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Vaccinazione anti-varicella nella Regione Siciliana

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REPUBBLICA ITALIANA<br />

<strong>Regione</strong> <strong>Siciliana</strong><br />

<strong>Siciliana</strong><br />

ASSESSORATO SANITA’<br />

Ufficio Speciale per il monitoraggio del P.S.R.<br />

e per l’accreditamento dei servizi sanitari<br />

e per la programmazione sanitaria<br />

Ufficio Speciale n°.PROT. / 704 del 22/07/2002<br />

VACCINAZIONE ANTI-VARICELLA NELLA REGIONE SICILIANA<br />

CIRCOLARE n° 1087<br />

Ai Sigg. Direttori Generali<br />

delle AA.SS.LL.<br />

Ai Sigg. Capi Settori di I.P.<br />

Ai Sigg. Capi Servizio<br />

di Epidemiologia<br />

1 – RAZIONALE<br />

La <strong>varicella</strong> è una malattia infettiva dovuta al VVZ (virus <strong>varicella</strong>-zoster), tipica dell’infanzia e<br />

caratterizzata da un’elevata contagiosità. Il decorso clinico è più severo nei soggetti affetti da<br />

immunodeficienza ed in età adolescenziale ed adulta. Inoltre l’infezione della madre in gravidanza può<br />

causare la sindrome da <strong>varicella</strong> congenita nell’1-2% dei neonati. Una manifestazione tardiva<br />

dell’infezione da VVZ, dovuta alla sua persistenza nei gangli nervosi sensoriali ed alla sua occasionale<br />

riattivazione, è l’herpes zoster.<br />

Di fronte alle acquisizioni più recenti sull’evoluzione del quadro epidemiologico e sulle effettive<br />

dimensioni cliniche del problema è opportuno che le indicazioni sulla vaccinazione siano allargate a<br />

tutti i soggetti sani suscettibili. Infatti:<br />

o avendo un carattere endemico/epidemico, la <strong>varicella</strong> è rimasta la malattia esantematica<br />

dell’infanzia più diffusa (Gershon, 1998; Gabutti, 2001) e si manifesta soprattutto laddove l’incidenza<br />

del morbillo si è ridotta;<br />

1


o in Italia l’età media di incidenza della malattia è in aumento. La coorte degli adolescenti tra gli a<br />

11 e 14 anni di età presenta una sieronegatività pari circa al 20% (Gabutti, 2001), mentre in altri<br />

Paesi non supera il 10% (Aebi, 2001)<br />

o a causa dell'elevata incidenza si osservano comunque situazioni cliniche complesse, con<br />

complicanze anche gravi, tanto piu' frequenti quanto maggiore e' l'eta' media di incidenza della<br />

malattia (Salleras, 2001; Preblud 1984.; Choo 1988.). Poiche' non si dispone per ora di dati circa le<br />

ospedalizzazioni da <strong>varicella</strong> in Italia, si fa riferimento ai dati pubblicati per gli USA da Guess<br />

(1986), il quale segnala, <strong>nella</strong> coorte da 1 a 4 anni, 8 casi ospedalizzati su 10.000 malati,<br />

proporzione che sale a 127 su 10.000 malati nelle coorti superiori ai 20 anni.<br />

o Per quanto concerne invece la letalita' della <strong>varicella</strong>, si riporta quanto recentemente<br />

pubblicato per gli UK da Rawson et al (2001), i quali hanno stimato, <strong>nella</strong> coorte 0-4 anni, una<br />

letalità di 2,63 decessi su 100.000 malati, valore che sale a 735,7 decessi su 100.000 malati<br />

<strong>nella</strong> popolazione d'eta' pari o superiore a 65 anni.<br />

La recente disponibilità del vaccino con indicazioni per la vaccinazione universale, offre oggi<br />

l’opportunità dell’introduzione di questo importante intervento di prevenzione primaria.<br />

2 - VALUTAZIONI EPIDEMIOLOGICHE E DI COSTO/BENEFICIO<br />

In Italia due studi hanno valutato l’epidemiologia della <strong>varicella</strong> <strong>nella</strong> popolazione pediatrica Nel primo,<br />

