kit didattico - Greenpeace Italia
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le sette foreste<br />
del pianeta<br />
In viaggio<br />
attraverso il pianeta<br />
Boog ed Elliot sono in viaggio.<br />
Eh si’, si sono informati e ora ne sanno abbastanza: e’ tempo<br />
di agire! Hanno deciso di visitare tutti i propri amici, di<br />
conoscere le loro foreste una per una, affrontare con loro<br />
le micce che corrono e aiutarli a trovare una soluzione.<br />
Siete pronti ad accompagnarli? Attenzione, si tratta di<br />
una cosa seria, perche’ oltre a fare un mucchio di scoperte<br />
interessanti e di conoscere nuovi amici specialissimi,<br />
dovrete affrontare imprese complicate per trovare una<br />
soluzione e fermare la distruzione delle foreste. Una cosa<br />
certa, Boog ed Elliot sono in gamba, ma da soli non ce la<br />
possono fare, quindi ogni amico al loro fianco sara’<br />
preziosissimo. Tutti pronti a partire?<br />
introduzione
GREENPEACE È UN’ASSOCIAZIONE<br />
NON VIOLENTA, CHE UTILIZZA AZIONI<br />
DIRETTE PER DENUNCIARE IN MANIERA<br />
CREATIVA I PROBLEMI AMBIENTALI<br />
E PROMUOVERE SOLUZIONI PER<br />
UN FUTURO VERDE E DI PACE.<br />
GREENPEACE È INDIPENDENTE E NON<br />
ACCETTA FONDI DA ENTI PUBBLICI,<br />
AZIENDE O PARTITI POLITICI.<br />
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00186 Roma<br />
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foreste<br />
"Hey, Boog, ma che sono poi queste foreste primarie?"<br />
"Non dirmi che non lo sai, Elliot. Ci vivi dentro!<br />
Hai presente casa nostra? Ecco, quella<br />
e’ una foresta primaria."<br />
"Ah, be', io la chiamavo foresta e basta"<br />
"E infatti hai ragione. Ma primaria vale di piu’. Perche’ mica tutte le foreste<br />
sono come la nostra! Ci sono un sacco di boschi - carini, mica no - che pero’<br />
sono molto meno importanti. Alcuni sono piccoli piccoli, tanto che noi non ci<br />
potremmo vivere, proprio non basterebbero. Oppure sono tagliati in due da<br />
autostrade, villaggi, impianti. C'e’ sempre un sacco d'umani che vanno in giro,<br />
e gli animaletti piu’ timidi se ne vanno da un'altra parte.<br />
Poi ci sono foreste secondarie, ossia dove sono passati i taglialegna e hanno<br />
portato via un bel po' d'alberi. Ora ne sono ricresciuti di nuovi, ma sono un<br />
po' tutti uguali… Insomma e’ pur sempre un bosco, ma non e’ piu’ come prima…"<br />
"Eccerto! Ci vogliono migliaia d'anni per fare una foresta come si deve,<br />
mica basta piantare due alberelli…"<br />
"Bravo Elliot, proprio cosi’. Per questo le nostre foreste<br />
primarie valgono tanto!"<br />
1<br />
DESCRIZIONE<br />
Il bosco e la foresta
•<br />
FORESTE<br />
DESCRIZIONE<br />
1<br />
Con il termine di foreste primarie<br />
s'intende quell'insieme d'ecosistemi<br />
forestali sviluppatisi spontaneamente nel<br />
corso dei millenni. Si stima che fino a<br />
circa 8.000 anni fa questo tipo di<br />
copertura vegetale interessasse buona<br />
parte del Nordamerica, la regione centronord<br />
del Sudamerica, buona parte<br />
dell'Africa centrale, tutta l'Europa e larga<br />
parte dell'Asia. Nel complesso, circa il<br />
50% delle terre emerse era ricoperto di<br />
foreste primarie.<br />
In <strong>Italia</strong> non ci sono più grandi foreste<br />
incontaminate. Le foreste primarie sono<br />
grandi boschi che non hanno mai<br />
I diversi alberi delle foreste primarie si<br />
sono formati attraverso i secoli all'interno<br />
dell'ambiente circostante, nel quale<br />
vivono in perfetta armonia (a differenza<br />
degli alberi di piantagione).<br />
Le foreste primarie custodiscono il tesoro<br />
del pianeta: esse conservano più della<br />
metà della diversità biologica (dei tipi<br />
d'animali e piante). Questa biodiversità e<br />
l'affascinante relazione tra specie diverse<br />
in un unico grande ambiente naturale,<br />
rende le foreste così preziose. L'uomo<br />
deve imparare ad essere parte di<br />
quest'ambiente naturale, e a non esserne<br />
più il "distruttore".<br />
4<br />
1<br />
3<br />
6<br />
2<br />
7<br />
Dove si trovano<br />
le grandi foreste<br />
del pianeta?<br />
Quando pensiamo alle<br />
foreste, ci viene subito in<br />
mente 1'Amazzonia. Pochi<br />
sanno che le grandi foreste<br />
vergini si trovano anche in<br />
altri continenti.<br />
5<br />
conosciuto un utilizzo industriale da<br />
parte dell'uomo. Vi crescono alberi<br />
antichi, che danno vita a centinaia di<br />
creature. Alberi alti fino a cento metri,<br />
con mille anni d'età. Il tronco arriva ad<br />
un diametro di 3,5 metri. Intorno<br />
crescono i giovani alberi. Le ampie<br />
fronde degli alberi adulti proteggono<br />
l'umidità e il clima. Quando i vecchi<br />
alberi muoiono e cadono al suolo,<br />
aprono lo spazio alle giovani piante per<br />
slanciarsi verso l'alto. Al tempo stesso<br />
creano uno strato protettivo di soffice<br />
terriccio di legno, su cui crescono<br />
funghi, insetti e nuove piante.<br />
In nessun luogo ci sono tanti tipi<br />
d'animali e piante diverse come nelle<br />
ultime foreste primarie del pianeta. Molti<br />
ancora non sono stati scoperti. Il suolo<br />
brulica d'insetti, animaletti e<br />
microorganismi. Sono loro a trasformare<br />
rapidamente le foglie morte e i rami<br />
secchi in humus, per creare nuova vita.<br />
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
5<br />
6<br />
7<br />
Ecco le sette grandi foreste,<br />
le Magnifiche Sette del<br />
nostro pianeta:<br />
La foresta tropicale amazzonica<br />
Le giungle del sud-est asiatico<br />
La foresta pluviale africana<br />
del Bacino del Congo<br />
Le foreste vergini del Nordamerica<br />
La foresta pluviale temperata<br />
del Sudamerica<br />
Le ultime grandi foreste europee<br />
in Russia<br />
Le foreste innevate della<br />
taiga siberiana<br />
al cinema dal 7 dicembre<br />
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foreste<br />
Sette amici<br />
per sette foreste<br />
Voi non ci crederete, ma Boog ed Elliot hanno un sacco<br />
d'amici per il mondo. Ognuno di loro vive in una grande<br />
foresta, assieme a tanti altri animali. Si tratta di luoghi<br />
diversissimi tra loro, caldi come un forno o coperti di neve<br />
e di ghiaccio. Ma ovunque ci sono tanti alberi antichissimi,<br />
e sono tutti animati da forme di vita incredibili.<br />
Ma andiamo a vedere gli amici di Boog e Elliot. Attenzione,<br />
perche’ saranno loro ad invitarci nelle loro foreste.<br />
2<br />
GLI ANMALI
•<br />
FORESTE<br />
ANIMALI<br />
2<br />
I lupi hanno la pessima fama d'animali<br />
cattivi e sanguinari, ma è un'ingiustizia.<br />
In realtà sono molto sociali, vivono e<br />
cacciano sempre insieme. I lupi, un<br />
tempo vivevano in gran parte<br />
dell'Europa, in Asia e in Nord America.<br />
Il loro ambiente naturale nel frattempo si<br />
è molto ristretto, e spesso sono uccisi<br />
non appena si avvicinano ad un<br />
insediamento umano.<br />
Il giaguaro è il più grande felino delle<br />
Americhe. È lungo fino a 1,80 m. Il suo<br />
territorio arriva a 30 Km per ogni<br />
singolo animale. I suoi artigli possono<br />
attaccare la corazza di un carro armato.<br />
È in grado di arrampicarsi sugli alberi e<br />
di nuotare. Vive nascosto nel profondo<br />
della foresta, ma quando è spaventato si<br />
difende con furia.<br />
L'elefante di foresta ha delle grandi<br />
orecchie e una lunga proboscide con la<br />
quale odora, tasta e tira via foglie ed erba.<br />
Ma bevono come qualsiasi altro animale,<br />
non usano il naso! Cacciati dalla presenza<br />
dei taglialegna, a volte gli elefanti si<br />
concentrano così tanti nelle piccole aree<br />
protette che alcuni devono essere<br />
abbattuti, altrimenti distruggerebbero<br />
tutta la natura circostante.<br />
La tigre siberiana ha una pelliccia più<br />
lunga e folta delle altre tigri, e molto più<br />
grassa, perché l'inverno siberiano è<br />
estremamente freddo. La pelliccia è<br />
anche più chiara, per mimetizzarsi nella<br />
neve. La distruzione dei boschi siberiani<br />
ha ridotto il suo ambiente naturale e,<br />
spinta dalla fame, a volte attacca anche<br />
gli animali domestici. Di conseguenza è<br />
cacciata dai contadini, oltre che dai<br />
bracconieri che vendono la sua pelliccia.<br />
Ci sono due tipi di orango, quello del<br />
Borneo e quello di Sumatra. Il nome<br />
significa "uomo della foresta". Per molto<br />
tempo si è conosciuto pochissimo della<br />
sua vita. I ricercatori sanno ora che si<br />
nutre prevalentemente di frutta e piante<br />
ma ogni tanto mangia anche insetti e<br />
uccelli. Ogni notte si costruisce un<br />
nuovo riparo tra i rami degli alberi. .<br />
Il cervo delle Ande (o Hemul, o Taruca)<br />
è detto anche "cervo sudamericano" e ha<br />
strane lunghissime orecchie. Insieme al<br />
Condor delle Ande è un tipico animale<br />
cileno. Le corna le portano solo i maschi,<br />
che possono arrivare ad una lunghezza di<br />
80 cm. e un peso di 100 kg. Le foreste<br />
naturali del Cile sono state distrutte per<br />
creare villaggi e pascoli, e il cervo delle<br />
Ande diventa sempre più raro inoltre<br />
viene anche cacciato, e ora ne restano al<br />
mondo appena 1500 esemplari. Vivono<br />
in piccoli gruppi, ritirati nei pendii<br />
inaccessibili delle Ande.<br />
L'orso bruno è una forza, un vero e<br />
proprio concentrato d'energia! La sua<br />
pelliccia può variare da chiara a marrone<br />
scuro. I cuccioli possono arrampicarsi<br />
sugli alberi utilizzando gli artigli. Gli<br />
adulti perdono questa capacità (per<br />
fortuna: sono troppo pesanti!) nuotano<br />
con agilità e possono alzarsi sulle zampe<br />
posteriori senza difficoltà. Nelle grandi<br />
foreste europee (Scandinavia e Russia)<br />
restano appena 6000 orsi, nei boschi di<br />
pino e abeti, tra laghi e arbustaie. Gli orsi<br />
si nutrono d'erbe, bacche, noci, frutta,<br />
ma anche di formiche, insetti, larve,<br />
miele e pesci.<br />
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foreste<br />
I popoli indigeni<br />
E chi l'ha detto che a Boog e Elliot non piacciono gli umani?<br />
Al contrario, hanno un sacco d'amici tra i popoli della<br />
foresta. Eh si’, perche’ chi davvero vive da centinaia d'anni<br />
nella foresta e si costruisce le capanne con i rami degli<br />
alberi, non ci pensa nemmeno a distruggerla, perche’ sarebbe<br />
come distruggere la propria casa.<br />
Eh si’, sono proprio come amici a due zampe. E una cosa e’<br />
certa, le foreste si salveranno solo se saranno affidate agli<br />
indigeni che le abitano, e che ne sono stati ospiti e guardiani<br />
per tanto tempo.<br />
3<br />
POPOLI
•<br />
FORESTE<br />
POPOLI<br />
3<br />
Le foreste non sono soltanto dei posti<br />
meravigliosi e pieni di vita. Le foreste<br />
sono anche la casa di milioni di persone.<br />
In particolare i popoli indigeni non<br />
possono vivere senza la loro foresta.<br />
I popoli nativi, come gli Indios<br />
amazzonici, i Pigmei in Africa, i Penan in<br />
Malesia, i Sami in Finlandia e Russia<br />
ecc… Tutti vivono nella foresta, vi<br />
trovano il cibo e tutto quello che gli serve<br />
per vivere. Le foreste rappresentano il<br />
loro supermercato, il loro negozio di<br />
casalinghi, la loro biblioteca…<br />
Si tratta di popoli che nei secoli hanno<br />
sviluppato conoscenze profonde e<br />
hanno imparato a convivere con la<br />
foresta senza distruggerla.<br />
In genere sono le prime vittime<br />
dell'assalto alla foresta. L'arrivo<br />
dell'industria porta con se la distruzione<br />
degli alberi che forniscono loro frutti o<br />
medicinali, ma anche punti di<br />
riferimento nei loro spostamenti.<br />
Lungo le strade aperte dalle ruspe, si<br />
muovono bande di bracconieri che<br />
ripuliscono la foresta di tutta la<br />
selvaggina. Le successive ondate<br />
d'insediamenti tolgono loro la terra, la<br />
cultura ed il diritto a vivere.<br />
Le foreste danno da vivere anche a<br />
numerose popolazioni di raccoglitori,<br />
come i "seringueiros" in Amazzonia, che<br />
vivono estraendo gomma o raccogliendo<br />
noce brasiliana.<br />
L'industria del legno tropicale africano<br />
non genera ricchezza per la gente<br />
della foresta. Un esempio? I paesi<br />
africani esportatori di legno sono tra i<br />
50 paesi più poveri del mondo, sono<br />
tra i paesi a più basso indice di<br />
sviluppo umano, e il loro reddito pro<br />
capite è tra i più miserabili. Questi<br />
paesi compaiono nella lista dei Paesi<br />
poveri altamente indebitati. Mentre<br />
immense quantità di legno prezioso<br />
venivano incamminate verso l'Europa<br />
e l'Asia, debito estero dell'Africa subsahariana<br />
cresceva del 225%.<br />
Molti popoli indigeni, che da tempi<br />
immemorabili sono di casa nelle<br />
foreste, sono cacciati dai loro territori e<br />
le loro foreste vengono abbattute.<br />
Quasi mai sono consultati, e finiscono<br />
col ritrovarsi senza casa.<br />
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foreste<br />
Gli alberi<br />
"Secondo te, come sarebbe il mondo senza alberi?"<br />
Si chiede Boog, mentre sdraiato su un letto di foglie guarda incantato i<br />
frammenti azzurri di cielo che trapelano dalle fronde degli alberi.<br />
"Brutto di sicuro" risponde Elliot, ma in realta’ non riesco neppure ad<br />
immaginarmelo. Perche’ senza alberi e foreste, da dove verrebbero fiumi e<br />
ruscelli? Chi ci darebbe l'aria ricca d'ossigeno? Chi ci proteggerebbe dal<br />
deserto? No, davvero, non voglio neppure immaginare un mondo senza alberi".<br />
Ma un ronzio in lontananza disturba il filosofeggiare quieto dei nostri amici.<br />
il verso di una motosega. E questo vuol dire una cosa sola: che se non fanno<br />
qualcosa, presto l'immagine di un mondo senza alberi potrebbe diventare<br />
realta’. Quando si dice un incubo vivente in arrivo?<br />
4<br />
APPROFONDIMENTO
•<br />
FORESTE<br />
APPROFONDIMENTO<br />
4<br />
Il regno vegetale è ricchissimo di forme<br />
viventi molto diverse tra loro, dai<br />
microscopici esseri viventi alle<br />
gigantesche sequoie. La maggior parte di<br />
questi organismi presenta dei tipici<br />
organelli cellulari di forma sferica i<br />
cloroplasti, veri e propri laboratori dove<br />
l'anidride carbonica viene utilizzata per<br />
produrre nuova materia organica<br />
necessaria alla crescita e alla<br />
riproduzione della pianta. Gli alberi,<br />
hanno consistenza legnosa in ogni loro<br />
parte, escluse le foglie, sono alti oltre i<br />
5-6 metri e il tronco è la struttura di<br />
sostegno che consente di tenere molto in<br />
alto le foglie, i fiori e i frutti, così da<br />
garantire la diffusione dei semi e quindi,<br />
della specie.<br />
Immaginiamo di osservare una “fetta” di<br />
tronco. Procedendo dall'esterno verso<br />
l'interno, s'incontra la CORTECCIA, o<br />
sughero, costituita da cellule con pareti<br />
molto spesse: protegge la pianta dagli<br />
sbalzi di temperatura dall'umidità<br />
esterna e dai danni provocati dagli<br />
animali. Viene poi il FLOEMA, o libro,<br />
di colore rosato, formato da cellule di<br />
piccole dimensioni, nel quale scorre la<br />
linfa elaborata. Segue il CAMBIO, non<br />
visibile ad occhio nudo ma<br />
importantissimo: le sue cellule,<br />
dividendosi, raggiungono le altre del<br />
floema, e dello xilema che è lo strato<br />
successivo verso l'interno. Lo XILEMA, o<br />
legno, comprende a sua volta due strati,<br />
l'alburno più esterno e il durame,<br />
all'interno. L'ALBURNO è di colore<br />
chiaro e si concentrano i vasi per il<br />
trasporto della linfa grezza destinata alla<br />
crescita; ha perciò un alto grado<br />
d'umidità che lo rende appetitoso ai<br />
funghi e insetti. Il DURAME o massello,<br />
più scuro e compatto, non è altro che<br />
alburno invecchiato, in cui l'attività di<br />
trasporto della linfa è cessata; ha<br />
funzioni di sostegno ed è la parte del<br />
tronco commercialmente più richiesta,<br />
perché indenne dagli attacchi dei<br />
parassiti e ricca di sostanze che<br />
conferiscono ad ogni legno le sue<br />
particolari caratteristiche di colore e<br />
resistenza. Al centro del tronco c'è il<br />
MIDOLLO, di dimensioni variabili da<br />
specie a specie, privo di funzioni<br />
specifiche nelle piante adulte.<br />
La sezione trasversale del tronco è<br />
caratterizzata da una serie d'anelli<br />
d'accrescimento, concentrici, ognuno<br />
corrispondente ad un anno di vita.<br />
Il periodo di un anno è dunque<br />
segnalato da una striscia chiara alternata<br />
ad una striscia scura.<br />
Glossario<br />
LINFA ELABORATA<br />
Liquido organico prodotto dalla fotosintesi. Si trova<br />
soprattutto nelle foglie-nelle quali è più alto il numero di<br />
cloroplasti -a partire dalla linfa grezza. E' ridistribuito a<br />
tutta la pianta attraverso i vasi del floema.<br />
LINFA GREZZA<br />
Soluzione d'acqua e sostanze disciolte che la pianta assorbe<br />
dal terreno attraverso le radici. Convogliata nei vasi dello<br />
xilema, raggiunge le foglie,<br />
dove è usata per produrre linfa elaborata.<br />
ORGANULI CELLULARI<br />
Strutture presenti nel liquido cellulare dove avvengono<br />
importanti trasformazioni d'energia e materia,<br />
fondamentali per la sopravvivenza degli organismi.<br />
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foreste<br />
Le foreste primarie<br />
Cosa fanno Boog ed Elliot tutto l'inverno, quando fa troppo freddo<br />
per andarsene in giro per la foresta, e le notti sono lunghissime?<br />
Beh, innanzi tutto dormono davvero tanto. E poi scrivono ai loro<br />
amici animali sparsi per il mondo.<br />
Lunghe lettere scritte sulla candida corteccia di betulla, o brevi<br />
messaggi buttati giu’ su foglie dalle forme strane. I loro amici<br />
uccellini portano il messaggio d'albero in albero, poi lo danno in<br />
consegna a un uccello migratore, che lo passa a un collega<br />
transcontinentale. E cosi’ i loro messaggi attraversano deserti e<br />
oceani, portando la voce e le leggende di foreste lontanissime,<br />
tutte antiche come la stessa storia.<br />
5<br />
APPROFONDIMENTO
•<br />
FORESTE<br />
APPROFONDIMENTO<br />
5<br />
EUROPA<br />
Rare parti di foresta primaria boreale<br />
rimangono intatte in zone della<br />
Penisola Scandinava, mentre sono più<br />
abbondanti nella Russia europea, a<br />
partire dal versante occidentale dei<br />
Monti Urali. Circa 30 paesi dell'Europa<br />
occidentale e orientale sono rimasti<br />
privi di questo tipo di foreste, mentre<br />
la Finlandia e la Svezia conservano solo<br />
l'1% e il 3% rispettivamente della<br />
copertura forestale originaria.<br />
AFRICA<br />
La foresta tropicale africana si estende tra<br />
il Camerun, la Repubblica Centrafricana,<br />
il Congo Brazzaville, la Repubblica<br />
Democratica del Congo, la Guinea<br />
Equatoriale e il Gabon.<br />
AMAZZONIA<br />
La foresta vergine amazzonica si<br />
estende quasi interamente nei confini<br />
del Brasile ma tocca anche la Guyana, il<br />
Venezuela, la Colombia, il Suriname, la<br />
Guiana Francese, l'Ecuador, il Perù e la<br />
Bolivia, con una superficie più ampia<br />
dell'Europa occidentale.<br />
NORDAMERICA<br />
Qui le foreste primarie sono<br />
rappresentate da diverse associazioni,<br />
come la foresta boreale che si allunga<br />
tra Terranova e l'Alaska, le foreste<br />
pluviali temperate che si estendono<br />
sulle coste dell'Alaksa (Alaska) e del<br />
Canada occidentale e una miriade di<br />
“isole” di foreste temperate delle aree<br />
più remote. Le foreste di conifere che si<br />
trovano in questa parte di mondo,<br />
ospitano le specie più grandi e vecchie<br />
che si conoscono, ma si stima che<br />
l'odierna superficie forestale sia appena<br />
il 6% di quell'originaria.<br />
PACIFICO ASIATICO<br />
Foreste primarie tropicali sono presenti<br />
in Indonesia, Papua Nuova Guinea e<br />
nell'arcipelago delle Foreste del<br />
Paradiso. Queste sono localizzate sulle<br />
isole che si trovano tra la costa asiatica e<br />
l'Australia. Oltre alle specie sempreverdi,<br />
sono presenti quelle decidue nelle zone<br />
più aride e in quelle montane. Si stima<br />
che le foreste primarie dell'Indonesia e<br />
della Nuova Guinea siano il 35% circa<br />
di quelle originarie.<br />
SUDAMERICA<br />
La giungla temperata copre regioni del<br />
Cile meridionale e dell'Argentina e<br />
rappresenta la maggior estensione al<br />
mondo di foresta temperata primaria.<br />
Glossario<br />
BOREALE<br />
L'emisfero che si trova a nord dell'Equatore. Ma per foresta<br />
boreale, o taiga, s'intende il sistema forestale caratterizzato<br />
da una breve, calda estate e da un lungo inverno. Si trovano<br />
in Europa, Asia, Siberia e America Settentrionale, di solito<br />
tra il cinquantesimo e il sessantesimo parallelo. Sono<br />
caratterizzate da una prevalenza di conifere come pini,<br />
abeti, larici, e alcune latifoglie resistenti al freddo, come le<br />
betulle e i pioppi Due terzi delle foreste boreali si trovano in<br />
Siberia. A causa del freddo, la crescita degli alberi è molto<br />
lenta, ed è altrettanto lenta la rigenerazione dopo il taglio.<br />
DECIDUE o CADUCIFOGLIE<br />
Piante che perdono le foglie durante periodi d'avversità<br />
climatiche. Questo fenomeno è più frequente nelle foreste<br />
delle aree temperate, caratterizzate da un equilibrio tra la<br />
stagione calda e la stagione fredda.<br />
RUSSIA ASIATICA<br />
Questo territorio occupa 1/3 circa del<br />
continente asiatico, con un'estensione di<br />
663 milioni d'ettari, pari a 2/3 circa degli<br />
Stati Uniti. Il 45% dell'intero territorio è<br />
coperto da foreste, che vanno dalla zona<br />
artica nord-orientale alle regioni<br />
subtropicali lungo il corso dei fiumi<br />
Amur e Ussuri nella zona meridionale.<br />
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foreste<br />
Non tutti i messaggi che Boog ed Elliot ricevono dai loro<br />
amici sparsi per il mondo, sono lieti. Certo, le buone<br />
notizie non mancano, un cucciolo nato al giaguaro,<br />
un nuovo ramo di corna per il cervo delle Ande, ma arrivano anche<br />
informazioni preoccupanti.<br />
"La nostra foresta scompare di giorno in giorno! - scrive l'orango<br />
dall'Indonesia - Non sappiamo piu’ dove andare ad abitare! Se continua cosi’<br />
non avremo piu’ figli e sara’ la fine della nostra famiglia".<br />
"La nostra casa cammina sui camion - gli fa eco la tigre siberiana, ma non e’<br />
una roulotte. Sono i nostri alberi che se ne vanno tronco dopo tronco,<br />
verso le grandi cartiere oltre confine!"<br />
No, non sono lamentele. Queste sono richieste d'aiuto. Perche’ l'amicizia serve<br />
proprio a questo, ad aiutarsi nel momento del bisogno. Per questo Boog ed<br />
Elliot hanno deciso di informarsi a fondo su quello che sa succedendo alle<br />
foreste del pianeta. E hanno scoperto una vera e propria catastrofe in arrivo,<br />
ma hanno trovato anche tante soluzioni. Ora cercano nuovi amici che li<br />
aiutino nel loro viaggio e nell'impresa in cui si sono cacciati: salvare le grandi<br />
foreste primarie del pianeta!<br />
6<br />
DENUNCIA<br />
Foreste a rischio
•<br />
FORESTE<br />
DENUNCIA<br />
6<br />
L'80% delle grandi aree originarie di<br />
foresta è stato praticamente distrutto.<br />
Il restante 20% è essenziale per la<br />
sopravvivenza di specie animali e<br />
vegetali, alcune delle quali ci sono<br />
ancora sconosciute.<br />
Queste foreste primarie, sono ancora<br />
abbastanza vaste da assicurare la<br />
sopravvivenza a tutte le specie animali e<br />
vegetali, anche a quelle che per vivere<br />
hanno bisogno di un territorio molto<br />
ampio. Qui da millenni vivono animali e<br />
piante che non sono mai stati disturbati<br />
dalla presenza umana.<br />
Ottomila anni fa le foreste si<br />
stendevano su vaste aree del pianeta.<br />
Oggi ne abbiamo perso la meta’, e solo un quinto<br />
sussiste ancora su vaste aree.<br />
La distruzione marcia ad una velocità<br />
impressionante: ogni giorno sono<br />
distrutti circa 350 chilometri quadrati<br />
di foreste del nostro pianeta. Ogni due<br />
secondi un'area di foresta grande<br />
quanto un campo di calcio è distrutta.<br />
Dove scompare la foresta, scompaiono<br />
anche gli animali e le piante che la<br />
abitano. Possiamo quindi parlare di<br />
una vera e propria crisi globale delle<br />
foreste. Ovunque sulla terra, le ultime<br />
foreste millenarie sono minacciate.<br />
Chi distrugge le foreste? E perchè?<br />
Alberi secolari sono abbattuti per farne<br />
legno o cellulosa, per l'industria del<br />
mobile o della carta. Intere foreste sono<br />
date alle fiamme per farne immensi<br />
pascoli o piantagioni. Che si tratti di<br />
taglio a raso o taglio selettivo - i metodi<br />
di distruzione, sono diversi - il risultato<br />
è sempre lo stesso: ambienti naturali<br />
d'incalcolabile ricchezza biologica<br />
vengono trasformati in paesaggi lunari.<br />
Popoli indigeni, animali e piante sono<br />
vittime d'interessi economici che non si<br />
fermano di fronte a nulla. Le foreste e i<br />
loro abitanti hanno bisogno d'aiuto.<br />
Cambiare dipende anche da noi.<br />
Le attività distruttive dell'industria del<br />
legno sono solo il primo anello di una<br />
lunga catena di distruzione: le strade da<br />
esse costruite nel cuore della foresta,<br />
consentono l'accesso a nuovi<br />
insediamenti, a successive ondate di<br />
abbattimenti, alla caccia su vasta scala<br />
di specie rare, che sta minacciando di<br />
estinzione i grandi primati.<br />
Discorsi e dichiarazioni non aiutano le<br />
foreste... servono azioni concrete.<br />
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foreste<br />
Riusciranno i nostri eroi a salvare le grandi foreste primarie del<br />
pianeta? Noi crediamo di si’. Infatti, ci sono un mucchio di strumenti<br />
per poter proteggere le foreste. Non solo la creazione di aree<br />
protette (quella e’ una decisione dei politici, anche se un po' di pressione<br />
da parte nostra puo’ sempre aiutare!). E come? Boog ed Elliot sembrano avere le idee chiare:<br />
"Beh, tanto per cominciare trovando un modo per "usare" meno foresta. Le foreste vengono<br />
abbattute per fabbricare carta? E allora noi da oggi useremo carta riciclata, ossia<br />
fabbricata con carta vecchia, cosi’ non servira’ abbattere nuovi alberi."<br />
"E poi -aggiunge Elliot - abbiamo saputo che esiste un modo per prendere il legno dalla foresta<br />
senza farle male. Proprio vero! Si chiama certificazione FSC. Sembra una parolaccia, e invece<br />
un'autentica parola magica! Infatti, significa che chi prende il legno si impegna ad essere molto<br />
ma molto attento alla vita della foresta, a non disturbarla. Certo, il legno prelevato alla<br />
fine sara’ un pochino di meno, ma la foresta resta intatta: ne vale la pena! Si tratta di<br />
imitare i fenomeni che avvengono comunemente in natura, che so, un albero che cade, quando c'e’<br />
troppa neve, o un fulmine in un giorno di pioggia. Tutta quest'operazione e’ controllata da<br />
ispezioni accurate, per evitare che qualcuno faccia il furbo, che dica una cosa e ne faccia<br />
poi un'altra. E alla fine, questo legno certificato viene marcato e tenuto separato dal legno<br />
normale (che non si sa come e’ stato tagliato), in modo che noi possiamo riconoscerlo<br />
e sceglierlo! e’ piu’ bello sedersi su una sedia di legno sapendo che nessuna foresta<br />
e’ stata distrutta per fabbricarla, e che tutti gli animali sono ancora la’, che saltellano<br />
di ramo in ramo, a caccia di noci.<br />
7<br />
SOLUZIONI<br />
La certificazione FSC
•<br />
FORESTE<br />
SOLUZIONI<br />
7<br />
Il legno può essere un materiale<br />
prezioso. È ecologico, caldo, naturale.<br />
Un unico dubbio: da dove viene? Cosa è<br />
stato distrutto per portarlo fino a noi?<br />
Quante volte abbiamo sentito dire<br />
"proteggere le foreste vuol dire<br />
rinunciare per sempre ad usare il legno".<br />
Ma non è affatto vero.<br />
La buona notizia è che non tutto il legno<br />
proviene dalla distruzione delle foreste.<br />
Anzi, una foresta gestita bene continuerà<br />
a produrre legno per sempre. Una foresta<br />
distrutta invece smette di darci legno.<br />
Certo, dovremmo evitare di comprare<br />
legno che viene da preziose foreste<br />
incontaminate, da alberi centenari, da<br />
ecosistemi fragili. Eppure produrre legno<br />
senza danneggiare la foresta è possibile.<br />
Si tratta di "imitare" processi che<br />
avvengono comunemente nelle foreste<br />
naturali: piccoli incendi, cadute naturali<br />
eccetera. Questi fenomeni, se non sono<br />
troppo diffusi, contribuiscono alla<br />
crescita della foresta e alla sua<br />
diversificazione. Ma non bisogna<br />
esagerare: il legno certificato FSC<br />
garantisce che la foresta è stata gestita<br />
correttamente e che non subirà alcun<br />
danno dall'estrazione di legno.<br />
Forest Stewardship Council (FSC) buono<br />
per il bosco e buono per gli uomini<br />
Forest Stewardship Council (FSC)<br />
significa Consiglio per la Gestione<br />
Forestale Sostenibile ed è<br />
un'organizzazione internazionale<br />
indipendente e senza scopo di lucro<br />
fondata da un gruppo di associazioni<br />
ambientaliste tra cui <strong>Greenpeace</strong>,<br />
rappresentanze di popoli indigeni,<br />
sindacati, industrie del legno, scienziati e<br />
tecnici forestali per creare un'alternativa<br />
alla distruzione delle foreste: la<br />
certificazione.<br />
Il logo FSC identifica i prodotti<br />
in legno proveniente da foreste<br />
gestite in modo responsabile secondo<br />
i rigorosi riferimenti ambientali,<br />
sociali ed economici del Forest<br />
Stewardship Council.<br />
Questa certificazione avviene secondo<br />
procedure ben definite, trasparenti<br />
e verificabili sul campo, elaborati<br />
insieme da centinaia di rappresentanti<br />
di tutti i settori sociali, economici<br />
e ambientali interessati alla gestione<br />
delle foreste nel mondo.<br />
Il FSC dimostra che il mercato può<br />
cambiare le cose. Chi vuole ora<br />
comprare legno certificato, incontra ora<br />
l'offerta di produttori forestali capaci di<br />
gestire le foreste mantenendo la<br />
biodiversità e portando reali benefici alle<br />
comunità locali.<br />
Già oggi circa 30 milioni d'ettari di<br />
foreste in 56 paesi ed oltre 2.200 aziende<br />
nel mondo sono certificati FSC per la<br />
buona gestione forestale.<br />
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foreste<br />
il giornale<br />
delle foreste<br />
I record<br />
delle foreste<br />
obiettivo<br />
Apprendere parti<br />
dell'ecosistema foreste nelle<br />
sue specificita’, diventare<br />
“giornalisti per le foreste”<br />
e dar vita a “Il Giornale<br />
delle foreste”.<br />
eta’<br />
10-14<br />
8<br />
elaboriamo<br />
Dividetevi in gruppi di lavoro<br />
(3 persone ciascuno).<br />
L'insegnante vi consegnerà un tema o<br />
singole domande sulle foreste.<br />
Tramite questi, sviluppate un<br />
elaborato scritto o un articolo e riportatelo<br />
sul “Giornale delle foreste”.<br />
E' possibile usare il libro di testo<br />
o le schede di conoscenza di questo<br />
<strong>kit</strong> per aiutarsi.<br />
Un'ottima idea è quella di pubblicare il<br />
vostro giornale per poi consegnarlo ad<br />
amici, genitori e insegnanti.<br />
Questa attività vi permette di abituarvi ad<br />
elaborare pensieri e risposte su argomenti<br />
di cui molte persone non conoscono le<br />
soluzioni e che grazie a voi potrebbero<br />
conoscere e imparare ad affrontare.
