Il Centro convenzionato si rapporta con il centro<br />

di riferimento per concordare i <strong>programmi</strong><br />

terapeutici<br />

• I centri di riferimento effettuano le verifiche e<br />

gli esiti vengono comunicati all’UOR distrettuale


FORMAZIONE<br />

• L’Area funzionale di Audiologia e Vestibologia<br />

dell’Universit<br />

Università Federico II unitamente ai<br />

Centri di Riferimento per gli IC provvedono<br />

alla formazione gratuita mirata alle figure<br />

professionali coinvolte nel percorso clinico<br />

assistenziale riabilitativo<br />

• Ed offrono ai referenti territoriali ogni<br />

sostegno per la formazione sul campo


ASSISTENTE ALLA COMUNICAZIONE<br />

DELLA LINGUA DEI SEGNI<br />

Al fine di non vanificare la protesizzazione<br />

effettuata sia con protesi acustiche tradizionali<br />

sia con l’impianto l<br />

cocleare si ritiene necessario<br />

raccomandare sia le istituzioni scolastiche che le<br />

istituzioni sociali<br />

di<br />

non utilizzare l’assistente l<br />

alla comunicazione della<br />

lingua <strong>dei</strong> segni per i <strong>bambini</strong> scolarizzati,<br />

bensì<br />

insegnanti di sostegno adeguatamente formate.


ITER RIABILITATIVO PER I SOGGETTI AFFETTI DA IPOACUSIA<br />

NEUROSENSORIALE GRAVE/PROFONDA DA PROTESIZZARE E<br />

PROTESIZZATI CON IMPIANTO COCLEARE<br />

DIAGNOSI E<br />

PROTESIZZAZIONE<br />

Da 11 mesi<br />

Riabilitazione Logopedica<br />

Durata 3/8 mesi<br />

Trisettimanale<br />

(ex art.44 o 26)<br />

4-10 mesi<br />

Valutazione e bilancio<br />

logopedico<br />

3 incontri mensili<br />

(Ex art.44)<br />

IMPIANTO COCLEARE<br />

NO<br />

SI


NO<br />

IMPIANTO COCLEARE<br />

SI<br />

Prosegue<br />

la riabilitazione<br />

come da revisione<br />

del progetto<br />

Intervento chirurgico<br />

Riabilitazione<br />

fino all’attivazione<br />

Fino a 36 mesi<br />

Riab. logopedica trisettimanale<br />

psicomotricità bisettimanale<br />

SORDITA’ PURE<br />

DAI 3 AI 5 ANNI E OLTRE<br />

SORDITA’ con deficit<br />

associati<br />

Riabilitazione logopedica<br />

bi - tri settimanale<br />

Riabilitazione<br />

trisettimanale<br />

ex art.26


• In qualsiasi caso si verificasse un ritardo, superiore<br />

ai sei mesi nell’attivazione di una delle fasi del<br />

processo (per es. una ritardata diagnosi, e/o una<br />

ritardata presa in carico complessiva da parte del<br />

CRR) l’iter l<br />

riabilitativo deve seguire le indicazioni<br />

prevista dal progetto riabilitativo.


Cosa dovremmo condividere ?<br />

• Progetto riabilitativo individuale= outcome<br />

• Programma terapeutico<br />

- obiettivi a BT, a MT, a LT,<br />

- tempi,<br />

- modi : quali metodiche riabilitative ?<br />

- strumenti: quali?<br />

• Verifiche = misure di esito<br />

quali indicatori? quali strumenti di valutazione?<br />

• Revisione progetto e programma


Tendere all’ EBM: perché?<br />

• Quale quesito clinico?<br />

• E’ efficace il trattamento che stiamo facendo?<br />

• Quali sono gli indicatori di efficacia?<br />

• Quali e quanti pazienti arruolare in un eventuale<br />

studio (prospettico, osservazionale, , di coorte,<br />

TCR ?)<br />

• Quali dati raccogliere per arrivare ad una analisi<br />

uniforme?<br />

• Quali strumenti di valutazione da condividere?<br />

• Come raccogliere i dati ?<br />

• Come fare l’analisi l<br />

<strong>dei</strong> dati?