90.000 bambini sono stati seguiti longitudinalmente dall'Ottobre 1997 al Maggio 1998: fu osservato un<br />

totale di 2.958 casi di <strong>varicella</strong>, con un'incidenza sul periodo di 6,2% ed un picco all'eta' di 4 anni<br />

(Giaquinto, 1998).<br />

In un secondo studio 30.168 soggetti di età fino a 14 anni, furono seguiti da Gennaio a Dicembre 97.<br />

L’incidenza annuale della <strong>varicella</strong> fu del 5.1%, con un picco dell’11% nei bambini di età compresa tra 1<br />

e 5 anni. Il costo per caso fu stimato a Lit 250.400 (129,32 €). Riportando questo al numero dei casi<br />

notificati quell’anno (87.109), si può considerare un costo globale annuo dovuto alla malattia di almeno<br />

11 milioni di euro (Fornaro, 1999), ma in realtà assai più elevato tenendo conto della sottonotifica.<br />

Il numero di casi di <strong>varicella</strong> rilevati nel 2000 in Italia da 468 pediatri riferenti al sistema SPES era di<br />

19.865, su un totale 384.000 soggetti di età compresa tra 0 e 14 anni (incidenza 5.345 / 100.000). Nel<br />

2001 hanno partecipato a SPES 471 pediatri e la popolazione media in sorveglianza è stata di 294.778<br />

bambini. L’incidenza della <strong>varicella</strong> era di 5.741 / 100.000 . In Sicilia il numero totale di casi di <strong>varicella</strong><br />

rilevato attraverso SPES era di 2158 nel 2000, con 59 pediatri riferenti, e di 1495 nel 2001 (44 pediatri).<br />

Secondo i dati delle notifiche dei casi di <strong>varicella</strong> in Sicilia nel primo semestre 2001, il massimo<br />

d’incidenza della malattia si avrebbe entro i 10 anni d’età. Infatti, dei 3.848 casi registrati in tale<br />

periodo, 109 sono stati notificati <strong>nella</strong> fascia d’età 0-12 mesi, 1980 in quella 1-5 anni e 1.306 in quella 6-<br />

10 anni, per un totale di 3.395, pari all’88,2% di tutti i casi. Nella fascia d’età 11-15 anni il numero di casi<br />

notificati è stato di 214 (5,6%), mentre 239 casi (6,2%) sono stati notificati nelle successive fasce d’età.<br />

Nel 2001 i casi totali notificati sono stati 5964, secondo le stesse proporzioni per fascia di età. Nel<br />

precedente periodo 1995 - 2000, su 21.648 casi notificati, 18.958 pari all’87,6% delle notifiche, hanno<br />

riguardato soggetti da 0 a 14 anni d’età.<br />

2


Recenti valutazioni hanno dimostrato come la vaccinazione universale <strong>anti</strong><strong>varicella</strong> abbia un buon<br />

rapporto costo-beneficio, sia per il Sistema Sanitario che per la Società. Sono stati valutati i costi<br />

dovuti a questa patologia in Italia, sulla base dei dati demografici e della letteratura disponibile<br />

(Fornaro,1999; Giaquinto, 1998; Gabutti, 2001; Zotti, 2002). L’impatto economico totale è stimato variare tra i 53 ed i 72<br />

milioni di euro all’anno (costo per caso compreso tra 118 e 160 €), considerando:<br />

• un numero medio di visite / paziente di 1,2 - 1,3; costo di una visita tra i 20 e 24 €<br />

• somministrazione di <strong>anti</strong>staminici nel 50% circa dei casi ed Acyclovir nel 20-23%, con un costo<br />

variabile tra 8 e 14 € per paziente [percentuale di os pedalizzazioni 0,2-0,6% (durata tra 4 e 12<br />

gg), costo medio ospedalizzazione 2.050-4.800 €<br />

• costi indiretti dovuti a giorni di lavoro persi dai genitori (dal 13 al 25% di giornate lavorative<br />

perse, per una spesa compresa tra 81 e 188 €).<br />

Sulla base dei dati sopra esposti il costo della malattia per la fascia di età compresa tra 1 e 14 anni<br />

<strong>nella</strong> <strong>Regione</strong> <strong>Siciliana</strong> può essere calcolato secondo due diversi scenari:<br />