•<br />
FORESTE<br />
ELABORIAMO<br />
8 Riflettici su<br />
Tabella<br />
di lavoro<br />
Dividetevi in piccoli gruppi di lavoro<br />
dopo aver letto le schede di conoscenza e<br />
approfondimento del Kit<br />
e scrivi!<br />
obiettivo<br />
Il gioco consiste nel<br />
rispondere alle domande della<br />
“tabella di lavoro” riportata<br />
di seguito. Il primo gruppo<br />
che completa le risposte<br />
correttamente, e’ il vincitore<br />
eta’<br />
10-14<br />
Cosa identifica il logo FSC?<br />
❏ Le iniziali di una compagnia del legno<br />
❏ Una marca di dentifricio<br />
❏ Una gestione forestale sostenibile<br />
Cosa si intende per foreste primarie?<br />
❏ Le prime foreste ad essere state<br />
visitate dall'uomo.<br />
❏ Le foreste arrivate prime nei<br />
guinness dei primati.<br />
❏ Foreste sviluppatesi spontaneamente<br />
nel corso dei millenni.<br />
Come si chiamano gli organelli<br />
presenti nelle foglie?<br />
❏ Corteccia<br />
❏ Linfa<br />
❏ Cloroplasti<br />
Dove vive il Giaguaro?<br />
❏ Nella taiga siberiana<br />
❏ Nelle foreste dell'America<br />
❏ Nelle foreste costiere canadesi<br />
La piu’ grande foresta del mondo<br />
si trova:<br />
❏ In Amazzonia<br />
❏ In Siberia<br />
❏ In Africa<br />
Ogni due secondi muore una parte<br />
di foresta quanto:<br />
❏ L’aula della vostra classe<br />
❏ Un campo di calcio<br />
❏ Un campo di tennis<br />
L'Hemul delle Ande ha delle strane:<br />
❏ Corna<br />
❏ Zampe<br />
❏ Orecchie<br />
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foreste<br />
obiettivo<br />
Per crescere le piante<br />
hanno bisogno di luce solare.<br />
Con quest'esperimento<br />
scopriremo che e’ vero.<br />
eta’<br />
8-14<br />
piante<br />
affamate<br />
9<br />
FORESTA<br />
IN CLASSE<br />
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
5<br />
Prendete dei tovagliolini, bagnateli bene e<br />
spargeteci sopra alcuni semini.<br />
Infilate tutto in un sacchetto chiudetelo e<br />
mettetelo su un davanzale soleggiato<br />
Nel frattempo riempite due vasetti di<br />
sabbia.Mescolate terra e compost e<br />
riempite gli altri due vasetti<br />
Metteteli su una teglia e aggiungete acqua<br />
fino a 1 cm d'altezza.<br />
In ogni vasetto piantate due germogli<br />
(saranno ormai cresciuti nei vostri<br />
tovagliolini!)<br />
Mettete la teglia in un luogo assolato e<br />
innaffiate i vasi ogni 3 4 giorni.<br />
Nei vasetti di sabbia sono quasi assenti le<br />
sostanze nutritive in quelli pieni di terra e<br />
compost sono invece abbondanti.<br />
Quale terreno preferiscono i vostri semini?
•<br />
FORESTE<br />
Per iniziare:<br />
1<br />
FORESTA<br />
9<br />
IN<br />
CLASSE<br />
A caccia<br />
di sole…<br />
Prendete una scatola di cartone<br />
e ritagliate un buco su uno dei lati.<br />
obiettivo<br />
Per crescere le piante<br />
hanno bisogno di luce solare.<br />
Con quest'esperimento<br />
scoprirete che e’ vero.<br />
eta’<br />
8-14<br />
2<br />
Chiudete la pianta nella scatola<br />
e mettetela sul davanzale.<br />
3<br />
Innaffiate due volte a settimana.<br />
Dopo qualche giorno toglietela<br />
dalla scatola e osservate.<br />
4<br />
Si piega verso il sole? E' affamata di luce!<br />
Ora mettetela in una scatola<br />
con un buco in un'altra posizione.<br />
Cosa succede?<br />
obiettivo<br />
Attraverso quest'esperimento<br />
si puo’ osservare come le<br />
piante acquatiche cosi’ come<br />
quelle terrestri alla<br />
presenza di luce solare<br />
liberano ossigeno.<br />
eta’<br />
10-14<br />
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
5<br />
…e di<br />
ossigeno<br />
Riempite d'acqua una bacinella<br />
Ponete alcuni rametti in un vaso<br />
di vetro e riempitelo d'acqua.<br />
Chiudete l'imboccatura del vaso<br />
con una cartolina e capovolgetelo<br />
tenendo la mano sul cartoncino.<br />
Immergete tutto nella bacinella.<br />
Togliere la cartolina ed esponete la<br />
bacinella alla luce del sole.<br />
Che cosa succede?<br />
Sulle foglie compaiono delle bollicine<br />
d'aria (sono piene d'ossigeno)che salgono<br />
verso la superficie. Data la trasparenza<br />
dell'ossigeno questa funzione delle foglie<br />
è visibile solo nell'acqua.<br />
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foreste<br />
Agisci!<br />
Stand informativo<br />
per le foreste<br />
Montate un banchetto informativo (potete<br />
utilizzare un banco della classe su cui sistemerete<br />
del materiale informativo). I vostri compagni<br />
diventeranno curiosi se c'è qualcosa da vedere o da<br />
fare; per esempio se lo stand delle foreste è molto<br />
colorato o ha un bello striscione ed offerte<br />
allettanti. Ecco alcune idee che potete usare:<br />
Mettere una cassetta con suoni della foresta<br />
e di una motosega;<br />
obiettivo<br />
Azioni informative<br />
sulle foreste e giornate<br />
dedicate ai progetti.<br />
eta’<br />
10-14<br />
10<br />
attivita’<br />
Appendere su una corda per stendere i panni,<br />
un panno di un bel verde intenso con animali di<br />
stoffa e fiori di carta;<br />
Travestirvi e truccarvi da alberi o da animali della<br />
foresta (rane, leopardi, renne, tigri, orsi, uccelli<br />
del paradiso, gorilla…). Basta ritagliare delle<br />
sagome di cartone e verniciarle con le tempere.<br />
Prendere magliette e dipingetele e pitturarle o<br />
stamparle con disegni della foresta;<br />
Costruire delle sculture con materiali e oggetti di<br />
legno della foresta (per esempio carta igienica e<br />
riviste) e metterci accanto una scritta: "io una<br />
volta ero un albero della foresta";<br />
Dipingere una carta del mondo su uno striscione<br />
per lo stand con le zone di foresta e gli animali;<br />
Disegnare cartoline postali con disegni della<br />
foresta: farne più copie e metterli in bella vista<br />
nello stand della foresta (ad esempio come<br />
premio per un quiz sulla foresta).<br />
Verifica dello zainetto<br />
amico delle foreste.<br />
Ottima azione da fare la mattina poco prima<br />
dell'inizio della scuola o durante l'intervallo:<br />
travestitevi da animali della foresta oppure<br />
mettetevi delle tute con la scritta : "Pattuglia<br />
Forestale" (le tute potete trovarle nei negozi di<br />
articoli da costruzioni. Molto più economico è<br />
una fascetta sul braccio, dipinta in casa).<br />
Cominciate a parlare con insegnanti e studenti e<br />
chiedetegli di farvi ai loro zaini. Poi con l'aiuto di<br />
una lista "Zaino amico della foresta" fate il<br />
controllo chi ha una buona media avrà una<br />
"ricompensa forestosa"
•<br />
FORESTE<br />
ATTIVITA’<br />
10<br />
Teatro vivo:<br />
cura intensiva per una<br />
foresta malata.<br />
Costruite una capanna di arbusti nell'aula magna.<br />
Accanto ad una targa con la scritta "cura intensiva per<br />
la foresta morente" alcuni studenti travestiti da medici<br />
operano un albero di cartapesta. Insegnati studenti e<br />
genitori curiosi vengono trascinati nella capanna che<br />
in realtà è uno stand informativo, dove vengono messi<br />
a conoscenza sulla "Scuola della foresta" e viene<br />
spiegato loro come ognuno può contribuire.<br />
Importante: Quando il vostro progetto è terminato<br />
mandate a <strong>Greenpeace</strong> i lavori di cui vi riuscite a<br />
separare. Degli altri mandateci la foto!<br />
E ancora..<br />
Per chi conosce un guardaboschi:<br />
fatevi dare una fetta di un tronco e dipingetela.<br />
Forse vi potrà dare anche un piccolo tronco da<br />
dipingere per farne un Totem.<br />
Costruire degli animali con carta pesta<br />
o legno di scarto, mettendoli insieme segandoli.<br />
Dipingere con colori allegri e metterli come<br />
elemento di attrazione.<br />
Disegnare i contorni di un'immagine della foresta<br />
con animali su un lenzuolo (aiutandovi con<br />
un proiettore per lucidi) e colorarlo insieme<br />
agli studenti.<br />
Costruire un Totem con scatole di cartone<br />
ammucchiate una sull'altra e colorarlo insieme:<br />
i cartoni delle scarpe vanno benissimo, ed i negozi<br />
spesso sono felici di liberarsene.<br />
Fare un'inchiesta tra gli insegnati. Ad esempio:<br />
"che carta utilizza?" "Trova giusto che le foreste<br />
vengano distrutte per fare carta?", eccetera.<br />
I risultati vengono poi pubblicati allo stand.<br />
Potete farlo anche con i vostri compagni.<br />
Decorare una parete di legno o un cartone con<br />
animali della foresta, e aggiungere degli slogan.<br />
Tagliate un buco per la testa e fateci mettere i<br />
vostri compagni e fotografateli. Mandate le foto a<br />
<strong>Greenpeace</strong> (http: //www.greenpeace.it/kids).<br />
Albero informativo<br />
sulla foresta<br />
Fare un albero cavo con carta pesta, dipingetelo per poi<br />
affiggervi le informazioni sulla foresta o sullo stato del<br />
vostro progetto nella scuola e piazzarlo nell'aula magna.<br />
Fate una pausa in mezzo<br />
alla foresta<br />
Travestiti da animali della foresta potete portare nella<br />
vostra pancia dei biscotti o dei dolci, ispirati alla vita nelle<br />
foreste, assieme informazioni sul vostro progetto. Chi si<br />
dichiara pronto a collaborare e riempie il questionario di<br />
"Ambasciatore delle foreste" avrà un dolce.<br />
Piazzisti<br />
Esporre nello stand informativo carta ecologica e carta<br />
"cattiva". Annunciare come un piazzista vantaggi e<br />
svantaggi (per la foresta e per il produttore). Quando<br />
parlate della carta bianca mettetevi gli occhiali da sole<br />
e dite: "La carta degli imbroglioni acceca". Spiegate ai<br />
vostri compagni curiosi cosa c'entra la carta con la<br />
distruzione della foresta, e che cosa possono fare loro<br />
per contribuire.<br />
Spettacolo della<br />
foresta. Titolo: "Fuga<br />
degli animali"<br />
Costruitevi dei costumi della foresta o degli animali.<br />
Negli intervalli o durante le giornate di progetto<br />
attraversate la scuola, distribuite volantini e informate<br />
tutti: "Noi animali della foresta stiamo perdendo la<br />
nostra casa. Per favore aiutateci, e partecipate<br />
all'azione Scuola per la Foresta!" Informate i vostri<br />
compagni circa i vostri obiettivi e le possibilità di<br />
partecipare al progetto.<br />
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foreste<br />
Ma davvero?<br />
obiettivo<br />
Riflettere sugli<br />
argomenti appresi<br />
attraverso le schede<br />
di questo modulo.<br />
eta’<br />
10-14<br />
Ma lo sai che...?<br />
11<br />
TEST<br />
L'80 per cento delle grandi foreste<br />
primarie è già stato distrutto?<br />
Le poche foreste primarie rimaste<br />
vengono deforestate con metodi illegali<br />
o distruttivi (taglio a raso)?<br />
Più della metà degli animali e delle<br />
piante della terra vivono nelle foreste<br />
tropicali e scompariranno con loro?<br />
Con la deforestazione scompaiono per<br />
sempre anche i popoli che le abitano e<br />
le loro antiche culture, lingue, religioni?<br />
Con la distruzione delle foreste<br />
cambia il clima?<br />
Preziosissimi alberi millenari delle<br />
foreste vergini vengono abbattuti per<br />
farne prodotti di basso valore,<br />
come compensato e carta igienica?<br />
Di molte delle grandi aree di foresta<br />
non si sa neppure a chi appartengano<br />
e chi le stia sfruttando?<br />
La maggior parte delle foreste tropicali<br />
viene distrutta dalla fame di carta e di<br />
legno dei paesi più ricchi del mondo?<br />
Se le foreste vengono ancora usate come è<br />
accaduto finora, i poveri saranno sempre<br />
più poveri, e i ricchi sempre più ricchi?<br />
Distruggiamo molte più foreste di quante<br />
ne possano ricrescere, e le poche leggi che<br />
le proteggono non vengono rispettate?<br />
Molte foreste millenarie vengono distrutte<br />
per far posto alle piantagioni?<br />
La maggior parte delle piantagioni sono<br />
gestite in modo tale che creano molti più<br />
danni di quanti non ne risolvano<br />
(erosione del suolo, prosciugamento della<br />
falda acquifera, disturbo concorrenza alle<br />
specie native ecc).
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africa<br />
Il cuore verde<br />
Boog ed Elliot non credono ai loro occhi,<br />
lo spettacolo che hanno di fronte e’ meraviglioso.<br />
Alberi giganteschi sostengono il cielo, grandi uccelli azzurri volteggiano<br />
sbattendo le ali (Flap-flap-flap!).<br />
I due amici si inoltrano nella foresta alla ricerca del<br />
loro amico elefante.<br />
"Ma non ci saranno pericolosissime tigri?" Domanda Boog preoccupato.<br />
"Ma no, intanto la tigre e’ amica nostra. E poi la incontreremo<br />
in Asia, mica vive in Africa".<br />
"Pero’ il leone si’ che vive in Africa. L'ho visto nei film di Tarzan!"<br />
"e’ vero, ma si sono sbagliati. Infatti, il leone vive nella savana,<br />
in questa foresta non si e’ mai visto. Invece, chi vedremo, e molto presto,<br />
e’ il nostro amico elefante di foresta!"<br />
1<br />
DESCRIZIONE
•<br />
AFRICA<br />
DESCRIZIONE<br />
1<br />
La Foresta Africana, si estende attraverso<br />
il Camerun, Repubblica Centroafricana,<br />
Congo Brazzaville, Repubblica<br />
Democratica del Congo,Guinea<br />
Equatoriale e Gabon.<br />
La sua estensione è seconda solo alla<br />
Foresta pluviale Amazzonica ed è la<br />
regione più ricca di specie di tutta<br />
l'Africa. La foresta africana del Bacino del<br />
Congo è meravigliosamente ricca.. ospita<br />
oltre 1000 Specie di uccelli e 400 Specie<br />
di mammiferi, molti dei quali non si<br />
trovano in nessun altro luogo del pianeta.<br />
Queste foreste sono particolarmente fitte<br />
e ricche di specie vegetali proprie di<br />
regioni a clima caldo con piogge<br />
abbondanti in tutte le stagioni.<br />
Queste regioni forestali forniscono una<br />
gran quantità d'ossigeno.<br />
Il massiccio disboscamento a cui sono<br />
sottoposte le foreste pluviali provoca<br />
quindi conseguenze molto gravi non<br />
solo per le popolazioni locali, ma anche<br />
per l'intera umanità, perché si riduce un<br />
vero e proprio "polmone della Terra”.<br />
al cinema dal 7 dicembre<br />
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africa<br />
L'elefante di foresta<br />
"E infatti eccolo, e’ la!!"<br />
Nel mezzo di una radura circondata da alberi altissimi, il nostro<br />
amico elefante sta avvisando i suoi compagni del pericolo<br />
imminente.”Sapevo che li avrei trovati tutti qui! -spiega Boog<br />
ad Elliot- infatti noi elefanti andiamo pazzi per l'acqua salata<br />
di queste pozze. La verdura che mangiamo e’ senza sale, lo sapete,<br />
e quindi integriamo i sali in questo modo. Guarda la’ quella e’ la zia<br />
Trudy, che bello ha un cucciolo! L'ultima volta che l'ho vista<br />
e’ stato 5 anni fa. Noi elefanti viaggiamo tutto il tempo,<br />
ma poi torniamo sulle stesse strade.”Abbiamo proprio una memoria<br />
da elefanti!!” He he he!<br />
2<br />
ANIMALI
•<br />
AFRICA<br />
ANIMALI<br />
2<br />
L'Elefante di foresta (Loxodonta<br />
africana cyclotis) vive nelle foreste<br />
pluviali dell'Africa. È una sottospecie<br />
più piccola dell'elefante africano<br />
(Loxodonta africana africana) che vive<br />
nell'Africa occidentale e centrale.<br />
È più piccolino, perchè deve muoversi<br />
in mezzo agli alberi (se fosse grosso<br />
grosso non ci passerebbe).<br />
Questo animale ha enormi orecchi che<br />
oltre ad assicurargli un udito molto fine<br />
sono anche utili per la dispersione di<br />
calore. La struttura fisica presenta<br />
diverse differenze con il parente<br />
asiatico. Le dimensioni sono più<br />
piccole, le orecchie di forma rotonda e<br />
la proboscide presenta due “dita”,<br />
le quali odorano, tastano tirano via<br />
foglie ed erba. Le zanne che sono gli<br />
incisivi superiori allungati, sono molto<br />
grandi e nei maschi superano il metro e<br />
mezzo di lunghezza. Il suo nome<br />
scientifico "Loxodonta" significa in<br />
greco "dente obliquo" e si riferisce<br />
proprio a queste poderose appendici.<br />
Gli elefanti nutrono un sentimento<br />
molto forte per la famiglia. Essi<br />
osservano con simpatia i piccoli che<br />
con agili movimenti si danno la caccia,<br />
si azzuffano e sgambettano. Gli elefanti<br />
appena nati inclinano la proboscide<br />
lateralmente per succhiare con le<br />
labbra il latte della mamma. Da quando<br />
è stato proibito il commercio delle sue<br />
zanne per ricavarne l'avorio, la<br />
maggiore minaccia per elefante viene<br />
dalla distruzione delle foreste che abita.<br />
La caccia rappresenta un pericolo,<br />
favorita dall'apertura di strade nel cuore<br />
della foresta, costruite per portare via i<br />
tronchi, utilizzate anche da bande<br />
organizzate di bracconieri, che possono<br />
così raggiungere rapidamente anche<br />
aree remote.<br />
Nella Foresta Africana vivono anche<br />
tanti altri animali. Tra cui i nostri<br />
quattro più vicini parenti del regno<br />
animale:i grandi primati. Delle cinque<br />
specie di grandi Scimmie, solo l'Homo<br />
Sapiens cioè noi -non rischia<br />
l'estinzione. Tre delle altre - il Gorilla,<br />
lo Scimpanze’ e il Bonobo, dipendono<br />
dalle foreste pluviali africane (resta<br />
l'Orango, delle foreste asiatiche). Altri<br />
animali della foresta sono l'okapi<br />
animale di medie dimensioni che<br />
assomiglia alla giraffa per le strisce<br />
bianche orizzontali sulle zampe nere.<br />
La loro lingua è talmente lunga che è<br />
l'unico mammifero in grado di leccare<br />
le proprie orecchie.<br />
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africa<br />
I "Pigmei"<br />
“Ah! Che caldo, che sete…<br />
ci vorrebbe un po' di frutta fresca!”<br />
“Vuoi una banana? L'ho raccolta proprio ora dall'albero.”<br />
“Mmmh … buona… ma… la senti anche tu questa voce? La’ dietro<br />
quel grande albero, c'e’ qualcuno che parla”<br />
Improvvisamente di fronte a loro compare una figura minuta,<br />
un bambino con la pelle color cappuccino.<br />
"Che ci fa tutto solo nella foresta? Si e’ perso? Allora dobbiamo<br />
aiutarlo” “No, non ti preoccupare: e’ un ragazzo “Pigmeo”- spiega<br />
l'elefante - abita nella foresta e ne custodisce ogni segreto<br />
da generazioni e generazioni. Come farebbe a perdersi?"<br />
"Ciao, io mi chiamo Elliot, e questo e’ il mio amico Boog.<br />
Che ne dici di fare amicizia?<br />
3<br />
POPOLI
•<br />
AFRICA<br />
POPOLI<br />
3<br />
Circa 12 milioni di persone abitano le<br />
foreste africane, tra cui i “Pigmei”, per i<br />
quali la foresta è dimora, cibo, medicina,<br />
oltre che cultura e vita spirituale.<br />
Sono molto probabilmente la<br />
popolazione più antica che abiti le<br />
foreste equatoriali e tropicali africane.<br />
Le popolazioni “Pigmee” sono<br />
distribuite lungo tutta la zona tropicoequatoriale<br />
di questi stati: Camerun,<br />
Repubblica Centro-Africana, Gabon,<br />
Repubblica del Congo (capitale:<br />
Brazzaville), Repubblica Democratica<br />
del Congo (ex Zaire, capitale:<br />
Kinshasa), EST Uganda e EST Ruanda<br />
(regione del massiccio del Ruwenzori e<br />
dei vulcani che delimitano il confine<br />
tra Uganda e Ruanda e la Repubblica<br />
Democratica del Congo).<br />
Alcune popolazioni “Pigmee”sono:<br />
BAKA (Camerun), BABINGA (Gabon),<br />
BAMBUTI-BASHWA-BAEFE, BAPOO,<br />
BALESE (Repubblica Democratica del<br />
Congo), BATWA (Uganda e Ruanda),<br />
Il nome di “Pigmeo” deriva dalla parola<br />
greca "pygmâios" = alto un cubito, cioè<br />
piccolo. Infatti gli uomini sono alti in<br />
media 140cm e le donne 130cm.<br />
Vivono in villaggi di capanne, mentre<br />
nella stagione della caccia migrano per<br />
alcuni mesi, costruendo degli<br />
accampamenti fatti di piccoli igloo di<br />
foglie e rami.<br />
Ogni villaggio è composto di 15-20<br />
capanne. In ogni capanna vive una<br />
famiglia composta in media da: papà,<br />
mamma e almeno 4 figli. Vi sono anche<br />
capanne adibite a diversi usi: tribunali,<br />
scuola, incontri per racconti popolari e<br />
talvolta anche per ospiti di passaggio.<br />
Le capanne sono costruite con rami o<br />
alberelli e con specie d'alberi resistenti<br />
alle termiti. All'interno delle capanne<br />
non è presente nessun mobile e il letto<br />
si riduce a due grandi foglie di banano<br />
a terra. I vestiti sono appesi alle liane<br />
tese tra i pali dei muri.<br />
Si procurano il cibo direttamente dalla<br />
foresta attraverso la caccia, la pesca e la<br />
raccolta dei prodotti spontanei. Dalla<br />
foresta i “Pigmei” traggono tutto ciò<br />
che è necessario per soddisfare i propri<br />
bisogni quotidiani.<br />
Lo strumento di caccia che utilizzano è<br />
l'arco con frecce di legno imbevute di<br />
veleno vegetale. I frutti sono raccolti<br />
quotidianamente dalle donne, uomini e<br />
bambini. Si raccolgono funghi, radici,<br />
erbe e frutti selvatici, piccoli animali e<br />
insetti commestibili.<br />
La giornata ha inizio al canto del gallo<br />
verso le 5:30 del mattino. Il primo a<br />
svegliarsi è il capo villaggio che<br />
accende il fuoco da una brace al centro<br />
del villaggio. Una volta che tutti si sono<br />
alzati mangiano il pasto rimasto della<br />
sera precedente e la giornata ha inizio.<br />
Le donne alla ricerca di frutta nella<br />
foresta, gli uomini a caccia o pesca, altri<br />
con il capo e altri ancora rimangono al<br />
villaggio a rammendare le reti di caccia<br />
o a confezionare archi frecce o lance.<br />
Di tanto in tanto mangiucchiano una<br />
banana,o una radice di manioca<br />
arrostita, ma il vero pranzo è alla sera,<br />
tra le 18:00 e le 19:00.<br />
Dopo cena le donne si preparano per le<br />
danze dipingendosi il viso con il succo<br />
della frutta, mentre gli uomini<br />
occupano il tempo libero con il gioco<br />
del pallone insieme a bambini e ragazzi.<br />
Alla sera dopo aver mangiato, passano<br />
il tempo insieme intorno al fuoco.<br />
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africa<br />
La vegetazione<br />
“Mamma mia che caldo…<br />
sembra di stare dentro una serra.”.<br />
"Macche’ serra, pare una sauna. Sono tutto sudato. E poi ad ogni passo bisogna<br />
scavalcare un tronco una liana o un cespuglio. Non ce la faccio proprio piu’!"<br />
"Pero’, quando si dice foresta millenaria… Questa foresta invece ha milioni di<br />
anni. Milioni di anni… Riesci a immaginartelo? I resti dei primi uomini<br />
(Australopiteco, si chiamava) sono stati trovati proprio in Africa.<br />
Non qui, ma in Etiopia. Anche li’ milioni di anni fa un tempo era pieno di foreste,<br />
poi quella regione e’ diventata secca, e quei primi uomini hanno dovuto<br />
adattarsi alla savana, e sono diventati nomadi. Alla fine, cammina cammina,<br />
hanno colonizzato tutto il mondo."<br />
"Si’, e a momenti non colonizzavano anche la nostra foresta… Li abbiamo<br />
cacciati via giusto in tempo!"<br />
4<br />
APPROFONDIMENTO
•<br />
AFRICA<br />
APPROFONDIMENTO<br />
4<br />
Nella foresta africana prosperano alberi<br />
giganti fornitori di preziosi legni come<br />
ad esempio il sapelli ed il mogano<br />
africano (Meliacee). Altre forme vegetali<br />
proprio delle foreste sono le epifite.<br />
Le liane si sviluppano enormemente in<br />
altezza avvolgendo gli alberi e svolgendo<br />
in tal modo un importante azione nel<br />
sostenerli che avendo radici molto corte<br />
sfruttano le liane come ancore. Queste<br />
foreste tropicali sono ecosistemi<br />
organizzati in strutture stratificate. Il<br />
gradiente luminoso che si sviluppa in<br />
questa struttura consente la formazione<br />
di numerose nicchie ecologiche occupati<br />
da differenti gruppi faunistici.<br />
Glossario<br />
BIODIVERSITÀ<br />
L'insieme delle forme di vita sulla Terra, di tutte le specie animali e vegetali.<br />
ECOSISTEMA<br />
Sistema costituito da una comunità e dall'ambiente circostante<br />
con cui si vengono a creare delle interazioni.<br />
EPIFITA<br />
Piante autotrofe che vivono su un altra pianta,<br />
non come parassita ma condividendo uno spazio insieme.<br />
GRADIENTE LUMINOSO<br />
Variazione della luminosità percepibile lungo una verticale<br />
immaginaria dall' alto verso il basso.<br />
NICCHIA ECOLOGICA<br />
Indica il posto che una specie occupa in un ecosistema<br />
determinato dalle condizioni che gli permettono di vivere.<br />
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africa<br />
I predatori<br />
della foresta<br />
Le ruspe corrono come impazzite nella foresta buttando<br />
giu’ alberi e terrorizzando tutti gli animali col loro<br />
frastuono. Boog ed Elliot si guardano intorno esterrefatti.<br />
Ovunque alberi abbattuti, piante morte mentre<br />
bande di cacciatori perlustrano la foresta a caccia<br />
del loro amico elefante.<br />
“Nasconditi bene” -si raccomandano- “Intanto noi<br />
cerchiamo di contattare i nostri amici nelle scuole per<br />
ottenere aiuto. Ci servono rinforzi!!<br />
5<br />
DENUNCIA
•<br />
AFRICA<br />
DENUNCIA<br />
5<br />
Le foreste dell'Africa Occidentale<br />
Nigeria, Ghana e Costa d'Avorio sono<br />
state quasi interamente distrutte. Gran<br />
parte delle ricche foreste millenarie,<br />
che ospitavano l'elefante e i grandi<br />
primati, sono perdute per sempre e il<br />
futuro di questi animali è incerto. Negli<br />
ultimi 30 anni l'Africa ha perso due<br />
terzi delle proprie foreste tropicali e le<br />
foreste millenarie sono ora ridotte<br />
all'8% della superficie originaria.<br />
La minaccia più grave della foresta<br />
tropicale in Africa è il taglio illegale o<br />
distruttivo degli alberi. L' industria del<br />
legno non riesce a gestire le proprie<br />
foreste in modo responsabile. Spesso<br />
sono costruite intere strade nel cuore<br />
della vegetazione su cui scorazzano<br />
buldozzer che portano via i tronchi, o le<br />
compagnie del legno attuano un taglio<br />
selettivo solo su alcuni alberi: Moabi,<br />
Afrormosia, Bubinga, Ayous e Wengè,<br />
questi sono ricercati con tanta intensità<br />
da correre il rischio d'estinzione.<br />
Questo processo è alimentato dalla<br />
richiesta sempre più insistente che arriva<br />
da <strong>Italia</strong>, Francia, Spagna e Portogallo.<br />
L' <strong>Italia</strong> in particolare compra legno<br />
africano, che trasforma in mobili che<br />
successivamente esporta all'estero.<br />
L'aspetto più preoccupante è che la<br />
distruzione delle foreste nei paesi più<br />
poveri aumenta i problemi economici e<br />
non aiuta il paese a svilupparsi. I<br />
guadagni, infatti, vanno alle aziende<br />
multinazionali e agli amministratori<br />
corrotti, mentre la foresta muore, con<br />
le sue risorse necessarie alla gente del<br />
posto. Molti alberi forniscono anche<br />
oli, frutti o principi attivi, questi<br />
prodotti superano notevolmente il<br />
valore del legname: per esempio, in<br />
una decina d'anni, un albero di moabi<br />
fornisce prezioso olio per un valore più<br />
alto di tutto il legno che può fornire<br />
una volta abbattuto.<br />
In alcuni casi l'industria del legno, è<br />
direttamente legata alla guerra. Come<br />
accade per il petrolio, i diamanti, l'oro<br />
e l'uranio, spesso le ricchezze naturali<br />
si rivelano una minaccia per le<br />
popolazioni locali, in quanto attirano<br />
spietati eserciti desiderosi di<br />
appropriarsene. Il legno è scambiato<br />
con i carichi d’armi trasportati dagli<br />
stessi mezzi dei mercanti di legno.<br />
Le compagnie del legno, si rendono<br />
complici delle guerre e del traffico<br />
d'armi senza curarsi delle conseguenze.<br />
Dobbiamo fare qualcosa!<br />
Glossario<br />
TAGLIO ILLEGALE<br />
Il taglio illegale è così chiamato quando il legname è<br />
estratto, trasportato, acquistato o venduto in violazione alle<br />
leggi nazionali. È illegale: usare la corruzione per ottenere<br />
l'accesso alla foresta, recidere gli alberi in aree protette,<br />
rimuovere specie d’alberi in via d'estinzione senza avere un<br />
permesso per poterlo fare, estrarre quantità di legno in<br />
eccesso rispetto ai limiti consentiti.<br />
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africa<br />
Proteggere<br />
queste foreste<br />
"Non posso giocare con voi ora,<br />
mi dispiace davvero" dice il bambino pigmeo.<br />
"Devo subito avvertire la mia gente che stanno arrivando le ruspe. Dovremo<br />
trovare un'altra casa, un'altra foresta intatta, se ce n'e’ ancora"<br />
"No, non puo’ andare a finire cosi’.<br />
Non possiamo sempre subire. Dobbiamo fermare la distruzione". "Eh, mica e’ facile<br />
amici miei… Quel legno e’ molto richiesto in tanti paesi lontani, come l'<strong>Italia</strong>,<br />
la Cina, la Francia, la Malesia… Sono tutti paese che consumano tantissimo<br />
legname per produrre mobili… e lasciano noi senza casa!"<br />
"No, non ci possiamo rassegnare! Avanti Elliot, all'attacco! Dobbiamo difendere<br />
la foresta!""Si’, si’, d'accordo, sono pronto. Ma prima di partire all'attacco,<br />
dobbiamo pensare alle soluzioni".<br />
"Le soluzioni? Uhm… non ci avevo pensato. Mi sa che dobbiamo chiedere un<br />
consiglio ai nostri amici di <strong>Greenpeace</strong>.."<br />
6<br />
SOLUZIONI
•<br />
AFRICA<br />
SOLUZIONI<br />
6<br />
<strong>Greenpeace</strong> si batte per fermare<br />
l'avanzata delle ruspe e sta da anni<br />
investigando per denunciare gli abusi<br />
illegali della foresta. L'obiettivo?<br />
Nessuna occupazione di foreste<br />
primarie! Le foreste primarie sono<br />
troppo ricche per metterle a<br />
rischio. Per questo e’ necessario<br />
adottare il "Principio Precauzionale"<br />
che significa fermare l'espansione del<br />
taglio industriale su nuove aree di<br />
foresta primaria.<br />
le operazioni forestali gia’ attive<br />
devono essere controllate per<br />
eliminare davvero gli abusi<br />
e i comportamenti illegali.<br />
I controlli devono essere<br />
rafforzate e le istituzioni aiutate<br />
a svolgere il loro compito.<br />
Ma questo non basta: le imprese del<br />
legno devono impegnarsi a<br />
rispettare la foresta e le<br />
comunita’ che la abitano,<br />
innanzitutto certificandosi FSC.<br />
servono nuove aree protette, dove<br />
gli animali possano vivere in pace, e<br />
i popoli della foresta come i<br />
"Pigmei" possano continuare a<br />
condurre il proprio stile di vita,<br />
senza paura. Soprattutto nella<br />
Repubblica Democratica del Congo,<br />
dove vaste aree di foresta<br />
primaria sono ancora intatte, e’<br />
necessario fermare l'espansione<br />
dell'industria e sperimentare<br />
soluzioni diverse, creando una rete<br />
di aree protette, riserve indigene,<br />
piccole aree di foresta gestite<br />
dalla gente del posto, aree<br />
riservate alla raccolta di<br />
prodotti alternativi al legno<br />
(noci, olii, piante medicinali) e aree<br />
dedicate all'ecoturismo che<br />
permette di vedere le bellezze<br />
naturali senza distruggerle.<br />
Glossario<br />
PRINCIPIO PRECAUZIONALE<br />
Significa che si deve evitare qualsiasi attività che possa danneggiare in modo<br />
serio l'ambiente, la salute o la sicurezza. Non è necessario avere le prove degli<br />
effetti dannosi di un'attività (un impianto industriale, un'installazione o altro),<br />
al contrario, è necessario provare scientificamente che quest'attività non<br />
rappresenti nessun rischio. Nel dubbio è meglio non correre rischi. Per esempio,<br />
nessuno scienziato 30 anni fa era in grado di provare scientificamente che la<br />
distruzione delle foreste avrebbe avuto gravi impatti sul clima del pianeta.Oggi<br />
sappiamo che è così, ma nel frattempo un grave danno si è già verificato, se<br />
allora fosse stato adottato il principio precauzionale, oggi forse avremmo<br />
evitato tanti disastri e catastrofi naturali legate al cambiamento climatico.<br />
Questo principio è stato riconosciuto dal vertice dei Capi di Stato di tutto il<br />
mondo (adottato alla Conferenza delle Nazioni Unite su ambiente e sviluppo di<br />
Rio de Janeiro nel 1992) e dovrebbe regolare l'azione dei governi.<br />
"Al fine di proteggere l'ambiente, l'approccio precauzionale dovrebbe essere<br />
ampiamente utilizzato dagli Stati in relazione alle loro rispettive possibilità”.<br />
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africa<br />
Confrontiamoci<br />
obiettivo<br />
Familiarizzare con<br />
la gestione sostenibile<br />
della foresta e avviare<br />
una riflessione.<br />
eta’<br />
11-14<br />
7<br />
elaboriamo<br />
Per cominciare l'insegnante può leggervi<br />
alcune definizioni di sostenibilità per<br />
analizzarne il senso del termine e ciò<br />
che richiama in ciascuno di voi.<br />
Alcune domande sorgeranno spontanee,<br />
proprio perché ognuno di voi ha<br />
interpretato, capito o forse non ancora, il<br />
significato e l'importanza d'alcuni concetti.<br />
Cercate di dare voce ad ogni dubbio,<br />
perplessità, idee quello che state facendo è<br />
un momento molto importante che vi<br />
aiuterà a consolidare le vostre conoscenze.<br />
Al termine del confronto l'insegnante<br />
vi consegnerà un foglietto di carta<br />
chiedendo di scrivere tutto ciò che<br />
vi è venuto in mente.<br />
Tutti i foglietti saranno attaccati su un<br />
unico cartellone e saranno appesi in classe<br />
o nel corridoio della scuola.<br />
Questa attività è molto importante perché vi<br />
