FURTO DI SAN ROCCO E SAN SOSTENE San Rocco San Sostene ...
FURTO DI SAN ROCCO E SAN SOSTENE San Rocco San Sostene ...
FURTO DI SAN ROCCO E SAN SOSTENE San Rocco San Sostene ...
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
<strong>FURTO</strong> <strong>DI</strong> <strong>SAN</strong> <strong>ROCCO</strong> E <strong>SAN</strong> <strong>SOSTENE</strong><br />
<strong>San</strong> <strong>Rocco</strong><br />
<strong>San</strong> <strong>Sostene</strong><br />
Ai primi del 1900, in <strong>San</strong> <strong>Sostene</strong> successe un fatto strano, tutti sapevano e<br />
i nostri santi erano molto miracolosi e quindi i paesi limitrofi erano<br />
diventati invidiosi di questi due santi osannati da tutti. Come ogni anno, il<br />
16 di agosto era la festa. Alcuni giorni prima, quattro malfattori di Davoli<br />
decisero di rubare le due statue di <strong>San</strong> <strong>Rocco</strong> e di <strong>San</strong> <strong>Sostene</strong>, il piano si<br />
dimostrò perfetto. Durante la notte si presentarono in piazza con un carro<br />
trainato dai buoi, a quell’ora la popolazione dormiva e le poche persone<br />
che notavano quel carro parcheggiato nella piazza non poteva destare<br />
alcun sospetto per un imminente furto. Indisturbati presero le statue dei<br />
santi e le caricarono sul carro senza che nessuno se ne accorgesse.<br />
La mattina, con grande stupore il parroco si accorse di tale ammanco<br />
sacro, chiamò il sacrestano e gli raccontò dell’accaduto, immaginate quale<br />
sgomento regnava in quel momento in chiesa, il prete ordinò al sacrestano<br />
di andare a Davoli e denunciare il fatto alla locale stazione dei Carabinieri,<br />
allora il telefono non esisteva, prese in prestito un asinello e si avviò verso<br />
Davoli dalle forze dell’Ordine. A quei tempi, un furto così sacro era<br />
inimmaginabile, i carabinieri si avviarono a <strong>San</strong> <strong>Sostene</strong> e stilarono il<br />
relativo verbale di denuncia per furto, le indagini furono immediate, le<br />
ricerche anche e la popolazione era in fermento.
Cosa poteva mai fare la gente? La festa era imminente, come si poteva<br />
effettuare i preparativi senza i santi? A ricordo di uomo un fatto così non<br />
era mai capitato. I santi erano stati nascosti in Davoli in un catòju<br />
(cantina). Ormai i giorni passavano e le ricerche di ritrovamento<br />
risultavano vane. Gli addobbi per la festa erano stati preparati come<br />
sempre con la speranza che i santi fossero stati ritrovati per il 16 agosto<br />
ormai alle porte. La gente era infelice e demoralizzata, il paese sembrava<br />
un mortorio, la vigilia era giunta e la gente mogia mogia rincasava verso<br />
casa, ormai tutte le speranze di ritrovare i nostri santi era risultato vano.<br />
Il giorno della festa, il sacrestano, come di consueto, si alzava presto alle<br />
cinque perché era il suono di richiamo dei fedeli per la prima messa<br />
giornaliera. Quando giunse sulla soglia della chiesa, si accorse che il<br />
portone era aperto, lo sguardo si posò verso le portantine dei santi, avrà<br />
pensato: forse li avranno trovati! I santi con meraviglia erano lì, si<br />
trovavano al loro posto e pronti per la festa. Mancò poco che non svenisse,<br />
si riprese immediatamente e corse dal parroco ad avvisarlo della buona<br />
novella. La festa fu celebrata come sempre, quando nei paesi vicini<br />
seppero del miracolo, alla festa giunsero sempre più numerosi e negli anni<br />
a seguire sempre di più. L’Arma dei carabinieri dichiarò formalmente che i<br />
santi loro non li avevano ritrovati, durante la notte nessun movimento<br />
strano o furtivo fu notato, gli anziani asseriscono che i santi durante la<br />
notte erano ritornati a <strong>San</strong> <strong>Sostene</strong> a piedi da Davoli, alcuni, invece,<br />
dicevano che erano stati portati in chiesa dagli angeli. Da quel giorno i<br />
santi <strong>San</strong> <strong>Sostene</strong> (difensore) e <strong>San</strong> <strong>Rocco</strong> (protettore) acquisirono grande<br />
fama di santi miracolosi in tutta la costa ionica.<br />
Durante la seconda guerra mondiale, gli aerei americani stavano<br />
sorvolando il nostro paese per lanciare le bombe, mia madre mi raccontava<br />
che quel giorno, avevo solo pochi mesi, mi portò sotto il ponte di<br />
donn’Apollo, quello era l’unico rifugio sicuro in caso di bombardamento.<br />
Logicamente la piazza era completamente vuota e sulle scale della chiesa,<br />
il pilota americano notò questi santi fermi con lo sguardo verso il cielo, il<br />
pilota a quella vista desistette dal bombardare quelle due figure. Una volta<br />
terminata la guerra, questo pilota, negli USA, vide questi santini ed asserì<br />
di riconoscere in loro quelle due figure che lui non riuscì a bombardare.<br />
Quest’uomo un anno volle essere presente alla festa e visitare i nostri santi
<strong>San</strong> <strong>Rocco</strong> e <strong>San</strong> <strong>Sostene</strong>, per devozione lasciò molti dollari e fino alla sua<br />
morte, ogni anno inviava ai santi immancabilmente una lauta offerta.<br />
Mi permetto di dire che questi due fatti li appurai dalla gente anziana e<br />
quindi non da me inventati. Ora spetta a voi giudicare se crederci o no. La<br />
chiesa ha sempre detto: se una persona ha fede lo fa senza chiedere il come<br />
ed il perché.<br />
Trento, 2 gennaio 2005<br />
L’autore: Gregorino Capano SS