Da notifica, applicando<br />

fattore di correzione = 4:<br />

Secondo dati di incidenza<br />

SPES<br />

Metodo di Calcolo<br />

notifiche del 2001 (età compresa<br />

tra 1 e 14 anni) x 4<br />

incidenza 2001 (5,74%) riportata<br />

alle coorti 1-14 anni (n 700.000)<br />

Casi stimati<br />

nel 2001<br />

Costo stimato totale<br />

(milioni €)<br />

22.376 da 2,6 a 3,6<br />

40.180 da 4,7 a 6,4<br />

Alle superiori stime vanno aggiunti i costi del consumo di Acyclovir sciroppo. Infatti dai dati<br />

recenti IMS di distribuzione in Sicilia di Acyclovir sciroppo / sospens.orale, si evidenzia un<br />

consumo di circa 50.000 conf. / anno, pari a circa 835.000 €.<br />

3 – IL TRATTAMENTO FARMACOLOGICO ANTIVIRALE<br />

I farmaci <strong>anti</strong>virali disponibili per il trattamento delle infezioni da VVZ sono l'acyclovir, il valacyclovir<br />

ed il famcyclovir che inibiscono la replicazione del DNA virale. Hanno poco effetto sulle cellule ospiti<br />

non infette e sono quindi associati ad una bassa tossicità. L'acyclovir somministrato per via orale non<br />

è particolarmente utile per il trattamento dei bambini affetti da <strong>varicella</strong>: infatti abbrevia il decorso di<br />

circa un giorno, ma non ha effetti sulla diffusione virale (Dunkle, 1991)). Si è rivelato comunque utile per il<br />

trattamento della <strong>varicella</strong> grave in pazienti immunocompromessi (Whitley,1993)).<br />

Nonostante l'acyclovir sia stato utilizzato come profilassi per cercare di prevenire la <strong>varicella</strong>, non<br />

esistono attualmente dati sull'immunità a lungo termine (Asano,1993). Nei pazienti <strong>anti</strong>-HIV positivi, in cui<br />

sono stati segnalati casi di resistenza all'acyclovir, il farmaco di elezione nelle situazioni ad alto<br />

rischio è il foscarnet, farmaco più tossico dell'acyclovir (Fillet, 1998; safrin, 1991). Il valacyclovir ed il<br />

famcyclovir sono risultati utili per il trattamento di pazienti affetti da zoster (Saltzman, 1995; Tyring, 1995).<br />

In sintesi, i farmaci <strong>anti</strong>virali attualmente disponibili sono utili per il trattamento delle forme gravi, ma<br />

non possono esser usati per il controllo epidemiologico della <strong>varicella</strong>, in quanto non prevengono la<br />

trasmissione del virus.<br />

3


4 - IL VACCINO<br />

Con l’eccezione del Giappone, la vaccinazione estensiva del secondo anno di vita in vari Paesi come<br />

gli USA ed il Canada, è stata condotta utilizzando il vaccino <strong>varicella</strong> Oka / Merck. Questo vaccino<br />

(Varivax ) è l’unico registrato attualmente in Italia con l’indicazione “Prevenzione primaria della<br />

<strong>varicella</strong> in soggetti di età superiore ad un anno”.<br />

I dati relativi all’immunogenicità e all’efficacia sul campo del vaccino Oka / Merck, uniti ai risultati<br />

dell’analisi della valutazione del rapporto costo/efficacia e costo/beneficio dell’uso estensivo di questa<br />

misura di profilassi, hanno giustificato, in quei Paesi in cui è registrato, le raccomandazioni delle<br />

Autorità Sanitarie circa l’impiego sistematico del vaccino stesso in tutta la popolazione pediatrica oltre<br />

ché in altre categorie di soggetti a rischio d’infezione.<br />

Lo sviluppo clinico è stato eseguito estesamente sia su bambini che adolescenti ed adulti,<br />

proseguendo con esperienze post-marketing. Il programma di sviluppo pre-registrativo è stato svolto<br />

attraverso 36 studi clinici che hanno interessato più di 13.000 bambini e 1600 adolescenti/adulti. I<br />

risultati hanno mostrato che il vaccino è immunogeno, efficace e ben tollerato. In particolare, in uno<br />

studio clinico condotto in doppio cieco, è stata osservata un’efficacia del 100% (Weibel, 1984).<br />