abitua a prendere confidenza con le vostre<br />
opinioni e a renderle visibili agli altri!!<br />
Sviluppo Sostenibile: alcune definizioni:<br />
“..uno sviluppo che va incontro alle<br />
necessità del presente senza<br />
compromettere la possibilità per le future<br />
generazioni di andare incontro alle loro”<br />
(World Commission on the Environment<br />
and Development)<br />
“..migliorare la qualità della vita umana,<br />
rimanendo all'interno della capacità di<br />
carico di un ecosistema.”<br />
(Caring for the Earth)<br />
“Sviluppo sostenibile è il processo<br />
di costruzione di strutture produttive<br />
eque e partecipative che siano gestite e<br />
controllate dalle comunità locali.<br />
(Interfaith Center on Corporate<br />
Responsabilità)<br />
“Una comunità sostenibile: valorizza e<br />
rispetta tutti i popoli, favorisce relazioni<br />
di rispetto tra i popoli, le organizzazioni e<br />
le istituzioni, coopera per il bene comune,<br />
favorisce le opportunità di comunicazione<br />
e d'insegnamenti, prosegue uno sviluppo<br />
e non solamente una crescita economica”<br />
(MACED Comunities by Choice)
•<br />
AFRICA<br />
ELABORIAMO<br />
7 Due giornate<br />
a confronto<br />
Confrontate tramite la tabella in basso la<br />
vostra giornata tipo e quella di un coetaneo<br />
“Pigmeo”. Insieme all'insegnante potrete<br />
osservare le varietà di situazioni,<br />
analizzarne i fattori in comune e prendere<br />
atto delle differenti risorse a disposizione.<br />
obiettivo<br />
Riflettere su come le azioni<br />
per soddisfare i propri<br />
bisogni cambino secondo<br />
l'ambiente circostante.<br />
eta’<br />
8-10<br />
La mia giornata<br />
Mi alzo alle……………..........................<br />
La giornata di un<br />
ragazzo” Pigmeo”<br />
Mi alzo alle……………..........................<br />
Mangio………........................................<br />
Mangio………........................................<br />
Mi lavo…………....................................<br />
Mi lavo…………....................................<br />
Vado a scuola……………......................<br />
Vado a scuola……………......................<br />
Il mio gioco preferito è………………....<br />
Il mio gioco preferito è………………....<br />
In famiglia siamo……………….............<br />
In famiglia siamo……………….............<br />
Domande:<br />
Quali sono le differenze più evidenti che avete<br />
riscontrato nel compilare la tabella?<br />
Quali i fattori in comune?<br />
Riflettete se e come le risorse possono modificare<br />
nei diversi ambienti in cui vi trovate.<br />
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africa<br />
Quanta foresta<br />
nella mia camera?<br />
Non vorrete mica dormire<br />
in un letto fatto<br />
con il legno di foresta<br />
di uno scimpanze’! vero?<br />
Il risultato di questa ricerca deve essere<br />
presentato in maniera creativa.<br />
Ovviamente potete fare questo lavoro anche<br />
con tutti gli altri materiali di legno di casa<br />
vostra (tavoli, sedie) o addirittura farne un<br />
lavoro in classe con diversi gruppi di lavoro.<br />
Se scoprite che il legno utilizzato deriva dalle<br />
foreste, potete proporre al rivenditore con<br />
gentilezza ma anche con fermezza le<br />
alternative compatibili con le foreste.<br />
4<br />
obiettivo<br />
Scoprire da quale regione<br />
arriva il legno con cui sono<br />
fatti i mobili della camera<br />
da letto, che tipo di legno e’<br />
stato utilizzato e qual e’<br />
stato il percorso dall'albero<br />
al negozio.<br />
eta’<br />
11-14<br />
8<br />
FORESTA<br />
IN CLASSE<br />
Disegnate in un fumetto i protagonisti<br />
del ciclo del guadagno.<br />
Multinazionali, compagnie del legno,<br />
popoli indigeni, consumatori finali.<br />
1<br />
2<br />
3<br />
Indagate con la aiuto dell'insegnante,<br />
su chi sono i produttori dei vostri mobili<br />
della vostra cameretta e chiedetegli la<br />
provenienza del legno su cui lavorano.<br />
Dopo aver ricevuto le informazioni<br />
richieste, seguendo il tracciato<br />
sul mappamondo scoprite quale<br />
viaggio ha compiuto il tronco<br />
dell''albero dal momento del taglio<br />
alla vendita in negozio.<br />
Riflettete: chi ci ha guadagnato in<br />
quest'operazione e chi invece ci ha perso?<br />
Se tu fossi un venditore di mobili quale<br />
alternativa proporresti?<br />
5<br />
6<br />
7<br />
Spedite il disegno ai produttori del legno<br />
e chiedete garanzie che non sia utilizzato<br />
legno proveniente da queste foreste.<br />
RICORDATE! È IMPORTANTE CHE<br />
INFORMIATE TUTTI E CHE FACCIATE<br />
PUBBLICITA'DELLA VOSTRA<br />
INIZIATIVA!<br />
Aprite gli occhi. Se non riuscite a sapere<br />
dal rivenditore da dove viene il legno,<br />
fermatevi a riflettere: potrebbe provenire<br />
da qualsiasi foresta. Ma allora qualcosa<br />
non va! Vendere un prodotto senza sapere<br />
da dove arriva non garantisce nessun<br />
controllo e tutela.
•<br />
AFRICA<br />
FORESTA<br />
8<br />
IN<br />
CLASSE<br />
Salviamo una foresta<br />
obiettivo<br />
Apprendere come l'ambiente di<br />
tutte le forme di vita a<br />
causa della distruzione<br />
degli alberi, si restringe<br />
sempre piu’.<br />
eta’<br />
11-14<br />
Dopo che insieme all'insegnante avrete<br />
discusso del problema della distruzione<br />
delle foreste seguite questi piccoli passi:<br />
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
L'insegnante disegna sul suolo<br />
un cerchio di circa 6 metri di diametro<br />
con alcuni vecchi giornali che avete<br />
prima raccolto in classe e che<br />
rappresenteranno ognuno di loro un albero.<br />
Ognuno di voi sceglierà un essere vivente<br />
della foresta da interpretare e si cercherà<br />
un posto sopra il cerchio di giornali.<br />
Se non ricordate quali animali sono<br />
presenti, sfogliate il <strong>kit</strong> e trascrivetevi su<br />
un foglio una lista di nomi.<br />
Quando tutti avrete preso posto,<br />
l'insegnante ricorderà alcune cause della<br />
distruzione della foresta dell'Africa Allo<br />
stesso tempo allontanerà un giornale dal<br />
cerchio. Per ogni causa sarà allontanato<br />
un foglio A mano a mano che si enumera<br />
le cause della distruzione, il cerchio di<br />
giornali si farà sempre più ristretto.<br />
Dovrete stringervi sempre di più, fino a,<br />
quando non riuscirete più a mantenervi in<br />
bilico sui giornali rimasti.<br />
5<br />
6<br />
Il gioco finisce qui.<br />
Sarebbe utile discutere in cerchio sulle<br />
sensazioni che avete provato, mentre i<br />
fogli venivano tolti da sotto i piedi e porvi<br />
alcune domande: Come sarebbe per me se<br />
le piante scomparissero dalla foresta?<br />
Quali animali potrebbero sopravvivere<br />
ancora nella foresta rappresentata dai<br />
pochi giornali rimasti? Quante possibilità<br />
di sopravvivenza hanno gli animali nel<br />
lungo periodo?<br />
Potreste proporre questo gioco ad altri<br />
amici dopo avergli spiegato le<br />
conseguenze del taglio illegale in Africa.<br />
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africa<br />
Aiutaci a salvare la<br />
foresta! La cartolina<br />
obiettivo<br />
eta’<br />
11-14<br />
Dare voce alle proprie<br />
opinioni<br />
Pensate se tutti i ragazzi<br />
e i bambini di tutto il mondo<br />
spedissero cartoline<br />
a quei furboni dei rivenditori...<br />
vorrei proprio vedere le loro<br />
facce!! Ha Ha Ha!<br />
C' è un modo per far sentire il “peso”<br />
delle vostre opinioni a chi produce mobili<br />
con legno non certificato.<br />
Non è di certo stando seduti a<br />
non far niente che le cose cambiano<br />
intorno a noi.<br />
Attraverso la costanza, il coinvolgimento e<br />
l'azione concreta possiamo migliorare la<br />
realtà intorno a noi, diventando<br />
consumatori responsabili e decidendo noi<br />
cosa comprare o meno.<br />
Una buon'idea è quella di spedire ai<br />
produttori non certificati una cartolina<br />
con un disegno e un breve messaggio che<br />
testimoni la vostra disapprovazione alle<br />
loro scelte di mercato.<br />
Quindi:<br />
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
5<br />
9<br />
ATTIVITA'<br />
Prendete un cartoncino o un foglio FSC<br />
e ritagliate un rettangolo di circa<br />
15 cm per 10 cm.<br />
Su un lato disegnate e rappresentate il<br />
vostro messaggio.<br />
Sull' altro scrivete una frase semplice<br />
e immediato tipo: “NON VOGLIO<br />
ALBERI TAGLIATI ILLEGALMENTE<br />
A CASA MIA!”<br />
Invitate i vostri amici a preparare<br />
altre cartoline creando immagini<br />
e messaggi nuovi.<br />
Spedite!
•<br />
AFRICA<br />
ATTIVITA’<br />
9<br />
Aiutaci a salvare<br />
la foresta!<br />
Che fare?<br />
Sensibilizzare<br />
Informare più persone possibili creando un passa<br />
parola, favorisce la comunicazione e diffonde la<br />
possibilità e la volontà di scelta sugli acquisti.<br />
In che modo?<br />
Attraverso un evento specifico<br />
Non dobbiamo essere solo spettatori di quello<br />
che accade: attraverso il coinvolgimento<br />
personale possiamo migliorare le cose.<br />
obiettivo<br />
Organizzare una<br />
giornata dedicata alla<br />
protezione della<br />
foresta africana.<br />
eta’<br />
11-14<br />
Le attivita’ che potete<br />
organizzare durante la<br />
giornata di sensibilizzazione<br />
sono diverse:<br />
Tombola delle foreste<br />
Fare una tombola con domande sulla foresta. I<br />
premi per esempio possono essere cartoline<br />
delle foreste fatte a mano, oppure piccole<br />
piantine d'alberi dentro dei vasetti come<br />
polmone verde della casa (questi si trovano<br />
nei parchi o nella foresta).<br />
Organizzate una vostra<br />
esposizione della foresta<br />
Fate diventare creativi i vostri compagni,<br />
facendoli partecipare a giornate a progetto o a<br />
singole lezioni. Potete addirittura organizzare un<br />
concorso all'interno della scuola “quale classe<br />
contribuisce con il miglior lavoro alla vostra<br />
esposizione sulla foresta?”. L'esposizione rimarrà<br />
poi nella vostra aula o nel corridoio per tutta la<br />
durata del progetto, per catturare l'attenzione di<br />
studenti, insegnanti, genitori e stampa.<br />
Con quali strumenti?<br />
Con una raccolta firme<br />
Potete dimostrare e spedire ai produttori del<br />
legno che i bambini e ragazzi della vostra<br />
scuola sostengono comportamenti ambientali<br />
corretti. La lista delle firme deve contenere la<br />
vostra richiesta esatta (a chi vi rivolgete e cosa<br />
volete) e quattro spazi per la raccolta delle<br />
firme: nome e cognome, via e numero civico,<br />
CAP, Comune e firma. Ricordatevi di scrivere<br />
in maniera chiara e cortese.<br />
Teatro della foresta<br />
Allestite nel cortile della scuola uno spazio di 50<br />
metri quadrati con un nastro bianco e rosso.<br />
Questa è la quantità di foresta che è distrutta<br />
ogni decimo di secondo. Fate ascoltare agli<br />
studenti i rumori di una motosega e travestitevi<br />
da animali. Poi proponete la soluzione: una<br />
“Scuola per la foresta” degli attivisti (con tute<br />
bianche che si possono comprare nei negozi<br />
specializzati, con una scritta fatta in casa)<br />
entrano sulla scena e rimettono in piedi gli<br />
alberi. Lo stand informativo serve ad informare<br />
tutti del vostro progetto e di come si può<br />
contribuire alla preservazione della foresta.<br />
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amazzonia<br />
La piu’ grande<br />
foresta tropicale<br />
No, non e’ un concerto rock, e’ rumoroso,<br />
ma molto piu’ antico. In effetti, e’ il concerto piu’ antico<br />
della terra: sono migliaia di uccelli dAi colori mai visti che<br />
cantano tutti assieme. Un insieme di Kjiouu, Schkiopp, Craacuqcl, Pfiiiumpf, Chiiietschchiouok,<br />
Toc-toc-toc, Uick-uick… Boog ed Elliot devono gridare per potersi parlare,<br />
tanto e’ il frastuono. Pero’ gli sembra un sogno… Avevano sempre desiderato visitare<br />
la foresta amazzonica. “Maestosa, meravigliosa, immensa”… solo versi di stupore<br />
riuscivano a dire i nostri amici. “Ehi Boog visto quanti animali abitano qui?”<br />
“Si’ Elliot. E quanti pesci in quel fiume.. ”<br />
“Ma guarda che frutti bellissimi! Gnam gnam ho giusto una fame.”<br />
“E quanti tipi di piante e -Aiii!-quanti insetti.” In effetti, quella che in un primo<br />
momento sembrava un'aria umida e densa, e’ un brulicare di zanzare, moscerini, tafani,<br />
ed un'infinita serie di microscopici animaletti dalle forme e dai colori piu’ impensati,<br />
tutti a caccia del sangue fresco dei nostri amici.<br />
Boog non si preoccupa, intento com'e’ a riempirsi la pancia di frutti buonissimi, ma<br />
Elliot non vede l'ora di incontrare il suo amico giaguaro...<br />
1<br />
DESCRIZIONE
AMAZZONIA<br />
•<br />
DESCRIZIONE<br />
1<br />
Gran parte della foresta pluviale si<br />
trova in Brasile, solo in questo Stato è<br />
grande quanto l'Europa occidentale o<br />
come gli Stati Uniti. Questa foresta<br />
millenaria si estende anche su Guyana,<br />
Venezuela, Colombia, Ecuador, Perù<br />
Bolivia Suriname e Guyana Francese. .<br />
Il bacino amazzonico copre il cinque<br />
per cento della superficie del pianeta,<br />
estendendosi su 7,8 milioni di km2. Vi<br />
si trovano 25.000 km di fiumi<br />
navigabili che rappresentano il 20%<br />
dell'acqua dolce del pianeta. Le sue<br />
foreste rappresentano il più ricco<br />
ecosistema della terra, che rappresenta<br />
da solo il 45% delle foreste tropicali e<br />
immagazzina il 40% del carbonio della<br />
vegetazione terrestre. Circa la metà<br />
Questa regione è stata a lungo<br />
considerata solo sotto l'aspetto dello<br />
sfruttamento, in quanto terra di<br />
favolose ricchezze era l'ultima frontiera<br />
da conquistare a causa d'imprenditori<br />
disonesti. A favorire l'emergenza<br />
ambientale vi sono interessi economici<br />
e politici che favoriscono un modello di<br />
sviluppo che sta portando negli ultimi<br />
anni ad una rapida deforestazione.<br />
Secondo un rapporto pubblicato nel<br />
2002 da IMAZON (Istituto dell'Uomo e<br />
dell'Ambiente dell'Amazzonia) circa il<br />
95% del legno estratto nell'Amazzonia<br />
brasiliana è prodotto con pratiche<br />
distruttive. Il risultato è che<br />
l'Amazzonia ha uno dei più alti livelli<br />
di deforestazione. Compagnie del<br />
legno, latifondisti, allevatori e molti<br />
politici vedono ancora oggi<br />
l'Amazzonia come un vasto territorio<br />
da sequestrare, occupare e sfruttare.<br />
delle specie animali conosciute vive in<br />
Amazzonia. Tra loro, 353 specie di<br />
mammiferi, 3.000 specie di pesci,<br />
1.000 specie di uccelli, 60.000 specie<br />
di piante e un numero enorme di<br />
specie di insetti, stimato attorno ai 10<br />
milioni. L'Amazzonia svolge un ruolo<br />
essenziale nel preservare la biodiversità<br />
e il clima su scala planetaria. Secondo<br />
la comunità scientifica ogni giorno<br />
circa 150 tipi di piante o animali<br />
scompaiono, e nella maggior parte dei<br />
casi questo avviene a causa della<br />
perdita di habitat.<br />
al cinema dal 7 dicembre<br />
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amazzonia<br />
Il giaguaro<br />
La notte e’ ancora animata:<br />
i canti degli uccelli lasciano il posto al gracidare delle rane e al<br />
Cri-cri dei grilli. Ma non pensiate che si limitino a un banale Cra-cra<br />
o cri-cri…. Eh, no, qui siamo in Amazzonia. Le rane fanno rumori<br />
stranissimi: Tic-tic-tic, Crglouack, Poc-tic-tock,<br />
e anche i grilli non sono da meno.<br />
Ma un suono improvviso dritto dritto dentro l'orecchio<br />
fa saltare Boog fino a battere la testa sul primo ramo dell'albero<br />
cui era appoggiato.<br />
Era solo un "Salve amici!" dell'amico giaguaro. Solo che e’ talmente<br />
silenzioso nella foresta, che i due viaggiatori non l'avevano neppure<br />
sentito arrivare.<br />
2<br />
ANIMALI
AMAZZONIA<br />
•<br />
ANIMALI<br />
2<br />
Il giaguaro ( Pantera onca) è il più<br />
grande felino delle Americhe. È lungo<br />
fino a 1,80 m, la coda tocca i 60-70 cm<br />
e può pesare da 130 a 180 kg.<br />
La pelliccia nella parte superiore è<br />
prevalentemente giallo-rossiccia<br />
macchiata di nero con macchie grandi<br />
irregolari o circolari. È un ottimo<br />
nuotatore e tende ad agguati a tapiri<br />
ma anche agli uccelli, tartarughe ratti e<br />
pesci di cui si nutre.<br />
L'Amazzonia è il paradiso di tanti altri<br />
animali. Per esempio le scimmie<br />
urlatrici rosse sono scimmie musicanti<br />
instancabili delle foreste vergini<br />
dell'America meridionale, le quali<br />
specialmente al mattino e alla sera<br />
fanno udire i loro concerti sonori ma<br />
all' avvicinarsi di un pericolo<br />
rimangono in silenzio ritirate sulle<br />
cime più alte degli alberi.<br />
Più coraggiosi sono i grossi felini<br />
rampicatori come il Puma che compie,<br />
infatti, potenti e grandi slanci di 5-6<br />
metri. I suoi nemici sono serpenti come<br />
l'Anaconda e l'uomo.<br />
La più strana è senza dubbio la<br />
Scimmia ragno che con il corpo smilzo<br />
e gli arti lunghi quando si stende tra i<br />
rami assomiglia proprio ad un ragno!<br />
Il suo territorio arriva a 30 Km per<br />
ogni singolo animale, caccia<br />
preferibilmente di notte è un solitario e<br />
non caccia mai in gruppo. I suoi artigli<br />
possono attaccare la corazza di un<br />
carro armato. È in grado di<br />
arrampicarsi sugli alberi e di nuotare.<br />
Vive nascosto nel profondo della<br />
foresta, ma quando è spaventato si<br />
difende con furia. Alla nascita del<br />
piccolo giaguaro, cieco ma ricoperto di<br />
pelo, è la mamma che se ne prende<br />
cura e lo protegge.<br />
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amazzonia<br />
I Deni<br />
"Ma allora, giaguaro, riusciremo a conoscere<br />
i mitici Indios amazzonici?"<br />
"Certo. Siamo gia’ nel territorio del popolo Deni, uno di popoli<br />
indios… Ecco le prime capanne… Ora pero’ sono andati a caccia.<br />
Dovremo aspettarli qui. Ma nel frattempo vi posso<br />
raccontare di come sono riusciti a salvare la loro foresta.<br />
Non e’ una storia lunga, ma vale la pena di ascoltarla".<br />
3<br />
POPOLI
AMAZZONIA<br />
POPOLI<br />
•<br />
3<br />
Quando <strong>Greenpeace</strong> ha saputo che una<br />
compagnia del legno si apprestava a<br />
tagliare nella foresta ancestrale dei Deni,<br />
ha subito avvertito questo popolo, ma a<br />
quel punto è sorto un problema: le loro<br />
terre non erano demarcate, ossia, non<br />
erano stati depositati alle autorità i loro<br />
confini. Allora i Deni hanno chiesto a<br />
<strong>Greenpeace</strong> di aiutarli a identificare e<br />
segnalare questi confini, per evitare che<br />
altri vi entrassero a danno: compagnie<br />
del legno, pescherecci a caccia di pesce,<br />
cacciatori di tartarughe o selvaggina.<br />
TABELLA DESCRITTIVA<br />
Famiglia linguistica<br />
Arawa<br />
Popolazione totale<br />
666 persone (censimento 1998)<br />
distribuite tra 116 regioni,<br />
9 villaggi lungo i fiumi..<br />
Area di demarcazione<br />
1530000 ettari di terreno.<br />
Posizione<br />
Sud Est dello Stato dell'Amazzonia.<br />
Glossario<br />
LA DEMARCAZIONE DEI TERRITORI INDIGENI<br />
La demarcazione dei territori è un riconoscimento del governo<br />
del dominio indigeno un veicolo legale che usato dalle<br />
popolazioni preserva il loro territorio e garantisce il diritto di<br />
tenere l'invasore(le compagnie del legno)fuori dei loro confini e<br />
di scegliere i mezzi di sostentamento all'interno della foresta.<br />
Una volta che sono demarcati i confini, questi divengono<br />
protetti dall'Unione Federale e sono designati per l'uso<br />
esclusivo della popolazione indigena che hanno quindi diritto<br />
di sfruttare le risorse naturali, fiumi, laghi e suolo. Il FUNAI,<br />
l'agenzia governativa ha come obiettivo di mettere in atto i<br />
diritti degli indigeni. Secondo l'agenzia solo la metà dei<br />
territori in Amazzonia è stata demarcata.<br />
La demarcazione dei territori è basata su studi antropologici<br />
che identificano i confini, i dati sociali, storici e ambientali.<br />
Dieta<br />
Pesce, cacciagione, tapiri e maiali<br />
selvatici, polli domestici e anatre, piccole<br />
piantagione di manioca, patate, banane e<br />
papaia frutti selvatici (frutti di palma).<br />
Artigianato<br />
Realizzazione di prodotti artigianali<br />
esperti nella manifattura di collane, anelli,<br />
frecce, giocattoli, archi e altri oggetti.<br />
Economia<br />
Si basa sulla raccolta dell'olio estratto<br />
dall'albero copaiba è il prodotto<br />
principale commerciato dai Deni, anche<br />
se a loro viene pagato un quinto del suo<br />
valore in città. L'olio di copaiba è<br />
utilizzato nell'industria cosmetica<br />
farmaceutica e per produrre vernici.<br />
Farmacologia etnica<br />
I Deni raccolgono molte specie di piante<br />
rampicanti, usano veleni per pescare e<br />
cacciare e lattice per malattie e dolori.<br />
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amazzonia<br />
La terra delle<br />
Amazzoni<br />
"Guardate questo fiume" dice il giaguaro mostrando un fiume<br />
grande quanto il mare. "Hey, e’ mezzo bianco e mezzo nero!"<br />
"Eh si, qui si incontrano due fiumi, si chiamano Rio Negro e Rio<br />
Solim es, uno dall'acqua nera di terra e uno dall'acqua chiara, e se ne vanno<br />
braccetto senza mescolarsi per chilometri e chilometri. E diventano il Rio delle<br />
Amazzoni, il grande fiume dell'Amazzonia!<br />
"E le amazzoni dove stanno?" "Nella leggenda, come sempre"<br />
"Amazzoni? Che roba sono?"<br />
"Boog, ma non hai studiato neppure un po' di mitologia greca?<br />
"No, pero’ ho studiato la scienza delle api. Ma invece di fare il secchioncello,<br />
dimmi che sono 'sti amazzoni, se sei cosi’ bavo"<br />
"Tanto per cominciare sono LE amazzoni. Infatti erano donne guerriere<br />
che vivevano sulle sponde del Mar Nero…"<br />
"Ma che Mar Nero e Mar Nero, qui siamo sulle sponde del Rio Negro! Insomma,<br />
non capisco piu’ niente." "E infatti c'e’ stata un po' di confusione.<br />
Se hai un po' di pazienza ti racconto la buffa storia delle Amazzoni dell'Amazzonia.<br />
Una leggenda nella leggenda!"<br />
4<br />
APPROFONDIMENTO
AMAZZONIA<br />
•<br />
APPROFONDIMENTO<br />
4<br />
L'Amazzonia prende il nome dal<br />
grande fiume che l'attraversa, il Rio<br />
delle Amazzoni. Ma questo fiume da<br />
chi prende il nome? I conquistatori<br />
spagnoli credevano che vi fosse un<br />
regno di donne guerriere, come le<br />
amazzoni della mitologia, forse<br />
scambiandole con l'indomabile tribù<br />
india degli Yanguas, e i cui membri<br />
portavano capelli fino alla cintura (e<br />
quindi agli spagnoli dovevano<br />
sembrare donne).<br />
Il primo a scoprire la tribù di guerriere<br />
o di guerrieri chiomati fu Francisco de<br />
Orellana, che faceva parte dell'esercito<br />
dello spagnolo Francisco Pizarro.<br />
Orellana si era imbarcato sul Rio delle<br />
Amazzoni per una spedizione<br />
abbastanza semplice: doveva trovare<br />
viveri per rifocillare i combattenti<br />
spagnoli che si apprestavano a partire<br />
per la caccia all'Eldorado e per scoprire<br />
dov'era la leggendaria "terra della<br />
Cannella". Invece di trovare cibo e<br />
rifornimenti, scoprì il fiume che<br />
attraversa quasi tutto il Sudamerica.<br />
Da Iquitos, in Perù, discese il fiume<br />
assieme a Gonzalo Pizarro e una truppa<br />
di 220 spagnoli e 4 mila indigeni. La<br />
spedizione dovette affrontare ben presto<br />
molti problemi: diserzioni, morti per<br />
malattia, attacchi di tribù ostili.<br />
Orellana, assieme a 50 uomini e al frate<br />
domenicano Gaspare di Carvajal, fu<br />
inviato lungo il fiume Napo alla ricerca<br />
di viveri. "Orellana", scrive Carvajal,<br />
"prese con sé 57 uomini con i quali<br />
salparono a bordo di tre barche per<br />
seguire il flusso della corrente. E subito<br />
rischiammo di perderci, perché<br />
confluiva nel nostro fiume un altro con<br />
acque turbolente e piene di tronchi<br />
d'albero". Ma dopo i primi problemi con<br />
la corrente (che avrebbe trasportato<br />
inesorabilmente le barche fino all'oceano<br />
Atlantico) finalmente la spedizione<br />
riuscì a fermarsi in un villaggio.<br />
Qui, nella piazza centrale, Orellana e i<br />
suoi uomini scoprirono un curioso<br />
bassorilievo di legno che raffigurava<br />
una città murata con torri, cancelli e<br />
due grandi leoni, o forse giaguari, che<br />
facevano la guardia. Nel villaggio<br />
successivo, Orellana scoprì un altro<br />
tronco d'albero decorato con gli stessi<br />
intagli. E questo accese la sua curiosità.<br />
La flotta spagnola venne attaccata da<br />
un gruppo di indiani, che erano guidati<br />
da una dozzina di "Amazzoni".<br />
"Queste donne, le Amazzoni, hanno la<br />
pelle molto bianca, e davvero una di loro<br />
lanciò tante di quelle frecce su una delle<br />
nostre imbarcazioni da farlo sembrare un<br />
porcospino" scrive frate Carvajal nel suo<br />
diario, dopo la battaglia nel corso della<br />
quale perse un occhio, colpito da una<br />
freccia. Lui non se la passò molto bene. I<br />
poveri indios, sterminati prima dagli<br />
spagnoli e poi dai portoghesi, se la<br />
passarono molto peggio. Ma intanto è<br />
nata così la leggenda - il nome - del Rio<br />
delle Amazzoni.<br />
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amazzonia<br />
La guerra<br />
contro la vita<br />
"Hey Elliot, senti anche tu qualcosa di strano?"<br />
"Beh, in effetti, sento te. Voglio dire, riesco a sentirti,<br />
e questo e’ strano. Il concerto degli uccelli si e’<br />
improvvisamente zittito. Che succede, amico giaguaro?"<br />
"Sssst! Lasciatemi ascoltare... Dannazione, sono proprio loro!"<br />
Un improvviso rumore assordante colpi’ la loro attenzione sembrava<br />
pervadesse ogni angolo della foresta, gli uccelli che da prima volavano da un<br />
ramo all'altro ora svolazzavano spaventati in modo disordinato, sbattendo le<br />
ali sui tronchi degli alberi. I nostri amici si nascosero dietro un gruppo di<br />
liane si avvicinarono verso la provenienza del rumore cio’ che videro sconvolse<br />
le loro menti. Alberi che cadevano come birilli, trascinando con se’ altri<br />
alberi, abbattendo nidi e tane, mentre la luce, improvvisamente penetrata nel<br />
cuore della foresta, accecava tutti gli animali.<br />
"Ecco quello che vi volevo mostrare - fece il giaguaro -<br />
dobbiamo fermarli!"<br />
5<br />
Denuncia
AMAZZONIA<br />
•<br />
DENUNCIA<br />
5<br />
La Foresta Amazzonica è l'ecosistema<br />
più ricco del pianeta. Essa ospita: 6000<br />
specie di piante, 1.000 specie di uccelli<br />
e oltre 300 specie di mammiferi .<br />
Inoltre il Rio delle Amazzoni ospita<br />
2.000 specie di pesci d'acqua dolce,<br />
oltre a mammiferi acquatici come il<br />
delfino rosa e la lontra gigante.<br />
La Foresta Amazzonica è patria di 20<br />
milioni di persone, tra cui 180.000<br />
amerindi e molti cabocli - tradizionali<br />
abitanti della foresta, discendenti da<br />
amerindi e portoghesi.Questi popoli<br />
contano sulla foresta per sopravvivere:<br />
essa assicura loro cibo, riparo, medicine,<br />
e svolge un ruolo importantissimo nella<br />
loro vita spirituale.<br />
violenza e minacce. Pistoleros e banditi<br />
assoldati dai latifondisti eliminano ogni<br />
residua resistenza da parte delle<br />
comunità locali.<br />
Alberi di prezioso mogano sono<br />
individuati perfino con l'elicottero, e si<br />
aprono strade nel cuore della foresta<br />
per prelevare anche una singola pianta<br />
di "oro verde". Di tutta questa ricchezza<br />
predata, non rimane nulla nelle mani<br />
della gente del posto. I tagliaboschi<br />
sono attirati con promesse di facili<br />
guadagni, ma quando si trovano nella<br />
foresta possono comprare cibo e attrezzi<br />
solo dal barone del legno che li ha<br />
assunti (non ci sono negozi nella<br />
foresta!) a prezzi esorbitanti. Così in<br />
poco tempo s'indebitano e sono<br />
costretti ad abbattere sempre più alberi,<br />
perché non sono più liberi di<br />
andarsene. La foresta continua a morire.<br />
In aree remote, polizia e giudizio non<br />
arrivano, e vige la legge del più forte.<br />
Qui i "baroni del legno" fabbricano false<br />
certificazioni di proprietà, invadono le<br />
terre pubbliche e cacciano i piccoli<br />
contadini che vi abitano, facendo uso di<br />
Dobbiamo fare qualcosa!<br />
Il 58% della foresta amazzonica è già<br />
stata distrutta. Dagli anni '70 un'area<br />
grande come la Francia è andata<br />
perduta. Un'altra metà di quel che<br />
rimane è seriamente minacciato.<br />
Dal 1992, quando il Brasile ha ospitato<br />
il Summit della Terra delle Nazioni<br />
Unite a Rio, si è fatto ben poco per<br />
proteggere la Foresta pluviale<br />
Amazzonica. Si calcola che tra il 1990 e<br />
il 1995 l'Amazzonia abbia perso diversi<br />
milioni d'ettari di foresta naturale.<br />
Glossario<br />
LATIFONDISTI<br />
Proprietari terrieri che dispongono di vaste<br />
estensioni di terra, grandi fino quanto<br />
un'intera regione italiana, ottenuta legalmente<br />
o con titoli falsificati. Centinaia di contadini vi<br />
lavorano la terra o allevano bestiame per<br />
conto del proprietario.<br />
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amazzonia<br />
Salviamo l'Amazzonia!<br />
"Guarda quella nave sul fiume?"<br />
"Strano, Boog. Sembra un rompighiaccio, di quelli che circolano<br />
d'inverno dalle nostre parti… Che ci fa qui ai tropici, che non c'e’<br />
manco un ghiacciolo mezzo squagliato?"<br />
"Ma davvero non lo sapete? - fece il giaguaro - e’ la nave di<br />
Greenepace! Si chiama Arctic Sunrise, che vuol dire “alba sull’artico”,<br />
perche’ in effetti e’ davvero un rompighiacci. Ma e’ stata riadattata<br />
per navigare lungo il Rio delle Amazzoni, per andare a fermare i<br />
predatori della foresta. Siamo venuti qui proprio per cercare<br />
aiuto… Se c'e’ qualcuno che ci dara’ una mano a fermare le<br />
motoseghe, beh, sono proprio loro!"<br />
6<br />
SOLUZIONI
AMAZZONIA<br />
•<br />
SOLUZIONI<br />
6<br />
<strong>Greenpeace</strong> da dieci anni ha una base<br />
nel cuore dell'Amazzonia, a Manaus.<br />
Dotata di mezzi quali imbarcazioni<br />
fluviali ed un piccolo aereo.<br />
<strong>Greenpeace</strong> è riuscita a salvare<br />
3.600.0000 ettari di foresta aiutando il<br />
popolo indigeno dei Deni a demarcare<br />
le proprie foreste, dove una compagnia<br />
malese del legname aveva già iniziato<br />
ad abbattere alberi e acquistato terreni<br />
a loro insaputa. Per lunghi tempi<br />
attivisti di GP, uomini e bambini dei<br />
Deni si sono uniti per demarcare le<br />
loro terre e mandare un messaggio<br />
chiaro al resto del mondo: via le<br />
multinazionali dai territori indigeni.<br />
organizzatissime organizzazioni<br />
mafiose, legate al commercio<br />
internazionale di legname.<br />
"Eh già, ma noi che possiamo fare?" si<br />
chiedono Boog ed Elliot. Semplice:<br />
comprare il legno certificato FSC, che di<br />
certo non è illegale, e che viene da una<br />
gestione forestale attenta e responsabile.<br />
Un'altra cosa è usare i prodotti della<br />
foresta, come la noce brasiliana (si trova<br />
nelle botteghe del commercio equo e in<br />
diverse catene di supermercati). Infatti<br />
questi prodotti sono raccolti dalle<br />
cooperative degli abitanti<br />
dell'Amazzonia: raccolgono la gomma<br />
naturale, la noce brasiliana, oli e frutti,<br />
così la foresta offre loro un reddito, e al<br />
tempo stesso nessuno la abbatte.<br />
E per difenderla si oppongono ai grandi<br />
baroni del legno e della terra (allevatori<br />
o grandi coltivatori di soia) e gli<br />
impediscono di abbattere la loro foresta.<br />
Ma non basta: in Parà <strong>Greenpeace</strong> si è<br />
alleata alle comunità locali ed è<br />
riuscita, ad ottenere la proteggere altri<br />
1.300.000 ettari di foresta, per fermare<br />
l'avanzata dei baroni del legname e dei<br />
grandi allevatori di bestiame.<br />
Contemporaneamente <strong>Greenpeace</strong> ha<br />
seguito le rotte del legno tagliato<br />
illegalmente, aiutando a sventare<br />
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amazzonia<br />
Viaggio in Amazzonia<br />
obiettivo<br />
eta’<br />
8-10<br />
Evidenziare le<br />
sensazioni provate<br />
durante il gioco<br />
Immaginiamo<br />
la foresta<br />
7<br />
elaboriamo<br />
In classe a turno ogni bambino/ragazzo<br />
con gli occhi chiusi immagina la foresta<br />
descrivendo ogni più piccolo particolare:<br />
suoni, colori, animali, l'insegnante<br />
trascrive le impressioni di tutti e insieme<br />
si elaborano le sensazioni provate.<br />
La foresta<br />
umana<br />
Ogni partecipante sceglie un animale o<br />
una pianta della foresta che più lo ispira e<br />
s'immedesima. Ancora meglio se siete una<br />
classe numerosa, perchè potete creare<br />
diversi suoni e versi degli animali o se<br />
siete un albero muovervi al soffiare del<br />
vento. Potrete interpretare di diventare un<br />
tucano che riposa su un albero o un<br />
pappagallo dallo splendido piumaggio blu<br />
o un picchio che lavora attivamente per<br />
bucare un tronco di legno Concentrandovi<br />
vi sembrerà d'essere proprio in foresta.
