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al fine di far resis<strong>te</strong>re i corpi, quindi si fasciavano come i bambini appena nati,<br />
ciò simboleggiava un’anima innocen<strong>te</strong>, così fu fatto dai cristiani a Sant’Agata.<br />
I corpi venivano seppelliti o bruciati fuori le mura della città, mentre i<br />
cristiani erano seppelliti in luoghi divisi dai pagani e dai gentili, cioè il popolo.<br />
L’epigrafe detta di Iulia Florentina è una epigrafe funeraria in marmo,<br />
trovata <strong>nel</strong> 1730 fra Villa Bellini e l’inizio del quartiere Cibali, che costituisce<br />
un importan<strong>te</strong> documento <strong>per</strong> la conoscenza della prima comunità cristiana<br />
di <strong>Catania</strong>, attualmen<strong>te</strong> conservata al Museo del Louvre. Nonostan<strong>te</strong> oggi<br />
<strong>Catania</strong> conservi la quasi totalità delle sue reliquie, questa tavoletta manca<br />
all’appello, poiché è custodita <strong>nel</strong>la Chiesa di Sant’Agata a Cremona.<br />
TRASLAZIONE DELLE RELIQUIE<br />
Nel 1040 il corpo di Sant’Agata fu poi portato a Costantinopoli dal<br />
generale Maniace, non come da più parti scritto (trofeo di guerra), ma messo<br />
al sicuro dalla invasione degli arabi che, frattanto, avevano occupato la città.<br />
Ma <strong>per</strong>ché proprio a Costantinopoli? Perché era la capitale della Cristianità,<br />
patria di innumerevoli reliquie di Santi da tutto il mondo.<br />
Si narra che un fortunale impedì la par<strong>te</strong>nza della nave <strong>per</strong> 3 giorni, quasi<br />
che Sant’Agata non volesse staccarsi dalla città natia e subìto il martirio. Alla<br />
fine i catanesi, addolorati e inermi di fron<strong>te</strong> alla decisione del conquistatore,<br />
videro allontanarsi a bordo d’una nave bizantina le reliquie della loro patrona,<br />
non prima di aver o<strong>per</strong>ato un’ul<strong>te</strong>riore sommaria ricognizione sulle s<strong>te</strong>sse.<br />
Dovet<strong>te</strong>ro passare 86 anni prima che le reliquie tornassero in patria.<br />
Il vescovo, che in quei giorni si trovava <strong>nel</strong>la residenza estiva ad<br />
Acicas<strong>te</strong>llo, fu enormemen<strong>te</strong> felice, ma <strong>per</strong> prudenza, prima di diffondere la<br />
notizia in città, volle accertarsi che i due dicessero la verità e che quelle che<br />
avevano trasportato fossero realmen<strong>te</strong> le spoglie della santa.<br />
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