L’esperienza è proseguita dopo la commercializzazione su circa 90.000 tra bambini ed adulti,<br />

confermando un favorevole profilo di safety (Black, 1999) e di efficacia: 100% nei confronti della malattia<br />

grave, 85-90% nei confronti di tutte le forme (Clements, 1999). Solo in un bambino vaccinato su 10, a<br />

distanza di oltre 43 giorni dall'avvenuta vaccinazione, ed a seguito dell'esposizione al virus selvaggio,<br />

puo' svilupparsi una forma di <strong>varicella</strong> ("breakthrough disease") della durata di pochi giorni e di entità<br />

lieve, con raro esantema in gran parte maculo-papuloso; detto fenomeno tende a diminuire di<br />

frequenza con l'aumentare della copertura vaccinale della popolazione (Wise 2000).<br />

Anche in condizioni di impiego di campo il vaccino Oka / Merck ha mostrato un’elevata efficacia (97%)<br />

contro ogni forma di malattia (Vazquez, 2001). A seguito della sua introduzione in programmi di<br />

vaccinazione estesa si e' osservata una riduzione dell'incidenza della malattia anche in fasce d'età<br />

superiori a quelle vaccinate (herd immunity) ed a fronte di coperture vaccinali ancora limitate (Seward<br />

2002).<br />

il vaccino Oka / Merck è associabile (somministrazione contemporanea) ad altri vaccini, come quello<br />

contro il morbillo, parotite, rosolia (MPR). L’associabilità deriva da un’estesa esperienza pre-clinica e<br />

post-marketing. Quando il vaccino Oka/Merck è somministrato simultaneamente all’MMR II le GMT<br />

degli <strong>anti</strong>corpi <strong>anti</strong>-VVZ tendono a ridursi senza comunque influenzare negativamente l’efficacia a<br />

lungo termine (Kuter, 2001). Inoltre, non vi è alcuna evidenza che la somministrazione simultanea del<br />

vaccino Oka / Merck interferisca negativamente con alcuno dei componenti del vaccino MPR, tanto<br />

che la somministrazione contemporanea dei due vaccini è prevista (MMWR, 2001) e riconosciuta in<br />

scheda tecnica.<br />

Il Varivax è stato distribuitto sinora in quasi 30 milioni di dosi: il buon profilo di safety è stato<br />

dimostrato sia in studi condotti dal produttore (Sharrar, 2001) che dal CDC (Wise, 2000): i relativi programmi di<br />

sorveglianza sono applicabili anche in altri Paesi, consentendo una valutazione parallela<br />

E’ stato anche dimostrato che la protezione a lungo termine contro la <strong>varicella</strong> osservata a seguito di<br />

somministrazione di Varivax , è correlata con l’ampiezza della risposta <strong>anti</strong>corpale post-vaccinale.<br />

Tutti i risultati sopra descritti non sono riferibili ad altri vaccini, sia perché esistono differenze<br />

genomiche tra i vaccini che possono essere alla base di differenze di performance clinica (Lau YL,Vessey<br />

2002), sia perché l’immunogenicità del Varivax è stata dimostrata essere statisticamente superiore a<br />

quella del prodotto di confronto, anche a dosi inferiori (Vessey, 2001).<br />

4


5 – STRATEGIA PER LA VACCINAZIONE ANTIVARICELLA IN SICILIA<br />

La vaccinazione del bambino è l’intervento più efficace contro la malattia dell’infanzia attualmente più<br />

diffusa <strong>nella</strong> nostra <strong>Regione</strong>. La strategia migliore per impostare adeguate misure di profilassi della<br />