Immaginate un palazzo dall’alto verso il basso.<br />
Il tetto e composto dalle fronde degli alberi più alti.<br />
Diversi alberi delle foreste pluviali tropicali possono<br />
raggiungere i 70 metri (come l'albero della noce<br />
brasiliana), quanto un palazzo di venti piani. Per<br />
proteggersi dal sole e dai parassiti, le foglie sono<br />
resistenti o capaci di crescere rapidamente. A causa del<br />
sole e delle forti piogge, a questo piano vivono pochi animali, a<br />
parte le scimmie. Il primo piano si trova circa a 45 metri dal<br />
suolo. Le fronde del piano superiore fermano la violenza della<br />
pioggia e lasciano passare appena alcuni raggi di sole. Qui vive<br />
la maggior parte degli animali: volano fin qui o ci si<br />
arrampicano. Sui tronchi e sui rami degli alberi crescono anche<br />
il muschio, i licheni e le piante epifite, come le bromelie e le<br />
orchidee. Le liane pendono dall'alto verso il suolo.<br />
Il piano terra è già privo di vento. Qui vivono tutte le piante<br />
e gli animali che non hanno bisogno del sole diretto. Muschi,<br />
felci e funghi qui prosperano. È umido e scuro, come in mezzo<br />
ad una serra. Al contrario dei nostri boschi, qui non ci sono<br />
molte foglie, e neppure molti animali, a parte le formiche e le<br />
termiti, e numerosi insetti. Molti alberi hanno le radici<br />
sollevate dal suolo, altri invece scendono dal fusto fino a terra.<br />
Attorno ai tronchi si annodano le piante rampicanti.<br />
La lotta<br />
per la luce<br />
obiettivo<br />
AMAZZONIA<br />
eta’<br />
12-14<br />
Gli studenti apprendono come appena 11%<br />
della luce raggiunge il suolo nelle foreste<br />
pluviali dei tropici, e che le piante vi si<br />
devono adattare per vivere. Apprendono che<br />
le foreste pluviali dei tropici si sviluppano<br />
su tre livelli caratterizzati da ambienti e<br />
organismi molto differenti.<br />
•<br />
ELABORIAMO<br />
7<br />
Strategie delle piante per arrivare alla luce:<br />
Crescita veloce<br />
Grandi scorte nel seme, per poter crescere più a lungo.<br />
Aggrapparsi ai tronchi come le piante rampicanti e le liane.<br />
Crescere direttamente in alto, sui rami degli alberi<br />
(bromelie, orchidee ecc).<br />
6<br />
Ora provate voi: disegnante le varie piante (liane,<br />
piante rampicanti, piante parassite, bromelie ecc)<br />
ordinate a seconda del piano che occupano, sulla base<br />
delle loro caratteristiche. In un grande foglio di carta<br />
dipingete una foresta pluviale dei tropici, divisa sui tre<br />
piani. Il disegno può essere anche un po'<br />
tridimensionale: per esempio, le liane possono essere<br />
fatte con pezzetti di corda, e così via. Insieme<br />
discutete quale pianta deve essere in quale piano, e in<br />
quale parte della foresta ognuno preferirebbe vivere.<br />
Iniziamo:<br />
Solo l'11% della luce del sole arriva al suolo<br />
1 della foresta, quali sono le difficoltà che devono<br />
affrontare le piante che crescono dal basso? Le luci<br />
sono spente e le finestre serrate, si accende una<br />
candela. Inizia un viaggio verso l'immaginazione.<br />
2<br />
3<br />
4<br />
5<br />
Come secondo passo l'insegnante vi consegnerà<br />
un foglietto con il nome di una pianta, da decifrare<br />
quanto più velocemente possibile.<br />
Per farlo vi porterete ovviamente verso la candela,<br />
verso la fonte della luce, ma sarete tanti,<br />
e la candela è una sola. In questo modo<br />
capirete subito cosa vuol dire la lotta per la luce.<br />
Con l'aiuto dell'insegnante potete discutere<br />
sull'esperienza fatta, sulla necessità per le piante di<br />
arrivare alla luce, che nelle foreste tropicali è<br />
trattenuta dalle fitte fronde degli alberi adulti.<br />
Ponetevi questa domanda quali strategie<br />
svilupperanno le piante per raggiungere la luce?<br />
Riflettete sulle diverse strategie delle piante.<br />
L'insegnante può aiutarvi consegnandovi la scheda<br />
d'approfondimento.<br />
Glossario<br />
PIANTE EPIFITE<br />
Il nome significa che queste piante crescono direttamente sui rami o sui<br />
tronchi degli alberi. Utilizzano altri alberi per raggiungere la luce. In<br />
alcuni casi possono prendere il nutrimento e l'acqua dall'atmosfera,<br />
attraverso le radici aeree. Queste piante non hanno bisogno di terra<br />
per crescere. Sono i muschi, le felci, le orchidee, le bromelie.<br />
LIANE<br />
Le liane sono piante rampicanti. Appena il loro seme si apre, il<br />
germoglio si arrampica lungo i tronchi degli alberi in tempo<br />
rapidissimo, fino a raggiungere i 400 metri di lunghezza ma anche loro<br />
hanno bisogno d'altri alberi per vivere eppure sono fortissime e<br />
resistentissime, e sono usate come mezzo di trasporto dagli animali.<br />
Gli uomini a volte le usano, per costruire ponti sui fiumi.<br />
STRANGOLATRICI<br />
Sono piante come il ficus benghalensis, che cresce su un altro albero,<br />
lasciando strisciare radici verso il suolo. A mano a mano che la pianta<br />
ospite cresce, le radici avvolgono l'albero stringendolo in una morsa<br />
che blocca la linfa, fino a, quando l'albero circondato muore, dopo una<br />
lotta che può durare centinaia d'anni.<br />
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amazzonia<br />
Foresta animata<br />
obiettivo<br />
eta’<br />
9-12<br />
Imparare a realizzare<br />
un cartone animato<br />
8<br />
FORESTA<br />
IN CLASSE<br />
Disegnate su un bloc-notes o un quaderno<br />
con molte pagine, un tagliaboschi nell'atto di<br />
tagliare un albero, è importante che il disegno<br />
rappresenti una scena in movimento.<br />
Procedete in questo modo: disegnate la scena<br />
iniziale e poi pagina dopo pagina, trascrivete<br />
tutti gli impercettibili movimenti che portano<br />
alla caduta dell'albero, fate attenzione a<br />
disegnare foglio dopo foglio sempre nella<br />
stessa posizione.<br />
Coloratelo bene anche nei particolari<br />
A lavoro finito potrete facendo scorrere<br />
velocemente gli angoli del foglio vedere quel<br />
che accade in una foresta.<br />
Proponete quest'attività anche nelle altre<br />
classi, ognuno può disegnare altre scene e<br />
farle vedere in giro.
AMAZZONIA<br />
•<br />
FORESTA<br />
8<br />
IN<br />
CLASSE<br />
La pianta auto<br />
innaffiante<br />
obiettivo<br />
Osservare come l'acqua<br />
assorbita dal terreno, sale fino<br />
alle foglie che trasudando<br />
vapore acqueo e non potendo<br />
uscire rimane attaccata alle<br />
pareti del sacchetto ricadendo<br />
sulla pianta.<br />
eta’<br />
12-14<br />
Cosa vi occorre:<br />
Una pianta in vaso<br />
Un sacchetto di plastica<br />
Un laccio metallico<br />
Annaffiate la pianta come fareste<br />
normalmente, mettetela nel sacchetto e<br />
chiudete bene con un laccio.<br />
Lasciate la pianta al solito posto e osservate<br />
ciò che succede nei giorni seguenti.<br />
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amazzonia<br />
La banana<br />
in viaggio<br />
obiettivo<br />
Individuare gli alimenti<br />
che provengono dalla foresta<br />
e analizzare le tappe del<br />
lungo viaggio.<br />
eta’<br />
12-14<br />
“Boog hai capito come<br />
comprare un prodotto<br />
puo’ avere ripercussioni<br />
su un altro Stato anche<br />
cosi’ tanto distante<br />
da casa nostra?”<br />
Ognuno di voi può portare in classe<br />
(meglio sarebbe in mensa! si possono<br />
informare più bambini, insegnanti e<br />
personale della cucina) un prodotto<br />
alimentare che proviene dalla foresta.<br />
Al centro della sala disponete un<br />
mappamondo grande per terra e cercate<br />
di attribuire ogni prodotto alla regione<br />
di provenienza. Può aiutarvi l'insegnante<br />
o un libro in questo compito.<br />
Insieme agli altri bambini o ragazzi<br />
cercate di invogliare alla discussione<br />
i vostri compagni magari aiutandovi<br />
con queste domande:<br />
Quali altri prodotti provengono dalle<br />
foreste in Amazzonia?<br />
9<br />
ATTIVITA'<br />
Quale sarà la ragione del basso prezzo di<br />
questi prodotti? (basso costo del lavoro,<br />
materia prima già esistente...)<br />
Quali saranno le conseguenze del basso<br />
prezzo? (aumento della richiesta e quindi<br />
della distruzione...)<br />
Quali potrebbero essere le alternative?<br />
(guadagno maggiore dei lavoratori,<br />
più rispetto dell'ambiente, gestione<br />
sostenibile...)<br />
Non dimenticate di annotare tutte le risposte<br />
su un foglio potrebbero diventare dei cartelloni<br />
da attaccare all' entrata della mensa.<br />
Avete idea del perché questi prodotti sono<br />
così diffusi? (grande fabbisogno dei paesi<br />
industrializzati, alimenti gustosi, materia<br />
prima per altri prodotti, proprietà<br />
vantaggiose per l’industria...)
AMAZZONIA<br />
•<br />
ATTIVITA’<br />
9<br />
Musica per<br />
la foresta<br />
obiettivo<br />
Organizzare un concerto con<br />
strumenti musicali costruiti con<br />
materiale da riciclo e riprodurre i<br />
suoni dei popoli indigeni per attirare<br />
l'attenzione dei propri compagni.<br />
eta’<br />
10-14<br />
Cosa ti occorre:<br />
• Bottiglie di plastica vuote e asciutte<br />
• Graffette<br />
• Piselli secchi<br />
• Chicchi di riso<br />
• Pasta grossa<br />
1<br />
2<br />
3<br />
Infila nelle bottiglie i diversi materiali: in una<br />
delle graffette, in un'altra i piselli, in un'altra<br />
ancora i chicchi di riso.<br />
Chiudi bene le bottiglie con il tappo<br />
Ora con i tuoi amici prova suonare diversi ritmi.<br />
Cosa ti occorre:<br />
• Una bottiglia di plastica<br />
• Cartone<br />
• Colla<br />
1<br />
2<br />
maracas<br />
animale maracas<br />
1. Taglia il fondo di una bottiglia di plastica per<br />
ottenere il corpo dell'animale.<br />
Su di un cartone spesso disegna una sagoma di un<br />
animale che caratterizza la foresta dell'Amazzonia.<br />
Cosa ti occorre:<br />
• Una cannuccia<br />
• Un paio di forbici<br />
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
oboe<br />
Schiacciate una delle due punte di una cannuccia<br />
per 12-19 mm.<br />
Tagliate via i due angoli in modo che rimanga<br />
una specie di cuneo.<br />
Fate tre piccoli tagli allineati longitudinalmente<br />
sulla cannuccia, distanti circa 2,5 cm l'uno<br />
dall'altro e apriteli in modo che diventino rotondi.<br />
Ora tenendola con una mano, portate la punta<br />
della cannuccia tra le labbra fino al limite degli<br />
angoli ma senza stringerle, e, chiudendo con un<br />
dito dell'altra mano il primo foro soffiate forte.<br />
Fate la stessa cosa con il secondo e terzo foro.<br />
trombone<br />
ad acqua<br />
Cosa ti occorre:<br />
• Una bottiglia vuota<br />
• Una cannuccia<br />
3<br />
Ritagliala (stai attento a non tagliarti!).<br />
1<br />
Riempite fino al bordo la bottiglietta d'acqua<br />
4<br />
5<br />
Colora la sagoma e lascia asciugare<br />
Spalma la colla a caldo sulla sagoma<br />
del bordo della bottiglia.<br />
2<br />
3<br />
Infilate la cannuccia nella bottiglia e soffiate<br />
lateralmente all'estremo libero.<br />
Producete il suono<br />
6<br />
7<br />
Introduci un po' di semi all'interno del fondo<br />
di bottiglia e incollalo alla sagoma<br />
Attendi che la colla asciughi bene<br />
e la maracas è pronta.<br />
4<br />
Alzate la cannuccia o, che è lo stesso, abbassate<br />
leggermente la bottiglia, continuando a soffiare<br />
Ora che sapete come fare per diventare dei musicisti,<br />
esercitatevi proponendo dei brevi brani da alternare<br />
con messaggi di sensibilizzazione sulla foresta.<br />
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asia<br />
Le foreste<br />
del Paradiso<br />
"Hey, Elliot, guarda che bello qui.<br />
Secondo te li incontriamo Adamo ed Eva?"<br />
"Ma no, stupidotto, le chiamano foreste del Paradiso perche’ sono<br />
bellissime, ma non c’entrano niente con il Paradiso Terrestre. Anche se<br />
devono assomigliargli un bel po'. Guarda che natura rigogliosa, e che<br />
bellezza di colori. Facesse solo un pochino meno caldo…"<br />
I due camminavano nella foresta scivolando tra liane e orchidee<br />
abbarbicate agli alti tronchi degli alberi. Piante di tutti i tipi<br />
giocavano a rincorrersi verso la luce, e uccelli multicolori<br />
saltavano di ramo in ramo lanciando richiami stranissimi.<br />
1<br />
DESCRIZIONE
•<br />
ASIA<br />
DESCRIZIONE<br />
1<br />
Tra le foreste più minacciate figurano le<br />
Foreste del Paradiso. Queste si<br />
estendono dal Sud-est Asiatico fino alle<br />
isole indonesiani, alla Papua Nuova<br />
Guinea e alle Isole Salomone nel<br />
Pacifico. Queste meravigliose foreste,<br />
abitate da specie animali introvabili<br />
altrove, ospitano anche centinaia di<br />
culture indigene.<br />
Nell'isola della Nuova Guinea, la<br />
seconda nel modo, si trovano i più ampi<br />
tratti di foresta primaria di tutta la<br />
regione asiatica. L'isola è divisa in due<br />
regioni, il territorio indonesiano nella<br />
parte occidentale dell'isola, e lo stato<br />
della Papua Nuova Guinea. Pochi luoghi<br />
al mondo sono in grado di eguagliare in<br />
varietà, volume e importanza la ricca<br />
biodiversità delle Foreste del Paradiso.<br />
al cinema dal 7 dicembre<br />
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asia<br />
L'Orango<br />
L'orango gonfio’ le guance e<br />
lancio’ il suo richiamo:<br />
"Hey, siamo qui, siamo qui! Venite, presto!"<br />
L'uccello del paradiso muoveva elegantemente la propria coda<br />
multicolore per dare il benvenuto ai nostri amici.<br />
La tigre e il rinoceronte salutavano con la testa.<br />
E poi c'erano animali stranissimi, farfalle giganti, enormi lucertoloni verdi,<br />
dei tipi simili a struzzi ma piu’ eleganti, e perfino degli umani, ognuno<br />
vestito in modo diverso… Insomma, un vero e proprio Gran Consiglio.<br />
Appena Boog ed Elliot si sedettero, la riunione inizio’ ufficialmente.<br />
L'orango prese la parola e dichiaro’:<br />
"Le nostre foreste sono in pericolo. Tutti siamo minacciati, dalla piu’<br />
piccola delle formiche al piu’ grande dei rinoceronti, ed anche i nostri<br />
amici umani dei clan indigeni rischiano di sparire dalla faccia della<br />
terra. Dobbiamo agire subito."<br />
2<br />
ANIMALI
•<br />
ASIA<br />
ANIMALI<br />
2<br />
Ci sono due tipi di orango:<br />
l'Orangutan del Borneo e l'Orangutan<br />
di Sumatra. Il nome significa "uomo<br />
della foresta". Per molto tempo si è<br />
conosciuto pochissimo della sua vita.<br />
I ricercatori sanno ora che si nutre<br />
prevalentemente di frutta e piante ma<br />
ogni tanto mangia anche insetti e<br />
uccelli. Ogni notte si costruisce un<br />
nuovo riparo tra i rami degli alberi.<br />
L'Orangutan è il più pesante abitante<br />
degli alberi! I maschi adulti possono<br />
pesare fino a 90 kg e rigonfiano in modo<br />
impressionante le guance, per lanciare il<br />
loro poderoso richiamo nella foresta.<br />
Ma l'orango non è solo.<br />
C'e' una folla di animali straordinari<br />
con lui in queste foreste.<br />
Delle 43 specie conosciute dell'uccello<br />
del paradiso, 38 si trovano nella sola<br />
Nuova Guinea. Le residue foreste<br />
millenarie dell'Indonesia offrono rifugio<br />
anche al al rinoceronte di Sumatra e<br />
Java che un tempo popolava tutto il<br />
Sud-est asiatico.<br />
L'isola della Nuova Guinea ospita<br />
17.000 specie di piante, 233<br />
mammiferi, 650 tipi d'uccelli e 275<br />
specie di rettili. La metà dei mammiferi<br />
identificati in quest'isola non si trova in<br />
nessun'altra regione - e si tratta solo<br />
degli animali fino ad oggi identificati,<br />
mentre vengono scoperte di volta in<br />
volta nuove specie.<br />
Una recente spedizione scientifica nelle<br />
montagne di Foja in Papua, nel<br />
dicembre 2005 ha scoperto un mondo<br />
perduto ed incontaminato nel cuore<br />
delle Foreste del Paradiso. Un'area che<br />
non ha mai visto la presenza<br />
dell'uomo, ricca di animali sconosciuti.<br />
Nel corso della spedizione sono state<br />
scoperte 20 specie di rane, quattro di<br />
farfalle, un canguro arboricolo dalla<br />
pelle d'oro, oltre a nuove specie di<br />
palma ed a molte altre piante ancora<br />
non classificate, tra cui il più grande<br />
fiore di rododendro.<br />
E ancora, la spettacolare farfalla Queen<br />
Alexandra's Birdwing, si trova solo<br />
nelle foreste di pianura di specifiche<br />
aree della provincia settentrionale della<br />
Papua Nuova Guinea. Con un'apertura<br />
alare di 30 centimetri, questo<br />
gigantesco insetto è minacciato come<br />
la foresta in cui vive.<br />
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asia<br />
700 lingue indigene!<br />
Prese la parola uno degli uomini.<br />
"Sono d'accordo con voi. Le ruspe delle compagnie del legno<br />
distruggono la casa di tutti, e anche la nostra gente non ha piu’ dove andare.<br />
Per noi la foresta e’ come il supermercato, la ferramenta, la chiesa, la<br />
biblioteca. Ci troviamo il cibo, gli strumenti di tutti i giorni, la nostra<br />
cultura, la nostra spiritualita’ e la nostra conoscenza sono basate sulla<br />
foresta. Quando la foresta muore anche noi moriamo. Per questo siamo qui a<br />
firmare un'alleanza: tutti assieme per proteggere la nostra foresta. Sara’ una<br />
guerra pacifica, ma dura. Dobbiamo vincerla per il futuro del pianeta ".<br />
Diamine, questi sembrano proprio decisi - pensava Boog, mentre gli indigeni<br />
disegnavano nella terra con un bastone i confini della foresta,<br />
e indicavano le strade dove avrebbero bloccato i camion dei tronchi<br />
per fermare la distruzione - Vuoi vedere che stavolta riescono davvero<br />
a salvare la loro foresta?<br />
3<br />
POPOLI
•<br />
ASIA<br />
POPOLI<br />
3<br />
Milioni di persone vivono nelle Foreste<br />
del Paradiso. Le loro comunità hanno<br />
sviluppato una relazione con la foresta<br />
che non siamo neppure in grado di<br />
immaginare. La foresta per loro è<br />
essenziale come per noi l'acqua del<br />
rubinetto, il negozio di alimentari,<br />
l'ospedale o la farmacia.<br />
La diversità culturale di queste<br />
comunità è stupefacente. Nella sola<br />
isola di Nuova Guinea vengono parlate<br />
più di 700: un sesto di tutte le lingue<br />
parlate nel mondo!<br />
Il taglio di alberi illegale o distruttivo<br />
ha conseguenze spaventose su queste<br />
comunità. Distrugge la loro casa, la<br />
fonte di vita e l'ambiente della loro<br />
cultura. La loro vita, sostenuta dalla<br />
foresta per migliaia di anni, si<br />
trasforma in una povertà senza radici<br />
né mezzi di sussistenza dignitosi.<br />
"Ha distrutto il nostro sistema di<br />
fiumi. Non possiamo pescare, non<br />
possiamo bere l'acqua.<br />
E ha distrutto la nostra fonte di vita.<br />
La nostra foresta era il nostro<br />
supermercato. Oggi non à più così"<br />
John Danaiye, leader del villaggio di<br />
Musula, Provincia occidentale, Papua<br />
Nuova Guinea<br />
La foresta in Papua Nuova Guinea<br />
appartiene alle tribù indigene, ma<br />
sempre più spesso vengono violate.<br />
Per questi popoli, i confini del<br />
territorio tradizionale, non sono scritti<br />
negli atlanti, ma nei racconti degli<br />
antenati, nelle storie dei loro viaggi,<br />
nelle loro battute di caccia, nelle loro<br />
avventure. Per loro sono chiarissimi,<br />
ma per l'amministrazione, che si basa<br />
sulle carte geografiche, non vogliono<br />
dire molto. Di questa incertezza<br />
approfittano imprese senza scrupoli per<br />
impossessarsi della loro terra.<br />
Quindi corrompono i funzionari<br />
pubblici (in aree remote vige spesso la<br />
legge del più forte, e perfino i<br />
funzionari statali possono essere<br />
corrotti da chi fa la voce grossa e<br />
dispone di molto denaro), affinché<br />
minacciano la popolazione. In alcuni<br />
casi si arriva a veri e propri episodi di<br />
violenza contro le famiglie indigene.<br />
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asia<br />
Ridateci il Paradiso<br />
Si’. Stavolta forse il lieto fine e’<br />
anche grazie agli umani, alleati agli animali. I popoli indigeni<br />
si vogliono riprendere il paradiso rubato.<br />
Un uomo, il piu’ vecchio, con la barba bianca e la schiena curva aggiunse:<br />
"La foresta e’ di chi ci abita. Noi e gli animali, la rispettiamo<br />
e la usiamo con parsimonia. Ora che sono di nuovo nostre, non lasceremo<br />
piu’ che qualcuno venuto da chissa’ dove le distrugga,<br />
ma ci batteremo tutti insieme pacificamente, per proteggerle.”<br />
Il suo sguardo era determinato, il tono della sua<br />
voce calmo e sicuro.<br />
Ora erano davvero pronti…<br />
4<br />
Denuncia
•<br />
ASIA<br />
DENUNCIA<br />
4<br />
La straordinaria biodiversità di queste<br />
foreste è minacciata da operazioni<br />
forestali distruttive, volte a rifornire il<br />
mercato del legno.<br />
Il taglio illegale si sta espandendo<br />
nelle Foreste del Paradiso. Una delle<br />
principali sfide è assicurare il rispetto<br />
della legge ed eliminare la corruzione<br />
diffusa tra le compagnie del legno e i<br />
pubblici ufficiali.<br />
Si stima che in Indonesia il taglio<br />
illegale sia tra il 76% e l'80% di tutto il<br />
legname in circolazione.<br />
Praticamente tutto il legname abbattuto<br />
in Papua Nuova Guinea è illegale, in<br />
quanto prelevato senza il pieno ed<br />
informato consenso da parte dei<br />
proprietari tradizionali.<br />
Nelle Isole Salomone, il taglio è<br />
controllato da una manciata di<br />
multinazionali asiatiche. Queste<br />
imprese hanno un lungo curriculum di<br />
pratiche distruttive ed illegali, mentre<br />
ben pochi benefici hanno portato al<br />
paese. Di volta in volta sono state<br />
coinvolte nel taglio illegale,<br />
nell'esportazione illegale di legname,<br />
nella corruzione, nella distruzione delle<br />
fonti idriche e nella prostituzione.<br />
Benché in Papua Nuova Guinea tutta la<br />
terra sia teoricamente di proprietà delle<br />
comunità indigene, le compagnie del<br />
legno sono ancora in grado di<br />
distruggere la foresta a ritmi di record.<br />
Queste si sono già impadronite del<br />
70% delle risorse forestali disponibili in<br />
Papua Nuova Guinea. Il governo sta<br />
ora pianificando di assegnare in<br />
concessione alle compagnie del legno<br />
gran parte delle restanti foreste<br />
facilmente raggiungibili, a costo di<br />
violare la legge.<br />
Il risultato è la distruzione di questo<br />
meraviglioso paradiso. Il rinoceronte di<br />
Java, un tempo esteso in tutto il Sudest<br />
Asiatico, si riduce oggi ad una<br />
popolazione di meno di 100 individui.<br />
La tigre di Sumatra, l'ultima delle tigri<br />
insulari, è anch'essa in pericolo, e non<br />
supera il numero di 500 individui t<br />
500 in natura.<br />
L'orango-tango vive solo nelle Foreste<br />
del Paradiso. Uno de nostri parenti più<br />
vicini nel mondo animale, l'orango<br />
deve far fronte a numerose minacce,<br />
tra cui il taglio di alberi e la caccia.<br />
Alla fine del 2002, nell'isola di<br />
Sumatra, era ridotto a 3.500 individui,<br />
ma questi si trovano in aree protette<br />
troppo ristrette per assicurarne la<br />
sopravvivenza. Il rapporto redatto dalla<br />
Banca Mondiale per il 2001 avverte che<br />
diverse tra le più ricche aree di foresta<br />
della regione indonesiana rischiano di<br />
scomparire tra i 3 e i 10 anni, se il<br />
governo non prenderà misure concrete<br />
per fermare le pratiche illegali e la<br />
distruzione dell'ambiente.<br />
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asia<br />
Demarcare le foreste<br />
E che diamine, aveva funzionato. Chi l'avrebbe mai detto?<br />
Non era stato semplice. Mentre i clan indigeni bloccavano<br />
pacificamente ma con determinazione la strada ai camion<br />
dei tronchi, gli animali tiravano noci, rami e pallette di cacca sugli ingegneri che<br />
comandavano le ruspe (si sa, quando gli animali si arrabbiano davvero sono un po'<br />
meno pacifici di quel che si dovrebbe… ma hanno anche le loro ragioni).<br />
Intanto <strong>Greenpeace</strong> in tutto il mondo avvertiva i consumatori di non comprare quel<br />
legno che proveniva dalla distruzione della foresta: chi distrugge non deve piu’<br />
trovare clienti! Poi c'erano state cause legali, processi, articoli sui giornali…<br />
Insomma, alla fine la compagnia del legno aveva dovuto abbandonare la foresta.<br />
Ora tra gli alberi si sentiva solo il richiamo dei piccioni selvatici (piccioni si’, ma<br />
vedessi che piumaggio!!!) e degli uccelli del paradiso. Ah, ora ci riposiamo -<br />
penso’ Boog. Macche’, invece bisognava rimboccarsi le maniche.<br />
"Ma va'? "Certo! - risposero in coro tutti gli animali della foresta - Mica<br />
possiamo addormentarci sugli allori… ora dobbiamo assicurare per sempre<br />
che la nostra foresta sia protetta!"<br />
5<br />
SOLUZIONI
•<br />
ASIA<br />
SOLUZIONI<br />
5<br />
Non c'è solo distruzione, nelle Foreste<br />
del Paradiso. C'è anche una nuova<br />
speranza: per oltre un decennio,<br />
Greenepace ha lavorato assieme ai<br />
proprietari tradizionali e ad<br />
associazioni locali, per proteggere le<br />
Foreste del Paradiso. Innanzitutto<br />
mandando via le compagnie illegali, e<br />
poi aiutando i clan indigeni a<br />
demarcare le loro terre tradizionali,<br />
ossia segnando sulla carta i confini<br />
della loro foresta in modo che nessuno<br />
gliela possa più rubare.<br />
In alcune aree, i proprietari tradizionali<br />
hanno invitato <strong>Greenpeace</strong> ad aiutarli a<br />
demarcare le proprie foreste. Cosa<br />
significa? Vuol dire riportare i loro<br />
confini delle foreste dalla memoria<br />
degli antichi racconti alla carta<br />
geografica, utilizzando sistemi satellitari<br />
per ottenere coordinate geografiche che<br />
non possano essere messe in<br />
discussione (Global Position System).<br />
Insomma, tradurre i confini della<br />
foresta dalla memoria tradizionale alle<br />
carte geografiche ufficiali, e registrarle<br />
presso gli archivi pubblici.<br />
Una volta demarcate e protette le<br />
proprie foreste, i clan decidono di<br />
usarle da soli, senza invasioni delle<br />
multinazionali, alternando il prelievo<br />
responsabile di legno agli altri usi<br />
tradizionali della foresta (raccolta di<br />
frutti e erbe, pesca ecc.)<br />
Così al posto della distruzione, creano<br />
soluzioni che permettono loro una vita<br />
dignitosa, nel pieno rispetto della foresta.<br />
Utilizzo comunitario, demarcazione dei<br />
confini e mappatura delle terre<br />
ancestrali, sono le prime basi su cui<br />
sviluppare progetti per un utilizzo<br />
ecologico della foresta, al riparo dalle<br />
mire delle compagnie del legno.<br />
Glossario<br />
GPS<br />
Il Global Position System (abbreviato in GPS), è un sistema satellitare<br />
che consente di individuare con estrema precisione le coordinate<br />
geografiche del luogo in cui si trova la persona che lo sta usando (con un<br />
margine di errore di circa 10-20 m).<br />
Il sistema e' a copertura globale, ed e supportato da un sistema di 24<br />
satelliti artificiali. Il principio di funzionamento consiste nel misurare il<br />
tempo impiegato dal segnale a percorrere la distanza satellite-ricevitore.<br />
Conoscendo l'esatta posizione di almeno 3 satelliti per avere una<br />
posizione 2D (bidimensionale) e 4<br />
Per avere una posizione 3D (tridimensionale) ed il tempo impiegato dal<br />
segnale per giungere al ricevitore, è possibile determinare la posizione<br />
nello spazio del ricevitore stesso.<br />
Il GPS è stato inizialmente progettato per scopi militari, ma fin da subito<br />
sono apparse evidenti le potenzialità per uso anche civile.<br />
Esistono in commercio ricevitori GPS ("esterni") connettibili mediante<br />
porta USB o connessioni senza fili come il Bluetooth che consentono di<br />
realizzare navigatori GPS su vari dispositivi: palmari, PC, computer<br />
portatili, cellulari se dotati di sufficiente memoria.<br />
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asia<br />
Geografia della<br />
foresta<br />
obiettivo<br />
Confronto tra<br />
la geografia della memoria<br />
e la geografia delle carte<br />
eta’<br />
12-14<br />
6<br />
elaboriamo<br />
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
Descrivi la strada che fai per andare da<br />
casa a scuola (esco dal portone, giro a<br />
destra fino all'edicola, attraverso la<br />
strada… ecc.)<br />
Disegna il percorso aiutandoti con una<br />
carta stradale<br />
Individua le coordinate geografiche di<br />
ogni punto di svolta del percorso (per<br />
esempio utilizzando Google map sul web)<br />
Ragiona su questi tre diversi sistemi di<br />
descrivere geograficamente il tuo percorso<br />
(geografia della memoria, geografia<br />
topografica, geografia cartografica)
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asia<br />
Si parteee…!<br />
obiettivo<br />
Immaginate un viaggio<br />
all'interno di una foresta,<br />
unendo alla fantasia le<br />
conoscenze apprese grazie<br />
alla lettura delle schede.<br />
eta’<br />
10-14<br />
Quante volte avete immaginato di poter<br />
fare un viaggio da soli, in una bellissima<br />
isola per vivere un avventura<br />
indimenticabile...Tante?! Bene, perché<br />
questo è il momento per partire!<br />
Per iniziare vi occorrono una cartina o un<br />
atlante geografico. Aprite alla pagina in<br />
cui sono rappresentate le isole in cui si<br />
espandono le foreste del paradiso. Le<br />
ricordate? Isole Indonesiane, Papa Nuova<br />
Guinea, Isole Salomone nel Pacifico.<br />
Ora chiudete gli occhi, afferrate una<br />
matita e puntate su un punto a caso di<br />
una di queste splendide isole…proprio<br />
quello sarà il punto in cui sarete<br />
magicamente catapultati e da dove<br />
inizierà la vostra avventura!<br />
A vostra disposizione avrete:<br />
Una borraccia piena d'acqua<br />
Un panino<br />
Uno zainetto<br />
Una mappa<br />
7<br />
FORESTA<br />
IN CLASSE<br />
Lo zainetto vi servirà non per portar via i<br />
prodotti delle foreste ma per trasportare i<br />
valori, esperienze e riflessioni durante il<br />
vostro viaggio.<br />
A questo punto stabilite un luogo dell'isola<br />
da raggiungere: sarà l'obiettivo della vostra<br />
missione. Non solo: descrivete tutto il<br />
percorso che farete per arrivare al luogo<br />
che avete scelto, segnatevi come vi<br />
procurate da mangiare e cosa mangiate,<br />
quali animali incontrerete e quali persone<br />
vi aiuteranno nella vostra missione.<br />
Tutte queste preziose informazioni vi<br />
serviranno una volta raggiunto il vostro<br />
obiettivo, perché sarà allora che, per<br />
completare la missione, dovrete fare un<br />
resoconto del vostro viaggio e di tutto ciò<br />
che avrete imparato. Controllate il vostro<br />
zaino e guardate quante cose avete<br />
raccolto! Ne rimarrete stupiti!
