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Note del corso di Analisi II (parte di calcolo delle probabilita' e ...

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4 Variabili aleatorie continue<br />

• Legge e Densità <strong>di</strong> Probabilità. Supponiamo che P sia una misura <strong>di</strong> probabilità su uno spazio<br />

campionario Ω. Per ogni variabile aleatoria X : Ω → R definiamo la funzione <strong>di</strong> ripartizione 26<br />

F X : R → [0, 1], F X (y) = P(X ≤ y) ∀y ∈ R. (4.1)<br />

Si verifica facilmente che F X (−∞) = 0 e, essendo P una misura <strong>di</strong> probabilità, F X (+∞) = 1 e F è<br />

non decrescente. Distinguiamo a seconda che sia X continua o <strong>di</strong>scontinua.<br />

(a) Se F X è continua, possiamo supporre che sia derivabile ovunque, a meno <strong>di</strong> un insieme H X<br />

formato al più da una successione <strong>di</strong> punti. 27 In tal caso f X := F X ′ (detta densità <strong>di</strong> probabilità) è<br />

definita solo in R \ H X ; ma questo non causa particolari <strong>di</strong>fficoltà, e comunque non ci impe<strong>di</strong>sce <strong>di</strong><br />

scrivere<br />

∫ y<br />

F X (y) = f X (s) ds ∀s ∈ R. (4.2)<br />

Quin<strong>di</strong>, ad esempio,<br />

da cui (un po’ <strong>di</strong>sinvoltamente)<br />

−∞<br />

P(a < X ≤ b) = F X (b) − F X (a) =<br />

∫ b<br />

P(x < X ≤ x + dx) ≃ f X (x) dx ∀x ∈ R.<br />

a<br />

f X (s) ds ∀]a, b[ ⊂ R, (4.3)<br />

Si noti che P(X = x) = 0 per ogni x ∈ R. Quin<strong>di</strong> f X (x) non è la probabilità <strong>del</strong>l’evento {X = x}, a<br />

<strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quanto visto per la funzione <strong>di</strong> densità <strong>di</strong> una variabile aleatoria <strong>di</strong>screta.<br />

(b) Ben <strong>di</strong>versa è la situazione in cui F X sia <strong>di</strong>scontinua, ovvero abbia dei salti. Il caso limite in<br />

cui la F X cresce solo a salti corrisponde esattamente ad una variabile aleatoria X <strong>di</strong>screta, che è stato<br />

già trattato. Il caso interme<strong>di</strong>o in cui F X cresca sia a salti che al<strong>di</strong>fuori dei salti non rientra nella<br />

trattazione <strong>del</strong> [B], in quanto richiede degli strumenti analitici più raffinati.<br />

Un’altra Rappresentazione <strong>del</strong>la Speranza. La speranza <strong>di</strong> una variabile aleatoria X è definita<br />

dal [B] in termini <strong>del</strong>la legge <strong>del</strong>la variabile aleatoria stessa. Se Ω ⊂ R N possiamo dare una definizione<br />

equivalente che sfrutta la teoria <strong>del</strong>l’integrazione su R N . Per semplicità qui ci limitiamo a N = 2, ma<br />

l’estensione ad un generico N non presenta <strong>di</strong>fficoltà. In questo caso il generico ω ∈ Ω è <strong>del</strong>la forma<br />

ω = (ω 1 , ω 2 ), e possiamo usare l’integrale bi<strong>di</strong>mensionale, che in<strong>di</strong>chiamo con ∫∫ ...dω 1 dω 2 . Si assuma<br />

che esista una funzione h : Ω → R tale che<br />

∫∫<br />

∫∫<br />

h ≥ 0, h(ω) dω 1 dω 2 = 1, P(A) = h(ω) dω 1 dω 2 ∀A ⊂ Ω. (4.4)<br />

Ω<br />

Quin<strong>di</strong> h è la densità <strong>del</strong>la misura <strong>di</strong> probabilità P su Ω.<br />

28<br />

Allora la speranza <strong>di</strong> una variabile<br />

aleatoria (<strong>di</strong>screta o continua) X : Ω → R è<br />

∫∫<br />

∫∫<br />

E(X) = X(ω)h(ω) dω 1 dω 2 , se |X(ω)|h(ω) dω 1 dω 2 < +∞. (4.5)<br />

Ω<br />

Questo rende conto <strong>del</strong> fatto che <strong>di</strong>verse proprietà <strong>del</strong>la speranza riproducono quelle <strong>del</strong>l’integrale.<br />

Ad esempio, sotto opportune restrizioni,<br />

E(X 1 + X 2 ) = E(X 1 ) + E(X 2 ), E(cX) = cE(X) ∀c ∈ R.<br />

26 La funzione S X : R → [0, 1] definita da S X(y) = P(X > y) = 1 − F X(y) per ogni y ∈ R è detta funzione <strong>di</strong><br />

sopravvivenza <strong>di</strong> X.<br />

27 Questo non è <strong>del</strong> tutto vero: ci sono dei controesempi. Tuttavia possiamo ignorare questi casi, che sono estremamente<br />

patologici. Il [B] invece si pone qualche scrupolo in più.<br />

28 Occorre prestare attenzione a <strong>di</strong>stinguere la densità <strong>del</strong>la misura <strong>di</strong> probabilità su Ω, dalla densità <strong>del</strong>la misura <strong>di</strong><br />

probabilità su R indotta da una variabile aleatoria X. Il termine è lo stesso, ma la prima è riferita alla probabilità P su<br />

Ω; la seconda alla probabilità P X su R, ovvero alla legge <strong>di</strong> X.<br />

Ω<br />

A<br />

17

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