<strong>varicella</strong> è quella di introdurre la vaccinazione universale, sostenendo programmi mirati a gar<strong>anti</strong>re il<br />

miglior raggiungimento in tempi brevi di alte coperture vaccinali.<br />

Trattandosi di una malattia molto contagiosa, la vaccinazione deve mirare ad interrompere la<br />

circolazione del virus nel più breve tempo possibile. Infatti un’insufficiente copertura vaccinale<br />

potrebbe determinare lo spostamento in av<strong>anti</strong> dell’età dell’infezione, con un decorso più grave della<br />

malattia e con più frequenti complicanze soprattutto nell’adolescente ed adulto. Ciò si verificherebbe<br />

perché basse percentuali di coperture vaccinali rallenterebbero la circolazione del virus, sicché i<br />

soggetti non vaccinati lo incontrerebbero più tardivamente. Per evitare questi effetti perversi della<br />

vaccinazione estensiva occorre raggiungere percentuali di copertura vaccinale superiori all’80%, che<br />

sono sufficienti a bloccare la circolazione del virus ed a determinare una protezione “di gregge” dei<br />

non immuni.<br />

Accompagnare campagne di immunizzazione di massa del bambino con un’offerta attiva e gratuita del<br />

vaccino alla coorte di adolescenti non immuni, rappresenta inoltre un’ottima possibilità di proteggere<br />

soggetti a maggior rischio, ed un adeguato supporto all’avvio dei programmi di vaccinazione<br />

universale.<br />

Nel corso di una recente Consensus Conference, l’Istituto Superiore di Sanità ha illustrato alcuni<br />

modelli matematici per la vaccinazione <strong>anti</strong><strong>varicella</strong> (Salmaso, in press). Tra le possibili strategie, quella in<br />

assoluto più efficace sembra essere la seguente: raggiungendo una copertura vaccinale di almeno<br />

l’80% dei nuovi nati ed almeno del 50% dei dodicenni che non hanno avuto la <strong>varicella</strong>, viene stimata<br />

una riduzione fino al 94% dei casi di malattia, a fronte di una dimostrata efficacia a lungo termine del<br />

vaccino.<br />

La scelta della <strong>Regione</strong> <strong>Siciliana</strong> è quella di realizzare un programma vaccinale che permetta di<br />

raggiungere un elevata copertura e basato sull’offerta attiva e gratuita di una dose di vaccino a tutti i<br />

soggetti nel corso del secondo anno di vita (contemporaneamente alla vaccinazione contro morbilloparotite-rosolia<br />

- MPR) ed a tutti i soggetti anamnestico negativi nel corso del 12° anno di vita<br />

(contemporaneamente alla seconda dose di MPR), Il programma continuerà fino alla saldatura<br />

epidemiologica delle coorti.<br />

Tale strategia consente di raggiungere i seguenti obiettivi:<br />

• Ridurre rapidamente il numero totale dei casi di <strong>varicella</strong><br />

• Ridurre le complicanze da <strong>varicella</strong><br />

• Ridurre i costi diretti ed indiretti dovuti alla <strong>varicella</strong><br />

• Mirare al controllo della <strong>varicella</strong> <strong>nella</strong> prospettiva di una sua possibile eliminazione.<br />

5


6 - PROGRAMMA DI PREVENZIONE VACCINALE<br />

Tenendo conto di quanto premesso, il programma di vaccinazione contro la <strong>varicella</strong> <strong>nella</strong> <strong>Regione</strong><br />

<strong>Siciliana</strong> è il seguente :<br />

• Offerta attiva e gratuita del vaccino <strong>anti</strong><strong>varicella</strong> in tutto il territorio regionale<br />

• <strong>Vaccinazione</strong> estensiva - a partire dal gennaio 2003 - dei nuovi nati nel corso del secondo anno<br />

di vita, e vaccinazione selettiva dei dodicenni anamnestico-negativi. La vaccinazione sarà<br />

eseguita contemporaneamente a quella con vaccino trivalente MPR, per il quale è stata già<br />

raggiunta una copertura vaccinale > 80%.<br />

<strong>Vaccinazione</strong> estensiva dei nuovi nati<br />

• Obiettivi specifici: vaccinare i nuovi nati all’età di 15 mesi circa, nel primo anno e nei<br />

successivi anni (si inizierà vaccinando nel 2003 la coorte nata nel 2001).<br />

• Obiettivi intermedi: ridurre la frequenza della malattia e delle sue complicanze nell’infanzia e<br />

valutare l’opportunità di rivaccinare all’età di 5-6 per il recupero dei non vaccinati<br />

