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V = U ^V L'operatore U^si chiama assiale individuato da U.

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CONCETTI INTRODUTTIVI<br />

Operatori lineari<br />

Si <strong>chiama</strong> operatore lineare una legge a che assegna ad ogni vettore V un altro vettore, indicato con<br />

aV tale che, quali siano i vettori V; U e lo scalare , risulti:<br />

a(V + U) =aV+aU (additivita)<br />

a(V) =(aV) (omogeneita)<br />

(operatore nullo) <strong>L'operatore</strong> che trasforma ogni vettore nel vettore nullo e ovviamente lineare; tale<br />

operatore viene indicato con 0. Per tale operatore si ha, quale che sia V:<br />

0V = 0<br />

<strong>L'operatore</strong> denito <strong>da</strong>lla (1:1) e detto operatore nullo.<br />

(operatore identita) <strong>L'operatore</strong> che trasforma ogni vettore V nello stesso vettore V e ovviamente<br />

lineare; tale operatore viene indicato con i. Per l'operatore i si ha dunque:<br />

iV = V<br />

quale che sia V.<br />

<strong>L'operatore</strong> denito <strong>da</strong>lla (1:2) e detto operatore identita.<br />

Se e uno scalare, la legge che associa ad ogni vettore V il vettore V e un operatore lineare e viene<br />

indicato con .<br />

<strong>L'operatore</strong> denito <strong>da</strong>lla legge precedente viene detto operatore moltiplicazione per lo scalare <br />

o omotetia di rapporto .<br />

<strong>L'operatore</strong> nullo e l'operatore identita risultano delle particolari omotetie, rispettivamente di rapporto<br />

0 e 1. (di operatore <strong>assiale</strong>) Fissato il vettore U, l'operatore U^ che associa al generico vettore V il prodotto<br />

vettore<br />

(U^)V = U ^ V<br />

risulta lineare in virtu delle proprieta del prodotto vettore:<br />

U ^ (V + W) =U<strong>^V</strong>+U^W<br />

U^(V)=(U<strong>^V</strong>)<br />

<strong>L'operatore</strong> U^ si <strong>chiama</strong> <strong>assiale</strong> <strong>individuato</strong> <strong>da</strong> U.<br />

(operatore diade) <strong>L'operatore</strong> (A; B), <strong>individuato</strong> <strong>da</strong>lla coppia ordinata di vettori A e B, cos denito:<br />

(A; B)V =(AV)B<br />

e lineare. Infatti:<br />

(A; B)(V + U) =[A(V+U)]B =[AV+AU]B=<br />

=(A V)B +(AU)B=(A;B)V+(A;B)U<br />

(A;B)(V) =(AV)B=(AV)B=(A;B)V<br />

<strong>L'operatore</strong> (A; B) e <strong>chiama</strong>to diade individuata <strong>da</strong>lla coppia ordinata di vettori A e B.<br />

(operatore degenere e non degenere) Un operatore a si dice degenere se trasforma vettori non complanari<br />

in vettori complanari; si dice non degenere, invece, se trasforma vettori non complanari in vettori non<br />

complanari.<br />

Degli operatori deniti in precedenza solo l'operatore identita e l'omotetia, con 6= 0, sono non degeneri<br />

(vedi g. (1.1)).<br />

(operatori deniti per i vettori di un piano) <strong>L'operatore</strong> J e denito, ponendo in corrispondenza biunivoca<br />

ogni vettore piano<br />

V =(V 1 ;V 2 )<br />

1


con il numero complesso<br />

nel modo seguente:<br />

V = V 1 + iV 2 ;<br />

JV = i(V 1 + iV 2 )=iV 1 + i 2 V 2 =) ( V 2 ;V 1 )<br />

cioe il vettore JV risulta ruotato di 2<br />

in senso antiorario rispetto a V (vedi g. 1.2).<br />

J prende il nome di operatore manovella.<br />

La moltiplicazione di un numero complesso z per un vettore piano V si pone, per denizione, uguale al<br />

prodotto del numero complesso z per il numero complesso che rappresenta il vettore, cioe si pone:<br />

zV = zV =(x+iy)(V 1 + iV 2 ) :<br />

Essendo la moltiplicazione fra numeri complessi lineare, z risulta un operatore lineare.<br />

Dimostrare che z man<strong>da</strong> il vettore V nel vettore zV ruotato di un angolo pari all'argomento di z in<br />

senso antiorario e di modulo pari al prodotto dei moduli di z e V. [Suggerimento: scrivere in forma polare i<br />

numeri complessi z e V ].<br />

La denizione di operatore lineare, che abbiamo <strong>da</strong>to ed illustrato nel caso dello spazio vettoriale tridimensionale<br />

dei vettori dello spazio ordinario, si puo <strong>da</strong>re anche nel caso di spazi vettoriali di dimensione<br />

arbitraria; eventualmente di dimensione innita.<br />

(derivata) Nello spazio vettoriale innito dimensionale delle funzioni analitiche in un intorno dell'origine,<br />

l'operatore di derivata:<br />

Df(x)=f 0 (x)<br />

e, come subito si nota, lineare.<br />

(integrale) Nello stesso spazio, l'operatore di integrazione indenita<br />

Z<br />

f (x)dx = F (x)<br />

(F 0 (x)=f(x))<br />

e, per le note proprieta dell'integrazione indenita, un operatore lineare.<br />

2

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