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Un documento del 1495 rappresenta una preziosa ed antica <strong>te</strong>stimonianza<br />
scritta dello s<strong>te</strong>mma, di conseguenza, da cui si evince che la scultura di<br />
Anto<strong>nel</strong>lo Freri è il primo esempio certo dello s<strong>te</strong>mma, con lo scudo che<br />
racchiudeva sia l’elefan<strong>te</strong> che la “A”, cioè i simboli che all’epoca si ri<strong>te</strong>nevano<br />
utili <strong>per</strong> la riconoscibilità dello s<strong>te</strong>mma.<br />
Ma le ipo<strong>te</strong>si dell’origine della “A”, oltre alla iniziale di Agata, potrebbero<br />
essere diverse, cioè quella della casa reale degli Aragona, oppure potrebbe<br />
significare A<strong>te</strong>na, come a voler ricordare di un culto della Dea a <strong>Catania</strong>,<br />
infatti, lo s<strong>te</strong>mma racchiude la simbologia del piatto, ove la Patrona è<br />
rappresentata con scudo e spada, che erano proprietà di A<strong>te</strong>na, in cui il piatto<br />
grondan<strong>te</strong> di sangue è il simbolo del martirio ed è il con<strong>te</strong>nitore delle<br />
mammelle sanguinanti, da mostrare a Quinziano.<br />
In un quadro di Piero della Francesca, che si trova alla Galleria Nazionale<br />
di Perugia, è la medesima Santa a reggere il piatto con le mammelle, mentre<br />
<strong>nel</strong> quadro di Giovanni Battista Tiepolo, presso la Basilica di S. Antonio da<br />
Padova, si nota il piatto che servirà <strong>per</strong> depositarvi le mammelle asporta<strong>te</strong>, <strong>nel</strong><br />
quadro di Francesco de Zurbaran “S. Agueda”, esposto al Museo Fabre di<br />
Montpellier, Sant’Agata sostiene il piatto con le mammelle appena asporta<strong>te</strong>.<br />
Per le circostanze del martirio, Sant’Agata è anche patrona delle balie e<br />
delle madri che allattano, invocata contro le malattie del seno, pro<strong>te</strong>gge dalle<br />
bruciature, dai <strong>te</strong>rremoti, dalle eruzioni vulcaniche, dal fuoco del Purgatorio,<br />
patrona di ottonai e vetrai, di chi maneggia ma<strong>te</strong>ria arden<strong>te</strong>.<br />
È pro<strong>te</strong>ttrice dei fonditori di campane, sia <strong>per</strong>ché ques<strong>te</strong> ricordano la forma<br />
delle mammelle, sia <strong>per</strong>ché sono prodot<strong>te</strong> con una colata incandescen<strong>te</strong>. Per<br />
il velo, pro<strong>te</strong>gge i <strong>te</strong>ssitori. È rappresentata <strong>nel</strong>le fasi e con gli strumenti del<br />
supplizio e dei miracoli successivi alla mor<strong>te</strong>: le mammelle taglia<strong>te</strong>, le forbici,<br />
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