<strong>Vaccinazione</strong> selettiva dei dodicenni<br />

• Obiettivi specifici: vaccinare i dodicenni dalla cui anamnesi non risulti una manifestazione<br />

clinica riferibile alla <strong>varicella</strong><br />

• Obiettivo intermedio: ridurre la frequenza dei casi di <strong>varicella</strong> e delle relative complicanze negli<br />

adolescenti e negli adulti, sfruttando in tal modo l’immunità di gregge creatasi.<br />

<strong>Vaccinazione</strong> post-esposizione<br />

• per evidenti motivi di controllo della malattia e di compliance, la vaccinazione sarà gar<strong>anti</strong>ta ai<br />

fratelli dei vaccinandi ed agli esposti in età inf<strong>anti</strong>le<br />

Obiettivo finale della vaccinazione estensiva, selettiva e post-esposizione: eliminare la <strong>varicella</strong> e le<br />

sue complicanze <strong>nella</strong> popolazione della <strong>Regione</strong> <strong>Siciliana</strong><br />

Modalità di attuazione<br />

Il programma predetto si attuerà con le seguenti azioni:<br />

• Offerta attiva e gratuita del vaccino <strong>anti</strong><strong>varicella</strong> Oka / Merck e del vaccino contro morbilloparotite-rosolia<br />

ai genitori dei nuovi nati da parte dei medici dei Centri di vaccinazione<br />

• Promozione attiva dei pediatri della vaccinazione <strong>anti</strong><strong>varicella</strong> ed <strong>anti</strong>-morbillo-parotite-rosolia<br />

• Sorveglianza attiva da parte dei pediatri <strong>nella</strong> segnalazione dei casi di <strong>varicella</strong><br />

• Sorveglianza virologica<br />

• Istituzione di un Comitato scientifico per il programma vaccinale<br />

• Il coordinamento generale del progetto e del programma vaccinale viene affidato al Dott. S.<br />

Ciriminna ed operato dall’Ufficio Speciale dell’Assessorato alla Sanità della <strong>Regione</strong> <strong>Siciliana</strong>;<br />

• viene identificato un centro di coordinamento epidemiologico presso la I Cattedra di Igiene<br />

dell’Università di Catania (prof G Giammanco);<br />

• viene identificato un centro di riferimento clinico presso la Cattedra di Malattie Infettive<br />

dell’Università di Palermo (prof.a L Titone)<br />

• formazione - attraverso riunioni – dei servizi vaccinali e dei Pediatri di Libera Scelta (PLS).<br />

6


• Il coordinamento provinciale del progetto è affidato al capo servizio di Epidemiologia e in<br />

assenza di questo, al capo servizio di Igiene Pubblica; <strong>nella</strong> sua attività il capo servizio avrà<br />

collaborazione da un referente provinciale dei PLS<br />

• attuazione di una campagna informativa alla popolazione<br />

• esecuzione di protocolli di studio relativi alla sorveglianza degli eventi avversi ed allo studio<br />

epidemiologico (come richiesto dal Ministero della Salute (della durata di almeno tre anni), con<br />

l’obiettivo principale di valutare l’impatto della vaccinazione in termini di efficacia e di costi.<br />

• Allestimento materiale cartaceo ed informatico per documentazione e raccolta dati (in<br />

particolare scheda per il vaccinato; software studio epidemiologico)<br />

Il raggiungimento delle coperture vaccinali indicate integra gli obbiettivi già dati ai Sigg.<br />

Direttori Generali e costituisce obbiettivo primario, come gli altri obbiettivi vaccinali, del<br />

dipartimento di prevenzione o del settore di Igiene pubblica.<br />

7


7- STUDIO DI POST-MKTG SURVEILLANCE ED IDENTIFICAZIONE VIRALE<br />

Sebbene siano stati condotti studi clinici di fase I-III in bambini, adolescenti ed adulti e valutazioni<br />

post-marketing su 30 milioni di dosi somministrate (28.1 milioni distribuite a marzo 2001) i cui risultati<br />

indicano che il vaccino Oka / Merck è generalmente ben tollerato, si ritiene opportuno intraprendere<br />

anche <strong>nella</strong> nostra regione uno studio di post-mktg surveillance e di identificazione virale.<br />

Reazioni collaterali sia locali che generali possono osservarsi entro i primi 42 giorni dalla<br />

vaccinazione: la maggior parte sono di entità lieve, di breve durata e si risolvono spontaneamente.<br />