La Evidence-based Medicine (EBM) nasce nel 1992<br />

come una ... nuova filosofia per insegnare e praticare<br />

la Medicina",<br />

in contrapposizione con la OBM (Medicina basata sulle<br />

opinioni) e la AEM (Medicina basata sulla aneddotica).<br />

II processo della EBM consiste in quattro passaggi:<br />

a) formulazione del corretto quesito clinico sulla base<br />

delle problematiche del paziente;<br />

b) ricerca in letteratura delle migliori evidenze<br />

disponibili;<br />

c) valutazione critica della letteratura recuperata;<br />

d) implementazione delle evidenze nella pratica clinica.


EBM in medicina riabilitativa<br />

• Esperienze applicative della EBM sono<br />

ancora sporadiche, anche se il problema è<br />

sentito come estremamente attuale e<br />

viene affrontato avendo ben presenti le<br />

peculiarità della nostra disciplina.<br />

Fattori limitanti all'approccio<br />

"evidence-based"" in Riabilitazione nel<br />

nostro Paese sono molteplici:


1) I limiti dell'insegnamento universitario.<br />

È impressione comune che, sia le scuole di<br />

specializzazione in Medicina che le Lauree<br />

triennali, risentano della mentalità accademica<br />

universitaria, che purtroppo è spesso basata<br />

sull'autorità piuttosto che sulla autorevolezza.<br />

• 1)<br />

Gli allievi raramente vengono educati al senso<br />

critico, più spesso ottengono migliori risultati<br />

curriculari attraverso una adesione passiva al<br />

punto di vista del docente.<br />

È raro che gli allievi seguano corsi specifici per<br />

apprendere i metodi della ricerca<br />

bibliografica e della valutazione critica della<br />

letteratura.<br />

(10 H)


• 2) La "forma mentis" del riabilitatore.<br />

In Medicina Riabilitativa si tende ancora a considerare<br />

la propria esperienza come elemento sufficiente<br />

nella presa di decisione terapeutica. Gli studi clinici<br />

sono poco conosciuti. Viene sopravvalutato il valore<br />

della tradizione ("Ho sempre fatto così...") e delle<br />

osservazioni non sistematiche ("...e i miei pazienti<br />

sono sempre andati bene.").<br />

Un elemento comune a tutti i professionisti è<br />

inoltre rappresentato dalla resistenza al<br />

cambiamento specialmente se, come impone la<br />

EBM, si deve passare da una decisione basata sul<br />

livello gerarchico ad un modello decisionale basato<br />

sulle dimostrazioni di efficacia


• Perché la EBM sia attuabile nella pratica clinica<br />

quotidiana, è necessario poter accedere alle<br />

informazioni scientifiche in tempi reali.<br />

• Se lo scopo della EBM è di ottimizzare il<br />

trattamento ad un singolo paziente, allora la<br />

ricerca delle evidenze deve essere fatta in tempi<br />

ragionevoli<br />

• L'accesso quindi ad Internet, con la possibilità<br />

di recuperare linee <strong>guida</strong>, revisioni sistematiche<br />

o singoli articoli in tempi utili, è ovviamente<br />

necessario, così come è necessaria una<br />

adeguata formazione specifica all'uso dello<br />

strumento informatico e la lingua inglese.


EBM in riabilitazione:perche?<br />

le parole chiave diventano ormai: controllo<br />

e verifica della qualità e appropriatezza delle<br />

prestazioni o promozione della ricerca clinica ed<br />

epidemiologica, al fine di migliorare le<br />

conoscenze disponibili e le cure più efficaci.<br />

Infatti, se è un problema etico quello di utilizzare<br />

al meglio le risorse economiche per le cure<br />

appropriate, lo è ancora di più quando vengono<br />

utilizzate pratiche ormai dimostratesi inefficaci<br />

dai dati resi evidenti dalla ricerca scientifica


PROPOSTE<br />

• Implementare le linee <strong>guida</strong> del progetto<br />

• Creare un data base <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> diagnosticati e<br />

riabilitati rigorosamente secondo il progetto di<br />

screening<br />

• Creare una cartella riabilitativa comune e condivisa<br />

• Creare protocolli comuni e condivisi di valutazione,<br />

riabilitazione e verifiche per fasce di età.<br />

• Creare un data base <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> TIN<br />

• Creare protocolli di riabilitazione <strong>dei</strong> <strong>bambini</strong> TIN<br />

• Realizzare momenti di incontro work in progress.<br />

• Individuare le figure professionali “dedicate” per la<br />

raccolta dati ed un eventuale studio


Noi siamo piccoli ..... MA CRESCEREMO !!!

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