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Introduzione alla meccanica dei Corpi Rigidi. - Scienze Matematiche ...

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u 0 , il ragionamento di sopra può comunque essere ripetuto per ogni altro versore u ≠ u 0 ed ogni<br />

altro vettore a non parallelo a u 0 . La dimostrazione nel caso continuo è del tutto analoga. La<br />

prova di (e) nel caso discreto è già stata fornita sopra, il caso continuo è del tutto analogo. ✷<br />

Il fatto che l’operatore I 0 sia simmetrico come provato sopra ha un’importantissima conseguenza.<br />

È noto dall’algebra lineare elementare che se V è uno spazio vettoriale reale di dimensione finita<br />

dotato di prodotto scalare (strettamente definito positivo) e A : V → V è un operatore lineare<br />

simmetrico, allora esiste una base ortonormale (rispetto al prodotto scalare detto) costituita da<br />

autovettori di A. Di conseguenza, la matrice simmetrica che rappresenta A su tale base è in<br />

forma diagonale e contiene sulla diagonale principale tutti e soli gli autovalori di A. Ne segue<br />

che, per un corpo rigido S e fissato un punto O ∈ I S , esiste sempre una base ortonormale di<br />

V IS (che può sempre essere presa come destrorsa) costrituita da autovettori di I O . Su tale base<br />

I O assume forma diagonale. Si osservi che se I k è una autovalore di I O associato all’autovettore<br />

e k elemento della base ortonormale appena citata, deve essere<br />

e k · I O (e k ) = e k · I k e k = I k 1 = I k .<br />

Pertanto, sempre in riferimento <strong>alla</strong> base ortonormale di autovettori di I O , gli autovalori I k , cioè<br />

gli elementi della diagonale nella matrice che rappresenta I O su tale base, saranno i momenti<br />

d’inerzia valutati rispetto agli assi parallei ai versori di base uscenti da O. Possiamo racchiudere<br />

tutte queste osservazioni in una definizione.<br />

Definizione 5.4. Sia S un corpo rigido e O un punto dello spazio di quiete E I di un sistema<br />

di riferimento I S solidale con S. Una base ortonormale destrorsa di autovettori del tensore<br />

d’inerzia I O di S valutato rispetto ad O (che esiste sempre in conseguenza di (b) nella proposizione<br />

5.3) è detta terna principale d’inerzia di S rispetto ad O. I versori di tale base<br />

sono detti assi principalo d’inerzia di S rispetto ad O. Gli autovalori corrispondenti a tale<br />

base, cioè gli elementi della diagonale principale della matrice diagonale che rappresenta I O<br />

sulla terna principale d’inerzia sono detti momenti principali d’inerzia di S rispetto ad O. ♦<br />

L’uso delle terne principali d’inerzia semplifica notevolmente l’espressione del momento angolare<br />

e dell’energia cinetica per un corpo rigido. Supponiamo che I O ′ k con k = 1, 2, 3 siano i momenti<br />

pricipali d’inerzia del corpo rigido S rispetto al punto genreico O ′ ∈ I S , e che {ê k } k=1,2,3 sia la<br />

relativa terna principale d’inerzia e sia<br />

ω IS | I<br />

=<br />

3∑<br />

ˆω k ê k .<br />

Se M è la massa totale del corpo rigido, abbiamo i seguenti casi per il momento angolare totale<br />

Γ O | I .<br />

k=1<br />

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