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Burattini per<br />
la foresta<br />
Con i burattini, ancora meglio se costruiti<br />
da voi è possibile:<br />
Intrattenere e sensibilizzare con racconti a<br />
tema ecologico.<br />
Mostrare situazioni del mondo reale (il<br />
taglio degli alberi, la vita degli animali,<br />
le funzioni di un ecosistema)<br />
obiettivo<br />
Affrontare tramite uno spettacolo<br />
di burattini, temi di sensibilizzazione<br />
delle foreste in modo che bambini e<br />
ragazzi facciano propri principi e<br />
modi di comportamento che siano<br />
strumenti per migliorare la<br />
situazione attuale.<br />
eta’<br />
12-14<br />
8<br />
ATTIVITA'<br />
Portare alle riflessioni<br />
Trovare soluzioni ai problemi<br />
Una gran risorsa per costruire burattini è<br />
utilizzare cose che andrebbero buttate,<br />
utilizzare una scatola di fiammiferi o un<br />
fiore che dialoga con le forbici che lo<br />
hanno tagliato un rotolo di carta igienica<br />
finito. Se invece volete costruire dei veri<br />
personaggi leggete di seguito:<br />
Cosa vi occorre:<br />
• Carta da giornale<br />
• Colla<br />
• 1 Calza<br />
• Semi di riso<br />
• Stoffa colorata<br />
1<br />
2<br />
Spezzate finemente della carta da<br />
giornale in un secchio d' acqua lasciate<br />
a mollo per almeno una settimana.<br />
Per preparare la colla fate bollire tre<br />
tazze di farina con 9 d'acqua,<br />
se verserete un cucchiaio d'aceto<br />
impedirete che vada tutto a male.<br />
3<br />
4<br />
5<br />
6<br />
7<br />
8<br />
Impastate la colla con la carta, dopo<br />
averla lavorata e spezzata finemente.<br />
Attenzione: nell'impastare non devono<br />
rimanere bolle d'aria.<br />
Riempite una calza con semi di riso e<br />
fissatela ad un bastone. Bagnate<br />
velocemente il calzettino con la colla<br />
diluita e si inizia a modellare la testa con<br />
l'impasto di carta.<br />
Lo strato di cartapesta deve essere sottile e<br />
uniforme ad eccezione del collo.<br />
Una volta asciutto si svuota il sacchettino.<br />
Si dipinge e si aggiungono particolari<br />
(baffi, capelli).<br />
Con della stoffa potete modellare<br />
dei vestiti per poi muoverli inserendo<br />
la mano all'interno.<br />
In questo modo è possibile costruire<br />
burattini che personificano vari personaggi.
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FINLANDIA<br />
Le ultime foreste<br />
d'Europa<br />
"Ma che freddo che fa da queste parti!"<br />
borbotta Boog.<br />
"Ovvio, siamo al di sopra del Circolo Polare Artico!<br />
Eppure la magia di questa foresta mi ricorda le meraviglie della<br />
nostra. Anche se qui tutto sembra essere piu’ antico, piu’ lento…"<br />
"Brrrr… Mi stai inquietando. Speriamo che il nostro amico<br />
orso bruno arrivi subito".<br />
"Ma non dire sciocchezze! Guarda che pace… E poi vedi tutte queste<br />
renne? Se ci fosse un pericolo scapperebbero via."<br />
"Quante sono… Chissa’ se si trova proprio qui la casa di Babbo Natale!<br />
"Beh, non lontano di certo!"<br />
1<br />
DESCRIZIONE
FINLANDIA<br />
•<br />
DESCRIZIONE<br />
1<br />
L'Europa ha perso quasi tutte le proprie<br />
grandi foreste primarie. Le residue<br />
foreste primarie europee sono<br />
composte da tratti di taiga (foresta<br />
boreale) della Finlandia e dalle foreste<br />
temperate della Russia Europea.<br />
Assieme, queste foreste, benché<br />
frammentate, hanno assicurato la<br />
sopravvivenza di una ricca biodiversità.<br />
Governo finlandese e industria della<br />
carta dichiarano di seguire alti standard<br />
ambientali, ma lo standard di<br />
certificazione forestale creato<br />
dall'industria non ha alcuna credibilità<br />
tra gli ambientalisti.<br />
In Finlandia queste foreste sono<br />
concentrate nella regione nordorientale.<br />
Si tratta appena del 5%<br />
delle foreste del pianeta, che si<br />
estendono su 20 milioni di ettari,<br />
un'area non essenziale all'industria.<br />
Queste foreste sono importantissime<br />
per la conservazione degli organismi<br />
viventi, come per la vita e la cultura dei<br />
popoli nativi Sami. Malgrado gli appelli<br />
della comunità scientifica alla<br />
protezione di questo prezioso<br />
patrimonio, il governo continua a<br />
tagliare in habitat fragili e rari, spinto<br />
dalla domanda internazionale di carta e<br />
legno. Dietro questo scenario di<br />
distruzione, appaiono i giganti<br />
industriali della carta.<br />
al cinema dal 7 dicembre<br />
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FINLANDIA<br />
"Diamine Boog, non sapevo che avessi un cugino europeo.<br />
Siete proprio forti voi orsi!"<br />
"e’ vero, e’ che non abbiamo poi molti contatti…<br />
Guarda, e eccolo la’, siamo arrivati!"<br />
"Ma che fa, legge il giornale? Questa si’ che e’ una cosa originale"<br />
"No, ragazzi - fa loro l'orso bruno accogliendoli nella sua caverna - non<br />
leggo il giornale, noi orsi mica sappiamo leggere. Stavo cercando il cibo".<br />
"Il cibo nel giornale? Ma questo e’ tutto matto!"<br />
sussurra Elliot all'orecchio di Boog.<br />
"No, non sono tutto matto, e per inciso, ci sento benissimo. Questo giornale<br />
tutto quello che mi resta del mio bosco. L'hanno buttato giu’ per<br />
fabbricare la carta. Niente piu’ miele, niente frutti di bosco. Su questo<br />
hai ragione tu, e’ stupido cercare il cibo dentro un giornale. Ma allora a<br />
me chi mi rida’ indietro la mia foresta?<br />
2<br />
GLI ANIMALI<br />
L'orso bruno
FINLANDIA<br />
ANIMALI<br />
•<br />
2<br />
L'orso bruno è una forza, un vero e<br />
proprio concentrato di energia!<br />
La sua pelliccia può variare da chiara a<br />
marrone scuro. I cuccioli possono<br />
arrampicarsi sugli alberi utilizzando gli<br />
artigli. Gli adulti perdono questa<br />
capacità (per fortuna: sono troppo<br />
pesanti!) ma nuotano con agilità e<br />
possono alzarsi sulle zampe posteriori<br />
senza difficoltà.<br />
Nelle grandi foreste europee<br />
(Scandinavia e Russia) restano appena<br />
seimila orsi, nei boschi di pino, larice e<br />
abete, tra laghi e arbustaie.<br />
Gli orsi si nutrono di erbe, bacche,<br />
noci, frutta, ma anche di formiche,<br />
insetti, larve, miele e pesci.<br />
In Nord America vive il cugino più<br />
grande dell'orso bruno,il grizzly, che è<br />
anche l'orso più grande del mondo,<br />
infatti può pesare fino a 500 chili<br />
raggiungere un'altezza di un metro e<br />
venti centimetri. È una animale pacifico<br />
e solitario, ma può divenire molto<br />
feroce ed aggressivo se molestato o<br />
affamato; ha paura di ben poche cose:<br />
l'uomo, suo nemico per eccellenza,il<br />
fuoco e probabilmente i fulmini.<br />
Le foreste della Finlandia sono<br />
assolutamente necessarie per centinaia<br />
di altri animali, alcuni dei quali<br />
minacciati di estinzione: lo scoiattolo<br />
volante (Pteromy volans), la Ghiandaia<br />
siberiana (Perisoreus infaustus) e il<br />
Picchio Tridattilo (Picoides tridactylus).<br />
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FINLANDIA<br />
I Sami<br />
"Ecco Babbo Natale con le renne!"<br />
"Babbo Natale? Guarda che sembra un pastore. Non ha<br />
neppure il costume rosso… Hey, signor pastore, come va la<br />
vita da queste parti?"<br />
"Eh, mica tanto bene… Le mie povere renne sono affamate.<br />
L'estate mangiano l'erba, ma quando c'e’ la neve si nutrono<br />
dei licheni che crescono sugli alberi piu’ antichi.<br />
Voi li vedete gli alberi antichi qui attorno? Io no, li hanno<br />
tagliati tutti per farne carta. Di che vivranno le mie<br />
povere renne il prossimo inverno?"<br />
3<br />
POPOLI
FINLANDIA<br />
POPOLI<br />
•<br />
3<br />
Un migliaio di chilometri a nord della<br />
capitale finlandese Helsinki, si trovano<br />
alcune delle più vaste aree di foreste di<br />
renne della Lapponia.<br />
In queste foreste vive l'unico popolo<br />
indigeno europeo, i Sami.<br />
I Sami vivono nelle regioni<br />
settentrionali della Svezia, Norvegia,<br />
Finlandia e nella penisola russa di<br />
Kola. Le loro renne si nutrono dei<br />
licheni che crescono abbondanti nelle<br />
foreste primarie.<br />
L'allevamento all'aperto di renne è alla<br />
base della cultura Sami.<br />
Nel lungo inverno artico, le foreste<br />
centenarie della Lapponia assicurano<br />
loro la sopravvivenza: sui rami e sul<br />
tronco degli alberi cresce il lichene<br />
delle renne, che diventa il cibo<br />
invernale di questi animali quando<br />
l'erba è irraggiungibile.<br />
Il diritto al pascolo dei popoli Sami è<br />
protetto dalla legge e dalla stessa<br />
costituzione, ma l'agenzia forestale di<br />
stato continua a tagliare le foreste<br />
primarie, anche nelle terre Sami, ai<br />
danni dei “pascoli” delle renne. Infatti,<br />
anche quando nuovi alberi crescono, vi<br />
si trovano molti meno licheni che sugli<br />
alberi secolari.<br />
Negli ultimi due decenni, l'agenzia<br />
forestale statale ha però continuato a<br />
tagliare alberi in importanti forestepascolo<br />
delle renne. Oggi molte di<br />
queste aree sono già state tagliate.<br />
Nel 2003 gli allevatori di renne Sami<br />
della Lapponia settentrionale, assieme a<br />
<strong>Greenpeace</strong> e all'Associazione<br />
Finlandese per la Protezione della<br />
Natura (FANC) hanno creato delle<br />
carte delle foreste essenziali al pascolo<br />
invernale delle renne.<br />
Sulla base di queste mappe,hanno<br />
richiesto una sospensione del taglio in<br />
queste aree, fino a quando non fosse<br />
stato raggiunto un accordo sul futuro<br />
delle foreste e sulla loro protezione dal<br />
taglio industriale. Questa richiesta è<br />
stata ignorata.<br />
Intanto, per ogni foglio di carta che<br />
viene stampato usato e buttato via, le<br />
renne perdono ampi pezzi di foresta, e<br />
i Sami con loro.<br />
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FINLANDIA<br />
Foreste nel cestino<br />
della carta straccia?<br />
"Eh, ma qui a me mica la stanno raccontando giusta!<br />
Secondo me esagerate un po'. Del resto con un albero si fa un bel<br />
mucchio di carta… Non sara’ mica qualche foglietto sottile<br />
sottile a buttare giu’ il bosco, no?"<br />
"Magari fosse vero - gli risponde il cugino orso scuotendo la<br />
testa - ma foglio dopo foglio, sai quanta carta viene prodotta<br />
ogni anno? 300 milioni di tonnellate! Se si facesse una pila di<br />
tutta questa carta, ne verrebbe una torre enorme, alta quanto<br />
la distanza dalla terra alla luna moltiplicata per sedici<br />
volte! E lo chiami qualche foglietto?”<br />
4<br />
Denuncia
FINLANDIA<br />
DENUNCIA<br />
•<br />
4<br />
Stime del World Watch Institute ci<br />
ricordano che oggi più del 40% del<br />
legno viene tagliato per produrre carta.<br />
Questo legno proviene in gran parte<br />
dalle foreste primarie. La distruzione<br />
delle foreste primarie potrebbe quindi<br />
essere contenuta, se nei paesi che<br />
consumano più si consumasse di meno<br />
e si usasse più carta riciclata.<br />
sottobosco, che per crescere<br />
rapidamente hanno bisogno di concimi<br />
e veleni con prevedibili effetti sui livelli<br />
di inquinamento. Spesso si tratta di<br />
specie aliene, ossia che vengono da altri<br />
continenti e che possono creare seri<br />
problemi alla biodiversità locale. Questi<br />
alberi inoltre sono a crescita rapida, e<br />
creano diversi danni al suolo (erosione,<br />
assorbimento eccessivo di acqua).<br />
Senza contare le conseguenze della<br />
deforestazione e la minaccia di<br />
estinzione delle specie animali che<br />
avevano nelle foreste il loro habitat e la<br />
minaccia per le popolazioni indigene<br />
che vi abitano. Nelle foreste canadesi,<br />
alberi che raggiungono altezze anche di<br />
100 metri e 1000 anni di età vengono<br />
abbattuti per farne cellulosa e finiscono<br />
in cartiere, che fabbricano carta per<br />
scrivere, carta igienica, riviste e giornali!<br />
L'<strong>Italia</strong> consuma molto ma ha poche<br />
risorse di foreste, dunque importa<br />
legno e cellulosa e carta dall'estero<br />
(Canada, Scandinavia, Russia,<br />
Indonesia, Cile ecc.). Spesso, al posto<br />
delle originarie foreste primarie,<br />
subentrano le piantagioni, vale a dire<br />
un paesaggio di alberi tutti uguali, della<br />
stessa età e della stessa specie, senza<br />
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FINLANDIA<br />
La carta e le foreste<br />
"Questa storia delle foreste triturate<br />
e trasformate in giornali e quaderni non mi convince<br />
per niente!" borbotta Boog.<br />
"Dobbiamo saperne di piu’" annuisce Elliot.<br />
"E a chi chiediamo? Guarda che siamo nel mezzo di un bosco!"<br />
"Appunto. Basta trovare uno gnomo dei boschi. Sono gente sapiente, e pronta<br />
ad aiutare. Aiutami a cercare una Ammanita Muscaria"<br />
"Amma che???"<br />
"Ammanita Muscaria. Quel simpatico funghetto rosso a puntini bianchi. Ma non<br />
prenderlo perche’ e’ velenoso. Pero’ quasi sempre ci vive uno gnomo dei boschi."<br />
"Toc! Toc! Signor gnomo? Siamo venuti per saperne di piu’ sulla carta.<br />
Non e’ che gentilmente ci potrebbe spiegare un po' cos'e’ questa storia delle<br />
foreste distrutte per fare carta?"<br />
Gli gnomi non perdono tempo in convenevoli. Gli gnomi agiscono. E questo comincia<br />
subito a raccontare la storia delle foreste e della carta.<br />
5<br />
APPROFONDIMENTO
FINLANDIA<br />
•<br />
APPROFONDIMENTO<br />
5<br />
Quanta carta proviene dalle foreste<br />
primarie? È presto detto: la maggior<br />
parte della carta per uso grafico (quella<br />
impiegata per produrre quaderni e<br />
risme da fotocopie e stampante, per<br />
stampare libri e diari) viene fabbricata<br />
con cellulosa vergine, proveniente<br />
anche dall'abbattimento di alberi<br />
millenari in Finlandia, Canada, Russia<br />
e perfino Indonesia.<br />
Una notevole percentuale della carta<br />
prodotta la ritroviamo quotidianamente<br />
anche in forma di riviste e volantini<br />
pubblicitari. Una parte della carta finisce<br />
anche in imballaggi e carta igienica.<br />
Quanta di questa carta proviene dalle<br />
foreste primarie? Il problema è che non<br />
è facile stabilirlo perché nessun<br />
produttore garantisce che nella carta<br />
non ci sia una percentuale pur piccola<br />
di legno proveniente dalle foreste.<br />
Certo è che la maggior parte della carta<br />
per uso grafico (quella impiegata per<br />
produrre quaderni e risme da fotocopie<br />
e stampante, per stampare libri e diari)<br />
viene fabbricata con cellulosa vergine,<br />
proveniente anche dall'abbattimento di<br />
alberi millenari in Finlandia, Canada,<br />
Russia e perfino Indonesia.<br />
In tutto il mondo il consumo di carta<br />
ammonta a circa 300 milioni di<br />
tonnellate ogni anno, ed è un dato<br />
sempre crescente. L'<strong>Italia</strong> partecipa in<br />
misura considerevole alla costruzione<br />
di questa torre gigante. Nel 2000<br />
abbiamo consumato quasi 11 milioni<br />
di tonnellate, pari a 250 milioni di<br />
alberi. Ogni italiano in media consuma<br />
circa 200 kg.<br />
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FINLANDIA<br />
Storia della carta<br />
"Bah… allora io la carta<br />
non la voglio piu’ vedere" bofonchia Boog.<br />
"Ahem - lo interrompe lo gnomo - non credo che sia una buona<br />
soluzione. Senza carta non ci sarebbero libri, racconti,<br />
favole, disegni. Non ci sarebbero neppure i fumetti! E poi mica<br />
e’ necessario buttar giu’ tutti quegli alberi per fare la<br />
carta! Si possono usare altre fibre vegetali, come la canapa,<br />
il mais, le alghe, o ancora meglio si puo’ riciclare la carta<br />
vecchia! Mi sa che dovete ascoltare un'altra storia, ben piu’<br />
antica: la storia della carta".<br />
6<br />
UN PO'<br />
DI STORIA
FINLANDIA<br />
STORIA<br />
•<br />
6<br />
La carta è nata in Cina agli inizi dell'era<br />
cristiana; la data più accreditata sembra<br />
essere quella del 105 d.C. quando, secondo<br />
alcuni antichi cronisti, il gran dignitario di<br />
corte Ts'ai Lun presentò all'imperatore cinese<br />
i primi fogli di carta.<br />
Da allora in Cina la carta fu adibita agli usi<br />
più disparati: carta per scrivere cronache e<br />
bibliografie, carta per ornare case e templi,<br />
carta per avvolgere, tovaglioli di carta e<br />
perfino carta igienica. E svariate erano anche<br />
le modalità di produzione della carta (con la<br />
canapa, con steli di bambù,coi bozzoli del<br />
baco da seta, con paglia di grano e riso, con<br />
la scorza del gelso, con germogli di giunco,<br />
con muschio e licheni), anche se la più<br />
diffusa rimase quella che adoperava gli<br />
stracci. A lungo, fino all'VIII secolo, la carta<br />
rimase un segreto della Cina e ci vollero<br />
molti secoli perché, attraverso il mondo<br />
arabo, si diffondesse anche in Europa.<br />
Per capire questa lentezza nella sua diffusione<br />
vanno tenuti presenti alcuni aspetti che<br />
resero le località cinesi particolarmente<br />
idonee ad ospitare le prime cartiere e che al<br />
contrario ne ostacolarono la diffusione<br />
altrove: l'esistenza delle materie prime, la<br />
vicinanza di un centro abitato e la presenza<br />
di un flusso d'acqua puro e uniforme erano<br />
tre condizioni che si ritrovavano in Cina fin<br />
dal I secolo, mentre in Europa una simile<br />
favorevole congiuntura si presenterà solo<br />
gradualmente tra il XII e il XVI secolo.<br />
Inoltre, mentre in Cina la carta non subiva la<br />
concorrenza di altri prodotti, in Europa la<br />
pergamena rivaleggiò a lungo con le prime<br />
carte e cedette il passo solo progressivamente<br />
con lo sviluppo dell'arte tipografica. Va infine<br />
tenuto presente che il livello di cultura<br />
dell'Europa medievale era assai meno elevato<br />
di quello cinese o arabo.<br />
A lungo, dunque, furono le città arabe<br />
(Samarcanda, Baghdad, Tunisi, Fez) ad essere<br />
le capitali della fabbricazione della carta. Ed è<br />
proprio dalla città di Fez nell'Africa del Nord<br />
che la carta penetrò in Spagna, dove sorse la<br />
prima cartiera d'Europa, per diffondersi poi<br />
nelle città dell'<strong>Italia</strong> settentrionale e centrale<br />
che divennero rapidamente importanti centri<br />
cartari. Amalfi nel 1220 e Fabriano nel 1276<br />
furono le prime cartiere italiane a cui si<br />
aggiunsero in seguito Bologna, Padova,<br />
Genova e molte altre. Per 200 anni l'<strong>Italia</strong><br />
domino il mercato della carta, sostituendosi<br />
nell' approvvigionamento dell'Europa alla<br />
Spagna e a Damasco.<br />
La carta veniva fabbricata logorando i tessuti<br />
di lino fino a ridurli in stracci; il problema<br />
fondamentale del cartaio era dunque quello<br />
di procurarsi in grande quantità stracci o<br />
cordami usati, perciò le cartiere vennero<br />
installate di preferenza vicino alle città o ai<br />
porti e l'attività dei cenciaioli (raccoglitori e<br />
rivenditori di stracci) divenne<br />
particolarmente redditizia. Furono proprio le<br />
crisi nell' approvvigionamento di stracci a<br />
sollecitare già nel XIII secolo la ricerca di<br />
materiali sostitutivi coma la pasta di legno, il<br />
cui impiego però si diffonderà solo nel XIX<br />
secolo. Prima di allora, nel 700,<br />
un'importante innovazione fu introdotta<br />
grazie all'invenzione del cilindro olandese, un<br />
cilindro munito di lame metalliche che<br />
tagliavano, strappavano e riducevano gli<br />
stracci in poltiglia. Ciò permetteva di ottenere<br />
carta più raffinata in tempi molto più brevi.<br />
Un'altra rivoluzione fu rappresentata<br />
dall'introduzione della macchina "sans fin"<br />
ideata nel 1799 da Nicolas Louis Robert, che<br />
oltre a meccanizzare la fabbricazione dei fogli<br />
di carta, indusse anche dei cambiamenti nei<br />
luoghi di produzione, essendo la macchina di<br />
notevoli dimensioni.<br />
Si deve attendere invece la metà dell'800 per<br />
la scoperta della cellulosa alla quale sono<br />
legati i nomi di Meiller e Tilgham che riuscì a<br />
produrre cellulosa partendo dal legno e<br />
usando una soluzione di bisolfito di calcio.<br />
Oggi la carta viene prodotta utilizzando<br />
essenzialmente le fibre vegetali provenienti<br />
dagli alberi di conifere (pino, abete: fibre<br />
lunghe) e di latifoglie (eucalipto, pioppo,<br />
betulla, faggio, acacia: fibre corte). Ed è dalla<br />
diversa combinazione delle fibre, lunghe o<br />
corte, e dalla presenza o meno di lignina (la<br />
lignina è il collante naturale che tiene unite le<br />
fibre di cellulosa contenute nel legno) che<br />
derivano i diversi tipi di carta. Ultimamente<br />
si sta riscoprendo l'utilizzo delle piante<br />
annuali e delle erbacee (kenaf, sorgo, paglia<br />
di grano o di riso, canne, canapa, lino,) che<br />
era stato del tutto abbandonato perché poco<br />
adatte ad un uso industriale. Una maggiore<br />
diffusione di tali fibre annuali sarebbe<br />
auspicabile perché permetterebbe di ridurre<br />
fino ad un 20% l'uso delle cellulose ricavate<br />
dalle specie arboree.<br />
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FINLANDIA<br />
Un elefante sul banco<br />
Scusa, ma che ci fa<br />
quell'elefante sul banco?<br />
"Elefante? Quale elefante Mica siamo in Africa qui?<br />
Ma no, e’ un modo di dire: una classe di 30 alunni consuma in<br />
un anno scolastico una quantita’ di carta pari al peso di un<br />
elefante adulto. Infatti ogni individuo in <strong>Italia</strong> consuma in<br />
media 200kg di carta all'anno.<br />
Tutta la classe mette assieme sei tonnellate di carta -<br />
o meglio, sei tonnellate di foresta abbattuta.<br />
Siamo proprio sicuri che non ci sia una soluzione?<br />
7<br />
SOLUZIONI
FINLANDIA<br />
SOLUZIONI<br />
•<br />
7<br />
Quanta di questa carta proviene dalle<br />
foreste primarie? non è facile stabilirlo<br />
perché nessun produttore garantisce che<br />
nella carta non ci sia una percentuale<br />
pur piccola di legno proveniente dalle<br />
foreste. Ma la soluzione c'e' ed è a<br />
disposizione di tutti: comprare libri e<br />
quaderni fabbricati con carta riciclata:<br />
per fabbricarla non è stato abbattuto<br />
nessun albero. Ovviamente bisogna fare<br />
attenzione che nella fabbricazione di<br />
carta riciclata non siano stati utilizzati<br />
prodotti nocivi, come il cloro.<br />
RICICLARE 1000 KG DI CARTA...<br />
SALVA 17 ALBERI<br />
SALVA ENERGIA SUFFICIENTE A RIFORNIRE UNA CASA PER 6 MESI<br />
ELIMINA 3 METRI CUBI DI MATERIALI INERTI<br />
RISPARMIA 31.780 LITRI D'ACQUA<br />
PRODUCE IL 75% IN MENO DI INQUINAMENTO NELL'ARIA<br />
IMPIEGA IL 57% DELL'ENERGIA IMPIEGATA PER PRODURRE<br />
UNA TONNELLATA DI FIBRA VERGINE<br />
PRODUCE IL 35% IN MENO DI INQUINAMENTO DELL'ACQUA.<br />
Fonte: http://www.oldgrowthfree.com<br />
CARTA RICICLATA-CARTA DA FIBRE<br />
VERGINI: CHI VINCE?<br />
PER QUANTO RIGUARDA IL CONSUMO<br />
1 DI LEGNO (E DI FORESTE)<br />
La carta riciclata non salvaguarda solo<br />
le foreste primarie, ma anche i nostri<br />
boschi. Le fibre da macero invece<br />
possono essere riutilizzate fino a sei<br />
volte. Ogni tonnellata di carta riciclata<br />
salva 1,8 tonnellate di legno.<br />
2 PER CONSUMO DI ENERGIA<br />
Le cartiere sono grossi consumatori di<br />
energia, indispensabile per sfibrare il<br />
legno e per sbiancare la carta. Per la<br />
produzione di carta riciclata è<br />
necessario tra il 28% e il 70% in meno<br />
di energia. Meno consumo di energia<br />
vuol dire anche meno anidride<br />
carbonica e quindi più respiro per<br />
l'atmosfera del nostro pianeta.<br />
CONSUMO TOTALE DI ENERGIA (IN GJ) PER OGNI TONNELLATA DI CARTA<br />
CARTA DI FIBRE<br />
VERGINI SENZA LEGNO<br />
(CELLULOSA SBIANCATA)<br />
3<br />
4<br />
5<br />
CARTA DI FIBRE<br />
VERGINI<br />
CON LEGNO<br />
PER CONSUMO E INQUINAMENTO<br />
DELL'ACQUA<br />
Anche qui vince la carta riciclata.<br />
Serve meno acqua e si producono<br />
minori acque di scarico, che sono<br />
anche meno inquinanti.<br />
PER INQUINAMENTO DELL'ARIA<br />
Le cartiere sono tra le industrie più<br />
inquinanti per la nostra aria. Fumi<br />
inquinanti fuoriescono per esempio<br />
dalla "cottura" della carta. Per<br />
produrre carta da fibre vergini senza<br />
legno , la cellulosa va separata dalla<br />
lignina e ciò produce velenosi<br />
composti solforosi, polveri, e ossidi di<br />
azoto. Anche la produzione di carta<br />
riciclata ha bisogno di energia, ma in<br />
misura molto minore ed inoltre<br />
produce meno anidride solforosa e<br />
ossidi di azoto.<br />
PER I RIFIUTI<br />
Qualsiasi produzione crea scarti, vale a<br />
dire materiali residui. Nel caso della<br />
produzione di carta si tratta di fanghi<br />
che si formano durante il processo di<br />
sbiancamento della carta fatta di fibre<br />
vergini, o durante la<br />
disinchiostrazione della carta da<br />
macero. Però anche in questa<br />
categoria, la carta riciclata vince.<br />
CARTA<br />
RICICLATA<br />
53,4 - 34,6<br />
36,8 - 29,1<br />
(Fonte: Tiedemann, A.: Umweltargumente zum<br />
Recyclingpapier. Hrsg. Umweltbundesamt, 1992)<br />
13,0 - 16,8<br />
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FINLANDIA<br />
Quanta carta<br />
usiamo?<br />
obiettivo<br />
Rendere i ragazzi consapevoli<br />
di quanta carta consumano,<br />
cosi’ da poter successivamente<br />
elaborare delle strategie per<br />
ridurre lo spreco di questa<br />
risorsa.<br />
eta’<br />
12-14<br />
8<br />
elaboriamo<br />
Ogni italiano consuma circa 200 Kg di<br />
carta all'anno. Una classe consuma in<br />
media una quantità di carta pari al peso di<br />
un elefante adulto. Fotocopie, disegni,<br />
fogli di lavoro, libri, quaderni... la carta è<br />
davvero ovunque nella scuola. L'<strong>Italia</strong> è<br />
un importante consumatore di cellulosa<br />
per fabbricare carta.<br />
Calcolate quanto legno è necessario per<br />
produrre la carta consumata in un anno,<br />
ed elaborate possibili strategie per ridurre<br />
il consumo.<br />
Nella discussione in classe raccogliete tutti<br />
gli usi che fate della carta. Considerate<br />
che in media una persona consuma 200kg<br />
all'anno. Per poter immaginare<br />
concretamente una quantità simile,<br />
potreste procedere a pesare risme di carta,<br />
quaderni e libri, in modo da arrivare ad<br />
una rappresentazione possibile di una pila<br />
di carta del peso di 200kg. Ricordatevi<br />
che la carta viene prodotta dalla cellulosa,<br />
la quale proviene dal legno. Calcolate<br />
quanti metri cubi di legno servono per<br />
produrre la carta che consumate.