Tra gli effetti collaterali locali più frequentemente riferiti sono: dolore al sito di iniezione (circa 26% dei<br />

casi), arrossamento (4%), esantema <strong>varicella</strong>-like vicino al sito di inoculazione (2% dei casi, con una<br />

mediana di 2-4 elementi). Tra le reazioni generali la febbre ( >38° C) si verifica nel 10-15% dei casi.<br />

Inoltre è stata descritta (2% dei casi) una modesta eruzione cutanea generalizzata, caratterizzata da<br />

non più di sei lesioni di tipo maculo-papuloso e di rado vescicolare. Tuttavia, l’identificazione virale<br />

tramite del contenuto delle lesioni ha mostrato la presenza di virus selvaggio in circa la metà dei casi.<br />

Raramente sono state notificati eventi gravi, senza rapporto diretto confermato con il ceppo vaccinico.<br />

Nella tabella vengono riportate la frequenza di queste, confrontate con la frequenza delle complicanze<br />

osservate in corso della malattia naturale. E^ ebidente che tali complicanze incidono in maniera molto<br />

minore rispetto a quelle che si osservano in seguito alla malattia da virus selvaggio.<br />

N.casi riportati i/100.000 dosi distribuite<br />

di vaccino Oka /Merck(Wise,2000)<br />

N.casi attesi/ 100.000 malattia naturale<br />

(Dati dalla letteratura)<br />

Herpes Zoster 2,6 110<br />

Atassia 0,4 25<br />

Polmonite 0,2 26<br />

Encefalite 0,3 1,7<br />

Non esiste alcuna evidenza che la contemporanea somministrazione di vaccino MPR determini un<br />

incremento degli effetti collaterali.<br />

Si effettuerà uno studio clinico osservazionale della durata di almeno un anno, sotto le normali<br />

condizioni d’uso del vaccino. Lo studio consisterà <strong>nella</strong> raccolta degli eventuali eventi associati<br />

all’uso del Varivax , da elaborare e trasmettere secondo le normali procedure e regolamentazioni di<br />

farmacovigilanza vigenti (sarà seguita in particolare la frequenza dei casi “breakthrough”): i servizi<br />

vaccinali somministreranno il vaccino fornendo ai genitori una scheda personale ed invitandoli a<br />

riferire al PLS o al servizio vaccinale stesso l’eventuale insorgenza di eventi avversi. Questi saranno<br />

riportati sulle schede di rilevamento e saranno trasmesse all’ Assessorato alla Sanità della <strong>Regione</strong><br />

<strong>Siciliana</strong> ed al Ministero a cura dell’ASL. Secondo le scadenze previste il produttore provvederà alla<br />

redazione del rapporto semestrale.<br />

Nello studio di post-marketing surveillance sarà inserito un programma di identificazione virale (VIP): il<br />

Varivax è in uso negli Stati Uniti dal 1995, dove gli eventi avversi sono riportati dai medici vaccinatori<br />

ed è stato messo in atto un programma di identificazione virale, che permette l’analisi di campioni<br />

biologici (liquido vescicolare, sangue, CFS) attraverso il PCR (Polymerase Chain Reaction), per<br />

stabilire se il virus vaccinale o quello selvaggio sono associati all’evento.<br />

Il programma che si intende mettere in atto in Sicilia (VIP) prevede, secondo un protocollo specifico, la<br />

raccolta del materiale da parte del PLS o del medico ospedaliero, la spedizione del materiale stesso al<br />

laboratorio di riferimento (J Breuer, Londra) con copia della documentazione al centro di riferimento<br />

epidemiologico della <strong>Regione</strong> <strong>Siciliana</strong> ed all’ISS. L’impiego dello stesso vaccino commercializzato<br />

negli Stati Uniti permetterà un raffronto di dati relativamente ai programmi di post-marketing<br />

surveillance e di identificazione virale.<br />

8


8 - STUDIO EPIDEMIOLOGICO<br />

La Sicilia è una delle regioni Italiane dove i programmi di vaccinazione hanno permesso il<br />

raggiungimento di elevati livelli di copertura anche per le vaccinazioni non obbligatorie, come il<br />

morbillo (> 80% al secondo anno di vita). Per questo motivo sembra adeguato avviare <strong>nella</strong> <strong>Regione</strong><br />

