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Introduzione alla meccanica dei Corpi Rigidi. - Scienze Matematiche ...

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da tue termini sommati. Un termine è costante (nel riferimento I ), ed è diretto lungo e 3 . Tale<br />

termine è detto termine di precessione<br />

ω pre := Γ I e 3 = Γ O| I<br />

. (5.39)<br />

I<br />

Il termine rimanente<br />

ω rot := I − I O3 Γ<br />

cos θê 3 (t) (5.40)<br />

I I O3<br />

è detto termine di rotazione. Si osservi che ω rot ha modulo costante ed è diretto lungo l’asse<br />

giroscopico ê 3 di S. L’asse ê 3 ruota, ovvero in gergo precede, attorno ad e 3 (cioè Γ O | I ) con un<br />

vettore ω dato proprio da ω pre , essendo banalmente:<br />

d<br />

dt<br />

∣ ê 3 (t) = ω ∧ ê 3 = ω pre ∧ ê 3 + 0 .<br />

I<br />

Dato che ω pre è costante nel tempo, la punta di ê 3 (t) ruota attorno a e 3 a velocità angolare<br />

costante.<br />

D<strong>alla</strong> (5.38) si evince anche che ω, Γ O | I , ê 3 sono sempre vettori complanari.<br />

Nel caso in cui I = I O3 (in particolare, dunque, per corpi totalmente giroscopici), accade che<br />

ω rot = 0. Questo significa che il moto avviene senza precessione di ω attorno a Γ O | I , ma i due<br />

vettori sono sempre paralleli.<br />

Osservazioni 5.6. Il moto di un corpo rigido S in un riferimento I , che avvenga in modo<br />

tale che un punto O solidale con S sia sempre fermo in I , è detto moto di precessione<br />

quando ω IS | I = ω pre + ω rot , dove il termine di precessione ω pre ha versore costante nel tempo<br />

nel riferimento I , mentre il termine di rotazione ω rot ha versore costante nel riferimento I S<br />

solidale con S. Il moto di precessione è quindi detto regolare quando i due termini di precessione<br />

e rotazione hanno anche modulo costante nel tempo. I moti <strong>alla</strong> Poinsot studiati sopra erano<br />

quindi precessioni regolari.<br />

5.3.5 Moti <strong>alla</strong> Poinsot per corpi non giroscopici.<br />

Considereremo nuovamente solo sistemi rigidi in cui i momenti principali d’inerzia sono tutti<br />

non nulli (quindi sistemi rigidi non allineati lungo un unico asse), ed esaminamo la la situazione<br />

più generica in cui, nelle equazioni (5.30), I O1 , I O2 , I O3 siano tutti, in generale, differenti.<br />

Per prima cosa introduciamo il cosiddetto ellissoide d’inerzia. Dato un corpo rigido S, sia O<br />

solidale con S e I O il tensore d’inerzia riferito ad O. La superficie E O <strong>dei</strong> punti P ∈ E IS per i<br />

quali vale l’equazione:<br />

(P − O) · I O (P − O) = 1 (5.41)<br />

è detta ellissoide d’inerzia di S rispetto ad O. Si noti che E O è davvero un ellissoide: scegliendo<br />

una terna principale d’inerzia centrata in O con assi ê 1 , ê 2 , ê 3 , se P −O = x = ˆx 1 ê 1 + ˆx 2 ê 2 + ˆx 3 ê 3<br />

e i momenti pricipali d’inerzia sono I O1 , I O2 , I O3 , l’equazione di E O è data da<br />

ˆx 2 1<br />

I −1<br />

O1<br />

+ ˆx2 2<br />

I −1<br />

O2<br />

+ ˆx2 3<br />

I −1<br />

O3<br />

156<br />

= 1 .

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