FINLANDIA<br />
•<br />
ELABORIAMO<br />
8<br />
1<br />
Base del<br />
calcolo<br />
1kg di carta necessita<br />
0, 7kg cellulosa<br />
1kg di cellulosa viene prodotta<br />
da 0,0036 m3 di legno<br />
(questi sono valori medi)<br />
Chi ha finito calcola quanto legno<br />
consuma tutta la classe.<br />
3<br />
Tornati in classe ogni gruppo calcola il<br />
volume dei loro alberi secondo la<br />
formula diametro x diametro (in<br />
decimetri) diviso 10 = volume in m3<br />
Quale gruppo è più vicino al<br />
fabbisogno della classe? Quanti alberi<br />
devono essere abbattuti ogni anno per<br />
soddisfare il consumo della classe?<br />
2<br />
In gruppi di due, scegliete nella<br />
vicinanza della scuola tutti gli alberi che<br />
secondo voi servono per produrre il<br />
legno che serve per il fabbisogno di<br />
carta della classe intera. Di questi alberi<br />
misurate il diametro dell' albero<br />
all'altezza di un metro dal suolo. (Per<br />
misurare facilmente il diametro<br />
dell'albero, uno studente posa due<br />
righelli o aste sul tronco dell'albero,<br />
paralleli tra di loro ai due lati opposti,<br />
ed il secondo studente misura la<br />
distanza tra essi.)<br />
4<br />
Discussione: Cosa possiamo fare come<br />
singolo, come classe, come scuola per<br />
ridurre il nostro consumo di carta?<br />
Cambiare abitudini negli acquisti non sempre è così<br />
facile, l'importante è non arrendersi di fronte alle<br />
prime difficoltà: potreste, infatti, ritrovarvi a chiedere<br />
carta riciclata in una cartoleria ed avere come unica<br />
risposta "Carta riciclata? No, non ne abbiamo".<br />
Purtroppo la legge del mercato fa sì che se per un<br />
prodotto non c'è richiesta, finisce col diventare<br />
un'impresa riuscire a trovarlo. Ciò non significa che il<br />
gioco non possa essere invertito, esercitando<br />
consapevolmente il proprio potere di consumatore: se<br />
aumenta la richiesta, allora forse qualcuno comincerà<br />
a provvedere! Dunque, non arrendetevi e continuate a<br />
chiedere, anche le richieste che sembrano andare a<br />
vuoto, servono a cambiare il mercato.<br />
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FINLANDIA<br />
Stavolta<br />
ricicliamo noi!<br />
obiettivo<br />
Prendere coscienza<br />
sull'importanza<br />
dell'uso razionale<br />
della carta e imparare<br />
a riciclarla noi stessi<br />
eta’<br />
8-14<br />
9<br />
FORESTA<br />
IN CLASSE<br />
Come si fa?<br />
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
5<br />
6<br />
7<br />
Strappate le pagine di più quotidiani<br />
in minuscoli pezzettini (tagliuzzatela<br />
per bene)<br />
Mettete i pezzetti di carta in una bacinella<br />
e aggiungete 1 litro d’acqua.<br />
Prendete un passaverdura(di quelli che<br />
la mamma utilizza per fare quei<br />
buonissimi minestroni di verdure) e<br />
tritate per alcuni secondi o finché non<br />
vedete che la carta è ridotta in poltiglia.<br />
Versate nel catino la poltiglia<br />
Mettete un telaio (tipo un setaccio da<br />
farina con i bordi rialzati in legno) e<br />
sollevate facendo scolare l'acqua.<br />
Rigirate il telaio su un pezzo<br />
di stoffa o su una tavola di legno.<br />
Fate asciugare!<br />
Per ottenere 100 chilogrammi di carta<br />
servono 200 chilogrammi di legname è<br />
quindi un bene prezioso che possiamo<br />
riutilizzare più volte. Abituiamoci quindi a<br />
recuperarla per avviarla al riciclo.<br />
Spunti di riflessione<br />
Calcola il tuo consumo settimanale di<br />
fogli e quello della tua classe.<br />
Un foglio di carta non riciclata è costituito<br />
per il 70-80% da pasta di legno.<br />
Considerando che un foglio di carta pera<br />
sui 5 grammi, quanti chilogrammi<br />
d'albero consumi in un anno?
FINLANDIA<br />
FORESTA<br />
•<br />
9<br />
IN<br />
CLASSE<br />
"Perche’ usare carta riciclata?"<br />
Sommario degli<br />
argomenti convincenti<br />
la carta riciclata:<br />
1. salvaguarda le ultime foreste<br />
2. salvaguarda l'ambiente<br />
3. crea meno inquinamento dell'aria e dell'acqua<br />
4. fa risparmiare risorse<br />
importanti come legno, energia e acqua<br />
5. crea meno residui chimici<br />
La carta riciclata e’ utile.<br />
I pregiudizi verso la carta riciclata<br />
sono solo dannosi<br />
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FINLANDIA<br />
Idee per azioni<br />
e sulla carta<br />
Azione "Raccolta<br />
differenziata"<br />
Una vostra ricerca sulla situazione nella scuola ha<br />
evidenziato che la raccolta differenziata nella vostra<br />
scuola non è efficace? Allora è arrivato il momento<br />
dell'azione "Raccolta Differenziata". Procuratevi dei<br />
raccoglitori per carta e cartone (magari decorati in<br />
maniera simpatica) e distribuirteli nelle classi.<br />
Possibilmente con un'azione di grande impatto, per<br />
esempio: travestiti da spazzini entrate nella classe<br />
all'inizio delle lezioni (mettersi d'accordo con gli<br />
insegnanti) e piazzate con gran fracasso i<br />
raccoglitori. Perché non mettere anche in palio un<br />
premio per la classe che suddivide meglio la<br />
spazzatura? Questi raccoglitori possono essere<br />
vuotati o dalle persone addette o da studenti<br />
incaricati due volte a settimana. Posizionate anche<br />
in alcuni punti dell'edificio scolastico dei<br />
raccoglitori per sola carta.<br />
Questa azione di raccolta differenziata potrebbe<br />
iniziare in maniera fantasiosa, ad esempio facendo<br />
un'asta per i raccoglitori.<br />
Azione da fare durante<br />
l'intervallo: "Percorso<br />
della carta"<br />
Durante l'intervallo costruite un percorso formato<br />
da varie postazioni. In queste postazioni i vostri<br />
compagni otterranno informazioni importanti<br />
circa il tema "Carta e Foresta". All'ultima<br />
postazione verrà distribuito un questionario, e ci<br />
saranno dei premi per chi risponde meglio. Quali<br />
premi? Ovviamente quaderni di carta riciclata,<br />
oppure piccole piantine di alberi da mettere a<br />
casa come polmone verde.<br />
obiettivo<br />
Comprendere l'importanza<br />
del riciclo. attraverso<br />
attivita’ di gioco<br />
eta’<br />
8-14<br />
10<br />
ATTIVITA'<br />
Buffi mostri di carta<br />
come "Mostri pubblicitari<br />
per risparmiare la carta"<br />
Costruite un grande mostro di carta con la carta<br />
straccia che avete raccolto nella scuola in una<br />
settimana. La parte interna del mostro è fatta di fil<br />
di ferro. Su questa impalcatura fate il mostro con la<br />
cartapesta. Ovviamente il mostro trasmette anche<br />
un messaggio: su una targhetta c'è scritto per<br />
esempio: "Questa è la carta utilizzata da una classe<br />
in una settimana/un mese/un anno. Risparmiare<br />
carta significa salvare le foreste".<br />
Ovviamente il mostro verrà piazzato in una parte<br />
importante della scuola.<br />
La lista dei "Meglio"<br />
Meglio asciugamani di spugna che<br />
di carta nei bagni.<br />
Meglio piatti veri che piatti<br />
di carta nella mensa.<br />
Meglio bottiglie di vetro che buste<br />
per le bevande.<br />
Meglio un'unica circolare che tante<br />
fotocopie per tutti gli insegnanti.<br />
Meglio fotocopie fronte-retro che il<br />
doppio dei fogli su singola facciata.
Cartelloni con<br />
effetto sorpresa<br />
Visita alla<br />
cartiera<br />
FINLANDIA<br />
ATTIVITA’<br />
•<br />
10<br />
Appendete alla parete dei grandi, cartelloni<br />
completamente vuoti sui quali c'è scritto, in un<br />
angolino in basso: "Soltanto il 10% dei quaderni<br />
di scuola sono in carta riciclata. La carta riciclata<br />
aiuta a salvare le foreste della Terra". Poi si<br />
aggiunge una grossa freccia che punta a questa<br />
informazione. Questo è anche un'ottima<br />
pubblicità per un punto vendita di carta riciclata<br />
nella scuola. Questa idea funziona ovviamente<br />
anche con altre informazioni, per esempio: "80%<br />
delle foreste di questa terra sono già distrutte. Se<br />
vuoi collaborare per salvare le foreste mettiti in<br />
comunicazione con....". Il testo si scrive su una<br />
parte del cartellone che corrisponde al 20% del<br />
cartellone stesso.<br />
Consigli per la<br />
fotocopiatrice<br />
Riflettete prima se le fotocopie sono<br />
davvero necessarie.<br />
Riflettete prima: ho messo l'originale giusto,<br />
nella posizione giusta? Ho premuto i tasti<br />
giusti? Quante fotocopie mi servono?<br />
Vecchie fotocopie su singola facciata possono<br />
servirvi per scriverci sopra. Mettete una<br />
scatola per raccoglierle vicino alla<br />
fotocopiatrice. Chi ha bisogno di carta per<br />
appunti si fornisca lì.<br />
Fotocopiate sempre sui due lati.<br />
Idee per la casa<br />
La carta per regali può essere facilmente fatta con<br />
carta di vecchi giornali, colorata. Provate a<br />
mettere un "Non si desidera pubblicità" sulla<br />
vostra cassetta delle lettere: la pubblicità è molto<br />
spesso solo un inutile spreco di carta.<br />
Perché non farsi un'idea concreta di cosa succede in<br />
una cartiera? Può essere un' ottima occasione per<br />
porre delle domande, magari anche un po' critiche,<br />
sui criteri utilizzati per la salvaguardia dell'ambiente.<br />
Il mondo della<br />
carta in classe<br />
Si può organizzare una giornata della carta a classi<br />
aperte, in modo da coinvolgere più studenti<br />
affidando a ciascun gruppo una diversa funzione.<br />
Potreste così imbastire una sorta di percorso da<br />
presentare agli altri: uno o più raccontastorie<br />
danno il benvenuto ai visitatori esponendo la storia<br />
della carta; altri studenti possono quindi preparare<br />
la carta con le proprie mani (vedi istruzioni). Il<br />
percorso può continuare con una mostra sulla<br />
relazione tra il consumo di carta e la distruzione<br />
delle foreste. Al mostro di carta viene quindi<br />
affidato il compito di illustrare le possibili<br />
alternative che consentono di partecipare<br />
attivamente alla salvaguardia delle foreste<br />
(risparmio di carta, uso di carta riciclata).<br />
Nell'ultima aula potrebbero essere proiettate delle<br />
diapositive, utilizzando come sottofondo i suoni<br />
della foresta, interrotti dal rumore delle motoseghe.<br />
Sulla Luna,<br />
andata e ritorno<br />
Fate una grande torre di carta, e in cima metteteci<br />
una luna fatta da voi. Attaccateci una targhetta con<br />
scritto: "Otto volte alla luna e ritorno, questa è la<br />
quantità di carta che viene usata in tutto il mondo<br />
in un anno (circa 300 miliardi di tonnellate)".<br />
Oppure dipingete un elefante su un grande<br />
cartellone con la nuvoletta: "La vostra classe usa in<br />
un anno tanta carta quanto il mio peso". Accanto<br />
mettete delle idee su come risparmiare la carta. Il<br />
poster dell'elefante viene fatto passare in tutte le<br />
classi o viene messo in aula magna.<br />
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CANADA<br />
La foresta pluviale<br />
"Elliot, dove sei?"<br />
"Sono qui, dietro di te, Boog".<br />
"Che nebbia! Non vedo niente".<br />
"e’ ovvio che ci sia nebbia: e’ una foresta pluviale…"<br />
"Elliot, hai parlato tu?"<br />
"No, io sto qua dietro…"<br />
"Aaaargh!!! Oddio un lupo!!!<br />
"Scendimi dalle spalle Boog, che non vedo niente!"<br />
"Hey ragazzi, niente paura, sono il vostro amico".<br />
"Scusa, hai ragione, e’ che con tutta questa nebbia…"<br />
"Si’ si’ … intanto pero’ ce l'avete tutti con noi lupi, ancora per quella storia<br />
di Cappuccetto Rosso, che poi era tutta colpa dei cacciatori. Brutta storia,<br />
quella. Va bene, comunque benvenuti a casa mia. Bella no? e’ una delle<br />
pochissime foreste pluviali temperate, vi piace? Sembra una foresta tropicale,<br />
perche’ piove sempre ed e’ molto umido, ma mica fa caldo. e’ una vera e propria<br />
meraviglia della natura! E poi guardate che alberi… Questo qui si chiama Red<br />
Cedar, e’ germogliato quando Carlo Magno veniva incoronato in Francia."<br />
"Fiuuu!!!! Vecchietto l'amico!"<br />
1<br />
DESCRIZIONE
CANADA<br />
DESCRIZIONE<br />
•<br />
1<br />
È un paesaggio da sogno. Fitte foreste<br />
che scendono a picco sull'oceano e su<br />
fiordi coperti di nebbia, animali quasi<br />
mitologici come lo "Spirit Bear", un orso<br />
bruno dal mantello candido, fiori dai<br />
colori intensi, ed una vegetazione<br />
rigogliosa sempre verde, come riesce ad<br />
esserlo solo dove l'acqua non cessa mai<br />
di scorrere. Sembra una terra<br />
dimenticata. Eppure sotto le brue sottili<br />
si combatte un conflitto che dura da<br />
decenni. Da quando cioè l'industria del<br />
legno meccanizzata ha iniziato a portar<br />
via su larga scala ampie fette di quel vero<br />
e proprio tesoro universale che è l'ultima<br />
grande foresta pluviale del pianeta.<br />
Secoli fa, le foreste pluviali si estendevano<br />
lungo le fasce costiere degli Stati Uniti<br />
occidentali, della Norvegia, della Scozia,<br />
dell'Irlanda, della Russia, dell'Australia e<br />
della Nuova Zelanda.<br />
Oggi, soltanto la Columbia Britannica,<br />
l'Alaska ed il Cile conservano parti<br />
significative di foresta costiera.<br />
Anticamente, nella Columbia Britannica<br />
le foreste fluviali ricoprivano l'intera<br />
superficie della fascia costiera. Circa metà<br />
dell'estensione originaria è scomparsa. Il<br />
responsabile di questa distruzione ha un<br />
nome: industria del legno.<br />
Come in ogni sistema naturale, la vita<br />
nelle foreste costiere canadesi è<br />
fortemente interconnessa: ogni<br />
intervento su di una parte (una specie<br />
animale, una pianta, un'area) finisce<br />
inevitabilmente per avere effetti su<br />
tutto l'ecosistema. Ad esempio, la<br />
distruzione di un semplice corso<br />
d'acqua attraversato dai salmoni può<br />
avere profonde ripercussioni sugli orsi,<br />
sulle aquile, e anche sulle orche, che<br />
dei salmoni si cibano. Uno Sitka<br />
Spruce, che può sembrare un semplice<br />
albero, rappresenta invece un<br />
popolatissimo condominio per un<br />
vasto spettro di creature della foresta.<br />
La vita nella foresta pluviale è stabile e<br />
tranquilla, se non disturbata<br />
gravemente dall'intervento umano.<br />
al cinema dal 7 dicembre<br />
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CANADA<br />
Il lupo<br />
Eh si, sono proprio io, il lupo grigio. Mi dipingono<br />
come quello cattivo, zanne bianche e occhi<br />
cattivi nel buio della foresta, la macchina per<br />
uccidere, pronta a saltare addosso al<br />
viaggiatore sprovveduto. Ma non e’ cosi’.<br />
Al contrario, noi siamo stati vittima di calunnie<br />
e di una vera e propria persecuzione, per secoli<br />
e secoli. Invece non siamo affatto aggressivi,<br />
anzi, a dire il vero siamo piuttosto timidi.<br />
E siamo molto socievoli. Pochi animali sono<br />
socievoli come noi!<br />
2<br />
GLI ANMALI
CANADA<br />
ANIMALI<br />
•<br />
2<br />
Il Lupo Grigio è un autentico corridore.<br />
Infatti ha un'ottima capacità di resistenza<br />
grazie alla quale può coprire oltre 30 km<br />
con un trotto costante alla velocità di 6-<br />
10 chilometri orari. L'odorato è il senso<br />
più sviluppato del lupo. Infatti l'olfatto è<br />
100 volte più sensibile di quello<br />
dell'uomo. Il branco tipico comprende<br />
dai 4-5 membri ai 20 o 30. I più giovani<br />
si mettono costantemente alla prova:<br />
i più veloci, forti, coraggiosi e intelligenti<br />
dominano sugli altri. Una popolazione di<br />
circa 8.000 esemplari caratterizza la<br />
Foresta del Grande Orso, lungo la costa<br />
occidentale del Canada.<br />
Il Grizzly è un altro degli abitanti della<br />
foresta della Foresta del Grande Orso,<br />
che offre habitat ad una delle più alte<br />
concentrazioni residue di tale orso.<br />
Il grizzly vive cacciando salmoni nei<br />
torrenti della foresta. I salmoni<br />
costituiscono un 95% della dieta delle<br />
popolazioni che abitano le foreste<br />
costiere. L'erosione dei corsi d'acqua<br />
minori da parte di pratiche forestali<br />
inappropriate, pone a rischio le<br />
popolazioni di salmoni, e con esse quelli<br />
di orsi grizzly. Il grizzly è considerato in<br />
via di estinzione.<br />
La capra di montagna è un altro tipico<br />
abitante della foresta del Grande Orso.<br />
Se ne trovano a centinaia nel Gardner<br />
Canal, e spesso scendono fino alla costa<br />
per nutrirsi di alghe.<br />
La capra è alta alle spalle da 100 a 115<br />
cm e lunga da 1,2 a 1,8 m, con una coda<br />
che va da 8 a 20 cm. La femmina è più<br />
piccola del maschio e il colore va dal<br />
bianco al grigio. La capra delle nevi è<br />
attiva tutto il giorno, rosicchia da<br />
mattina a sera ed è in grado di digerire<br />
cibi che gli altri non tollererebbero.<br />
Lo Spirit Bear, o Kermode, è il più<br />
caratteristico e particolare tra le decine<br />
di orsi che popolano la Foresta del<br />
Grande Orso. Fa parte della famiglia<br />
dell'orso bruno, ma ha un gene<br />
recessivo che rende il manto bianco<br />
(un esemplare su dieci circa).<br />
Lo Spirit Bear vive esclusivamente nella<br />
costa settentrionale della Columbia<br />
Britannica. La maggiore concentrazione<br />
si trova sulla Princess Royas Island, nelle<br />
isole adiacenti, e in alcune vallate della<br />
vicina terraferma.<br />
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CANADA<br />
Indiani o "First Nation"?<br />
"Gli indiani, guarda Boog, gli indiani!"<br />
"Che bello Elliot! Guarda che bei copricapo di penne…. Speriamo che arrivi anche<br />
il generale Custer"<br />
"Speriamo proprio di no, cari amici, senno’ qui e’ una carneficina.<br />
Ma vi consiglio di non chiamarli indiani, a loro non piace. Infatti siamo mica in<br />
India qui. Cristoforo Colombo che quando e’ arrivato pensava di avere<br />
raggiunto l'India, e ha chiamato tutti "indiani". Poteva almeno chiedere…"<br />
"E allora come li devo chiamare"<br />
"Loro chiamano se’ stessi 'First Nation' ossia le nazioni che c'erano per prima".<br />
"Prima di che?"<br />
"Prima che gli europei si prendessero tutta la loro terra e la chiamassero<br />
America, Canada, Stati Uniti eccetera. Eh si, questa era la loro terra prima.<br />
E la terra di noi animali, perche’ la condividevamo senza troppi problemi.<br />
Vedrete, sono dei veri amici, gente di prima qualita’!"<br />
3<br />
I POPOLI
CANADA<br />
POPOLI<br />
•<br />
3<br />
Nelle foreste del Canada i popoli nativi<br />
"First Nation" vedono i propri territori<br />
tradizionali sempre più ridotti dalle<br />
compagnie. Diritti ambientali e diritti dei<br />
popoli nativi si fondono strettamente nei<br />
boschi che conservano le anime<br />
ancestrali e un'identità sempre più<br />
minacciata. Quel che resta delle loro<br />
foreste dopo il taglio a raso, è un deserto<br />
dilavato dalle piogge.<br />
Dipinti per secoli come i 'feroci<br />
indiani' in realtà sono gente<br />
pacifica, per questo tutti si<br />
ritengono in diritto di rubar loro<br />
la terra. Dall'Ontario, all'Alberta, al<br />
Quebec, il governo continua a dare in<br />
concessione alle grandi compagnie terre<br />
tradizionali dei popoli 'First Nation'<br />
spesso senza consultarli. Una pratica la<br />
cui legalità è messa in dubbio da molti,<br />
mentre l'intera comunità scientifica<br />
concorda sul grave prezzo che l'ambiente<br />
paga per i profitti di poche compagnie<br />
del legname e della carta.<br />
I loro fiumi sono inquinati dalle cartiere,<br />
le foreste saccheggiate per prendere il<br />
legno. Alle First Nation non resta che<br />
rinunciare alla loro identità culturale e<br />
assimilarsi nelle città.<br />
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CANADA<br />
Il taglio a raso<br />
"Aaaaargh! Aiutooo!!!!"<br />
"Elliot, stai bene?"<br />
"Ora si, ma quel bulldozer quasi quasi mi abbatteva"<br />
"Beh, in effetti e' il suo mestiere abbattere tutto quello che<br />
trova. In genere abbatte la foresta… Venite, guardate qui dietro…"<br />
Boog e Elliot seguono il loro amico lupo attraverso gli alberi,<br />
e appena giunti in cima ad una collinetta uno spettacolo terribile<br />
si apre di fronte ai loro occhi. Una spianata immensa<br />
di trucioli e segatura. Valli e colline, a perdita d'occhio,<br />
sono nudi, senza piu’ un albero. Sembra un paesaggio lunare.<br />
"Ma… ma che e’ successo?"<br />
"e’ il taglio a raso, amici miei. Il modo con cui l'industria<br />
del legno si porta via la nostra foresta.<br />
4<br />
DENUNCIA
CANADA<br />
DENUNCIA<br />
•<br />
4<br />
Le foreste canadesi sono un autentica<br />
meraviglia. Estese su spazi immensi - il<br />
20% della superficie del paese - sono<br />
composte da conifere e latifoglie, ed<br />
ospitano specie come la renna, il lupo, il<br />
castoro canadese, l'alce e l'orso bruno,<br />
oltre a una grande quantità di uccelli, tra<br />
cui anatre migratorie e l'oca del Canada.<br />
Le foreste boreali canadesi sono tagliate a<br />
raso ad un ritmo allarmante per<br />
produrre carta e legname da costruzione.<br />
Ogni anno l'industria del legno sta<br />
buttando giù alberi in oltre 400.00 ettari<br />
di foresta nel Quebec e oltre 220.000<br />
ettari in Ontario. La martora del<br />
Labrador e la lince canadese sono già<br />
minacciate, così come la renna e il<br />
licaone sono considerati “vulnerabili”.<br />
Le compagnie del legno sostengono che<br />
il taglio a raso riproduce fenomeni che<br />
avvengono naturalmente nella foresta.<br />
Non è vero: un'apertura naturale nella<br />
foresta non supera generalmente i due<br />
alberi. Nelle rarissime occasioni in cui<br />
avvengono fenomeni di più ampia scala,<br />
non arrivano comunque ad uccidere tutti<br />
gli alberi e a rimuoverli sin dalla base.<br />
Anche dopo un incendio, un gran parte<br />
del manto rimane intatto, garantendo<br />
l'ombra e il microclima necessari alla<br />
protezione degli alberi più giovani. In<br />
seguito ad un taglio a raso, questo<br />
processo di crescita è completamente<br />
interrotto: quando la copertura della<br />
foresta è compromessa, gli arbusti<br />
rimangono esposti alla piena luce del<br />
sole, che ne minaccia la crescita. Al<br />
tempo stesso è molto più facile che<br />
acqua e piogge impoveriscano il terreno,<br />
non più protetto dagli alberi.<br />
Si chiama clearcutting, taglio a raso,<br />
ossia l'abbattimento di tutti gli alberi in<br />
vaste aree di foresta - a volte oltre 100<br />
ettari di terreno: da paradiso a deserto di<br />
trucioli. Questo sistema è ovviamente il<br />
più conveniente per le compagnie: è<br />
molto più facile rimuovere i tronchi coi<br />
mezzi cingolati e trasportarli fino alla<br />
strada dove li attendono i camion. Ma è<br />
un sistema molto dannoso, perché<br />
distrugge per sempre intere parti di<br />
foresta. Se anche un giorno gli alberi<br />
ricresceranno, la complessità della foresta<br />
millenaria coi suoi equilibri costruiti nel<br />
tempo sarà perduta per sempre.<br />
Inoltre l'abbattimento a raso rimuove<br />
tanto gli alberi morti quanto i vivi:<br />
almeno 56 specie di mammiferi ed<br />
uccelli usano come casa gli alberi morti,<br />
rimasti ancora in piedi. E quando, alla<br />
fine, un albero si schianta al suolo,<br />
diventa la casa di tutta un'altra serie di<br />
piante, animali ed insetti: infine, gli alberi<br />
morti e in decomposizione garantiscono<br />
il letto spugnoso, umido e nutriente che<br />
occorre ai nuovi arbusti per germogliare e<br />
crescere. Fino al 97% degli arbusti di<br />
conifere della Columbia Britannica cresce<br />
su alberi in decomposizione.<br />
Alberi centenari sono tagliati senza<br />
discriminazioni e finiscono in quaderni,<br />
carta igienica, fazzolettini da naso. Ogni<br />
volta che gettiamo via della carta<br />
inutilmente e che evitiamo di metterla<br />
nei contenitori per il riciclo, è come se<br />
tirassimo via un pezzo di questi alberi.<br />
E con gli alberi perdiamo un intero<br />
mondo, perché le foreste pluviali<br />
temperate ospitano animali unici.<br />
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CANADA<br />
Il Grande Orso e’ salvo.<br />
E gli altri?<br />
"Ma e’ terribile… Allora non si puo’ proprio fare niente!"<br />
"Non dire cosi’ Boog. Siamo qui per trovare una soluzione,<br />
non ricordi?"<br />
"Non e’ per vantarmi, ma qui la soluzione ce la siamo gia’ trovata".<br />
"Ma va?"<br />
"Certo. Assieme a <strong>Greenpeace</strong>, alle First Nation e a tante altre associazioni, ci<br />
siamo battuti per decenni per proteggere queste foreste. E ora ce l'abbiamo<br />
fatta. Non tutte, non credete. Come avete visto la distruzione continua piu’ a<br />
est. Ma nella mia foresta, qui sulla costa occidentale, ora le cose sono ben<br />
diverse. Qui nella "Foresta del Grande Orso" alla fine anche il governo e<br />
l'industria hanno concordato un piano intelligente di gestione.<br />
Questo vuol dire che molte di queste foreste sono ora protette, sono parchi<br />
naturali. Al tempo stesso sono stati promossi usi diversi della foresta (ossia<br />
non prendere il legno ma bacche, funghi e altro, lasciando la foresta in piedi).<br />
E anche dove si possono tagliare alberi, bisogna seguire delle regole molto ma<br />
molto attente: quelle del FSC. Mica male, no? Ora si tratta di fare lo stesso<br />
in tutto il resto del paese!"<br />
5<br />
SOLUZIONI
CANADA<br />
SOLUZIONI<br />
•<br />
5<br />
Si chiama Foresta del Grande Orso.<br />
È la foresta costiera occidentale, l'ultima<br />
vasta area di foresta pluviale temperata.<br />
Un ecosistema unico, caratterizzato da<br />
una speciale combinazione di condizioni<br />
climatiche riscontrabili all'estremità<br />
orientale dei mari costieri e degli oceani:<br />
i venti che soffiano dal largo incontrano<br />
le montagne costiere e rilasciano umidità<br />
in abbondanza, favorendo una rigogliosa<br />
vegetazione. Queste condizioni<br />
climatiche hanno permesso il formarsi di<br />
uno degli scenari naturali più ricchi e<br />
spettacolari del pianeta. Lo sitka spruce<br />
(Picea sitchensis) e il cedro rosso<br />
occidentale (Thuja plicata) raggiungono i<br />
100 metri di altezza, e possono arrivare a<br />
1500 anni di età.<br />
Dopo un decennio di conflitto<br />
ambientale che ha visto Greenepace e i<br />
popoli nativi affrontare pacificamente<br />
l'industria del legno, oggi è stata<br />
finalmente trovata una soluzione:<br />
L'industria ha accettato<br />
ad rinunciare a molte aree di<br />
foresta, e si e’ impegnata<br />
a metodologie di taglio molto<br />
attente e responsabili.<br />
Il governo si e’ impegnato non solo<br />
a finanziare le aree protette, ma a<br />
sostenere le forme di gestione<br />
forestale alternativa al taglio<br />
(turismo, raccolta di prodotti<br />
non legnosi ecc.)<br />
Un modello che potrebbe essere<br />
riprodotto non solo in tutto il<br />
Canada, ma in tutto il mondo.<br />
E salvare le foreste.<br />
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CANADA<br />
Il peso delle<br />
nostre scelte<br />
obiettivo<br />
eta’<br />
12-14<br />
“Pesare” il contributo<br />
di ognuno per ridurre<br />
il consumo di carta<br />
in classe.<br />
6<br />
elaboriamo<br />
Cosa vi occorre:<br />
• Scatolone di cartone<br />
• Barattolo di vetro<br />
• Sassolini<br />
Per prima cosa eleggete un<br />
rappresentante che gestirà<br />
e coordinerà il gioco, questo<br />
sarà utile per organizzarvi meglio.<br />
Coinvolgete tutte le classi in<br />
una riunione straordinaria per<br />
spiegare le regole del gioco.<br />
Su ciascun barattolo incollate<br />
un'etichetta con la classe<br />
e il numero dei partecipanti.<br />
.<br />
Procuratevi dei ceci e iniziate.<br />
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
FASI DEL GIOCO<br />
Ogni classe costruisce un eco carta il più<br />
creativo, colorato e divertente possibile<br />
d'uguale dimensione per tutte le classi.<br />
La carta che NON può più essere riutilizzata<br />
è buttata nell'eco carta. Nel caso in cui<br />
finissero fogli di carta bianca riutilizzabili, il<br />
rappresentante sarà autorizzato a togliere un<br />
semino dal barattolo della classe che ha<br />
commesso l'errore.<br />
Ogni volta che l'eco carta sarà pieno<br />
di fogli non più utilizzabili, potrete<br />
mettere un sassolino in un barattolo<br />
di vetro trasparente.<br />
Alla fine del mese pesate il barattolo su<br />
una bilancia o contate i semini.<br />
Vincerà la classe che ha accumulato un<br />
maggio numero di semini.