<strong>Siciliana</strong> il primo programma di vaccinazione estesa in Europa, secondo un modello di<br />

immunizzazione a due coorti (2° e 12° anno di vita).<br />

I nuovi nati in Sicilia sono ogni anno più di 50.000; si stima – sulla base di osservazioni nazionali –<br />

che i dodicenni negativi siano circa il 20%. Scopo del programma sarà quello di vaccinare le coorti<br />

nel corso del loro secondo anno di vita, iniziando dal 2003 con l’intera coorte nata nel 2001 ed i<br />

soggetti anamnestico-negativi nati nel 1991, e continuando negli anni a venire con le coorti<br />

successive, fino al ricongiungimento della prima coorte con l’età di 12 anni.<br />

Su questa base sarà eseguito uno studio epidemiologico: una prima fase avrà la durata di almeno tre<br />

anni e potrà essere successivamente emendato e prolungato. Obiettivi dello studio saranno:<br />

o valutare la copertura vaccinale <strong>varicella</strong> <strong>nella</strong> <strong>Regione</strong> <strong>Siciliana</strong><br />

o valutare l’incidenza e la gravità dei casi di <strong>varicella</strong> osservati dai PLS, verso dati storici<br />

o valutare l’incidenza e la gravità dei casi di herpes zoster<br />

o definire i costo-beneficio della vaccinazione<br />

o valutare l’incidenza di altre malattie infettive (in particolare il morbillo)<br />

o confermare l’incidenza dei casi breakthrough a seguito di somministrazione del vaccino<br />

Piano dello studio: lo studio sarà effettuato attraverso 100-150 PLS, al fine di raggiungere e seguire<br />

nel tempo una coorte di almeno 10.000 bambini nati nel 2001 e vaccinati nel 2003. Questi soggetti<br />

dovranno essere visitati due volte nel corso del loro secondo anno di vita ed una volta nel corso del<br />

terzo anno ed essere successivamente seguiti sino all’età di 14 anni. Sarà definita da parte dei PLS<br />

anche l’incidenza della <strong>varicella</strong> <strong>nella</strong> coorte di bambini in età prescolare, a cinque anni (età di<br />

incidenza massima della <strong>varicella</strong>).<br />

I dati saranno raccolti nel corso delle visite di routine effettuate nel corso del secondo anno di vita. I<br />

dati saranno automaticamente inviati ad un servizio di validazione ed archiviazione, per eseguire<br />

periodicamente resoconti relativi all’andamento dello studio ed in particolare all’arruolamento, e per<br />

l’effettuazione dell’analisi dati secondo le scadenze definite nel protocollo.<br />

I dati saranno raccolti dal PLS utilizzando moduli specifici del software, che conterranno:<br />

• Dati demografici<br />

• Storia vaccinale (data, sede di inoculo, etc) da ottenersi da un modulo<br />

cartaceo fornito alla madre dall’ASL<br />

• Caso di <strong>varicella</strong> e gravità (data, durata, numero lesioni)<br />

• Ospedalizzazioni (data, diagnosi) dovute a <strong>varicella</strong> VVZ od altre cause<br />

• Uso di farmaci (<strong>anti</strong>virali, <strong>anti</strong>staminici)<br />

• Numero di giorni persi (bambino / famiglia) associati alla <strong>varicella</strong><br />

• Prelievo di eventuale campione biologico (per controllo virologico)<br />

Compartecipazione Istituto vaccinogeno<br />

Le azioni individuate al punto 6 come già avvenuti in altri programmi vaccinali vengono condotte in<br />

parte con la collaborazione e con il co-finanziamento dell’Istituto Vaccinogeno.<br />

9


9 – Tutti i dati saranno resi disponibili con cadenza annuali o semestrali e restano di proprietà<br />

della <strong>Regione</strong> Sicilia ed il loro eventuale utilizzo è subordinato all’autorizzazione dell’Assessorato<br />

Regionale della Sanità.<br />

f.to Il Direttore dell’Ufficio Speciale<br />

(Dott. Saverio Ciriminna)<br />

f.to L’ASSESSORE REGIONALE PER LA SANITA’<br />

(Prof. Ettore Cittadini)<br />

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