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CANADA<br />
Facciamo la carta<br />
all'antica<br />
obiettivo<br />
Imparare a fare la carta<br />
riciclata in modo semplice<br />
senza l'aiuto di un<br />
frullatore e di un telaio<br />
per l' asciugatura.<br />
eta’<br />
9-14<br />
7<br />
FORESTA<br />
IN CLASSE<br />
Che cosa occorre:<br />
• Fogli d'alluminio<br />
• Un paio di forbici<br />
• Una matita<br />
• Un giornale<br />
• Un vaso di vetro con tappo<br />
• Acqua calda<br />
• Un cucchiaio o una spatola di legno<br />
• Una teglia metallica<br />
da forno rettangolare.<br />
• 3 cucchiai di farina di granoturco<br />
4<br />
5<br />
6<br />
Mettete i pezzetti di carta nel vaso di vetro<br />
e riempitelo fino al bordo con acqua calda<br />
e lasciate macerare per tre ore.<br />
Quando la carta è diventata una zappetta<br />
versatela nella teglia.<br />
Spalmatela con il chucchiaio di legno in<br />
modo da individuare e rimuovere<br />
eventuali grumi.<br />
Che cosa fare:<br />
Tagliate 4 pezzi di fogli d'alluminio e<br />
1<br />
ripiegateli su se stessi fino realizzare<br />
quattro quadrati di 15 cm di lato.<br />
(saranno usati come supporti per<br />
la pasta di carta macera e per consentire<br />
il drenaggio dell'acqua.).<br />
2<br />
3<br />
Con la punta della matita fate dei<br />
forellini in questi supporti distanziati<br />
di circa 1 cm e in file verticali.<br />
Tagliate il giornale in strisce<br />
lunghe e sottili e poi tagliate queste<br />
strisce in tanti pezzettini.<br />
7<br />
8<br />
9<br />
10<br />
Sciogliete 3 cucchiai di farina in mezza<br />
tazza d'acqua calda e versatela nella teglia.<br />
Mettete sopra all'impasto uno dei telaietti<br />
d'alluminio che avete preparato.<br />
Premete con il palmo della mano sul<br />
fondo della teglia in modo che sia<br />
ricoperto dalla poltiglia(che filtrerà<br />
attraverso i fori) e appoggiatelo sul tavolo.<br />
Mettete i telaietti ad asciugare e dopo 3<br />
ore con delicatezza togliete dal telaietto lo<br />
strato di carta e tagliatelo con precisione<br />
nella misura che preferite.
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CANADA<br />
Giu’ le mani<br />
dagli alberi!!<br />
obiettivo<br />
eta’<br />
10-14<br />
Impedire ai tagliaboschi di<br />
tagliare gli alberi della<br />
foresta canadese.<br />
Chiedete la possibilità di usufruire<br />
del campo della scuola oppure incontratevi<br />
in un parco o in un centro sportivo.<br />
Dividetevi in tre squadre:<br />
Squadra alberi<br />
Squadra d'uomini che lavorano<br />
in una compagnia del legno.<br />
Squadra Popoli indigeni<br />
Scegliete voi chi volete essere.<br />
Gli alberi si riuniscono con i popoli<br />
1 indigeni.<br />
2<br />
Ad ogni bambino è assegnato un numero,<br />
da 1 fino all'ultimo in modo da poter<br />
assegnare ad ogni bambino un numero.<br />
6<br />
7<br />
8<br />
8<br />
ATTIVITA'<br />
Se indovina può portarsi via l'albero<br />
altrimenti un membro del popolo<br />
indigeno può allontanare il taglialegna<br />
fuori dall'area di gioco.<br />
Ora tocca al popolo indigeno, anche lui<br />
cerca di indovinare il numero di un<br />
taglialegna nel caso ci riesce è autorizzato<br />
a mandarlo via altrimenti dovrà<br />
consegnargli un albero.<br />
Vince la squadra che allontana per<br />
prima gli avversari.<br />
3<br />
4<br />
5<br />
Devono esserci tanti tagliaboschi<br />
quanti indigeni.<br />
Gli alberi si dispongono nella piazza fermi<br />
e con i piedi ben saldi per terra.<br />
Il taglialegna cerca di indovinare a quale<br />
numero corrisponde l'albero scelto.
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ussia<br />
La Foresta delle Nevi<br />
"Questa foresta non finisce mai".<br />
"E infatti e’ la piu’ grande del mondo".<br />
"Sara’, pero’ io intanto ho una certa fame…. Oh ecco, finalmente si vede una<br />
casa. Proviamo a bussare, magari potremmo fermarci per uno spuntino…"<br />
"Dunque, qui non … Neppure qui… Ma che strano… Questa casa non ha la porta!"<br />
"Credo di sapere perche’ "<br />
"Dai Elliot, ma non e’ possibile, come fanno a entrare in casa…<br />
Saltano dal tetto?"<br />
"Mi sa che abbiamo trovato la casa della strega BabaYaga’. Vedi? Invece che su<br />
fondamenta, poggia su zampe di gallina, che fanno girare la casa, cosi’ gli<br />
ospiti indesiderati non trovano mai la porta. Meglio cosi’, non sono sicuro che<br />
vorrei entrare la’ dentro. Andiamo a cercare la nostra amica tigre, che e’<br />
meglio. Da lei un pasto caldo non ce lo nega nessuno!<br />
1<br />
DESCRIZIONE
•<br />
RUSSIA<br />
DESCRIZIONE<br />
1<br />
È la più grande foresta del mondo. La<br />
foresta delle Nevi della Russia asiatica<br />
comprende aree di foresta intatta che<br />
vanno dall'area artica della Sakha<br />
settentrionale, fino alle regioni<br />
subtropicali che costeggiano i fiumi<br />
Amur e Ussuri. Le foreste coprono il<br />
45% del territorio, e vanno dalle<br />
arbustaie della tundra settentrionale,<br />
alle ricche foreste composte del sud.<br />
Un'area di oltre 663 milioni di ettari<br />
(oltre due terzi della superficie degli<br />
Stati Uniti).<br />
Per esempio, il distretto di Primorye<br />
(Regione della Russia posizionata di<br />
fronte al Mar del Giappone)è stato<br />
definito dall'IUCN (Unione Mondiale<br />
per la Conservazione della Natura)<br />
centro fondamentale per la diversità<br />
vegetale (Centre of Plant Diversity).<br />
Infatti, secondo lo IUCN, nella regione<br />
vivono almeno 2.000 specie vegetali,<br />
tra cui 150 piante medicinali (questa<br />
regione è parte dell'area di<br />
distribuzione del ginseng coreano, il<br />
più raro e prezioso). La regione ospita<br />
anche 60 aree protette, 100 riserve<br />
naturali ed una riserva di biosfera di<br />
3470 chilometri quadrati.<br />
Le foreste siberiane rappresentano il<br />
25% delle riserve mondiali di legname,<br />
il doppio cioè dell'Amazzonia.<br />
Queste foreste sono assai diversificate e<br />
offrono habitat a molte specie di animali<br />
e piante, tra cui il leopardo dell'estremo<br />
oriente, l'orso dell'Himalaya, il cervo<br />
muschiato e soprattutto la famosa tigre<br />
siberiana (o tigre dell'Amur), uno tra gli<br />
animali più minacciati.<br />
al cinema dal 7 dicembre<br />
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ussia<br />
La tigre siberiana<br />
"Ma che freddo che fa qui.<br />
Non abbiamo un termosifone portatile?"<br />
"No, ma ci scaldera’ la nostra amica tigre, facendoci<br />
accomodare nella sua folta pelliccia invernale".<br />
"Salve amici, benvenuti nella mia grotta! Venite subito<br />
a scaldarvi, prima che il mago Gelo vi porti con se’."<br />
Entrate prego, cosa vi posso offrire? Un formichiere alla<br />
brace? oppure un pezzetto di cinghiale arrosto?<br />
2<br />
GLI ANMALI
•<br />
RUSSIA<br />
ANIMALI<br />
2<br />
La tigre più grande è la tigre siberiana<br />
(Pantera tigris altaica) i maschi<br />
raggiungono anche i 380 kg di peso e<br />
la lunghezza di quasi 4 metri.<br />
La tigre è un'animale solitario.<br />
C'è un comportamento sociale<br />
differente tra la femmina e il maschio:<br />
la femmina vive con i suoi cuccioli fino<br />
a circa 3 anni dalla loro nascita,<br />
praticamente fino a che non riescono a<br />
cacciare le prede da soli. Non caccia<br />
dunque in branco e predilige attaccare<br />
le sue prede nascosta tra la vegetazione,<br />
dove poi tende agguati a cervi, capre e<br />
pecore selvatiche, formichieri, gibboni,<br />
tapiri, cinghiali (preda preferita) e,<br />
talvolta, bufali e bestiame.<br />
La tigre può mangiare anche 30\35 kg<br />
di carne al giorno, ma di solito arriva a<br />
malapena a 15 kg, visto la grande<br />
difficoltà ad appropriarsi della<br />
selvaggina. La tigre della Siberia ha<br />
una pelliccia più lunga e folta delle<br />
altre tigri, e molto più grassa, perché<br />
l'inverno siberiano è estremamente<br />
freddo. La pelliccia è anche più chiara,<br />
per mimetizzarsi nella neve. Le strisce<br />
sulla pelliccia la rendono invisibile,<br />
quando si avvicina ad antilopi, cervi o<br />
cinghiali. La distruzione dei boschi<br />
siberiani ha ridotto il suo ambiente<br />
naturale e, spinta dalla fame, a volte<br />
attacca anche gli animali domestici.<br />
Di conseguenza viene cacciata dai<br />
contadini, oltre che dai bracconieri che<br />
vendono la sua pelliccia.<br />
La pressione delle compagnie del legno<br />
nella Siberia,minaccia gli ultimi 300<br />
esemplari di tigre siberiana.<br />
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ussia<br />
I 'piccoli popoli'<br />
della Siberia<br />
"Guarda, gli igloo degli esquimesi!"<br />
"Ma va’ la’ gli esquimesi sono molto piu’ a nord. E poi non<br />
vedi che quelle sono tende di pelle?<br />
"E allora di chi sono?"<br />
"Sono di uno dei popoli piu’ antichi della terra". Spiego’ la tigre. "Hanno dei nome<br />
che per voi saranno stranissimi e nuovi, come Nanai o Uedege. Ma per noi che<br />
viviamo in queste foreste, sono gente conosciuta da secoli e secoli. Alcuni di<br />
loro adorano l'albero sacro, un albero gigantesco che unisce il cielo e la<br />
terra, e in pratica tiene assieme tutto l'universo. Secondo loro le anime dei<br />
morti vanno a posarsi come uccelli sui rami di questo immenso albero, e non<br />
soffrono piu’ il freddo dell'inverno siberiano. A volte ci vanno anche gli<br />
sciamani, che sono una specie di sacerdoti, quando compiono un viaggio mistico<br />
per guarire la gente del villaggio".<br />
"Noi pero’ dobbiamo proseguire il nostro di viaggio".<br />
"Si’, ma non prima di aver salvato anche questa foresta!"<br />
3<br />
I POPOLI
•<br />
RUSSIA<br />
POPOLI<br />
3<br />
Anche la Foresta delle Nevi della<br />
Russia asiatica offre riparo e vita a<br />
numerosi popoli indigeni, come i<br />
Nanai della regione di Khabarovsk o i<br />
Uedege, presso i fiumi Kungari e<br />
Anyuy. I russi li hanno chiamati 'piccoli<br />
popoli' per contrapporli al loro (il<br />
'grande popolo' russo).<br />
Vivono nella foresta e vi traggono tutto<br />
ciò che serve per la loro vita. Infatti<br />
vivono della raccolta di piante<br />
selvatiche, di pesca e dell'allevamento<br />
delle renne.<br />
I circa 170 Nanai sono per tradizione<br />
pescatori e cacciatori sedentari.<br />
La maggioranza vive sul continente e<br />
solo un piccolo gruppo vive su<br />
Sakhalin. Sono dediti prevalentemente<br />
alla pesca e all'allevamento di bestiame.<br />
Gli Udege invece raggiungono quasi le<br />
duemila persone, e vivono nel sud est<br />
della Siberia. Malgrado il numero,<br />
eppure continuano a preservare le loro<br />
tradizioni. Il loro mondo è ricco di<br />
spiriti e forze naturali, e si tramandano<br />
di padre in figlio complessi racconti<br />
della creazione del mondo. I loro<br />
sciamani compiono viaggi mentali per<br />
mettersi in contatto con gli spiriti al<br />
fine di guarire malattie o altri disagi,<br />
per lo più offrendo sacrifici.<br />
In Siberia vivono oltre 30 popoli<br />
tribali. Nonostante la politica russa di<br />
insediamento fin nei territori più isolati<br />
della tundra e della taiga, i popoli<br />
indigeni riuscirono a conservare le loro<br />
strutture tradizionali.<br />
Il loro territorio dei 'piccoli popoli'<br />
ricopre circa il 50% del suolo russo, ma<br />
spesso il suolo è ricco di risorse naturali<br />
(minerali e petrolio nel sottosuolo o<br />
foreste in superficie) e questa ricchezza<br />
attira avventurieri e imprese.<br />
La vita delle 26 comunità indigene che<br />
vivono nelle foreste di caccia e pesca è<br />
messa in pericolo dall'arrivo delle<br />
compagnie multinazionali che<br />
distruggono le foreste ormai da anni,<br />
violando le leggi e tagliando la raso. Le<br />
popolazioni locali soffrono delle<br />
conseguenze del taglio indiscriminato<br />
lungo i fiumi, dell'inquinamento delle<br />
acque causato dallo scarico di<br />
lubrificanti, che ha portato a diverse<br />
morie di salmoni, loro alimento base.<br />
Di fronte all'avanzata delle compagnie<br />
del legno russe e multinazionali nel<br />
loro piccolo territorio, gli Uedege<br />
chiedono che questo sia protetto e<br />
dedicati esclusivamente all'utilizzo<br />
tradizionale delle risorse naturali.<br />
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ussia<br />
Laggiu’ nel Far-East<br />
"Davvero pensi che incontreremo i cow-boy?"<br />
Fece Boog. La tigre se lo guardo’ come fosse matto…<br />
"Ma quali cow-boy? e’ il 'Far-east, non il Far-west. Significa<br />
l'estremo oriente. Infatti qui c'e’ il punto piu’ a est del continente.<br />
"e’ un area sterminata…."<br />
"Si’, ma e’ un gigante malato. I nostri alberi cadono uno ad uno,<br />
e senza riparo siamo alla merce’ della caccia. Ma lo sai che ci sono<br />
piu’ tigri siberiane nei vari zoo del mondo che non in liberta’?<br />
Io in prigione nello zoo non ci voglio andare, non ho fatto niente<br />
di male. Ma non voglio neppure finire appesa al muro<br />
di qualche cacciatore!"<br />
4<br />
Denuncia
•<br />
RUSSIA<br />
DENUNCIA<br />
4<br />
Il taglio di alberi, insieme alle attività<br />
minerarie e ad altri interventi<br />
industriali su larga scala, mette a<br />
repentaglio il futuro della Foresta delle<br />
Nevi della Russia asiatica. In diverse<br />
regioni le foreste millenarie sono già<br />
state distrutte e negli ultimi anni<br />
compagnie multinazionali del legno,<br />
con una pessima fama di distruzione<br />
nei paesi asiatici, si sono assicurate<br />
contratti di sfruttamento a lungo<br />
termine in queste foreste. Il gigante<br />
malese Rimbunan Hijau, ha appena<br />
ottenuto due contratti che gli<br />
assicurano per 50 anni lo sfruttamento<br />
delle foreste lungo il Mar del<br />
Giappone, per esportare tronchi grezzi<br />
verso i mercati della Cina, del<br />
Giappone e della Corea del Sud.<br />
Il taglio illegale e l'esaurimento delle<br />
singole specie di maggior valore, sono<br />
fortemente incentivati dalla pressante<br />
richiesta dei mercati cinese e giapponese,<br />
che rappresentano al momento la<br />
maggiore minaccia per queste ricche<br />
foreste temperate della regione<br />
sudorientale della Foresta delle Nevi.<br />
Questa, insieme alla crescita della<br />
domanda russa che preme sulle foreste<br />
nordorientali, rappresenta nei prossimi<br />
10 anni una grave minaccia<br />
alla sopravvivenza di queste<br />
stupefacenti foreste.<br />
Sebbene la Russia abbia une<br />
legislazione forestale assai rigorosa,<br />
molte delle infrazioni non sono<br />
punibili, e il sistema di controllo e<br />
verifica è carente e antiquato. Il crollo<br />
del sistema sovietico, l'incertezza<br />
economica e la frammentazione<br />
dell'apparato burocratico centralizzato<br />
e della struttura integrata di<br />
produzione economica, hanno aperto<br />
la strada alla massiccia penetrazione<br />
delle compagnie multinazionali<br />
asiatiche. Per accedere alle ricche<br />
risorse forestali della regione del Far-<br />
East (Primorye, Vladivostok), diverse<br />
compagnie giapponesi, hanno concluso<br />
contratti di joint-venture con le<br />
autorità locali , e possono operare<br />
indisturbate nella regione, aiutate dalla<br />
tacita complicità delle autorità che<br />
dovrebbero proteggere le foreste.<br />
Il taglio illegale di legno è divenuto<br />
purtroppo una pratica comune in<br />
Russia, e a seconda delle regioni,<br />
l'estrazione illegale di legno continua a<br />
crescere. Almeno un 20% del legname<br />
russo è estratto illegalmente, ma si tratta<br />
di una pratica in forte espansione.<br />
Nel 2.000 l'amministrazione è stata in<br />
grado di condurre investigazioni su<br />
8.253 violazioni del codice forestale, che<br />
hanno portato a 860 processi. Ma si<br />
tratta appena della punta dell'iceberg,<br />
rispetto alle 30.000 violazioni del codice<br />
forestale, riportate dalle stese autorità.<br />
Il danno provocato dall'estrazione<br />
illegale è duplice: la minaccia alla<br />
biodiversità, e il calo delle entrate in<br />
seguito alla corruzione. Il taglio<br />
illegale è sostenuto dalla pressante<br />
richiesta del mercato internazionale.<br />
Innanzitutto Cina e Giappone, ma<br />
anche l'<strong>Italia</strong> importa sempre più abete<br />
russo e larice siberiano. Questa<br />
richiesta di legno rappresenta per i<br />
prossimi 10 anni il maggiore fattore di<br />
rischio per queste stupefacenti foreste.<br />
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ussia<br />
Fai la scelta giusta!!<br />
"Uhm… Eliot, dobbiamo trovare un modo per salvare la nostra<br />
amica Tigre Siberiana e la sua foresta!"<br />
"Si’, diamoci da fare… C'e’ una guardia forestale, forse puo’<br />
aiutarci. Hey! Venga qua, guardi che distruzione!"<br />
"Come posso aiutarvi?"<br />
"Deve fermare quei signori che stanno abbattendo alberi illegalmente"<br />
"Ehm, beh, non saprei, in base alla legge 1233bis, articolo 49c, comma 119 possono tagliare se<br />
sono in accordo con la legge 9239a articolo 12 comma 4, 5 e 18. Ma secondo gli articoli<br />
123, 125 e 131 del codice forestale, sentiti i pareri dell'autorita’ provinciale in base alla<br />
normativa speciale numero…" "Aaaaargh!!! Basta! Non se ne verra’ mai a capo in questo modo!"<br />
"Unm… Mi sa che se vogliamo riuscire a salvare la Foresta delle Nevi e la Tigre Siberiana<br />
convincere il governo russo a cambiare la legge, semplificandola e facendola rispettare<br />
con controlli efficaci, e proteggendo le terre tradizionali".<br />
"Beh, sara’ una bella battaglia. Parola di Tigre! Pero’ c'e’ una cosa che potete fare: cambiare<br />
il mercato, ossia convincere chi compra prodotti in legno. Per esempio, di recente sono stati<br />
certificate grandi foreste russe secondo gli standard FSC, proprio grazie alla richiesta di<br />
legno certificato. In questo modo, e’ possibile aiutare a proteggere anche la mia foresta.<br />
Ma bisogna far presto, non c'e’ piu’ tanto tempo!"<br />
5<br />
SOLUZIONI
•<br />
RUSSIA<br />
SOLUZIONI<br />
5<br />
Cosa si può fare per aiutare Boog ed<br />
Elliot a salvare anche questa foresta?<br />
Beh, ci aiuterà l'esperienza…<br />
camminando in giro per le altre foreste,<br />
avete raccolto diversi strumenti che vi<br />
saranno utili per proteggerle!<br />
Si tratta di usarli!<br />
Usa la testa: compra solo<br />
legno certificato FSC<br />
Ricicla: Butta la carta solo<br />
nel contenitore per il riciclo!<br />
Ancora ricicla: Usa carta<br />
riciclata!<br />
Risparmia: usa meno e usa<br />
meglio!<br />
Riusa: l'altro lato del foglio,<br />
i pezzi di mobili vecchi ecc.<br />
In questo modo la foresta<br />
vive meglio… E noi potremo<br />
continuare a utilizzare il<br />
legno e la carta!<br />
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Due impronte<br />
a confronto<br />
obiettivo<br />
eta’<br />
10-14<br />
Osservare due impronte<br />
differenti, la mano<br />
e la foglia.<br />
L'impronta<br />
della foglia<br />
Occorrente:<br />
• 750 g di gesso<br />
• 1⁄2 litro d acqua<br />
• Una scatola di cartone<br />
• Olio<br />
• Una foglia<br />
• Un bastoncino<br />
6<br />
elaboriamo<br />
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
5<br />
6<br />
7<br />
8<br />
9<br />
Procuratevi una scatola dai bordi rialzati<br />
Ungete il fondo della scatola di cartone<br />
con un po' d’olio.<br />
Ungete anche la parte inferiore<br />
della foglia.<br />
Deponete la foglia sul fondo della scatola<br />
Mescolate acqua e gesso fino a quando<br />
non otterrete un impasto morbido.<br />
Versate l'impasto sulla foglia per<br />
almeno 2-3 cm.<br />
Lasciate asciugare per almeno 1 giorno<br />
Togliete la tavoletta di gesso dalla scatola<br />
compresa anche la foglia.<br />
Osservate l'impronta lasciata dalla foglia<br />
1<br />
2<br />
3<br />
L'impronta della<br />
vostra mano<br />
Appoggiate la vostra mano su un foglio di<br />
carta, disegnate i contorni e ritagliatela.<br />
Seguite la stessa procedura che avete<br />
svolto per la foglia.<br />
Osservate la vostra impronta<br />
Come le mani sono le nostre<br />
impronte non pensi che le foglie siano<br />
le impronte degli alberi?
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ussia<br />
Alto tanto quanto..<br />
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
Lavorate a coppie<br />
Uno di voi due si disporrà a fianco<br />
del tronco dell'albero (servirà da unità<br />
di riferimento)<br />
L'altro (l'osservatore) si sistema ad una<br />
distanza sufficiente che gli permetta di<br />
vedere l'intera altezza dell' albero.<br />
L'osservatore deve riuscire ad<br />
immaginare quanti bambini vanno<br />
sovrapposti uno sull'altro per arrivare<br />
fino alla cima dell'albero.<br />
obiettivo<br />
misurare l'altezza di un albero per<br />
riconoscere la differenza fra un bosco<br />
naturale ed uno artificiale. In natura<br />
gli individui non hanno la stessa eta’,<br />
lo stesso vale per gli alberi. Gli alberi<br />
di un bosco, hanno quindi altezze<br />
differenti l'uno dall'altro. Gruppi di<br />
alberi con altezze identiche indicano<br />
che gli alberi sono stati piantati<br />
artificialmente tutti assieme.<br />
eta’<br />
12-14<br />
7<br />
FORESTA<br />
IN CLASSE<br />
A questo punto va effettuata la moltiplicazione<br />
fra l'altezza del compagno a fianco all'albero<br />
per il numero di bambini che servirebbero per<br />
raggiungere la cima (importante: contate anche<br />
il primo bambino, cioè il vostro compagno).
•<br />
RUSSIA<br />
FORESTA<br />
7<br />
IN<br />
CLASSE<br />
UN ALBERO,<br />
TANTI ALBERI<br />
obiettivo<br />
Imparare a piantare un<br />
albero per approfondire<br />
alcuni processi della Natura<br />
e imparare a sviluppare un<br />
atteggiamento di cura e<br />
attenzione nei suoi confronti.<br />
eta’<br />
8-14<br />
1<br />
2<br />
3<br />
Scavate una buca larga tre volte la radice<br />
della piantina e si lasciate arieggiare per<br />
qualche giorno.<br />
Deponete la piantina delicatamente e<br />
ricoprite leggermente le radici premendo<br />
il terreno.<br />
Se necessario in caso di siccità annaffiare<br />
con cautela.<br />
Il periodo migliore per piantare<br />
alberi è compreso da: ottobre/novembrefebbraio/<br />
marzo.<br />
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Gioca ...foresta<br />
obiettivo<br />
eta’<br />
8-14<br />
Coinvolgere attraverso<br />
il gioco<br />
Durante una giornata di sensibilizzazione per la foresta<br />
possiamo costruire giochi e giocattoli da regalare, o<br />
invitare le persone che si avvicinano a costruire dei<br />
giochi. Scoprirete come il gioco è un richiamo di<br />
esperienze passate, di idee, risoluzione dei problemi.<br />
Scoprirete come attraverso il gioco si elabora<br />
concretamente quello che è stato appreso o quello che<br />
si vuole cercare di capire. Il materiale semplice così<br />
come lo ritroviamo in natura c'insegna tante cose.<br />
Scopriamole insieme!<br />
Occorrente:<br />
• Biglie<br />
• Una cassetta di legno della frutta<br />
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
Le biglie<br />
Staccate alcune assicelle dalla cassetta<br />
2 corte, 2 lunghe e il fondo.<br />
Su una delle due disegnate alcune porte e<br />
servendovi dell'archetto da traforo ritagliate<br />
e numeratele in progressione.<br />
Con chiodi e martello assemblate il fondo<br />
che fungerà da tetto e le altre assi rimaste.<br />
Da una lunghezza prestabilita tirate<br />
le vostre biglie e cercate di mirare la porta.<br />
Vince chi ottiene il punteggio più alto.<br />
Occorrente:<br />
• Stoffa leggera<br />
• Filo di cotone<br />
• Tavola di compensato<br />
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
5<br />
6<br />
Paracadutista<br />
8<br />
ATTIVITA'<br />
Tagliate un quadrato di stoffa di 30 cm per 30.<br />
Fissate ad ogni angolo con un nodo un filo di<br />
cotone lungo almeno 50 cm.<br />
Su un pezzo di compensato disegnate un omino<br />
che rappresenterà il paracadutista.<br />
Ritagliate e coloratelo.<br />
Fate un foro sulla testa e infilate i quattro fili con<br />
un nodo.<br />
Piegate il paracadute prima a metà e poi<br />
arrotolatelo su se stesso.<br />
Lanciatelo più in alto che potete, una volta<br />
lanciato il paracadute si srotolerà da solo
•<br />
RUSSIA<br />
ATTIVITA’<br />
8<br />
Ping-Pong<br />
Occorrente:<br />
• Tavola di legno<br />
• Carta vetrata<br />
1<br />
Su di una tavola di legno ritagliate le<br />
forme delle due racchette con il seghetto<br />
Yo-Yo<br />
Occorrente:<br />
• asse di legno<br />
• Spago<br />
Prendiamo un'asticella di legno e disegnate due<br />
1<br />
cerchi grandi e uno piccolo.<br />
2 Con il seghetto ritagliate e colorateli.<br />
Prendete un pezzo di spago lungo almeno 1 m e<br />
3 fissatelo a un chiodino che inserirete nel cerchio<br />
più piccolo.<br />
4 Incollate le due ruote più grandi a quella piccola.<br />
5 Colorate con colori vivaci o inserite le vostre iniziali.<br />
Le papere<br />
2<br />
3<br />
4<br />
Con la carta vetrata arrotondate<br />
i contorni e l'impugnatura.<br />
Potete colorare le racchette a vostro piacimento.<br />
Per la pallina prendete un tappo di sughero e infilate<br />
dei fili colorati o dei nastrini in modo che quando<br />
lanciate il tappo i nastrini svolazzino in aria.<br />
Il Coccode’<br />
Occorrente:<br />
• asse di legno<br />
• spago<br />
Prendiamo un'assicella di legno e disegniamo le<br />
1<br />
tre parti che in seguito ritaglieremo con l'archetto.<br />
Due avranno la base di 15 cm e l'altezza di 10. La<br />
2<br />
terza parte avrà compreso nella lunghezza il manico.<br />
3 Con il trapano foriamo in due punti le tra basi.<br />
4 Unite i tre pezzi con uno spago.<br />
5<br />
Agitate velocemente in aria.<br />
Occorrente:<br />
• vasetto di yogurt<br />
• pece greca<br />
• spago<br />
Sciangai<br />
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
5<br />
Prendiamo un vasetto vuoto di yogurt<br />
e foriamo al centro con un punteruolo.<br />
Prendiamo un pezzo di spago e facciamolo<br />
passare attraverso il foro.<br />
Da un'estremità facciamo un nodo in modo da<br />
non farlo più uscire.<br />
Spalmiamo con le dita su tutta la lunghezza<br />
dello spago della pece greca (si compra<br />
nei negozi di vernice).<br />
Con dei piccoli strappi sentirete il tipico verso<br />
della chioccia.<br />
Occorrente:<br />
• spiedini di legno<br />
• vernici<br />
Prendete un mazzo di 42 spiedini di legno.<br />
1 Colorateli in cinque colori diversi seguendo<br />
questo schema:<br />
20 bastoncini di colore giallo: valore 3 punti<br />
12 bastoncini in rosso: valore 5 punti<br />
5 bastoncini in blu: valore 19 punti<br />
3 Bastoncini in verde: valore 15 punti<br />
2 bastoncini in rosso e bianco: valore 20 punti<br />
Cercate di recuperare il bastoncino con il<br />
2 punteggio più alto senza far cadere gli altri.<br />
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cile<br />
"Secondo me sto sognando.<br />
Sembra di stare nel bosco di casa, ma e’ pieno di animali<br />
strani. Saro’ mica ubriaco?"<br />
"Impossibile, Boog, gli orsi non bevono. E poi li vedo anche io tutti<br />
questi animaletti".<br />
“Be’ allora siamo messi bene tutti e due... pensa se incontriamo un vigile glielo<br />
spieghi tu che non abbiamo bevuto?”<br />
"Ma va'!!! Guardati attorno piuttosto. Chi avrebbe mai pensato di trovare una<br />
foresta pluviale dove non fa caldo"<br />
"Beh, se e’ per questo ne abbiamo vista una quando eravamo in Canada.<br />
Ti ricordi la Foresta del Grande Orso? O ti si e’ spappolata la memoria da<br />
quel microcervelletto che ti porti appresso sotto le corna?"<br />
"Non ti preoccupare, la mia memoria e’ sana come un pesce, ma qui e’ tutta<br />
un'altra cosa. Ci sono animali che non abbiamo visto da nessuna parte"!<br />
1<br />
DESCRIZIONE<br />
Dalle Ande<br />
alla Patagonia
•<br />
CILE<br />
DESCRIZIONE<br />
1<br />
Quando i venti umidi che vengono<br />
dall'oceano incontrano la catena<br />
montuosa delle Ande, Sono costretti a<br />
risalire e a incontrare correnti fredde.<br />
L'umidità diventa pioggia, una pioggia<br />
che cade quasi tutto l'anno<br />
permettendo una vitalità incredibile.<br />
Fino a 5000 litri annui per metro<br />
quadrato, rendono permanentemente<br />
umide le foreste del Cile e<br />
dell'Argentina, che dalle Ande<br />
degradano verso la Patagonia.<br />
La giungla temperata del Sud America<br />
copre le regioni meridionali del Cile e<br />
dell'Argentina e presenta alcune delle<br />
maggiori estensioni al mondo di foresta<br />
temperata essenzialmente incontaminata.<br />
Le foreste temperate del Cile ospitano<br />
almeno 50 specie di alberi da legno, e<br />
almeno 700 altri tipi di piante, metà<br />
delle quali non esistono altrove.<br />
Dominate da faggio, olmo e alloro,<br />
queste foreste millenarie rappresentano<br />
un habitat per numerosi animali e<br />
piante che vivono esclusivamente in<br />
questa regione. Tra essi la rana di<br />
Darwin, il cervo delle Ande, o Pudúla,<br />
la volpe Chilote e il pino cileno.<br />
al cinema dal 7 dicembre<br />
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cile<br />
"Toh, un albero che cammina…"<br />
"Non dire stupidaggini Boog. Non lo vedi che e’ un cervo?"<br />
"Un altro cervo? Uhmpf! Se e’ un furbacchione come te, siamo a<br />
cavallo!" "Certo che e’ un cervo. Brillante e simpatico come il sottoscritto,<br />
ma e’ un cugino molto lontano. Si chiama Cervo delle Ande".<br />
"Ciao ragazzi! Qui mi chiamano anche Hemul, o Taruca, ma voi potete chiamarmi<br />
semplicemente Cervo, che non mi offendo. Benvenuti nella mia foresta! e’ un posto tutto<br />
speciale, vedrete. Pronti alla scalata?”<br />
“Non vorrai mica portarci sulla cima delle Ande spero?”<br />
“E perche’ no? Ci sono dei posti bellissimi! Guardate, si chiama Cordigliere delle Ande perche’<br />
sono piu’ catene montuose parallele tra loro. In mezzo ci sono delle valli profonde e vasti<br />
altopiani. e’ qui che abito io. Vedrete che posti spettacolari!!!<br />
- BROOATHHH!!!! -<br />
Improvvisamente un frastuono impedi’ al cervo di continuare la sua interessante spiegazione.<br />
"Boog, non fare questi versi, sai che e’ maleducazione!"<br />
”Ma non sono io…" si scuso’ Boog leggermente preoccupato.<br />
"Non preoccupatevi amici, sulle Ande e’ normale! Ci sono vulcani ancora attivi che ogni<br />
tanto.. fanno sentire la loro voce”<br />
2<br />
GLI ANMALI<br />
Il Cervo delle Ande
•<br />
CILE<br />
ANIMALI<br />
2<br />
Il Cervo delle Ande (o Hemul, o<br />
Taruca) è detto anche "cervo<br />
sudamericano" e ha strane lunghissime<br />
orecchie. Insieme al Condor delle Ande<br />
è un tipico animale cileno. Le corna le<br />
portano solo i maschi, che possono<br />
arrivare ad una lunghezza di 80 cm. e a<br />
un peso di 100 kg. Le foreste naturali<br />
del Cile sono state distrutte per creare<br />
villaggi e pascoli, e il cervo delle Ande<br />
diventa sempre più raro. Inoltre viene<br />
anche cacciato, e ora ne restano al<br />
mondo appena 1500 esemplari. Vivono<br />
in piccoli gruppi, ritirati nei pendii<br />
inaccessibili delle Ande.<br />
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cile<br />
I Mapuche<br />
"In queste valli abitano i Mapuche"<br />
"I Mapu-che’? Che roba sono?"<br />
"I Mapuche! Sono uno dei popoli nativi. Pensate, che vivono<br />
qua da numerosi millenni. Una cultura antichissima.<br />
E infatti quando sono arrivati i conquistadores spagnoli,<br />
glie ne hanno cantate quattro, mica si sono lasciati<br />
invadere come fosse niente…<br />
“Dai, dai!! raccontaci di quel popolo che ha resistito con<br />
tenacia alle invasioni spagnole”<br />
3<br />
I POPOLI
•<br />
CILE<br />
POPOLI<br />
3<br />
Queste foreste sono anche la terra<br />
ancestrale delle comunità indie di<br />
Pehuenche, nella valle di Quinquen,<br />
degli indios Mapuche di Huitrapulli e di<br />
altre comunità locali che storicamente<br />
dipendono dalla foresta per mantenere il<br />
loro stile di vita fisico, culturale e<br />
spirituale e che per secoli<br />
hanno vissuto in stretta interconnessione<br />
con queste foreste naturali.<br />
I Mapuche rappresentano una cultura<br />
millenaria, dotata di una lingua, uno<br />
stile di vita e un'organizzazione<br />
propria, e che dominava il territorio del<br />
Cile e dell'Argentina.<br />
Queste comunità, situate<br />
geograficamente in Cile e Argentina,<br />
hanno resistito alle invasioni spagnole<br />
fino al 1881, fino alla terribile guerra<br />
che li ha ridotti un una minoranza<br />
etnica oppressa e impoverita. Da allora,<br />
nel solo Cile, lo Stato ha sottratto<br />
illecitamente al popolo Mapuche il 95%<br />
del territorio tradizionale, pari a<br />
9.500.000 ettari di superficie. Lo stesso<br />
è successo in Argentina. Oggi, la<br />
maggior parte delle loro terre sono di<br />
proprietà di grandi aziende, come<br />
imprese forestali, peschiere, minerarie,<br />
petrolifere e idroelettriche.<br />
Lo sfruttamento delle foreste, produce<br />
rischi seri per l'ecosistema. Nel<br />
territorio Mapuche infatti esistono<br />
esemplari di 'alerce' vecchi fino a<br />
quattro mila anni d'età e alti più di 50<br />
metri. Nel parco del Conguillìo poi, si<br />
trova l'unica foresta di sole araucarie<br />
del mondo. I boschi muoiono poco a<br />
poco, avvelenati dagli scarichi chimici<br />
delle cartiere, e sostituiti da alberi di<br />
piantagione. Al posto di encina, maòeo,<br />
roble e rauli (specie vegetali a rischio<br />
d'estinzione) vengono piantati pinus<br />
radiata e eucaliptus, esemplari<br />
d'importazione a rapida crescita. Le<br />
coltivazioni intensive provocano<br />
erosione del suolo e impoverimento<br />
delle risorse idriche.<br />
La riduzione degli spazi, dapprima<br />
destinati alle colture di tradizionali dei<br />
Mapuche e l'impoverimento del suolo<br />
privato, spingono la popolazione<br />
Mapuche verso le città.<br />
Il popolo Mapuche cerca ora di lottare<br />
per recuperare il suo territorio, e<br />
assieme ad esso, la sua dignità e i diritti<br />
civili e sociali e culturali. Più volte i<br />
Mapuche sono stati in conflitto con le<br />
grandi cartiere, che oltre a spazzar via<br />
le foreste native, inquinavano l'aria e<br />
l'acqua delle loro vallate.<br />
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cile<br />
La fabbrica di alberi<br />
"Hey, amico cervo, ma e' un vero bosco o siamo finiti dentro un<br />
videogioco? Questi alberi tutti uguali, cammini e corrono file di<br />
tronchi… Ma dove siamo finiti? Ho paura!"<br />
"Questa un tempo era una foresta bellissima. Ci abitava la mia famiglia, poi<br />
sono arrivate le ruspe e siamo dovuti andare via. La cosa piu’ triste e’ che in tutte le<br />
statistiche del mondo, questa risulta essere ancora una foresta, tale e quale a prima.<br />
"E che cos'e’ invece?"<br />
"e’ una piantagione. Una specie di coltivazione di alberi. Quando vengono a tagliare la<br />
foresta, distruggono tutto, non solo gli alberi piu’ belli, ma proprio tutto quanto. Poi su<br />
quel deserto piantano alberi, e dicono che hanno rimesso tutti a posto. Ma non e’ affatto<br />
cosi’. Spesso sono alberi straneri, importati. E poi sono tutti uguali, non c'e’ vita, non ci sono<br />
animali, non c'e’ la ricca vegetazione delle nostre foreste. E spesso sono pieni di chimica:<br />
concimi e pesticidi. e’ solo una fabbrica di legno a cielo aperto".<br />
"Ma allora quello che scrivono sulle pubblicita’…"<br />
"Si’, lo so: ‘per ogni albero abbattuto ne viene piantato uno nuovo' oppure 'viene da<br />
piantagioni e non da foreste'… Tutto vero, ma cosa c'era prima della piantagione? E che<br />
gusto c'e' a vedere una fila di alberi tutti uguali al posto di una meravigliosa foresta<br />
millenaria, piena di muschi, licheni, felci, di animali diversissimi tra loro?"<br />
4<br />
APPROFONDIMENTO
•<br />
CILE<br />
4<br />
APPROFONDIMENTO<br />
Nella maggior parte dei casi, le foreste<br />
esaurite vengono poi trasformate in<br />
piantagioni, con alberi non nativi<br />
(Pinus radiata ed Eucalyptus). Le<br />
piantagioni, oltre non essere in alcun<br />
modo paragonabili alle foreste naturali,<br />
portano con sé forti guasti di carattere<br />
ambientale e sociale. Invece di<br />
imparare le tecniche di sfruttamento<br />
degli indigeni Araucanos, che per secoli<br />
hanno praticato una gestione<br />
compatibile delle foreste, le imprese<br />
hanno preferito di norma abbattere gli<br />
alberi per sostituirli con specie aliene<br />
a crescita rapida. Il risultato è che la<br />
conversione delle foreste native in<br />
piantagioni nel Cile centrale e<br />
meridionale ha raggiunto i 7 milioni di<br />
ettari nel 1995 .<br />
in Nuova Zelanda e di eucalyptus in<br />
Asia, per quanto riguarda gravi<br />
fenomeni di erosione del suolo e<br />
l'interferenza nel ciclo dell'acqua, che<br />
porta all'esaurimento delle falde<br />
acquifere. Per quanto si sostenga spesso<br />
che le piantagioni siano in genere<br />
stabilite in aree degradate, un recente<br />
studio dell' European Forest Institute<br />
riporta di pratiche di sostituzione<br />
diretta di foreste native con piantagioni<br />
nelle regioni meridionali.<br />
Oltre alla ricaduta sociale dovuta alla<br />
rapida espansione delle piantagioni, tra<br />
cui l'espulsione di centinaia di piccoli<br />
agricoltori dalle loro terre, salta agli<br />
occhi il danno ambientale, che si<br />
risolve in una significativa riduzione<br />
delle popolazioni appartenenti a specie<br />
minacciate o endemiche .<br />
Le piantagioni coprono oggi 2,1<br />
milioni di ettari, e consistono in specie<br />
importate (per il 75% Pinus radiata e<br />
per il restante Eucalyptus e in misura<br />
meno rilevante Acacia e Douglas) .<br />
Innumerevoli studi hanno sottolineato<br />
gli impatti dannosi delle piantagioni .<br />
In particolare sono stati osservati gli<br />
effetti delle piantagioni di pinus radiata<br />
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cile<br />
Foreste in briciole<br />
"Questa era una foresta"<br />
dice il cervo, indicando con le sue corna pelose un'enorme<br />
montagna di trucioli.<br />
"Li chiamano 'woodchips', ossia patatine di legno, e li comprano<br />
fino in Giappone per farne carta. Visto che li riducono in<br />
pezzetti piccolissimi, non gli interessa prendere solo gli<br />
alberi piu’ grandi. Rimuovono tutto e lo sbriciolano. Anche<br />
alberi centenari vengono ridotti in frammenti, come se non<br />
valessero nulla"<br />
5<br />
DENUNCIA
•<br />
CILE<br />
DENUNCIA<br />
5<br />
Una parte significativa della giungla<br />
temperata del Sud America è già stata<br />
distrutta o degradata e tutto quel che<br />
rimane è ora in pericolo. Delle foreste<br />
native cilene, la cui estensione<br />
originaria è stimabile intorno ai 30<br />
milioni di ettari, restano 15 milioni di<br />
ettari In questi anni le foreste primarie<br />
cilene sono state distrutte ad un tasso<br />
di 120.000 - 200.000 ettari l'anno.<br />
Molte delle foreste millenarie del Cile<br />
sono state abbattute per alimentare<br />
l'industria della carta. Un rapporto della<br />
Banca Centrale del Cile ha stimato che<br />
700.000 ettari di foresta sono stati<br />
abbattuti tra il 1984 e il 1994, e<br />
aggiunge che all'attuale tasso di<br />
sfruttamento tutte le foreste native non<br />
salvaguardate dallo status di protezione<br />
(parchi nazionali e aree protette)<br />
saranno perdute nei prossimi 20-30<br />
anni. Tutto il Cile centrale è minacciato.<br />
L'avvertimento non è stato recepito:<br />
all'opposto, una volta esaurite le foreste<br />
centrali, la produzione tende ora a<br />
spostarsi verso le residue foreste del sud.<br />
Il principale impiego delle specie native<br />
sono i trucioli (woodchips, o cippati)<br />
diretti all'industria della carta.<br />
Le foreste native vengono ridotte<br />
in trucioli ed esportate verso<br />
i mercati giapponesi.<br />
La produzione industriale di legno in<br />
Cile è cresciuta dell'83%, negli anni<br />
novanta, rispetto al decennio<br />
precedente. Anche le piantagioni per<br />
produrre cellulosa si sono espanse in<br />
modo impressionante, mentre le aree<br />
protette sono cresciute appena dello<br />
0,4%. Le foreste temperate del Cile<br />
ospitano almeno 50 specie di alberi da<br />
legno, e almeno 700 altri tipi di piante,<br />
metà delle quali endemiche, ossia che<br />
non esistono altrove.<br />
Nel 1995 il Cile ha prodotto 2,5<br />
milioni di m3 di trucioli dei quali 1,55<br />
milioni di metri cubi provenivano da<br />
foreste native. Fino agli anni recenti la<br />
maggior parte erano dirette all'industria<br />
della carta giapponese, mentre gli Stati<br />
Uniti sono divenuti un importante<br />
acquirente di infissi in legno.<br />
Nel 2000, l'insieme delle esportazioni<br />
di legno, di trucioli (woodchips) e<br />
cellulosa hanno superato gli 1,8<br />
miliardi di dollari previsti dal governo<br />
cileno per l'anno.<br />
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cile<br />
"Le foreste non ci piacciono sbriciolate.<br />
Le preferiamo vive!" "Che dici Elliot, ce la faremo a<br />
salvare anche questa foresta?"<br />
"Ma certo! Ti ricordi come abbiamo fatto in Finlandia? Come qui, buttavano giu’<br />
tutto per farne carta. E noi abbiamo riciclato la carta cosi’ servivano molti<br />
meno alberi, no?<br />
"E qui cosa dobbiamo fare allora?"<br />
"Ma riciclare ancora, fessacchiotto! Si puo’ fare fino a sei volte" Mica ci<br />
vorremo fermare!"<br />
"No, no, ma mi sembra che non siano convinti ancora tutti. Non avresti qualche<br />
modo per convincere la gente?"<br />
"Ma certo! Dobbiamo combattere un pericolo in agguato; le leggende<br />
metropolitante secondo cui la carta riciclata fa male, e’ brutta e<br />
inquina…Ecco qui la nostra arma segreta: lo Scaccia-pregiudizi! Contiene<br />
tutti i validi motivi per usare la carta riciclata!!!"<br />
6<br />
SOLUZIONE<br />
Riciclando…
•<br />
CILE<br />
SOLUZIONE<br />
6<br />
LO SCACCIA-PREGIUDIZI<br />
SULLA CARTA RICICLATA.<br />
Circolano molte leggende sulla carta<br />
riciclata. Ma si tratta, appunto,<br />
di leggende. La realtà è un'altra:<br />
Qualita’ di scrittura<br />
Per scrivere sui quaderni di scuola serve<br />
qualità. Bisogna poterci scrivere con<br />
matite, stilo, pennarelli, inchiostro. La<br />
carta riciclata garantisce questa qualità<br />
quanto la carta vergine.<br />
Fotocopiatrici<br />
"Danneggia la nostra fotocopiatrice...".<br />
Non è per niente vero! I più noti<br />
produttori di fotocopiatrici e stampanti<br />
affermano chiaramente che i loro<br />
apparecchi funzionano indistintamente<br />
sia con carta riciclata che con carta<br />
nuova, e in molti paesi, per ogni<br />
prodotto venduto offrono una risma di<br />
carta riciclata. I guasti spesso derivano<br />
dal fatto che la carta è conservata o<br />
caricata in modo scorretto.<br />
Colore<br />
"Ma non posso mica scrivere una<br />
lettera al ministero su questa carta<br />
grigia...". Non necessariamente la carta<br />
riciclata deve essere grigia, esiste anche<br />
bianca. In ogni caso il grigio va<br />
preferito perché inquina meno. Se<br />
proprio deve essere bianchissima (per<br />
esempio per riprodurre quadri e opere<br />
d’arte) si può usare quella contenente<br />
cellulosa vergine certificata FSC.<br />
Prezzo<br />
"Ma la carta riciclata costa di più". Ma<br />
davveroooo? Una cosa è sicura, la<br />
produzione della carta riciclata costa di<br />
meno. Se al consumatore alla fine costa<br />
di più è per un unico motivo: non c'è<br />
una grande richiesta, non c'è mercato in<br />
<strong>Italia</strong>. Tocca a noi cambiarlo! Però già ora<br />
non è detto che la carta riciclata non si<br />
possa trovare a costo uguale o addirittura<br />
inferiore a quello della carta bianca.<br />
Invecchia<br />
Questo a volte è vero. A volte ingiallisce<br />
un po' col tempo. Ma secondo studi<br />
scientifici, la carta recuperata può durare<br />
oltre 100 anni. Non basta???<br />
Inquina di piu’...<br />
Eh no, niente di più sbagliato!!! Al<br />
contrario, se la carta viene riciclata con<br />
procedure ecologiche, evitando il cloro e<br />
gestendo attentamente l'acqua ecc,<br />
contribuisce a evitare l'eccessivo<br />
sfruttamento delle foreste e<br />
l'inquinamento delle acque con sostanze<br />
chimiche. Si risparmia anche molta<br />
energia (carbone, petrolio) a vantaggio<br />
della qualità dell'aria e del clima<br />
Difficile da trovare<br />
Non è vero. Tutti i grandi distributori<br />
offrono carta riciclata.<br />
Non ...riciclabile<br />
Falso. Può essere recuperata fino a sei<br />
volte. Inoltre, dato che non viene<br />
riciclato sempre lo stesso foglio,<br />
nell'impasto vi sarà sempre una certa<br />
percentuale di carta riciclata per la<br />
prima volta. E, qualora servisse un<br />
prodotto più resistente, vi si possono<br />
aggiungere delle parti di cellulosa<br />
vergine certificata FSC.<br />
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cile<br />
Occhio al logo!<br />
La tua carta è riciclata per intero o solo in parte?<br />
Questo ce lo può dire solo un'attenta lettura<br />
dell'etichetta. C'è scritto "carta ecologica"? Ma come<br />
fare a sapere se lo è davvero?<br />
La vera carta riciclata lo è: bisogna assicurarsi che ci<br />
sia scritto "prodotta da 100% di carta riciclata (o carta<br />
da macero)", meglio ancora se provenienti da rifiuti<br />
riciclati, o post-consumo (non tutti i maceri vengono<br />
da rifiuti: ci sono anche i maceri industriali).<br />
Attenzione alle etichette di fantasia:<br />
spesso la carta viene definita "carta ecologica"<br />
anche quando non è carta riciclata. Ma da sola<br />
questa definizione non significa niente: chiunque<br />
può scriverlo, senza impegno. Non ci assicura la<br />
protezione delle foreste primarie.<br />
spesso la carta viene definita "proveniente da<br />
rimboschimento programmato". Ma di nuovo,<br />
non ci dice nulla su cosa c'era prima del<br />
“rimboschimento”. Se è stata distrutta una foresta<br />
primaria, e sostituita con una piantagione ad una<br />
allora si tratta di un bel danno ecologico. Una<br />
foresta è ben di più di un insieme di alberi: una<br />
foresta è un insieme di ecosistemi che vivono e si<br />
sviluppano assieme, in una delicatissima rete di<br />
interdipendenze. Questo viene ignorato dalle<br />
etichette ingannatrici!<br />
spesso la carta viene definita "proveniente da<br />
piantagioni controllate". Che piantagioni? Sono<br />
certificate in qualche modo? Non si sa. Quindi<br />
questa dicitura non certifica un bel niente.<br />
Un simbolo sicuro che certifica la carta<br />
riciclata pura è l'Angelo Azzurro:<br />
'L'angelo azzurro". La carta con questo<br />
marchio è fatta al 100% di carta riciclata<br />
e quindi non avrà certamente<br />
danneggiato le foreste primarie.<br />
7<br />
APPROFONDIMENTO<br />
Un altro simbolo per il rispetto delle<br />
foreste primarie è quello del FSC<br />
(Forest Stewardship Council). Il logo<br />
FSC identifica i prodotti in legno e carta<br />
provenienti da foreste gestite in modo<br />
FSC Trademark © 1996 -<br />
Forest Stewardship Council responsabile secondo i rigorosi standard<br />
A.C. - FSC - ITA 0002<br />
ambientali. Da qualche anno il FSC<br />
certifica anche la carta riciclata, perché aiuta le foreste<br />
a “respirare” abbattendo meno alberi.<br />
Cambiare abitudini è essenziale: gettare sempre la<br />
carta nei cassonetti differenziati, comprare prodotti in<br />
carta riciclata offre un'altra vita alla carta, diminuisce<br />
il consumo di cellulosa vergine e con esso allenta la<br />
pressione sulle foreste, che potranno così essere<br />
gestite secondo pratiche di buona gestione forestale,<br />
come quelle indicate dagli standard del FSC (Forest<br />
Stewardship Council).<br />
Ma a volte trovare la carta riciclata sembra<br />
un'impresa. Benché sia disponibile in grandi quantità<br />
la carta riciclata arriva con fatica all'utente finale.<br />
L'importante è non arrendersi di fronte alle prime<br />
difficoltà, e sapere che anche se non la ritrova, è<br />
sempre importante richiederla. Il potere dei<br />
consumatori è nella richiesta: se aumenta la richiesta,<br />
allora forse qualcuno comincerà a provvedere! Per<br />
questo è importante non arrendersi e continuare a<br />
chiedere: anche le richieste che sembrano andare a<br />
vuoto, servono a cambiare il mercato. Allo stesso<br />
tempo, pochi sanno che esistono delle disposizioni<br />
che impongono per esempio alle amministrazioni di<br />
fare uso di carta riciclata .
•<br />
CILE<br />
7Il valore di<br />
un albero<br />
APPROFONDIMENTO<br />
Prendete un cartone grande e spesso.<br />
(se ne trovano facilmente fuori<br />
dei centri commerciali).<br />
Sdraiatevi sopra e chiedete ad un compagno<br />
di tracciare il vostro contorno a matita.<br />
Ultimate il disegno aggiungendo<br />
i particolari, i vestiti e altro<br />
Colorate e ritagliate.<br />
Cercate un modo per farlo stare in piedi<br />
(per esempio fissatelo ad un sostegno<br />
incrociato oppure fissate nella parte posteriore<br />
due sostegni rigidi).<br />
Nel momento in cui avrete ultimato<br />
questa parte, disegnate su un cartone<br />
la figura di un albero che deve avere<br />
le stesse vostre dimensioni.<br />
Cercate di fissarlo in modo da sostenerlo.<br />
Prendete un quaderno o un diario, dove<br />
saranno appuntate le frasi di seguito.<br />
obiettivo<br />
Riflettere sulle<br />
caratteristiche comuni tra<br />
noi e l'albero.<br />
eta’<br />
8-12<br />
nome<br />
Sono nato a..<br />
Mi nutro di..<br />
Per respirare io..<br />
Sono alto ..<br />
I miei anni sono..<br />
L' energia la ricavo dal..<br />
I miei amici sono..<br />
I pericoli della mia vita sono..<br />
Con me abitano..<br />
La stagione che preferisco è..<br />
Al variare delle stagioni cambio..<br />
Se io non esistessi...<br />
Se aumenta il caldo io..<br />
Per prendere meglio il sole sposto..<br />
Per equilibrare i liquidi dentro me..<br />
Per eliminare le sostanze inutili o in eccesso..<br />
Ho voglia di crescere perché..<br />
I miei genitori si chiamano..<br />
Quando soffia il vento mi si muovono..<br />
Sto bene quando..<br />
albero<br />
Sono nato in..<br />
Mi nutro di..<br />
Per respirare io..<br />
Sono alto ..<br />
I miei anni sono..<br />
L' energia la ricavo dal..<br />
I miei amici sono..<br />
I pericoli della mia vita sono..<br />
Con me abitano..<br />
La stagione che preferisco è..<br />
Al variare delle stagioni cambio..<br />
Se io non esistessi...<br />
Se aumenta il caldo io..<br />
Per prendere meglio il sole sposto..<br />
Per equilibrare i liquidi dentro me..<br />
Per eliminare le sostanze inutili o in eccesso..<br />
Ho voglia di crescere perché..<br />
I miei genitori si chiamano..<br />
Quando soffia il vento mi si muovono..<br />
Sto bene quando..<br />
Potrete scrivere le risposte anche su un gran cartellone<br />
da appendere in classe o nella scuola vicino alla figura<br />
di riferimento. Siete rimasti stupiti?<br />
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cile<br />
Il sudore<br />
delle piante<br />
obiettivo<br />
Osservare come le piante<br />
traspirano rilasciando<br />
vapore acqueo attraverso<br />
gli stomi.<br />
eta’<br />
12-14<br />
Occorrente:<br />
1 Plastilina o creta<br />
2 2 bottiglie di vetro<br />
3 Un chiodo lungo o una matita<br />
4 Una foglia dotata di gambo<br />
5 1 lente d'ingrandimento<br />
Che cosa fare:<br />
8<br />
FORESTA<br />
IN CLASSE<br />
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
5<br />
Modellate tra le mani un cilindro di creta o<br />
plastilina e formate un cilindro di circa 4 cm.<br />
Infilate il cilindro nel collo delle<br />
bottiglie con la funzione di collegare<br />
una bottiglia sull'altra essendo quella<br />
superiore capovolta.<br />
Fate con un chiodo un foro<br />
nella plastilina.<br />
Infilate il gambo di una foglia nel cilindro<br />
in modo da essere visibile solo un<br />
pezzetto di gambo ad un estremo e la<br />
foglia all' altro estremo.<br />
Premete un pochino sulla plastilina in<br />
modo da far aderire le pareti al gambo.<br />
6<br />
7<br />
8<br />
9<br />
Riempite una bottiglia d’acqua e<br />
introducete il cilindretto con la foglia in<br />
modo che il gambo tocchi l'acqua.<br />
Capovolgete l'altra bottiglia e piano piano<br />
infilate anche la foglia, in modo che le<br />
bottiglie aderiscano collo contro collo con<br />
all' interno il cilindretto di plastilina e con<br />
all' interno una foglia con gambo lungo.<br />
Sigillate bene tutto intorno con la<br />
plastilina e mettete tutto al sole.<br />
Dopo un ora osservate con la lente di<br />
ingrandimento cosa accade sulla foglia.<br />
Nella bottiglia superiore si sono formate<br />
piccole, ma ben visibili goccioline sulla foglia
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cile<br />
Tris di Foreste<br />
obiettivo<br />
Approfondire le<br />
conoscenze attraverso<br />
il gioco delle carte<br />
eta’<br />
8-14<br />
Giocare a carte in classe? Magari anche con<br />
l'insegnante? Ora si può.<br />
Per iniziare fotocopiatevi il retro di questa<br />
scheda che contiene i campioni delle carte:<br />
conoscenza, denuncia e soluzione su cui voi<br />
scriverete i relativi testi (prima di stamparli!).<br />
Lasciatevi sempre una scheda d'originali vuoti,<br />
così potrete giocare cambiando i testi in seguito.<br />
Ogni carta da gioco dovrà essere completata<br />
da voi tramite le vostre conoscenze.<br />
Per giocare sono necessarie:<br />
N 7 Carte Conoscenza<br />
Nelle carte della conoscenza potrete<br />
scrivere tutte le informazioni che avete<br />
appreso fino a d ora.<br />
(Es per la carta Amazzonia potrete<br />
parlare del popolo Deni).<br />
N 7 Carte di denuncia<br />
Denuncia dei problemi della foresta.<br />
N 7 Carte soluzioni<br />
Soluzioni affrontate nel <strong>kit</strong>.<br />
1 Carta <strong>Greenpeace</strong><br />
Questa carta rappresenta il jolly e<br />
sostituisce qualsiasi carta che non<br />
esce dal mazzo.<br />
9<br />
elaboriamo<br />
Importante<br />
Per ogni carta conoscenza vi deve essere la<br />
carta di denuncia e soluzione corrispondente.<br />
Dopo aver preparato il materiale<br />
da gioco potete anche incollare le carte<br />
su un cartoncino rigido in modo da renderle<br />
più resistenti. A questo punto dovreste avere<br />
almeno 21 carte in totale (conoscenza,<br />
denuncia e soluzione) e 1 carta jolly.<br />
Come si gioca?<br />
Mescolate tutte insieme le carte e<br />
distribuitene una per ciascun compagno.<br />
obiettivo<br />
Ogni bambino a turno pesca una carta<br />
e cerca di formare un tris di carte<br />
corrispondente al tipo di foresta.<br />
Esempio:<br />
Carta conoscenza: argomento Amazzonia,<br />
Carta denuncia: taglio illegale.<br />
Carta soluzione: Aree protette.<br />
Il gioco finisce quando il bambino<br />
pescando e scartando forma il tris.<br />
Il jolly cioè la carta di <strong>Greenpeace</strong><br />
rappresenta l'intervento in più e permette<br />
di sostituire la carta mancante.
conoscenza<br />
denuncia<br />
conoscenza<br />
conoscenza<br />
denuncia<br />
denuncia<br />
conoscenza<br />
denuncia<br />
soluzioni<br />
soluzioni<br />
soluzioni<br />
soluzioni<br />
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